La libertà di volare in ogni forma
11 Aprile 2024 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Associazioni, Eventi & Tempo Libero, Storia, Territorio & Ambiente
Grazie alla fantasia dei pittori gioiesi Mario Pugliese (e alla collaborazione di Sergio Gatti ) al loro amore per la nostra Gioia del Colle, artisti che hanno pensato a far rivivere il Centro Storico di Gioia, il primo aprendo la sua bottega artigianale, Studio Uno Tre, al n. 13 di Via Barba e poi ideando il progetto di abbellire il Centro Storico con opere pittoriche di altri artisti gioiese e non, a partire dalla I edizione del 2012, e il secondo aprendo il suo studio-laboratorio in via Michele Petrera sempre nel Centro Storico, la culla del nostro Paese si è arricchita di preziose opere che testimoniano quanto la nostra storia è legata alla presenza federiciana. Sono appunto Le Porte dell’Imperatore, alle quali nei tre anni successivi si sono aggiunte altre Porte.
Facendo seguito all’originale volontà di abbellire il Centro Storico di Gioia con la creazione delle Porte dell’Imperatore, per rendere più vivo e fruibile il nostro nucleo abitativo originario, un altro artista locale si è cimentato in un’opera volta a rievocare il nostro passato e a rendere più bella questa parte del nostro paese.
Le sculture in oggetto sono bassorilievi in pietra, eseguiti nel 2012 dal nostro concittadino, maestro costruttore, che, quando ha posto fine alla sua attività lavorativa, ha riscoperto di possedere un vero talento artistico: lo scultore Mario Vacca.
Questi lavori, eseguiti su pietra, nella sua bottega artigianale sita nel Centro Storico di Gioia, in via Carlo III di Borbone n. 17, sono stati donati al Comune di Gioia nel 2013 e sono stati inseriti sul prospetto di alcune abitazioni del Centro Storico. Hanno quasi tutti per soggetto Federico II, Bianca Lancia, falchi, elementi questi ultimi legati anch’essi all’illustre personaggio Normanno-Svevo. [Continua la Lettura]
Prima di tutto l’uomo
4 Aprile 2024 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Scuola, Storia, Territorio & Ambiente
Con la Legge n. 211 del 20 luglio 2000 viene istituita la Giornata della Memoria. La Repubblica Italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati…
Per ricordare la giornata del 27 Gennaio 1945, nel 2011 un nostro corregionale, Elio Scarciglia, ha prodotto il docufilm “Prima di tutto l’uomo”. Il titolo prende il nome dai versi di un’intensa poesia del più importante poeta turco del ‘900, Nazim Hikmet.
In questo docufilm Scarciglia partendo dai campi di internamento La Casa Rossa di Alberobello e il Mulino e Pastificio Pagano di Gioia del Colle arriva alla Risiera di San Sabba di Trieste, unico vero campo di concentramento in Italia, che vide la morte di numerosi ebrei che vi erano rinchiusi.
Il regista, attraverso una carrellata di fatti e misfatti dello scorso secolo, ci guida con creatività artistica e scelta rigorosa delle testimonianze, dalla Casa Rossa di Alberobello alla Risiera di San Sabba di Trieste, unendo le drammatiche vicende del Sud con quelle ancora più angosciose del Nord. Il film si sviluppa tra il presente intriso di razzismo contro il “diverso” e il passato visto dall’unico campo di concentramento di Trieste. Il regista effettua questo lungo viaggio dal Sud e il Nord del nostro paese, per risvegliare la memoria e le nostre coscienze. [Continua la Lettura]
I 30 anni del Comitato della C.R.I. di Gioia del Colle
27 Marzo 2024 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Associazioni, Storia
Quest’anno ricorrono due importanti avvenimenti legati alla Croce Rossa.
Il 27 marzo, in data di oggi, ricorre il 30° anniversario della costituzione della delegazione Croce Rossa di Gioia del Colle.
Il 15 giugno la Croce Rossa Italiana festeggerà il 160° anniversario della sua fondazione.
