La Carboneria a Gioia

12 Gennaio 2024 Autore:  
Categorie: Associazioni, Storia

Una riunione di Carbonari in Puglia

Quando parliamo di Carboneria la mente va subito alla costituzione di una società segreta sorta a scopo rivoluzionario nel Regno di Napoli durante i primi anni dell’Ottocento.

Proprio perché si è sviluppata principalmente a Napoli, capitale del Regno dei Borboni, si è soliti pensare che la nostra Puglia e Gioia in particolare non sia stata interessata a questa forma di organizzazione rivoluzionaria.

In realtà il nostro Comune già nel 1799 era stato teatro di una delle prime forme di reazione al dispotico dominio dei Borboni, che aveva visto alcuni nobili ed intellettuali gioiesi schierarsi a favore di un governo democratico e che  per questo loro desiderio di libertà andarono incontro alla morte, Ci riferiamo ai cosiddetti Martiri del 1799, la cui memoria è onorata con un monumento eretto, in occasione del centenario di quei tragici avvenimenti, in piazza Castello, luogo dove i loro corpi furono bruciati. [Continua la Lettura]

Un lanificio a Gioia

Reperti di Monte Sannace, presenti nel Museo Archeologico di Gioia del Colle, tra cui anche pesi per telai

Sin dai tempi dei primitivi insediamenti a Monte Sannace, sito facente parte del territorio di Gioia, ricco di boschi e di pascoli, era presente una fiorente pastorizia e in particolare allevamenti di pecore e capre, come è testimoniato dal rinvenimento di numerosi reperti, a seguito di regolari campagne di scavo.

Numerosissimi sono stati i ritrovamenti di pesi utilizzati per mettere in funzione i telai a mano, che servivano per la trasformazione del manto delle pecore in indumenti in lana per ripararsi dal freddo nelle stagioni fredde.

Alla fine dell’Ottocento a Gioia, sulla via che conduce a Noci, opera un  grande lanificio a livello industriale, che dà occupazione ad oltre duecento dipendenti.

Ancor prima dell’impianto del Lanificio Lattarulo un altro lanificio, ben più piccolo, era funzionante a Gioia, ad opera dei locali frati Francescani Riformati che operavano nella chiesa di Sant’Antonio e che per l’occasione utilizzavano parte del loro adiacente Convento.

Molto vivace è stata la storia della Chiesa di sant’Antonio e dell’annesso Convento dei Francescani Riformati o, come viene citato nell’Apprezzo della Terra di Gioia del 1640, Convento di Padri Zoccolanti Reformati di S. Francesco. [Continua la Lettura]

Il Capodanno nella Storia

10 Gennaio 2024 Autore:  
Categorie: Storia

Fuochi d’artificio durante il Capodanno

Ancor prima dell’era cristiana, il calendario al tempo dei Romani, si dice istituito da Romolo, il fondatore di Roma,era di ispirazione lunare, perchè prendeva inizio con la luna piena di marzo. Era scandito in dieci periodi, ognuno dei quali  dava il nome al corrispondente mese, come si intuisce leggendo la loro denominazione: ad esempio settembre erano il settimo mese, ottobre l’ottavo, novembre il nono e dicembre il decimo.

Il calendario di Romolo anche se sembra sia derivato da quello lunare greco, ad un esame più attento   si comprende che  non è propriamente lunare poichè in caso postivo la durata di ogni mese sarebbe dovuta essere di giorni 29,5. Infatti il primo mese, Martius comprendeva 31 giorni, il secondo Aprilis comprendeva 30 giorni, il terzo Maius comprendeva 31 giorni, il quarto Iunius comprendeva 30 giorni, il quinto Quintilis comprendeva 31 giorni,  il sesto Sextilis comprendeva 30 giorni, il settimo September comprendeva 30 giorni, l’ottavo October comprendeva 31 giorni, il nono November comprendeva 30 giorni e il decimo December comprendeva 30 giorni. [Continua la Lettura]

La Chiesa della Madonna della Scala

9 Gennaio 2024 Autore:  
Categorie: Storia, Turismo

Facciata della Chiesa della Madonna della Scala e annessa abbazia

L’abbazia benedettina Madonna della Scala è ubicata sulla ex statale 604, attualmente strada provinciale 239, che collega Gioia con Alberobello, e dista circa 11 chilometri da Gioia e 7 da Noci.

