La Santa Messa dei Filippo, dei devoti e dei Sanfilippini a Gioia a del Colle
Con il passare degli anni molte tradizioni religiose sono state ridimensionate, sia per i tempi nuovi che viviamo sia per la riforma dei Sacri Riti voluta dalla Chiesa. Non sempre i cambiamenti hanno avuto un positivo riscontro e piena accettazione da parte dei più anziani, che malvolentieri accettano innovazioni rispetto a modelli di vita e […]
Con il passare degli anni molte tradizioni religiose sono state ridimensionate, sia per i tempi nuovi che viviamo sia per la riforma dei Sacri Riti voluta dalla Chiesa.
Non sempre i cambiamenti hanno avuto un positivo riscontro e piena accettazione da parte dei più anziani, che malvolentieri accettano innovazioni rispetto a modelli di vita e a consolidate tradizioni.
Le giovani generazioni, quindi, rischiano di perdere conoscenza di parte della storia del proprio paese, se non si recupera la tradizione orale attraverso gli ultimi superstiti depositari di ricordi del passato. Tra queste tradizioni ricade anche quella riguardante la celebrazione della prima Messa in onore del Santo Protettore San Filippo, come ci ricorda il nostro concittadino, l’insegnante Giuseppe Montanarelli, attraverso una sua ricerca storica.
La Santa Messa dei Filippo, dei devoti e dei Sanfilippini a Gioia del Colle.Anticamente a Gioia del Colle la prima Santa Messa che si celebrava nel giorno della Festa Patronale, il 26 Maggio di ogni anno, alle ore cinque del mattino, era dedicata esclusivamente a tutti i cittadini Gioiesi uomini e donne, che si chiamavano Filippo.
C’era un ordine rituale nella disposizione dei fedeli. Avanti venivano poste le bambine ed i bambini. Poi le donne e gli uomini anziani. Dopo le donne e gli uomini adulti. Seguivano le ragazze ed i ragazzi.
Invece la seconda Santa Messa che veniva celebrata nel giorno della Festa Patronale, era dedicata ai fedeli che chiedevano o che avevano ricevuto grazie e miracoli dal Santo.
Avanti si disponevano i fedeli che chiedevano le grazie con voto pubblico. Dietro si disponevano i fedeli che avevano ricevuto grazie, miracoli e benefici dal Santo, portando gli oggetti preziosi degli ex voto o mostrando le offerte in natura o in denaro.
Agli inizi del Novecento e solo per pochi anni venne introdotta la vestizione dei bambini o delle bambine con gli abiti sacerdotali del Sato come voto pubblico o come protezione o ringraziamento per aver ricevuto un miracolo o un beneficio da San Filippo Neri.
I bambini venivano chiamati “ I Prevticc” ed indossavano l’abitino soltanto il giorno 26 di ogni mese, per il tempo prestabilito riferito alla tipologia della grazia.
I bambini chiamati anche i “Sanfilippini” partecipavano alle Sante Messe loro dedicate o alle varie processioni sfilando d’avanti alla statua del Santo, dopo i fanciulli che avevano ricevuto la prima Comunione.
Nel twmpo queste tre consuetudini devozionali sono cadute in disuso, per a riduzione onomastica e per evitare competizioni anche violente tra i fedeli per la pregevolezza e qualità della vestizione o della libera offerta.
© È consentito l’utilizzo del contenuto di questo articolo per soli fini non commerciali, citando la fonte ed i nomi degli autori.
7 Giugno 2021