La Croce Rossa Italiana venne fondata con il nome di Comitato dell’Associazione Italiana per il soccorso ai feriti ed ai malati in guerra a Milano il 15 giugno 1864 ad opera del Comitato Medico Milanese dell’Associazione Medica Italiana, due mesi prima della firma della Convenzione di Ginevra.
In realtà, come si può evince da una deliberazione del Consiglio comunale dell’8 gennaio 1883 che approvava un contribuito che il Comune di Gioia erogava alla Croce Rossa, i rapporti tra il nostro Comune e la C.R.I. risalgono ad oltre 140 anni fa. [Continua la Lettura]
Il Museo della Civiltà Contadina di Gioia del Colle approda in TV
14 Marzo 2024 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Comunicati, Prodotti Locali, Storia, Territorio & Ambiente
Dal mese di gennaio 2024 la TV privata Telenorba, nell’ambito del programma Mezzogiorno e dintorni sta trasmettendo, anche con numerose repliche, un servizio dedicato a due settori importanti dell’economia gioiese, le cui testimonianze del passato sono presenti nel Museo della Civiltà Contadina di Gioia del Colle.
Il servizio è stato realizzato nella prima settimana di dicembre del 2023 da una troupe di Telenorba, che cura il programma Mezzogiorno e Dintorni, durante la visita al Museo in un giorno piovoso in cui era venuta a Gioia per documentare alcuni aspetti del nostro Centro storico. Casualmente e fortunatamente, l’inclemenza del tempo ha però dirottato la troupe verso il Museo, così come consigliato da qualche nostro concittadino.
Mezzogiorno e Dintorni è un programma di Telenorba scritto e condotto da Nick Difino con la partecipazione di Mayra Pietrocola, che parla del Territorio. Nick Difino, noto food performer, parlando di questo suo programma ha detto: Sono un esploratore del cibo, un curioso di pratiche agricole e mi piace raccontare storie di luoghi e persone che incontro. Amo il Mezzogiorno d’Italia e ho voglia di scoprirne i Dintorni. [Continua la Lettura]
Battenti antichi a Gioia del Colle
8 Marzo 2024 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Storia, Territorio & Ambiente
In passato, quando non era ancora disponibile l’energia elettrica nei nostri paesi, per poter accedere alle abitazioni monofamiliari di parenti ed amici, era necessario dotare i portoni delle abitazioni di congegni che segnalassero la presenza di qualcuno che avesse bisogno di entrare.
Questi congegni vengono chiamati in diversi modi: picchiotto, perché bisogna farlo battere o picchiare su un pezzo di metallo, battaglio, batacchio, battente, battiporta, battiportone o bussatoio perché occorreva farlo battere oppure occorreva bussare sul portone.
Sono composti di due parti snodabili applicate sul portone di accesso all’abitazione. Una parte è costituita da un supporto fisso sulla porta e l’altra da una parte mobile, collegata al supporto con una cerniera, che si impugna, si solleva e si lascia cadere o battere sul supporto fisso, la cui azione produce un suono che richiama l’attenzione di chi abita all’interno dell’edificio e annuncia la presenza di una persona, all’ingresso dell’abitazione, che chiede di entrare.
Sono variamente decorati ed erano utilizzati sin dal tempo degli antichi Romani, come possiamo osservare nei musei archeologici che ne conservano vari esemplari. [Continua la Lettura]
Vito Prisciantelli, più noto come Renato
3 Marzo 2024 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Gioiesi nel Mondo, Scuola, Storia
Ricorre quest’anno il 134° anniversario della nascita e il 62° anniversario della morte di un nostro illustre concittadino: Vito Prisciantelli, più conosciuto come Renato.
Prisciantelli il cui nome di battesimo dagli atti dell’Ufficio di Stato Civile di Gioia del Colle risulta essere Vito, è nato a Gioia del Colle il 3 marzo 1890 in strada Le Torri n. 20, attualmente via Giovanni Rocca.
Un suo lavoro in calce al quale appaiono entrambi i nomi di Vito e di Renato è una poesia, o come lui stesso afferma, un carme, dal titolo “A Roma“, dedicato a Marcellino Cassano, tempra di uomo forte e intelligente che ne la lotta per il benessere morale ed economico de la sua Terra e strenuo e pugnace.
