Il sacro sposalizio di Maria Santissima e San Giuseppe. 23 gennaio.

31 Gennaio 2021 Autore:  
Categorie: Gioia Nota, Storia

Raffaello. Sposalizio della Vergine Maria

Della vita di San Giuseppe, sposo della Madonna non conosciamo se non quelle poche notizie che attingiamo dal Vangelo di Matteo (era un uomo giusto, della discendenza di Davide, falegname, promesso sposo di Maria) e di Luca (uomo della casa e della famiglia di Davide della città di Betleem).

Sempre dal Vangelo di Matteo apprendiamo che Maria prima che lei e Giuseppe abitassero insieme, si trovò incinta per virtù dello Spirito Santo. Giuseppe, suo sposo, che era giusto e non voleva esporla all’infamia, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre rifletteva su questo, ecco un Angelo del Signore gli apparve in sogno e gli disse: Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché colui che in lei è concepito è opera dello Spirito Santo. Essa darà alla luce un figlio a cui porrai nome Gesù: egli, infatti, salverà il popolo suo dai suoi peccati…. Giuseppe, destatosi dal sogno, fece come l’Angelo del Signore gli aveva ordinato e condusse sua moglie con sé.

Dopo la partenza dei Magi un Angelo del Signore apparve a Giuseppe e gli disse: Alzati, prendi il Bambino e sua Madre, fuggi in Egitto, e resta lì, finché non ti avviserò, perché Erode ricercherà il Bambino per farlo morire. Egli si alzò e di notte, preso il Bambino e sua Madre, si ritirò in Egitto, e vi restò fino alla morte di Erode. Continua la Lettura

Santa Caterina d’Alessandria

31 Gennaio 2021 Autore:  
Categorie: Storia

Santino di Santa Caterina di Alessandria

Il 25 novembre  ricorre la festività di Santa Caterina di Alessandria.

Il nome Caterina è frequente a Gioia; il suo culto è attestato sin dal XIV secolo.

Una chiesa intitolata a Santa Caterina era presente nei pressi della Chiesa di San Francesco, nell’attuale Piazza Plebiscito.

Nelle note a Canto III del Quadro istorico-poetico sulle vicende di Gioia in Bari detta anche Livia, l’abate Francesco Paolo Losapio afferma: Item condidit etiam praedictus D. Lucas Andrano de Joya HOSPITALE, et Ecclesiam S. CATHARINAE Virginis extra muros meridiem versus, supra januam dictae Ecclesiae sunt incisa insigna praedicta, et donata ab ipso Imperatore, et in eodem muro ejusdem Ecclesiae extat incisus Angelus tenens in manu numerum annorum, et infrascriptos characteres in silice incisos tali forma sonantes, ANNO DOMINI MCCCXLVI, LUCAS ANDRANO de JOYA Miles fieri fecit hanc Ecclesiam et Hospitale ad honorem BEATAE CATHARINAE, et B. GREGORII PAPAE parcat omnibus peccatis suis. Amen.  (Inoltre il predetto Luca d’Andrano di Gioia costruì un Ospedale e la Chiesa di S. Caterina Vergine fuori le mura, a sud dell’abitato, sopra la porta della detta Chiesa sono incise le insegne predette, donate dallo stesso Imperatore e sulla facciata della stessa Chiesa è scolpito un Angelo che tra le mani ha un cartiglio in pietra su cui è inciso il numero degli anni  l’Anno del Signore 1346 il milite Luca d’Andrano di Gioia fece costruire questa Chiesa in onore della Beata Caterina e del Beato Papa Gregorio. Il Signore perdoni tutti i suoi peccati. Così sia. Continua la Lettura

La Giornata della Memoria. 27 Gennaio

27 Gennaio 2021 Autore:  
Categorie: Storia

Nonostante Marco Tullio Cicerone nel I secolo a. C.  affermasse: Historia magistra vitae, la storia è maestra di vita (De Oratore II, 9), a distanza di venti secoli sembra che l’uomo non abbia imparato la lezione della Storia.

