Stop alla sperimentazione ITEA a Gioia del Colle

L’impianto ITEA in funzione

Quando qualcuno afferma che non c’è fede in questo mondo, a volte sbaglia!

Dopo circa 15 anni di attività della società ITEA a Gioia del Colle, alla vigilia della festività del nostro Santo Protettore, forse finalmente San Filippo sembra aver operato il tanto atteso miracolo!

Dopo anni di continue proroghe e autorizzazioni, sequestro e sospensioni, infatti, esattamente un mese fa, il 21 maggio, è arrivata la tanto attesa buona notizia per Gioia del Colle.

Sull’attività svolta alla società ITEA a Gioia del Colle più volte sono intervenute delle Associazioni ambientaliste e particolarmente attivo è stato il prof. Roberto Cazzolla Gatti, Biologo Ambientale ed Evolutivo, Professore associato, Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali Università di Bologna, che ha ipotizzato la possibilità di eventuali problemi ambientali.

È possibile leggere i seguenti articoli: (https://robertocazzollagatti.com/2017/03/28/dissociare-bruciare-eliminare-i-rifiuti-o-ridurli-riciclarli-e-riutilizzarli/

https://robertocazzollagatti.com/2015/09/11/test-radioattivi-in-puglia/. Continua la Lettura

Nuova interessante scoperta a Monte Sannace

Mappa del Parco archeologico di Monte Sannace

Fino a qualche decennio fa si credeva che il sito di Monte Sannace avesse avuto una frequentazione antropica fino al secondo secolo a. C. o al massimo al secondo d. C. Il rinvenimento, nel 1957, sull’acropoli di una moneta dell’imperatore bizantino Romano II (953-963 d.C.) fece ipotizzare la presenza di popolazione anche nel corso dell’XI secolo d.C.

Dopo un lungo periodo di stasi, nel 1994, anno di istituzione della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Università di Bari, hanno avuto inizio alcune campagne di scavo a Monte Sannace.

Durante l’ultimo quinquennio tali campagne sono passate da una a tre annuali; due sono condotte dall’Università di Bari, rispettivamente dalla Direttrice della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici, prof.ssa Donatella Nuzzo e dalla Direttrice dello scavo archeologico della Scuola di Specializzazione dell’Università di Bari, prof.ssa Paola Palmentola. La terza campagna di scavo è gestita direttamente dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici di Bari, su interessamento del direttore del Parco archeologico di Monte Sannace, il dott. Savino Gallo.

Durante la campagna di scavo effettuata a cura della prof.ssa Donatella Nuzzo della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Università degli Studi di Bari nel 2023 era venuto alla luce un battistero.  Sin da allora si ipotizzò che questo ritrovamento fosse legato alla presenza in loco di un ambiente cultuale, il cui probabile rinvenimento, per mancanza di fondi e per la conclusione della campagna di scavo, doveva essere rinviato ad un successivo intervento esplorativo. Continua la Lettura

Gioia Città ad economia turistica e Città d’Arte?

    Logo per una Città d’Arte

Anche se Gioia ha una vocazione agro-alimentare, vedi la DOC Vino Primitivo di Gioia del Colle e DOP Mozzarella fior di latte Gioia del Colle, ritengo che il nostro paese possa aspirare ad ottenere il riconoscimento di Comune ad economia turistica e Città d’Arte.

Per quanto riguarda i Comuni ad economia prevalentemente turistica, la normativa vigente richiede la presenza sul territorio di un sito di interesse storico – artistico inserito dall’UNESCO nella lista del patrimonio dell’umanità o il rapporto tra determinati parametri che riguardano sia la domanda turistica (arrivi, presenze, superficie territoriale, popolazione residente) sia l’offerta turistica (capacità ricettiva, numero di strutture ricettive, unità locali relative ad attività connesse con il turismo, addetti alle unità locali relative ad attività connesse con il turismo).