Il padre, Leonardo, svolgeva la professione di avvocato e la madre, gentildonna, si chiamava Grazia Alvino. Tra i testimoni che lo dichiararono al Comune di Gioia c’è Gennaro Minei, dichiarato calligrafo, ma in realtà era Professore di calligrafia e disegno e fu tra i fondatori della Scuola Popolare di Disegno e di Calligrafia.
La madre era sorella di Malvina, che viene considerata come musa ispiratrice del sacerdote, poeta, saggista e letterato gioiese don Vincenzo Angelillo, di Antonietta, moglie di Achille Tarsia Incuria, nobile famiglia titolare anche di una tipografia, di Vincenzo, di Vito, nipote di Marino Rosati, che fu maestro della Banda musicale di Gioia e fondatore dell’omonimo Circolo Musicale, che per alcuni anni ha movimentato il panorama culturale e musicale gioiese nella seconda metà del XIX secolo.
Il canonico professor Giacomo Prisciantelli, famiglia imparentata con i Rosati, il 16 luglio 1873 tenne il discorso per l’inaugurazione a Gioia del Circolo Musicale Rosati.
La vecchia Gioia si mette in mostra
1 Marzo 2024 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Associazioni, Gioia Nota, Storia, Territorio & Ambiente, Turismo
Nel 1987 il Centro culturale “Ezra Pound” di Gioia del Colle invitava i cittadini gioiesi a consegnare materiale fotografico (foto, stampe, cartoline) che riguardavano Gioia e la sua vita a cavallo tra l’800 e gli anni ’50, per realizzare una mostra fotografica, i cui lavori in seguito potessero confluire in una istituenda fototeca comunale.
La risposta a questa richiesta andò oltre le più rosee previsioni, con la raccolta di oltre mille immagini che testimoniavano aspetti della vita contadina e luoghi di Gioia, da esporre in una mostra cittadina.
La mostra si tenne dal 9 agosto al 4 ottobre 1987, suscitando interesse e ottenendo un buon successo, vista la partecipazione di circa 15.000 presenze.
L’anno successivo, nel 1988 il Centro, con il patrocinio dell’Amministrazione comunale di Gioia, provvide a stampare un catalogo della prima rassegna fotografica di Gioia del Colle, dal titolo “La vecchia Gioia si mette in mostra”, comprendente una parte delle immagini ricevute, nel numero di 144 foto. [Continua la Lettura]
Il pittore e scultore Giuseppe Jacobellis
26 Febbraio 2024 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Gioia Nota, Scuola, Storia
Giuseppe Jacobellis è nato il 3 marzo 1869 a Gioia del Colle, dove è morto l’8 luglio 1955.
Pittore e scultore, zio di Vito Sante, professore di storia e filosofia e Vice Preside del Liceo Scientifico di Gioia (1920-1997) e fratello di Agostino, farmacista, (1882-1960) frequenta inizialmente la Scuola di Disegno e Calligrafia di Gioia del Colle.
Frequenta successivamente lo studio di uno scultore fiorentino e in seguito studia presso le Accademie di Belle Arti di Venezia, Milano e Firenze.
Ha svolto il ruolo di insegnante nella Scuola Popolare di Disegno e di Calligrafia di Gioia del Colle.
Tra i suoi allievi spicca il pittore Raffaele Van Westerhout.
Ha partecipato a diverse mostre in ambito regionale e nazionale, imponendosi all’attenzione della critica.
Tra queste occupa un posto di rilievo la prima Mostra di artisti pugliesi in Roma. L’esposizione, organizzata da “Apulia”, Ente per l’Illustrazione della Regione Pugliese, ospitata nelle sale di Palazzo Salviati in Corso Umberto I a Roma, presso l’Associazione Italo-Americana, fu aperta al pubblico da maggio a tutto giugno del 1924.