Vero è che la sfrenata voglia di potere e di denaro hanno spinto gli uomini a compiere delitti contro l’umanità arrivando persino al genocidio e all’accaparramento di risorse, sottraendole con la forza e con la violenza ai legittimi abitanti di quelle regioni.

Non è bastata neppure la ‘Giornata della Memoria’, istituita il giorno 1 novembre 2005 come ricorrenza internazionale per commemorare le vittime dell’Olocausto, a farci riflettere sui nostri comportamenti disumani e a cambiare rotta. Tale ricorrenza è stata così designata dalla risoluzione 60/7 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005, durante la 42ª riunione plenaria. Continua la Lettura

La Giornata della Memoria 2021

26 Gennaio 2021 Autore:  
Categorie: Associazioni, Storia

Manifesto dell’Università della Terza Età di Gioia, in occasione della Giornata della Memoria

Quest’anno, dopo 15 edizioni, a causa della pandemia causata dal Coronavirus, per la prima volta non verrà celebrata degnamente la ‘Giornata della Memoria’, istituita il giorno 1 novembre 2005 come ricorrenza internazionale per commemorare le vittime dell’Olocausto. Tale ricorrenza è stata così designata dalla risoluzione 60/7 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005, durante la 42ª riunione plenaria.

La ricorrenza che si celebra il 27 gennaio di ogni anno ricorda la liberazione, da parte dell’Armata Rossa, del campo di concentramento di Auschwitz.

A Gioia la celebrazione della ricorrenza era stata delegata alla locale Università della  Terza Età e del Tempo Libero, che negli anni organizzava la sua rievocazione con uno spettacolo offerto gratuitamente al pubblico nel Teatro Comunale Rossini.

Il rispetto delle norme governative di distanziamento sociale e il divieto di assembramento per evitare eventuali fonti di diffusione del virus non hanno consentito all’Università della Terza Età di approntare un programma di manifestazioni per ricordare degnamente quella oscura pagina della vita degli uomini del Novecento, momento di riflessione e presa di coscienza della cattiveria umana e delle sofferenze causate all’umanità dalla follia omicida.

L’Università della Terza Età di Gioia, però, non ha voluto far mancare la sua voce a ricordo delle vittime dell’Olocausto e nel momento storico in cui viviamo ravvedendo un parallelismo tra quell’Olocausto provocato dalla follia umana del tempo e quello provocato ancora una volta dall’uomo e che oggi, come allora, sta provocando milioni di morti,  ha pubblicato un manifesto in cui, oltre a ricordare l’evento del 27 gennaio del 1945, auspica che si ricordino anche le vittime del Coronavirus.

La Casa di cura ‘Villa Lucia’ a Gioia del Colle

26 Gennaio 2021 Autore:  
Categorie: Storia

Ingresso della Casa di cura ‘Villa Lucia’

La Casa di cura Villa Lucia è stata aperta a Gioia del Colle dal dottor Caliandro Vito Modesto, ostetrico e ginecologo.

Era originario di Mottola, dove nacque l’11 ottobre 1920. Dopo aver compiuto gli studi liceali presso il liceo nel Collegio ‘Giovanni Pascoli’ di Salerno si iscrive alla facoltà di Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Bari e consegue la laurea con il massimo dei voti. Subito dopo il conseguimento all’abilitazione della professione medica, presta servizio in qualità di tenente medico, presso l’Ospedale militare di Bari.

Agli inizi degli anni ’50 si iscrive alla Scuola di Specializzazione di Ostetricia e Ginecologia presso l’Università di Pisa. Nel corso della specializzazione diviene assistente del direttore della Scuola, il prof. Cassano, che ricopriva anche la carica di Rettore dell’Ateneo. Il professor Cassano era uno dei massimi esperti per quanto riguarda gli studi sulla sterilità di coppia. Continua la Lettura

LAGHI, ACQUE SORGENTI E PALUDI

Alcuni laghi nel territorio di Gioia

Contrariamente a quanto potrebbe credersi, e cioè che solo il Comune di Acquaviva può fregiarsi di aggiungere alla sua denominazione quella di “delle Fonti”, per l’abbondanza delle acque presenti nel suo sottosuolo, anche il Comune di Gioia del Colle non difetta di fonti e sorgenti d’acqua.