L’edificio sorge su una preesistente chiesetta romanica del sec XIII, residuo di una grangia cassinese. Il monastero, invece, venne costruito nel 1930.

Attualmente la zona in cui insiste la chiesa e l’abbazia fa parte del Comune di Noci, ma in passato quel territorio era appartenente al Comune di Gioia.

Infatti negli Annali manoscritti di Mottola, a proposito della chiesa rurale della Madonna della Scala si dice: dicta ecclesia in dicto territorio Ioviae existente (la detta chiesa della Madonna della Scala insiste nel territorio di Gioia). [Continua la Lettura]

A proposito di … Giacomo di Gioia

8 Gennaio 2024 Autore:  
Categorie: Scuola

Via Filippo Ronco

Il poeta-cantastorie in vernacolo gioiese Filippo Ronco (1791-1877),  è stato un personaggio umile, ma legato alla storia e alle tradizioni della nostra terra, che ha lasciato un segno nel settore della musica e della cultura popolare.

Numerosi sono i gioiesi che portavano il nome di Giacomo, e tra questi va ricordato fra Giacomo di Gioja, il quale fu eletto vescovo della soppressa chiesa  di Lettere (NA) intorno al 1349, così come attingiamo dalle Addizioni del Coleti all’Italia Sacra dell’Ughelli.

A 33 anni (data presumibilmente simbolica per il richiamo degli anni di Cristo), si dedica alla poesia religiosa;  per sua stessa ammissione, nel 1862 sarebbe stato, novello Dante in vernacolo, guidato dal Creatore ad un viaggio nell’inferno, da cui  sarebbe poi scaturita la ‘Storia dell’inferno’ (pervenuta incompleta). [Continua la Lettura]

A proposito della … Befana

6 Gennaio 2024 Autore:  
Categorie: Storia

Perugino, L’adorazione dei Magi

Come per molte altre ricorrenze cristiane, una fra tutte il Carnevale, che si rifanno a riti pagani, anche per la festività dell’Epifania la Chiesa cattolica ha innestato questa celebrazione su un preesistente culto pagano, rendendo, in tal modo, più facile la sua accettazione da parte di coloro che passavano ad abbracciare la religione cristiana.

L’Epifania, ossia la manifestazione di Gesù Bambino al mondo come Re, uomo e Dio, simboleggiato dall’arrivo dei tre Magi, che sono i rappresentanti dei tre continenti in quel tempo conosciuti, i quali Gli offrono in dono oro, incenso e mirra, nella tradizione moderna è associata alla Befana, una vecchietta che porta in dono giocattoli e dolci  ai bambini bravi e buoni e carbone ai bambini monelli.

In questo modo, se si svilisce in parte il senso cristiano della festa dell’Epifania, assegnandole un significato mondano, dall’altra parte  si fa passare soprattutto ai bambini il messaggio che è alla base del nostro essere cristiani: l’amore per Dio e per i fratelli. Infatti solo i bambini che si sono comportati bene, operano con amore e rifiutano l’odio, la violenza e i cattivi comportamenti, meritano il premio da parte della Befana. [Continua la Lettura]

Una strana meridiana a Gioia

Meridiana di via Monte Sannace

In passato il tempo, come erroneamente si affermava, era scandito esclusivamente dal movimento del Sole, che sorgeva il mattino da est e tramontava in direzione ovest.

