La leggenda del Sacro Graal a Gioia del Colle

Aprile 29, 2021 by  
Filed under Storia

Il Sacro Graal, possibile ricostruzione

Non solo nel corso dei secoli passati, ma ancora oggi, sono molte le città si contendono il possesso del Sacro Graal, per attestare la presenza nel loro Comune di un sacro e prezioso oggetto che potrebbe proteggere la popolazione locale e costituire uno stimolo per incrementare l’afflusso turistico e l’economia del paese che ne detiene il possesso.

La definitiva scomparsa della popolazione locale da Monte Sannace, intorno al secolo X, la formazione del primo nucleo cittadino gioiese da parte dei bizantini, la scelta del patrono nella persona di Santa Sofia, anch’ella di provenienza bizantina, l’essere stata Gioia una delle vie che avrebbe consentito a pellegrini e crociati di recarsi in Terra Santa, la storia  leggendaria del passaggio da Gioia di San Francesco diretto in Terra Santa e degli apostoli Pietro e Marco dalla Terra Santa a Roma, hanno alimentato supposizioni e altre leggende circa il trasferimento in Puglia, e in particolare a Gioia, di alcuni oggetti sacri, legati alla vita di Gesù, tra cui il Sacro Gaal, che avrebbe contenuto il suo Sangue.

Infatti alcuni sostengono che lo stemma del Comune di Gioia del Colle potrebbe avere origine dal Graal, poiché nel nostro caso si tratta di un calice, anche se pieno di gioie, elemento aggiunto quasi a giustificare la spiegazione del toponimo Gioia. Leggi tutto

Parte la IV Edizione de ” Le Porte dell’Imperatore “

I ' Frammenti dell'Imperatore ', che erano stati riportati su vessilli di stoffa  e avevano arricchito il Centro Storico di Gioia nell'estate scorsa, stanno per trovare collocazione nella loro versione originale  tra le vie del borgo degli Schiavoni o borgo degli Albanesi. 

In questo modo andranno ad arricchire il Centro Storico e a renderlo più vivo con l'arrivo di nuovi turisti.

Frutto dell'inventiva di giovani artisti, che avevano risposto entusiaticamente al concorso voluto dall'Associazione artistico- culturale Artensione ( vedi ' Frammenti dell'Imperatore ' pubblicato  su questo sito ) ha prodotto numerose tavolette pittoriche legate alla figura e al mondo  di Federico II di Svevia.

Le tavolette, raggruppate in numero da sei a nove, fissate su un supporto ligneo, saranno poste sulla parete di alcune abitazioni site nelle vicinanze della chiesa di Sant' Angelo.

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Frammenti dall’Imperatore

LocandinaPorte LOC 1Ancora una volta il Centro storico di Gioia del Colle è tornato a rivivere e ad animarsi con una nuova edizione de Le Porte dell’Imperatore, una manifestazione artistico-culturale che ha visto la partecipazione di giovani ed adulti. Dopo la prima e la seconda edizione de Le Porte dell’Imperatore nel 2011 e nel 2012 si è passati quest’anno alla terza edizione, che ha avuto come sottotitolo Frammenti dall’Imperatore.

La manifestazione proposta e realizzata, come le precedenti, dall’Associazione  artistico-culturale Artensione e con il patrocinio del Comune di Gioia del Colle, si differenzia dalle altre non solo perché, oltre a vedere in azione artisti professionisti, ha coinvolto anche artisti in erba e dilettanti, ma anche per le modalità di attuazione della stessa.

Infatti la partecipazione diretta alla performance artistica era estesa a coloro che avessero compiuto 15 anni di età  e fossero in possesso di buone basi nel campo del disegno.

