La Villa Cassano

24 Ottobre 2018 Autore:  
Categorie: Gioia Nota, Storia

La villa, sicuramente la più bella e grande tra quelle presenti a Gioia, è di proprietà della famiglia Cassano.

La famiglia Cassano, appartenente all’aristocrazia terriera di Napoli, viene in Puglia nel ‘400 e prende dimora a Noci. Nel 1612 un ramo della famiglia si trasferisce a Gioia del Colle e si imparenta con la famiglia Gigante, originaria di Acquaviva delle Fonti, consolidando il proprio patrimonio agrario. Ancora oggi percorrendo la via per Acquaviva, a circa quattro chilometri da Gioia, è possibile vedere la maestosa masseria Gigante, di proprietà  degli eredi della signora Zoe Leomanni, vedova Cassano, che ne ha mantenuto la disponibilità fino alla sua morte.

Un esponente della famiglia, Paolo Cassano, per un quarantennio, fino al 1920  circa, è stato produttore di distillati di vino che sono stati esportati in Europa e nelle Americhe, consegendo significativi riconoscimenti a livello internazionale. Gli stabilimenti per la produzione di distillati e le costruzioni utilizzate per gli operai che in essi lavoravano, che oggi fanno parte dell'archeologia industriale di Gioia del Colle, sono presenti e visibili sulla via  che conduce a Santeramo in Colle, via che da qualche anno ha preso la denominazione 'Paolo Cassano'.

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Il Circolo Unione di Gioia del Colle compie 150 anni

Quest'anno, dunque, ricorre il 150° anniversario della sua fondazione, un lungo periodo che ha visto i componenti del Circolo coinvolti nelle vicende locali legate al momento post-unitario ed essere particolarmente presenti nella storia risorgimentale e in quella politico-economica di Gioia del Colle, anche con figure significative nella conduzione della gestione comunale.
Inizialmente i soci aderenti al Circolo appartenevano a famiglie nobili, facoltose o del mondo agrario, come i Calabrese, Carano, Cassano, Monte, Pagano, Prisciantelli, Soria, Taranto, molti dei quali sono diventati medici, avvocati, professori e hanno preso parte attiva alla vita politica cittadina fino a ricoprire il ruolo di sindaco o di assessori. La fondazione del  Circolo Unione di Gioia del Colle risale al 1868 come Circolo Nazionalista Sannace, denominazione che condensava un doppio significato: da una parte sottolineava il sentimento antiborbonico e lo spirito unitario e nazionale della nuova Italia postrisorgimentale che si stava diffondendo anche nella nostra terra e dall’altra faceva emergere lo spirito campanilistico, legato  alla tradizione e alla storia locale ed in particolar modo alla presenzadel primo nucleo abitativo insediatosi nel territorio di Gioia, a Monte Sannace. 

Il Circolo, per motivi politici, nell'ultimo decennio dell'Ottocento si scinde in due: uno a sostegno del Partito Operaio, giolittiano, capeggaiato dal socio sindaco Marcellino Cassano, con sede in Piazza Plebisito nel palazzo De Bellis, e l'altro, sostenitore del Partito Agrario, capeggiato dal socio e sindaco  Daniele Eramo, sempre con sede in Piazza Plebiscito, ma nel Palazzo Monte. La ricomposizione dei due Circoli avverrà subito dopo l'elezione a deputato del candidato giolittiano gioiese Vito De Bellis quando si fusero dando origine al Circolo Nuovo, con sede nell'ex Convento dei Francescani in Piazza Plebiscito e sotto la presidenza di Filippo Monte.

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1918-2018 Un centenario controverso

22 Ottobre 2018 Autore:  
Categorie: Storia

Quest’anno ricorre il centenario della fine della Prima guerra mondiale, una guerra che, senza precedenti, pur combattuta tra vincitori e vinti, al termine delle ostilità ha visto tutti perdenti, per l’alto numero di vite umane che hanno trovato la morte o che sono state rese invalide o disperse, a confronto degli scarsi ingrandimenti territoriali conseguiti. Ben altri sarebbero state le perdite se fossero state utilizzate le sofisticate armi in uso nel Secondo conflitto mondiale. Pur nondimeno dobbiamo segnalare le atrocità compiute nei confronti dei popoli nemici da parte di chi volutamente ha voluto creare uno sterminio di massa con gas, lanciafiamme, mitragliatori, aerei, artiglieria, proiettili dum-dum, sommergibili, utilizzati su larga scala.

Occorre considerare che la guerra non la vince chi riporta un minor numero di morti oppure ottiene il maggior numero di ingrandimenti territoriali o rimborso danni di guerra; la guerra la perdono tutti: vincitori e vinti, perché è frutto della stupidità umana, di un complesso di inferiorità da colmare o di un  complesso di superiorità da confermare e rafforzare!

Anche i più ferventi interventisti al cospetto della distruzione e dei disastri che la guerra stava operando cambiarono parere e si proclamarono contro la guerra e i suoi orrori (per tutti vale  il poeta Giuseppe Ungaretti).