E Gioia, al centro della Puglia, risponde pienamente a questa vocazione turistica, in quanto è una Città equidistante da Bari, Taranto e Matera, punto di collegamento tra il Tirreno, l’Adriatico e lo Ionio, centro strategico per raggiungere Alberobello, le Grotte di Castellana, la Valle D’Itria, le coste dell’Adriatico e dello Ionio, via di passaggio per le attività cicloturistiche per la presenza di una pista cicloturistica e di una velostazione, presenta una varietà di strutture ricettive, da numerosi B&B cittadini o sparsi nelle masserie in campagna, ha case vacanze, Hotel, e dispone di ristoranti, trattorie, pizzerie. Continua la Lettura

La Croce torna a mostrarsi alla chiesa della Madonna della Croce

3 maggio 2025: il momento dello scoprimento del nuovo cippo che sostiene la Croce presso la Chiesa della Madonna della Croce.

Il 3 maggio a Gioia si rinnova presso la chiesetta rurale della Madonna della Croce la ‘Festa agreste della lattuga’. Su questo sito, digitando i seguenti link: https://www.gioiadelcolle.info/maria-s-s-della-croce-e-la-festa-agreste-della-lattuga/#more-3869 e https://www.gioiadelcolle.info/4843-2/ è  possibile leggere un articolo su questa chiesa e su questa festa.

Una foto risalente alla “Festa della Lattuga” svolta presso la chiesa della Madonna della Croce nell’anno 1951 ritrae un gruppo di fedeli assiepato sulla scalinata dell’edificio sacro e intorno ad un cippo sormontato da una croce metallica.

Molto probabilmente atti di vandalismo, associati all’azione distruttrice del tempo e all’incuria nella custodia e nella manutenzione della chiesa rurale, avevano portato alla distruzione del basamento che sorreggeva la Croce e alla sua dispersione nel campo adiacente. Il suo rinvenimento, infatti, risalente a qualche anno fa, è avvenuto casualmente nei pressi della chiesa.

Grazie all’interessamento della Pro Loco di Gioia e al costituito “Gruppo di sensibilizzazione, studio e tutela della Madonna della Croce” da qualche anno si sta cercando di salvare un monumento rurale, testimonianza della storia religiosa di Gioia del Colle e di rinverdire il ricordo e la celebrazione della ricorrenza del 3 maggio in cui si ricorda la festa della Madonna della Croce. Continua la Lettura

C’era una volta il mercato all’aperto di frutta e verdure

Alcune bancarelle  del Mercato ortofrutticolo a Piazza Luca D’Andrano. Sullo sfondo, in Via Flora, si nota l’Arena Castellano.

Nel giorno dedicato alla Festa del Lavoro è significativo ricordare una attività lavorativa legata alla storia, alle tradizioni e all’economia di Gioia del Colle, che, durante il corso di millenni, per caratteristiche naturali del suo territorio e quindi per vocazione,  è essenzialmente collegata alle produzioni  agricole, alla loro commercializzazione e trasformazione.

Ancor prima della costruzione della cosiddetta Piazza Coperta nella Piazza Palombella, meglio conosciuta come Piazza Plebiscito, malauguratamente abbattuta nel 1971, e prima della costruzione del nuovo Mercato Coperto in Via Regina Elena, inaugurato il 22 maggio 1996, la vendita dei prodotti ortofrutticoli, oltre presso i locali a pianterreno di proprietà dei produttori locali, i cosiddetti sottani, era effettuata da produttori che giravano per le strade del paese, decantando la bontà della loro merce. Successivamente fu impiantato un mercato giornaliero di prodotti ortofrutticoli, che si svolgeva in Piazza Luca D’Andrano e lungo Via Flora, al cui inizio al lato nord era ubicata l’Arena Castellano.