Dagli Apprezzi della Terra di Gioia, infatti, a cominciare da quello del 1611, si dice: Dentro e fuori di detta Terra vi è abbondanza di sorgente acque, e quelle se ritrovano fra poco spazio di cavamento, dico da due a tre passi, e sì bene quelle se ritrovano dentro la Terra sono salate, fuore di quella e non moto distante vi sono due sorgenze di fresche pure e cristalline acque, l’una detta di S. Francesco e l’altra nominata di S. Antonio. Continua la Lettura

L’arciprete Spada

23 Gennaio 2021 Autore:  
Categorie: Storia

Casa abbattuta all’angolo tra Via Spada e Via Del Mercato

Duecento sessanta anni fa moriva l’arciprete gioiese Onofrio Spada.

Una strada del Centro Storico, che parte da Via Del Mercato, dalla quale si accede per mezzo di alcuni gradini   adiacenti un panificio, e termina all’incrocio di Via Bernal, dopo aver superato la piazzetta antistante la Chiesa di Sant’Andrea, è stata intitolata all’arciprete Spada.

Il nostro concittadino e studioso della storia di Gioia, Vito Umberto Celiberti nella Storia documentaria di Gioia del Colle dalle origini a Roberto d’Angiò, rifacendosi ad una ricerca del padre  Armando, riporta che una sessantina di anni fa, mentre si stava demolendo una decrepita abitazione ubicata quasi ai margini del centro storico gioiese (verosimilmente quella all’incrocio tra Via del Mercato e Via Spada), fu rinvenuta sotto l’intonaco una moneta bronzea bizantina dell’imperatore Giovanni Zemisce (969-975). Ricorda ancora che la consuetudine di cementare monete correnti nelle mura delle case in costruzione a scopo propiziatorio-religioso (il che serviva anche come datazione) è molto antica e non infrequente ancora oggi.

Lo stesso Vito Umberto Celiberti, inoltre, nel testo Onomastica stradale di Gioia del Colle e del suo agro ci dà notizia dell’arciprete don Antonio Spada. Continua la Lettura

La VE.BA.D. DUPLAST a Gioia del Colle

21 Gennaio 2021 Autore:  
Categorie: Prodotti Locali, Storia

Alla fine dell’Ottocento Gioia annovera la formazione di una zona industriale, ubicata sulla via

Ingresso della vetreria VEBAD

per Santeramo, a ridosso del  passaggio a livello delle Ferrovie dello Stato. Tale zona fu deputata alla costruzione di immobili da adibire a distillerie,  alla macinazione del grano e alla produzione della pasta. Questa scelta fu dettata dalla vicinanza alla stazione ferroviaria, che avrebbe consentito il trasporto delle merci prodotte e dalla presenza di abbondanti falde di acqua sorgiva, elemento indispensabile per quelle produzioni industriali.

Nei primi decenni del Novecento alcuni di questi stabilimenti industriali sono stati interessati da una crisi che ha condotto gradualmente alla loro chiusura, mentre altri, qualche anno prima del cosiddetto ‘boom economico’, hanno dovuto subire la stessa sorte.

Per sopperire alla mancanza di lavoro, che era limitato al settore agro industriale, come produzione casearia, vinicola, olearia e ortofrutticola, e creare nuove opportunità lavorative alcuni imprenditori pensarono di dar vita a nuove aziende, in parte legate ai bisogni di una società prevalentemente agricola e in parte alla richiesta di nuove abitazioni.

Queste società, tra cui vanno annoverate la Gallo Prefabbricati e la VE.BA.D., agli inizi degli anni ’60 localizzarono le loro aziende a qualche chilometro a nord di Gioia, lungo la strada Statale 100, importante via di comunicazione che avrebbe consentito un rapido trasporto dei loro prodotti nel nostro territorio e oltre gli stessi confini regionali, in quella che successivamente diventerà la nuova zona artigianale ed industriale gioiese.

