Gli scudi e la quattro Porte di Gioia

Scudo della Porta Maggiore

A  quasi due anni dalla presentazione, (avvenuta il 27 settembre 2020 nel chiostro comunale), degli scudi e dei vessilli delle quattro Porte di Gioia del Colle, da parte de direttore artistico del “Palio delle botti”, Claudio Santorelli, gli stessi scudi sono stati sistemati nei relativi punti.

Infatti all’angolo tra Piazza Plebiscito e via Carlo III di Borbone, presumibile ubicazione della Porta  San Francesco è stato posizionato l’omonimo scudo, opera del pittore gioiese Sergio Gatti; all’incrocio di Piazza Margherita di Savoia con corso Vittorio Emanuele II è stato posizionato lo scudo della Porta Maggiore di Gioia, che probabilmente era ubicata all’imbocco di Corso Vittorio Emanuele II, opera del pittore gioiese Pompeo Colacicco; all’imbocco di Via Bartolomeo Paoli, angolo Corso Garibaldi è stato posizionato lo scudo della Porta San Domenico, opera del pittore gioiese Mario Pugliese; all’angolo tra via Paolo Losito e Piazza XX Settembre è  stato posizionato lo scudo Porta del Casale, opera del pittore gioiese Filippo Cazzolla. Continua la Lettura

Le linee ferroviarie incompiute

Due automotrici storiche, Breda-Aerfer, utilizzate dalle Ferrovie del Sud Est

Con sempre maggior frequenza si continua a parlare di potenziare il trasporto ferroviario nel sud Italia, per superare il divario con il resto della nazione.

A  maggio di quest’anno è partito da Gioia il primo treno per Altamura, in attesa del ripristino e del completamento della messa in esercizio dell’ultimo tratto fino a Rocchetta Sant’Antonio, come corsa di prova per la riapertura di quella linea ferroviaria a fini  turistici, che porti i passeggeri a visitare città e luoghi di interesse culturale e paesaggistico presenti sull’intera tratta.

Dopo l’entrata in esercizio della tratta ferroviaria che unisce  Bari e Taranto (1865)  e quella  che collega Gioia con Spinazzola-Rocchetta Sant’Antonio (1892), altre tratte ferroviarie erano in nuce, grazie all’interessamento delle Amministrazioni cittadine. Continua la Lettura

La farinella

6 Luglio 2022 Autore:  
Categorie: Prodotti Locali, Storia

Forno per tostatura del granone

Spicca tra i cibi della tradizione popolare contadina di Gioia e delle famiglie povere l’utilizzo della farinella, ottenuta dalla molitura del granone.

Nel 1826 furono imposti i dazi sulla cottura del pane, sulla pasta, che dettero scarse entrate perché la popolazione, impoverita nei suoi guadagni, diminuiva l’acquisto di pasta e farina e mangiava fave e farinella di orzo. Alcuni, qualche volta mangiavano poca pasta, cotta sotto le braci.

Il Decurionato di Gioia nella seduta del 2 febbraio 1827 così si esprimeva: Vi è l’abitudine del popolo gioiese a mangiar legumi e minestre verdi, stemprate nella così detta farinella di orzo, e grano, e granone, molto più in quest’anno in cui il raccolto è stato pessimo a segno, che non solo si ottenne piccola quantità di derrate, e specialmente di grano, ma anche fu pessima la qualità, sino a non essere atta a seminarsi… questa popolazione, invece di ottenere grano, ne ottenne semplicemente la forma, per cui, macinandosi, appena dà crusca invece di farina. Il popolo in conseguenza si contenta, con maggiore osservanza degli anni scorsi, di mangiar fave con farinella di orzo.

Nel 1843, anno in cui i Decurioni decisero l’installazione di un Monte Frumentario, tra i quattro generi di principal  coltura figuravano le fave e l’orzo.

Le farine, la farina di grano e di orzo, nel 1871 furono sottoposte al pagamento del dazio di consumo, insieme al vino, all’uva, all’alcool e liquori, alle carni, al burro, alla frutta e allo zucchero. Continua la Lettura

L’albergo Italia e il ristorante Impero

4 Luglio 2022 Autore:  
Categorie: Scuola, Storia

L’albergo Italia e il ristorante Impero in via Roma angolo via Armando Celiberti.

Gioia del Colle, a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento, si è espansa in direzione est ed ovest ed è stata interessata a fenomeni di urbanizzazione soprattutto su via Roma, arteria cittadina di fondamentale importanza poiché attraverso essa si accede alla Stazione ferroviaria.

Poiché Gioia si era sviluppata al punto di raggiungere il numero di oltre 23.000 abitanti, il 16 dicembre 1919 l’Arcivescovo di Bari, mons. Giulio Vaccaro, prevede l’istituzione di due nuove Parrocchie, una nella zona orientale e l’altra in quella occidentale di Gioia, sedi delle future chiese dell’Immacolata di Lourdes e di Santa Lucia.

Il primo insediamento su Via Roma alla fine dell’800 è sicuramente stato la Villa Cassano, fatta edificare dall’industriale Paolo Cassano, su progetto dell’architetto Cristoforo Pinto intorno al 1878. Ai primi decenni del XX secolo risalgono alcune costruzioni private e pubbliche; tra quelle religiose va ricordata la chiesa di Santa Lucia il cui prospetto è ultimato nel 1918, come si può leggere su una iscrizione presente sul portone d’ingresso dell’edificio sacro. Continua la Lettura

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