Era prevista una quota di partecipazione di € 10,00 per ogni concorrente, il cui ricavato sarebbe servito per l’acquisto di due tavolette in legno per ogni partecipante, delle dimensioni di cm. 20×30, e per il restauro o manutenzione delle Porte dell’Imperatore. A carico dei partecipanti sarebbe stato l’acquisto dell’occorrente per disegnare e dipingere. Il tema da disegnare riguardava un immagine del mondo medievale o comunque  collegata alle vicende della vita di Federico II, della sua corte e del suo variegato mondo, costellato da principesse, dame, cavalieri, scrittori, poeti, cortigiane, falconi, medici, guerrieri.

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Nuova Porta dipinta nel Centro Storico

Giugno 29, 2016 by  
Filed under Territorio & Ambiente, Turismo

Porta LozitoNon si ferma la produzione di artisti locali, volta a valorizzare e a rendere più vivo e fruibile il nostro Centro Storico.

Infatti nei giorni scorsi a cura della pittrice gioiese Antonella Lozito, già autrice di una Porta dell'Imperatore nel 2012, il Centro Storico di Gioia del Colle si è arricchito di un nuovo dipinto.

L'opera, che compare sulla porta d'ingresso dello studio d'arte della pittrice gioiese, al n.15 di Via Piottola,  è localizzata in una strada già ricca di altre Porte dell'Imperatore: una dipinta  da Mario Pugliese, che raffigura Federico II sul trono del Castello di Gioia, si trova al n. 3, una dipinta da Valerio Pastore che raffigura un cavaliere saraceno a sevizio di Federico II, al n. 9, una dipinta da Graziano Milano, che raffigura un cavaliere templare, al n. 25, e un'altra  dipinta da  Ninnì  Rizzi, che raffigurava una porta crociata, al n. 27.

Per quest'ultima opera  abbiamo usato l'imperfetto raffigurava, perché il proprietario, così come era avvenuto qualche tempo addietro per la  Porta dell'Imperatore di via Barba n. 28, dipinta da Gino Donvito e che presentava un tessuto araldico, ha provveduto a riverniciare il dipinto, composto di  quattro pannelli rettangolari formati di 55 quadratini ciascuno  di colore verde o celeste, in cui erano inserite quattro croci di colore arancione, coprendolo con un colore grigio e insignificante, mortificando con il suo gesto l'autore del dipinto e privando il  visitatore di quella vista.

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Gino Donvito

Gino DonvitoGino Donvito nasce a Gioia il 23-9-1954 e vive e lavora a Gioia del Colle, nella sua casa di campagna  immersa  nella Murgia barese. Dopo una formazione da autodidatta avvenuta tra Firenze e Parigi negli anni Settanta, decide di ritirarsi a Gioia, nella sua Puglia, che da sempre è una delle più affascinanti ispiratrici della sua arte  e della sua creatività. La luce particolari di questi luoghi, l’incantevole bellezza degli ulivi secolari, segno di un laborioso e centenario passato, e lo spirito libero  e ancora incontaminato di queste zone hanno continuamente ispirato la sua fantasia, rafforzando in lui la convinzione di trovarsi in uno tra i luoghi più suggestivi al mondo. Nella numerose mostre che ha tenuto, l’artista ha presentato i temi più svariati, da Ulisse e gli eroi omerici a Federico II e le dame dell’Imperatore, dalla giostra  medievale della Quintana ascolana fino ad esplorare la misticità del tema sacro. Appassionato conoscitore e cultore della storia medievale, nelle sue opere celebra continuamente miti e leggende legati al Medioevo.

Un lungo ritiro spirituale presso l’Abbazia della Madonna della Scala di Noci  nel 1994 lascia in Gino Donvito un segno indelebile che porta ad una svolta nella sua attività lavorativa. Da quel momento l’artista lascia la tela e i colori ad olio e sperimenta l’utilizzo del legno come supporto pittorico e l’acrilico come tecnica. Non troviamo più  la sua firma sui suoi quadri, che d’ora in poi saranno contrassegnati da un trifoglio di ulivo, che conferisce all’opera oltre che un significato ecoreligioso un valore affettivo. Infatti il trifoglio di ulivo ci rimanda al Tau francescano e alla Croce e ci ricorda uno dei prodotti della nostra terra.

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