La VE.BA.D.  S.p.A., Vetrerie Baresi Duraccio, è stata impiantata dai fratelli Duraccio nel 1963 nell’attuale zona artigianale di Gioia del Colle, sulla strada statale 100, primo insediamento produttivo di un certo rilievo sul nostro territorio, se escludiamo quelli legati al settore agro-alimentare (mozzarella e vino).

Sin dagli anni ‘50 i fratelli Duraccio avevano già in funzione un’analoga fabbrica a Ottaviano di Napoli, loro paese di origine: la Vetreria F.lli Duraccio. Essi scelsero di insediare in Puglia, e in particolare a Gioia, una nuova fabbrica perché, essendo un territorio fortemente agricolo, ritenevano che fosse un mercato favorevole all’assorbimento dei loro prodotti.

Inizialmente, infatti, la produzione era rivolta verso due settori: quello vetraio (produzione di bottiglie, contenitori in vetro e damigiane) e quello di materie plastiche.

Vista del piazzale della VEBAD, utilizzato come deposito di damigiane in vetro

Agli inizi degli anni ’70 la fabbrica occupava 120 operai; quelli specializzati, gli addetti alle macchine, già pronti a far andare a regime la fabbrica gioiese, provenivano dal napoletano, mentre il resto era di provenienza locale.

Lo stabilimento disponeva di macchine semi-automatiche per la lavorazione del vetro, di impianti di miscelazione del vetro, di forni di cottura, di frantoi e di compressori.

Il settore della plastica usufruiva di moderne macchine aerodinamiche.

Nel corso del tempo l’operato dell’azienda dei Fratelli Duraccio nel nostro Comune ha subito una continua evoluzione attraverso una diversificazione di produzioni per stare al passo con le richieste del mercato e dei consumatori. Continua la Lettura

L’Arena Castellano

Sedime dell’Arena Castellano in Via Flora. Operazioni di scavo per costruzione del nuovo immobile

Il cognome Castellano a Gioia del Colle è legato al mondo dello spettacolo: cinema e teatro.

Di un altro ramo della famiglia Castellano,  il più noto Mimmo, fotografo grafico, designer, abbiamo parlato in un articolo a lui dedicato e pubblicato su questo sito in data 10 settembre 2007.

Sin dagli anni ’30 abbiamo riscontro che la famiglia Castellano ha operato nel settore della cinematografia.

Nel 1930 il Teatro comunale di Gioia, su esplicita richiesta, viene dato in concessione all’impresa Giuseppe Castellano, per quattro anni. Il Teatro in quegli anni presentava due ordini di palchi e una capienza di 230 posti a sedere.

Nel 1944 registriamo la concessione del Teatro comunale all’impresario Castellano per il periodo novembre 1944-maggio 1945. Continua la Lettura

Sant’Antonio abate e il Carnevale

Sant’Antonio Abate

Un antico proverbio gioiese recita: Sand’Andune, màsckere e sùne, cioè Sant’Antonio (17 Gennaio) maschere e suoni.

Il 17 Gennaio, quindi, festa di Sant’Antonio Abate, generalmente segna per il popolo l’inizio del Carnevale, anche se a Putignano comincia il 26 Dicembre, festività di Santo Stefano.

In realtà il Carnevale è ristretto ad una settimana che, partendo dal giovedì grasso termina il martedì grasso e per sapere quando ricorre Carnevale bisogna partire dalla data della domenica di Pasqua, che cade sempre la domenica dopo il primo plenilunio dopo l’equinozio di primavera, nel periodo compreso tra il 22 marzo e il 25 aprile; pertanto la data di inizio del Carnevale può essere compresa tra il 10 gennaio e il 14 febbraio.

Partendo quindi dalla domenica di Pasqua si devono sottrarre sei settimane: le prime cinque sono di Quaresima, la sesta settimana invece è quella di Carnevale. La domenica di Pasqua nel 2021 sarà il 4 aprile, quindi tornando indietro di sei settimane arriviamo alla cosiddetta Settuagesima e scopriamo che il giovedì grasso quest’anno sarà l’11 febbraio, mentre il martedì grasso 2021, ultimo giorno di Carnevale, sarà il 16 febbraio. Continua la Lettura

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