In realtà già nel Seicento  Galileo Galilei, a seguito delle sue osservazioni scientifiche, affermò  che la Terra non era al centro dell’universo e che il Sole le ruotava intorno, ma che era la Terra a girare intorno al Sole. Proprio in conseguenza di questa scoperta scientifica, e cioè  della rotazione della Terra intorno al Sole, derivava la certezza che  era il suo moto intorno al luminoso astro celeste ad indicarci  lo scorrere delle ore.

Con il passare dei secoli, prima dell’introduzione degli orologi meccanici, il susseguirsi delle ore durante i giorni soleggiati era segnalato da primordiali segnalatori o indicatori del tempo, le cosiddette meridiane, dette anche orologi solari. Esse erano già conosciute  nel periodo del Neolitico, nell’antico Egitto e presso altre civiltà antiche, tra cui quella dei Greci e dei Romani.

Meridiana, dal latino meridies, significa mezzogiorno, in quanto segnava un momento importante nella giornata lavorativa, quello del mezzogiorno, tempo in cui si effettuava una breve sosta per ritemprare le forze e per rifocillarsi per poi riprendere con maggior lena il lavoro interrotto.

Gli orologi solari  venivano tracciati sulle pareti esterne degli edifici, esposte a sud  poiché erano visibili a distanza ed economici da realizzare. Il quadrante o era semplicemente dipinto sul muro oppure era  ricavato su una lastra di pietra o di marmo. Lo gnomone, l’asse che proiettava la sua ombra sul quadrante era uno stilo di ferro o di ottone. Dalla base dello gnomone verso il bordo del quadrante venivano tracciate le linee corrispondenti alle ore. Gli angoli di queste linee erano calcolati con una  formula ben precisa. Raramente capitava di realizzare delle meridiane orizzontali, quasi sempre poste all’interno di giardini di pertinenza di abitazioni nobiliari.

L’abitazione di Via Monte Sannace n. 22 con la meridiana posizionata sulla parte superiore della costruzione

A Gioia del Colle erano presenti almeno due meridiane, una sulla facciata dell’abitazione privata della famiglia Pavone, ubicata in via Dante Alighieri, attualmente di proprietà della famiglia Benagiano, e l’altra in Piazza XX Settembre, sulla facciata dell’abitazione della famiglia Marvulli. Di queste due meridiane sopravvive solo quella in Via Dante Alighieri poiché quella che era presente in Piazza XX Settembre è andata distrutta a causa dell’abbattimnto dell’edificio su cui era posizionata, per dar luogo ad una costruzione condominiale.

Entrambe le meridiane sono state costruite con criterio scientifico, in quanto sono state posizionate sulla facciata sud delle relative costruzioni e per questo motivo i raggi del Sole, durante il moto di rotazione terrestre, riescono a proiettare l’ombra dell’asta conficcata sulla base della meridiana e a segnalare l’ora di quel momento.

Quasi a supplire alla perdita della meridiana  sita in Piazza XX Settembre, non molto distante da quell’abitazione, ai giorni nostri un’altra meridiana è stata apposta su un’abitazione privata in via Monte Sannace. Si tratta di una installazione molto strana, poichè  inutilizzabile in quanto esposta a nord, dove il sole non batte mai e quindi non segna l’ora in ogni momento del giorno.

Probabilmente il proprietario dell’abitazione del n. 22 di Via Monte Sannace ha inteso inserire questo elemento architettonico allo scopo di abbellire la facciata della sua casa con una installazione che ricordasse ai moderni passanti un’antica tradizione nella misurazione del tempo.

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Don Rocco Priore nuovo amministratore della chiesa di Santa Lucia

7 Dicembre 2023 Autore:  
Categorie: Attualità, Comunicati

Don Giuseppe salutato da una parrocchiana

Dopo oltre 20 anni di parrocato presso la chiesa di Santa Lucia, e circa altri sei  spesi per la comunità gioiese, don Giuseppe Di Corrado all’età di 81 anni ha raggiunto il pensionamento e ritorna a casa come collaboratore presso la chiesa di Santa Maria del Carmine di Sammichele di Bari.

