Gioia, ricordato Tutuccio Castellana il gran patron della squadra di calcio
Articolo di Luigi Mongelli pubblicato su "La Gazzetta del Mezzogiorno" del 22 gennaio 2007. Prima giocatore, poi allenatore. Morì tra le braccia del suo «allievo» Oronzo Pugliese GIOIA DEL COLLE. Un vero e proprio parterre de roi è stato quello che ha fatto da cornice, nel salone del Circolo Unione, alla commemorazione di Tutuccio Castellana. […]
Articolo di Luigi Mongelli pubblicato su "La Gazzetta del Mezzogiorno" del 22 gennaio 2007.
Prima giocatore, poi allenatore. Morì tra le braccia del suo «allievo» Oronzo Pugliese
GIOIA DEL COLLE. Un vero e proprio parterre de roi è stato quello che ha fatto da cornice, nel salone del Circolo Unione, alla commemorazione di Tutuccio Castellana. Momento celebrativo organizzato dall'Unione Nazionale Veterani dello Sport, sezione gioiese guidata dal col. Carlo Maria Tangorra, che come è noto è stata intitolata proprio all'indimenticato calciatore gioiese.
Calciatore prima, allenatore dopo, finì per diventare il gran patron della S.S. Pro Gioia, società che don Tutuccio, soprattutto da tecnico, guidò con grande passione ed eccellenti risultati.
Squadra dalla quale sono transitati atleti del calibro di Oronzo Pugliese e Angelo Carrano. Tuttavia, non è dei suoi allievi che dobbiamo parlare, se non per ricordare che Tutuccio Castellana il 16 gennaio 1981 spirò proprio fra le braccia di uno di essi Oronzo Pugliese, ma del suo passato d'atleta. Momento biografico ricco di aneddoti e citazioni di merito, che hanno caratterizzato il dire dei due relatori principali, l'avv. Filippo Tolentino e l'ex arbitro gioiese Onofrio Lattraulo.
Coro di lodi al quale si è unita l'appassionata testimonianza dell'avvocato Gennaro Losito ed in special modo l'attestazione di stima emersa nel dire di Gianni Antonucci, decano dei giornalisti sportivi pugliesi e storico del calcio barese.
Tutuccio Castellana, che dal 13 maggio 1925 al 24 settembre 1926 è chiamato alle armi nell'11° Reggimento Bersaglieri Ciclisti di stanza a Gradisca d'Isonzo (Gorizia), forte del fatto che aveva già giocato nella Polisportiva Manzoni di Gioia, nella Pro Italia di Taranto e nel Pro Gioia, non ha alcuna difficoltà a mettersi alla prova giocando per la squadra goriziana Polisportiva Italia, prima di tornare in Puglia dove ad attenderlo era il Liberty F.B.C. che, «con l'altra squadra barese – si legge nel suo tratto biografico – Ideale F.C., è il fiore all'occhiello del calcio pugliese». Un Liberty posto nelle mani di due importanti pedine: Costantino e Castellana, tanto che all'epoca si coniò un simpatico slogan: «Si vincerà questa settimana? Dipende da Faele e Castellana!»
Poi per Castellana vi fu l'esordio nel massimo campionato calcistico con l'U.S. Bari (nata dalla fusione tra il Liberty e l'Ideale F.C.) squadra alla quale è legato un altro simpatico aneddoto, quando giocando in amichevole con l'Ambrosiana (attuale Inter), il terzino Castellana non fece toccare palla al mitico Cevenini III, il quale al termine della gara esordì dicendo: «È un terun, ma gioca ben!»
Tornando alla commemorazione, toccante è stata la poesia della figlia Anna Maria, scritta per il padre il giorno della sua morte, come condivisibile riteniamo lo sfogo del figlio Giampiero, il quale nel suo dire ha stigmatizzato la mancata attenzione delle istituzioni gioiesi alla figura del suo caro papà. «Il quale – sottolineava Onofrio Lattarulo – seppe riemergere dalle ceneri di una squalifica a vita (schiaffeggiò un arbitro, ndr), quando con grande umiltà ritornò nei ranghi, dopo aver ammesso di aver sbagliato e diventò dirigente, consegnando così ai giovani la redenzione di un giocatore che riconosce i suoi errori».
LUIGI MONGELLI
Le fotografie sono tratte dal Volume: "Gioia del Colle … in Bianco & Nero" a cura di Carlo Maria Tangorra
27 Gennaio 2008