Il fidanzamento e il matrimonio di un tempo

Un corteo nuziale sfila davanti al Municipio di Gioia nel 1924

Ai nostri giorni è sempre più raro assistere ad un matrimonio religioso. In un periodo di scarsa propensione ad un matrimonio religioso, sia pure con qualche perplessità, assistiamo al moltiplicarsi di casi di convivenza e di matrimoni civili.

Eppure oggi non si seguono più le rigide e tradizionali norme di un tempo, che prevedevano, tra l’altro, l’obbligo della “dote” per la fanciulla che intendeva contrarre matrimonio e la scelta del futuro sposo, per la propria figlia, da parte dei genitori!

È anche vero che, a voler seguire la moda, un matrimonio richiede una notevole spesa, a partire dagli abiti alla sala, dal fotografo alle bomboniere, dall’addobbo floreale all’auto da cerimonia, ecc. ecc.

Il matrimonio nei secoli scorsi rispondeva a determinati riti e convenzioni, che al giorno d’oggi sembrano assurde, cui dovevano sottostare soprattutto le ragazze da marito.

Infatti era la famiglia, ossia il padre e la madre, che decidevano sulla scelta dello sposo da dare alle proprie figlie. [Continua la Lettura]

La “coperta buona” sacra dei Santi a Gioia del Colle

La processione di San Filippo alla fine del ‘900

Stiamo entrando nel clima dei festeggiamenti del nostro Santo Protettore e sono iniziati i preparativi per onorare al meglio San Filippo Neri.

In questo mese i balconi si impreziosiscono di vasi con piante dai fiori variopinti, un inno alla ridente e profumata primavera e un preludio ai solenni e festosi festeggiamenti patronali.

Era tradizione del passato della nostra terra, durante il passaggio della processione dei Santi Patroni, addobbare i balconi delle abitazioni che si trovavano sul percorso processionale, con preziose coperte ricamate o intagliate e lanciare petali di fiori sulla statua del Santo, per rendergli onore, venerazione e dimostrargli affetto e filiale devozione.

Questa pratica si estendeva anche per le altre e numerose processioni importanti del paese, come quelle dei compatroni o del Corpus Domini o delle diverse festività che si celebravano durante l’anno in onore della Madonna. [Continua la Lettura]

Filippo Maria Cazzolla

Il Maestro Filippo Maria Cazzolla

Filippo Maria Cazzolla ha da poco compiuto 60 anni (infatti è nato a Gioia del Colle l’1 febbraio 1964), ma non li dimostra affatto. Sarà per il suo infaticabile e variegato interesse per molte attività a renderlo sempre uno spirito giovanile, tra le quali vanno ricordate quelle di sommelier, di musicista, di scenografo, di ristoratore, di impresario, anche se il vero amore della sua vita è la pittura.

A Gioia e anche fuori della nostra Regione va ricordato e si è fatto apprezzare per aver osato scommettere nel 2004, grazie alla collaborazione di Marco Losavio e Alceste Ayroldi, due professionisti del settore, nell’apertura di un locale in via Donato Boscia, angolo via Paolo Losito, che ha voluto chiamare Ueffilo, parola che nel dialetto gioiese sta ad indicare un sorso (di vino).

Si tratta di un Jazz Club, rinomato ritrovo di celebrità musicali di valore internazionale, Club di riferimento nel panorama musicale di qualità, dove si poteva godere di atmosfere da tipico jazz club americano, accompagnate da una singolare attività di Restaurant.

È stata un’esperienza che ha puntato su una proposta musicale raffinata al punto di riuscire ad attirare un pubblico da ogni parte d’Italia, consacrando nel 2011 il Ueffilo tra i più importanti Jazz Club d’Italia. Questa sua esperienza è terminata nel 2015, anno in cui ha ceduto l’attività per dedicarsi pienamente alla pittura. [Continua la Lettura]

La libertà di volare in ogni forma

Una delle installazioni di palloncini e cuoricini di ceramica nel Centro storico di Gioia

Grazie alla fantasia dei pittori gioiesi Mario Pugliese (e alla collaborazione di Sergio Gatti )  al loro amore per la nostra Gioia del Colle, artisti che hanno  pensato a far rivivere il Centro Storico di Gioia, il primo  aprendo la sua  bottega artigianale, Studio Uno Tre, al n. 13 di Via Barba e poi ideando il progetto di abbellire il Centro Storico con opere pittoriche di altri artisti gioiese e non, a partire dalla I edizione del 2012, e il secondo aprendo il suo studio-laboratorio in  via Michele Petrera sempre nel Centro Storico, la culla del nostro Paese si è arricchita di preziose opere che testimoniano quanto la nostra storia è legata alla presenza federiciana. Sono appunto Le Porte dell’Imperatore, alle quali nei tre anni successivi si sono aggiunte altre Porte.