Piazza Luca D’Andrano, come ricorda l’Abate Francesco Paolo Losapio nel Canto III del Quadro istorico-poetico sulle vicende di Gioia in Bari detta anche Livia, prende la denominazione da una famiglia che ha visto la presenza nel nostro Comune di magistrati, capitani e cavalieri./ A dovizia fondarono gli Andrani / Ospedali, Cappelle e Monasteri./ Di tanti il Monaster di San Francesco /restò: tutt’altro sparve…/ Tracciò i confini di nuova Chiesa a quella / che Regina degli Angeli si appella./ Luca fondò ed eresse il gran Convento / de’ Padri Francescani colla Chiesa;/ ed in essa la Cappella ad ornamento / del Santo del suo nome …/ e sotto l’Arca pose un monumento,/ a foggia di testudin discoscesa,/ del fondator per la famiglia sola / discendente da Luca e da Nicola./ Oltre tal testudinea sepoltura/ si vede anche un marmoreo mausoleo/ detto l’Arca d’Andrano, ove in scultura/ Jocchina di Rebarbar che la feo/ trovasi effigiata in sua figura:/ distesa a mani giunte, ed in leteo / ferreo sonno si giace in cima al sasso,/ come al momento stesso del trapasso./ Altre si ammiran pur sotto dell’Arca / immagini dipinte; ed ivi inciso / vedi l’Apostol Pietro con man carca / di chiavi che dischiude il Paradiso;/ guarda quindi un Arcangelo che varca / un’alma al luogo dell’eterno riso;/ scimia sul lato destro, e sul mancino / quel che toglie i peccati Agnel Divino. /Il tempio colla spada circoscritto / a canto del palazzo alfin fu eretto /…Sulla porta  del tempio in faccia al muro / i nomi incider fè Don Luca ancora /de’ suoi compagni aurati …/Né qui Luca fermossi, chè …/ venne altr’opere magnifiche formando / … un ampio ospizio, lavoro ammirando, / del misero a conforto e dell’anelo / pellegrin erger fece e in ordin dorio, / dicato a Caterina ed a Gregorio./… Altro tempio costrusse adorno anch’esso / d’immagini preziose, e sculto fuore / dallo stemma preclaro a lui concesso / per grazia dell’istesso Imperatore /… Che nel mil settecento ventinove / nel rifarsi la Chiesa del Convento,/l’Arca d’Andrano ed il sepolcro, dove / eran tanti ricordi,  fu già spento;/ e con barbarie non udita altrove / sacro il cener fu sparso e dato al vento /…Il suolo del palagio e l’ospedale, / non men che le due Chiese incorporaro / i Frati nel giardino, e ‘l materiale / formò il muro d’intorno ed il riparo:/ di tutto non rimase orma o segnale:/ tutto scomparve allor. Oh caso amaro! /…Od avessero almen risparmiata / la Madonna degli Angeli quei Frati;/ Chiesa che colla spada fu segnata / ed eretta in memoria degli aurati / cavalieri…  Continua la Lettura

Alcuni elementi che fanno risalire l’origine di Gioia ai Bizantini

Affresco della chiesa rupestre di san Nicola a Mottola, ad opera dei monaci basiliani

Si comincia a parlare di Impero Romano d’Oriente o Bizantino dopo la morte di Teodosio I nel 395 d. C. Alcuni studiosi fanno coincidere con il 395 (separazione definitiva dei due imperi), ma si è anche proposto il 476 (caduta dell’ultimo imperatore d’Occidente, Romolo Augusto).

In quel periodo l’Italia era invasa da popolazioni barbariche.

Nel 727 l’imperatore bizantino Leone III ordina che in tutte le Province dell’Impero d’Oriente siano rimosse e distrutte le sacre e le icone (fenomeno passato alla storia come iconoclastia).

Alcuni monaci, contrari a tale pratica, si rifiutano di obbedire e, per sfuggire a oppressioni e persecuzioni, dall’Oriente giungono in Puglia. Sono i “monaci basiliani”, di origine egiziana, palestinese, siriana, turca, così chiamati perché fedeli di san Basilio, iniziatore di un ordine monastico di origine orientale.

L’imperatore francese Ludovico II, discendente di Carlo Magno, cerca di sgomberare i Saraceni dalla

Puglia e nell’anno 871 occupa Bari, ma rimane assediato dai saraceni.  Alla fine dell’anno 876 i Franchi chiedono l’intervento di Gregorio, stratega di Otranto. Costui ne prende possesso in nome dell’imperatore bizantino Basilio I nell’anno 880. Continua la Lettura

C’era una volta il Palazzo Soria

Palazzo Soria come appare nel 1999 in via Prati e via Flora in una foto di Gennaro Losito

Con molta probabilità i Soria vengono in Italia meridionale, ormai dominio spagnolo, nella seconda metà del Cinquecento. La loro presenza a Gioia è attestata nell’ultimo ventennio del 1500, come si evince da alcuni atti di matrimonio, nozze celebrate nella Chiesa Madre. Continua la Lettura

L’Arco di Costantinopoli tra storia e leggenda

L’Arco di Costantinopoli

Sull’edificazione di questo manufatto di Gioia del Colle storia e leggende si fondono al punto tale che non sappiamo esattamente a quale di queste dare maggiore credito.