Questa mostra, scrive Filippo Surico nella prefazione del catalogo, vuole dimostrare che la nostra regione, vasta e ricca, non è soltanto il paese delle grandi boscaglie del rupestre Gargano, delle messi mareggianti del Tavoliere, delle Murge inghirlandate di viti e di frutteti, della costa ionica che s’inargenta del più vasto oliveto del mondo, ma è pure, oggi come ieri, sin dai più lontani tempi, anche la terra dell’arte e della poesia. [Continua la Lettura]
La famiglia Eramo e le donazioni per San Filippo Neri
24 Febbraio 2024 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Gioia Nota, Storia
La famiglia D’Eramo o Eramo, come oggi risulta dai registri dello Stato civile di Gioia, ha sempre avuto una devozione particolare per il Patrono di Gioia, san Filippo Neri.
Tale devozione è stata favorita sicuramente dal fatto che questa famiglia ha dato i natali a ben quattro Primiceri.
Il primicerio era una dignità del capitolo cioè un ecclesiastico che vigilava e presiedeva ai suddiaconi e agli altri chierici minori nel servizio divino, aveva il primo posto dopo l’arcidiacono; in alcuni capitoli o collegiate e nelle confraternite, è il titolo di dignitario con funzioni di direzione e sorveglianza o puramente onorifiche.
Uno di questi primiceri, il canonico don Daniele Eramo, nel 1883 acquistò il castello di Gioia, che successivamente nel 1907 fu acquistato dal marchese Orazio De Luca Resta di Noci.
Della famiglia Eramo ricordiamo anche il cav. Eramo Daniele, che è stato Sindaco di Gioia dal 22 agosto1895 al 14 aprile del 1897, dal 23 ottobre 1897 22 ottobre 1901, dal 5 maggio 1902 al 21 novembre 1903, nonchè presidente del Circolo Unione di Gioia dal 1880 al 1892.
Nell’agro gioiese sono presenti numerose masserie che appartenevano alla famiglia Eramo.
Si narra che per ringraziamento allo scampato pericolo della sua famiglia dall’epidemia di colera che si abbatté su Gioia nel 1837, donna Amalia Lezzi, moglie di Celestino Eramo, fervente devota di san Filippo, donò al nostro Patrono il vestito per la statua processionale, un anello in oro con topazio e l’aureola. [Continua la Lettura]
Giuseppe Tommaso Losapio
23 Febbraio 2024 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Gioia Nota, Gioiesi nel Mondo, Storia
Nella famiglia Losapio il rappresentante più noto è l’abate Francesco Paolo Losapio, benefattore al quale è intitolato il cosiddetto “Legato Losapio” con il quale lasciava i suoi averi al Comune di Gioia per l’istituzione di una Biblioteca e di tre classi ginnasiali.
L’abate Losapio è anche noto per aver partecipato alle tristi vicende dei Martiri del 1799 e ai moti Carbonari del 1820. Della famiglia Losapio, però faceva parte anche un altro illustre componente: Giuseppe Tommaso Losapio. Si tratta del fratello minore dell’abate, di indole meno battagliera di Francesco Paolo, che nacque a Gioia il 19 marzo del 1772.
Completavano la famiglia Losapio le sorelle Lucia Maria, Apollonia Maria, Santa Maria e Maria Lucia.
Il loro nonno, Francesco Paolo senior, non appena fu eletto Sindaco di Gioia (1740-41), avendo a cuore le sorti dei gioiesi, avviò la vertenza contro la feudalità, in particolare contro la famiglia De Mari, feudatari di Acquaviva, Gioia e Castellaneta, e nei confronti del Capitolo della Chiesa Madre di Gioia, lotta che fu portata a termine, con le due Decisioni del 3 e del 24 marzo 1810 della Commissione feudale, dal dott. Paolo Losito e dagli abati Francesco Paolo Losapio e Francesco Saverio Indellicati.
Giuseppe Tommaso Losapio dopo aver concluso i suoi primi anni di studio a Gioia sotto la guida del maestro Longo, appartenente all’ordine dei Francescani, continuò il suo percorso scolastico nel seminario di Oria sotto la guida di dotti e insigni maestri. Seguì con profitto le lezioni di letteratura, filosofia e matematica e poi si trasferì nel seminario di Taranto, diretto dal celebre Capecelatro, per completare gli studi e la sua preparazione culturale seguendo gli insegnamenti di Scienze fisiche e naturali. [Continua la Lettura]