Il bollettino della vittoria, firmato dal generale Armando Diaz, parla di vittoria dell’esercito italiano contro uno degli eserciti più potenti del mondo e ha accompagnato intere generazioni con l’orgoglio di aver conseguito una insperata vittoria contro una corazzata nemica.

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Inaugurazione XVII A.A. Università della Terza Eta’ di Gioia

Il giorno 23 ottobre 2018, alle ore 18,00,  nel chiostro del Comune di Gioia del Colle, in occasione dell'inaugurazione del XVII Anno Accademico 2018-2019 la prof.ssa Floriana Esposito, docente di Ingegneria della Conoscenza e Sistemi esperti, del Dipartimento  diInformatica dell'Università degli Studi  'A. Moro' di Bari, terrà una conferenza dal titolo " Intelligenza artificiale: scenari,sviluppi, campi di applicazione.

Maria S.S. della Croce e la festa agreste della lattuga

La popolazione gioiese è solita festeggiare  il 3 maggio, giorno della Croce in questa Chiesetta. La chiesetta  Madonna della Croce è una delle cappelle rurali più vicine al centro abitato di Gioia. Essa è situata  quasi frontalmente al nuovo Cimitero,  lungo la via vicinale La Villa, su una piccola altura rocciosa e dista dal paese circa un chilometro. La sua data di fondazione risale agli inizi del 1700. La piccola chiesa appartiene alla famiglia Fiorentini ( Proprietà Fiorentini F.lli ed Eredi ). Proprio a devozione di Pasquale Fiorentini Senior e Junior è stato oggetto di restauri negli anni ottanta, ma oggi versa in condizioni critiche.

La chiesetta è circondata da un giardino. Dopo aver oltrepassato un cancello in ferro, una scalinata di pietra, in leggera salita, fiancheggiata da alberi, porta alla chiesetta. Il piccolo sagrato è racchiuso da una balaustra in tufo traforato.Il prospetto presenta una facciata, di colore rosso,  che è semplice.  lineare, con copertura a spiovente tronco, scandita da lesene laterali e stipiti della porta di accesso leggermente aggettanti. Sulla porta d’ingresso è presente un’apertura circolare racchiusa da una inferriata a forma di Croce, che svolge la funzione di dar luce  e creare la necessaria ventilazione di aria all’interno della chiesa. Al  di sopra dell’ oculo è presente la seguente iscrizione: Proprietà Fiorentini f.lli ed erede.  Questo restauro a devozione di Pasquale Fiorentini seniore e juniore.  La facciata termina con un piccolo campanile a vela, dotato di una campana.

Internamente la chiesa si presenta ad una navata con volte a botte, è grande e spaziosa e di una semplicità che non rivela uno stile particolare.   Di particolare interesse è l’altare, che è poggiato sulla parete di fondo ed è sostenuto da due colonne lavorate. La parte frontale e sottostante l’altare presenta un’artistica lavorazione nella quale è incastonata l’immagine del Cristo risorto. Sull’altare sono presenti tre affreschi: quello centrale, più grande degli altri due, rappresenta la Madonna con il Bambino Gesù in grembo che stringe tra le mani una Croce, elemento che probabilmente ha dato il nome alla chiesa. L’affresco laterale sinistro raffigura un Santo con il volto chinato, nell’atto di scrivere su una pergamena, mentre sul lato destro è dipinto un altro Santo, probabilmente san Giuseppe, come si potrebbe dedurre dal fatto che stringe  un giglio con la mano sinistra.

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Il pastificio Marella

Antonio MarellaIl pastificio Marella, come ricorda lo stesso titolare dell'azienda,  avvia la sua attività  lavorativa ricalcando le orme di famiglia. 

A Gioia del Colle nacque nel 1897 Giovannino Vitto, nonno di mia moglie Grazia. Dopo una cruenta guerra sul Piave, quando molti emigravano per cercare  fortuna   nei nuovi mondi,  "Giuannine  culechiatte" (nome e soprannome), decise di avviare, da pioniere, insieme alla moglie Graziella, un'attività di salumeria-gastronomia, con annessa piccola   produzione di prodotti tipici locali, fra cui la pasta tradizionale e prodotti da forno come i taralli e la peddechedde" focaccina impastata con le patate e adeguatamente imbottita, il più delle volte ed a richiesta del cliente, con salumi o formaggi. Profumi, sapori e nostalgie di altri tempi che continuano a riempirci il  cuore. ( Dal sito  Pastificio Marella ).   

L’azienda Marella, a conduzione prettamente familiare, rinasce  a Gioia nel 1987. Produce paste artigianali di semola di grano duro, prodotti da forno e dolci di mandorla della tradizione pugliese, utilizzando solo materie prime locali. Infatti tutti i grani sono coltivati sugli altopiani murgesi e Tavoliere di Puglia da piccole Aziende agricole nelle diverse varietà Cappelli, Simeto, Svevo, Arcangelo, Duro Lucano, Quadrato, Kronos, trasformati in semola nel piccolo mulino CAMEMA in Altamura ed utilizzati in blend negli impasti utilizzati. In particolare, il grano Senatore Cappelli, risorto a nuove colture, produce una SEMOLA

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