Già sulla intitolazione di questo Arco non abbiamo notizie certe. Di certo c’è che l’Arco è ubicato nel nucleo più antico di Gioia del Colle, quello bizantino, dove sono presenti quasi tutti gli altri Archi più antichi del nostro paese: Mastrocinto, Serpente, Nardulli, Gelso, Cimone, San Nicola.

Su questo argomento a febbraio del 2010, su questo stesso sito, avevo riportato le seguenti notizie, consultabili digitando: https://www.gioiadelcolle.info/gli-archi-parte-i/.

Verso il secolo XVII, sotto quest’arco gli abitanti della zona avevano fatto dipingere in una nicchia l’icona della Madonna di Costantinopoli, che veneravano con particolare devozione. Per questa particolare circostanza l’arco, che inizialmente probabilmente era denominato del Catapano, prende il nome della Madonna di Costantinopoli.

La suddetta immagine, rovinata dal tempo è stata dipinta su tavola nell’anno 2005, sul disegno originale, da parte del pittore Sergio Gatti e, dopo essere stata da lui donata a nome dell’Associazione Artistica e Culturale Artensione, è stata riposta nella nicchia che conteneva il primitivo affresco. Continua la Lettura

“La corsa dell’umanità verso la fratellanza”, murale del GRIDAS

Il murale del GRIDAS andato perduto per l’abbattimento del muro di cinta della Scuola materna di Via Carlo Soria

Camminando lungo Via Giovanni XXII, giunti al luogo confinante con la Scuola Materna di Via Carlo Soria, fino a due anni fa, era visibile una piazzetta nella quale erano installate alcune panchine dipinte, sulle quali i passanti, piccoli e adulti, potevano soffermarsi e trascorrere qualche minuto di relax. Un paio di alberi di pino ad alto fusto regalavano sprazzi d’ombra ai frequentatori del luogo, che avevano l’opportunità di ammirare un grande e lungo dipinto sulla parete del muro di cinta della Scuola.

Nel 1997 l’Amministrazione comunale di Gioia fece eseguire nel nostro Comune tre murales dal GRIDAS (Gruppo Risveglio Dal Sonno): uno sulla facciata del mercato coperto, il secondo sulle pareti dei locali che ospitano gli uffici dei servizi sociali (parzialmente distrutto a seguito di lavori di ampliamento) ed il terzo sul muro di cinta del plesso scolastico di via Carlo Soria, intitolato “La corsa dell’umanità verso la fratellanza”.

Anche quest’ultimo murale è stato smantellato lo scorso anno a causa dell’ampliamento del plesso scolastico, del giardino di pertinenza e della ristrutturazione dello stabile. Continua la Lettura

I murales del Mercato coperto di Gioia

I murales sulla facciata del Mercato coperto, in via Regina Elena

Tra le iniziative messe in cantiere nel 1997 dall’assessore ai Servizi sociali del Comune di Gioia, prof. Michele Pavone, per tenere impegnati i ragazzi durante le vacanze estive, rientra il progetto “GRIDAS-murales”, consistente nel tenere loro un laboratorio di murales. Si trattava di proiettare diapositive di murales  realizzati dal GRIDAS (Gruppo Risveglio Dal Sonno), per sollecitare una conoscenza reciproca e stimolare la fantasia per progettare insieme cosa dipingere sul muro, e propriamente sulla facciata del Mercato coperto.

Dopo essersi messi a dipingere, visto che in tre giorni si era ultimato il grosso del lavoro, si  decise di dipingere anche un altro muro, quello di cinta della Scuola materna di via Enrico Soria, prospiciente via Giovanni XXIII.

Ancor prima della costruzione del nuovo Mercato Coperto in Via Regina Elena, inaugurato il 22 maggio 1996, la vendita dei prodotti ortofrutticoli, oltre ai negozi appositamente riservati, era riservata al vecchio Mercato coperto, abbattuto nel 1972, e al mercato giornaliero che si svolgeva in Piazza Luca D’Andrano e lungo Via Flora. Continua la Lettura

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