I parrocchiani hanno avuto modo di ringraziarlo e di salutarlo il giorno 21 novembre 2023 in occasione del Convegno di studi “La luce dei rosoni”, svoltosi nella chiesa di Santa Lucia.

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L’artista gioiese Giorgio Masi

Giorgio Masi e un presepe da lui realizzato

Con l’arrivo di dicembre in tutte le case e per le strade si comincia a respirare aria natalizia. In casa ogni famiglia, specialmente se è allietata dalla presenza di figli e di nipoti, pensa ad allestire l’albero di Natale e soprattutto un presepe dalle dimensioni più varie, in base allo spazio disponibile. Spesso si fa a gara per realizzare un presepe spettacolare da mostrare con orgoglio anche a parenti ed amici e si svolgono concorsi per premiare il presepe più bello, più artistico e più suggestivo.

Da sempre Gioia del Colle è stato un paese di “artisti”. Per citarne alcuni ricordo lo ”Scriptor Iohensis”, uno scrittore di Gioia che operava alla corte del principe Manfredi, figlio di Federico II, autore dell’opera manoscritta La Bibbia di Manfredi, finemente miniata, presente nella  Biblioteca Vaticana e di un’altra Bibbia presente nella Biblioteca Nazionale di Parigi.

Nel 1480 il primicerio Giovanni Rocca scolpì un bassorilievo tripartito che raffigurava anche l’Arma Ioe, cioè lo stemma dell’Università (Comune) di Gioia, consistente in uno scudo che racchiude una coppa contenente delle “gioie”,  con un coperchio sovrastante, contornata da spighe di grano e l’iscrizione Universitas Ioe.

Da quei tempi passati innumerevoli sono stati gli artisti gioiesi che si sono distinti nelle diverse arti e professioni, dalla pittura alla scultura, dalla musica al teatro,  dal cimema  all’architettura, e che hanno dato, e continuano ancora oggi a dare lustro al nostro paese non solo a livello locale e regionale, ma anche a livello nazionale ed internazionale. [Continua la Lettura]

I rosoni della Chiesa di Santa Lucia

Pospetto della Chiesa di Santa Lucia con il rosone

Per il giorno 21 novembre 2023 il “Lions Club GIOIA DEL COLLE HOST TERRA DEI PEUCEZI” ha organizzato il Convegno di studi “LA LUCE DEI ROSONI”, che si terrà nella Chiesa di Santa Lucia di Gioia del Colle alle ore 19,30.

In passato sul sedime su cui oggi insiste la chiesa di Santa Lucia era presente la Cappella di Santa Lucia de’ Greci, località extra moenia, cioè al di fuori delle mura cittadine.

L’esistenza di tale Cappella è documentata dai Decreti della Santa Visita effettuata a Gioia da parte dell’arcivescovo di Bari, mons. Diego Sersale, nel 1640, documento conservato nell’archivio della Chiesa Matrice di Gioia: In Capella S. Luciae provideatur…  Un’altra testimonianza della presenza di tale Cappella è costituita da una piccola statua in pietra della Santa, collocata sul tetto della canonica della Chiesa. Con l’istituzione della Confraternita di Santa Lucia, avvenuta ufficialmente nel 1882, la stessa si prese cura della Cappella.

Nel 1885 un terremoto distrusse la Cappella. La Confraternita commissionò il progetto della nuova Chiesa all’architetto gioiese Cristoforo Pinto e, pur non disponendo di fondi sufficienti per la costruzione dell’edificio sacro, dette inizio ai lavori. Nel 1899 e negli anni successivi la Confraternita chiese al Comune di Gioia un contributo per la nuova chiesa già in costruzione. Nel 1910 sul prospetto della Chiesa fu sistemata la statua di Santa Lucia, opera dello scultore martinese Francesco Corrente. [Continua la Lettura]

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