Facendo seguito all’originale volontà di abbellire il Centro Storico di Gioia con la creazione delle Porte dell’Imperatore, per rendere più vivo e fruibile il nostro nucleo abitativo originario, un altro artista locale si è cimentato in un’opera volta a rievocare il nostro passato e a rendere più bella questa parte del nostro paese.

Le sculture in oggetto sono bassorilievi in pietra, eseguiti nel 2012 dal nostro concittadino, maestro costruttore, che, quando ha posto fine alla sua attività lavorativa, ha riscoperto di possedere un vero talento artistico: lo scultore Mario Vacca.

Questi lavori, eseguiti su pietra, nella sua bottega artigianale sita nel Centro Storico di Gioia, in via Carlo III di Borbone n. 17, sono stati donati al Comune di Gioia nel 2013 e sono stati inseriti sul prospetto di alcune abitazioni del Centro Storico. Hanno quasi tutti per soggetto Federico II, Bianca Lancia, falchi, elementi questi ultimi legati anch’essi all’illustre personaggio Normanno-Svevo. [Continua la Lettura]

Prima di tutto l’uomo

Video “Prima di tutto l’uomo” di Elio Scarciglia

Con la Legge n. 211 del 20 luglio 2000 viene istituita la Giornata della Memoria.  La Repubblica Italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati

Per ricordare la giornata del 27 Gennaio 1945, nel 2011 un nostro corregionale, Elio Scarciglia, ha prodotto il docufilm “Prima di tutto l’uomo”. Il titolo prende il nome dai versi di un’intensa poesia del più importante poeta turco del ‘900, Nazim Hikmet.

In questo docufilm Scarciglia partendo dai campi di internamento La Casa Rossa di Alberobello e il Mulino e Pastificio Pagano di Gioia del Colle arriva alla Risiera di San Sabba di Trieste, unico vero campo di concentramento in Italia, che vide la morte di numerosi ebrei che vi erano rinchiusi.

Il regista, attraverso una carrellata di fatti e misfatti dello scorso secolo, ci guida con creatività artistica e scelta rigorosa delle testimonianze, dalla Casa Rossa di Alberobello alla Risiera di San Sabba di Trieste, unendo le drammatiche vicende del Sud con quelle ancora più angosciose del Nord. Il film si sviluppa tra il presente intriso di razzismo contro il “diverso” e il passato visto dall’unico campo di concentramento di Trieste. Il regista effettua questo lungo viaggio dal Sud e il Nord del nostro paese, per risvegliare la memoria e le nostre coscienze. [Continua la Lettura]

I 30 anni del Comitato della C.R.I. di Gioia del Colle

27 Marzo 2024 Autore:  
Categorie: Associazioni, Storia

La sede della C.R.I. di Gioia del Colle, in via dei Francescani Riformati

Quest’anno ricorrono due importanti avvenimenti legati alla Croce Rossa.

Il 27 marzo, in data di oggi, ricorre il 30° anniversario della costituzione della delegazione Croce Rossa di Gioia del Colle.

Il 15 giugno la Croce Rossa Italiana festeggerà il 160° anniversario della sua fondazione.

La Croce Rossa Italiana venne fondata con il nome di Comitato dell’Associazione Italiana per il soccorso ai feriti ed ai malati in guerra a Milano il 15 giugno 1864 ad opera del Comitato Medico Milanese dell’Associazione Medica Italiana, due mesi prima della firma della Convenzione di Ginevra.

In realtà, come si può evince da una deliberazione del Consiglio comunale dell’8 gennaio 1883 che approvava un contribuito che il Comune di Gioia erogava alla Croce Rossa, i rapporti tra il nostro Comune e la C.R.I. risalgono ad oltre 140 anni fa. [Continua la Lettura]

Il Museo della Civiltà Contadina di Gioia del Colle approda in TV

Un momento della trasmissione di Telenorba “Mezzogiorno e Dintorni” relativa al Museo della Civiltà Contadina di Gioia

Dal mese di gennaio 2024 la TV privata Telenorba, nell’ambito del programma Mezzogiorno e dintorni sta trasmettendo,  anche con numerose repliche, un servizio dedicato a due settori importanti dell’economia gioiese, le cui testimonianze del passato sono presenti nel Museo della Civiltà Contadina di Gioia del Colle.

Il servizio è stato realizzato nella prima settimana di dicembre del 2023 da una troupe di Telenorba, che cura  il programma Mezzogiorno e Dintorni, durante la visita al Museo in un giorno piovoso in cui era venuta a Gioia per documentare alcuni aspetti del nostro Centro storico. Casualmente e fortunatamente, l’inclemenza del tempo ha però dirottato la troupe verso il Museo, così come consigliato da qualche nostro concittadino.

Mezzogiorno e Dintorni è un programma di Telenorba scritto e condotto da Nick Difino con la partecipazione di Mayra Pietrocola, che parla del Territorio. Nick Difino, noto food performer, parlando di questo suo programma ha detto: Sono un esploratore del cibo, un curioso di pratiche agricole e mi piace raccontare storie di luoghi e persone che incontro. Amo il Mezzogiorno d’Italia e ho voglia di scoprirne i Dintorni. [Continua la Lettura]

Battenti antichi a Gioia del Colle

Batacchio raffigurante un bambino che cavalca un leone, in Via Bartolomeo Paoli a Gioia

Batacchio raffigurante un uccello. in Viaa Bartolomeo Paoli a Gioia del Colle

In passato, quando non era ancora disponibile l’energia elettrica nei nostri paesi, per poter accedere alle abitazioni monofamiliari di parenti ed amici, era necessario dotare i portoni delle abitazioni di congegni che segnalassero la presenza di qualcuno che avesse bisogno di entrare.

Questi congegni vengono chiamati in diversi modi: picchiotto, perché bisogna farlo battere o picchiare su un pezzo di metallo, battaglio, batacchio, battente, battiporta, battiportone o bussatoio perché occorreva farlo battere oppure occorreva bussare sul portone.

Sono composti di due parti snodabili applicate sul portone di accesso all’abitazione. Una parte è costituita da un supporto fisso sulla porta e l’altra da una parte mobile, collegata al supporto con una cerniera, che si impugna, si solleva e si lascia cadere o battere sul supporto fisso, la cui azione produce un suono che richiama l’attenzione di chi abita all’interno dell’edificio e annuncia la presenza di una persona, all’ingresso dell’abitazione, che chiede di entrare.

Sono variamente decorati ed erano utilizzati sin dal tempo degli antichi Romani, come possiamo osservare nei musei archeologici che ne conservano vari esemplari. [Continua la Lettura]

Vito Prisciantelli, più noto come Renato

Vito Renato Prisciantelli

Ricorre quest’anno il 134° anniversario della nascita e il 62° anniversario della morte di un nostro illustre concittadino: Vito Prisciantelli, più conosciuto come  Renato.

Prisciantelli il cui nome di battesimo dagli atti dell’Ufficio di Stato Civile di Gioia del Colle risulta essere Vito, è nato a Gioia del Colle il 3 marzo 1890 in strada Le Torri n. 20, attualmente via Giovanni Rocca.

Un suo lavoro in calce al quale appaiono entrambi i nomi di Vito e di Renato è  una poesia, o come lui stesso afferma, un carme, dal titolo “A Roma“, dedicato a Marcellino Cassano, tempra di uomo forte e intelligente che ne la lotta per il benessere morale ed economico de la sua Terra e strenuo e pugnace.

Il padre, Leonardo, svolgeva la professione di avvocato e la madre, gentildonna, si chiamava Grazia Alvino. Tra i testimoni che lo dichiararono al Comune di Gioia c’è Gennaro Minei, dichiarato calligrafo, ma in realtà era Professore di calligrafia e disegno e fu tra i fondatori della Scuola Popolare di Disegno e di Calligrafia.

La madre era sorella di Malvina, che viene considerata come musa ispiratrice del sacerdote, poeta, saggista e letterato gioiese don Vincenzo Angelillo, di Antonietta, moglie di Achille Tarsia Incuria, nobile famiglia titolare anche di una tipografia, di Vincenzo, di Vito, nipote di Marino Rosati, che fu maestro della Banda musicale di Gioia e fondatore dell’omonimo Circolo Musicale, che per alcuni anni ha movimentato il panorama culturale e musicale gioiese nella seconda metà del XIX secolo.

Il canonico professor Giacomo Prisciantelli, famiglia imparentata con i Rosati,  il 16 luglio 1873 tenne il discorso per l’inaugurazione a Gioia del Circolo Musicale Rosati.

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La vecchia Gioia si mette in mostra

Catalogo della I Rassegna fotografica del Centro culturale “Ezra Pound” La vecchia Goioia si mette in mostra

Nel 1987 il Centro culturale “Ezra Pound” di Gioia del Colle invitava i cittadini gioiesi a consegnare materiale fotografico (foto, stampe, cartoline) che riguardavano Gioia e la sua vita a cavallo tra l’800 e gli anni ’50, per realizzare una mostra fotografica, i cui lavori in seguito potessero confluire in una istituenda fototeca comunale.

La risposta a questa richiesta andò oltre le più rosee previsioni, con la raccolta di oltre mille immagini che testimoniavano aspetti della vita contadina e luoghi di Gioia, da esporre in una mostra cittadina.

La mostra si tenne dal 9 agosto al 4 ottobre 1987, suscitando interesse e ottenendo un buon successo, vista la partecipazione di circa 15.000 presenze.

L’anno successivo, nel 1988 il Centro, con il patrocinio dell’Amministrazione comunale di Gioia, provvide a stampare un catalogo della prima rassegna fotografica di Gioia del Colle, dal titolo “La vecchia Gioia si mette in mostra”, comprendente una parte delle immagini ricevute, nel numero di 144 foto. [Continua la Lettura]

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