Il Mercoledì Santo a Gioia del Colle
Anticamente la Settimana Santa storica aveva questo svolgimento. Domenica 2 aprile dell’anno 30 d. C., Domenica delle Palme Gesù entra trionfalmente in Gerusalemme per essere acclamato Re di Israele. Lunedì Santo, 3 aprile del 30 d. C., Maria di Magdala unge il capo di Gesù con il prezioso unguento di nardo, e Giuda Iscariota la […]
Anticamente la Settimana Santa storica aveva questo svolgimento.
Domenica 2 aprile dell’anno 30 d. C., Domenica delle Palme Gesù entra trionfalmente in Gerusalemme per essere acclamato Re di Israele.
Lunedì Santo, 3 aprile del 30 d. C., Maria di Magdala unge il capo di Gesù con il prezioso unguento di nardo, e Giuda Iscariota la rimprovera per quello spreco.
Martedì Santo, 4 aprile del 30 d. C., Gesù organizza i preparativi della Pasqua Ebraica, annunciando alla Madonna e agli Apostoli il tradimento di Giuda e la sua passione, morte e resurrezione.
Mercoledì Santo, 5 aprile del 30 d. C., Giuda Iscariota organizza la congiura per catturare Gesù e per consegnarlo ai membri del Sinedrio.
Giovedì Santo, 6 aprile del 30 d.C., Gesù partecipa all’Ultima Cena, istituisce l’Eucarestia, il sacerdozio e subito dopo viene arrestato e incarcerato.Venerdì Santo, 7 aprile del 30 d. C., Gesù, dopo essere stato flagellato viene condannato a morte e crocifisso. La sua agonia si protrae dalle nove del mattino alle quindici del pomeriggio. Dopo la morte Gesù viene sepolto da Giuseppe di Arimatea in un sepolcro nuovo, scavato nella roccia.
Sabato Santo, 8 aprile del 30 d.C., il corpo di Gesù permane nel sepolcro per 40 ore.
Domenica di Pasqua, 9 aprile del 30 d.C., alle ore 7 del mattino di Pasqua, Gesù risorge.
Di seguito riporto una ricerca del nostro concittadino, l’insegnante Giuseppe Montanarelli.
La cacciata di Giuda Iscariota a Gioia del Colle. Mercoledì Santo.
Secondo la tradizione cristiana il Mercoledì Santo è il giorno che ricorda l’organizzazione della cattura tramata da Giuda Iscariota per arrestare Gesù e consegnarlo ai membri del Sinedrio. Anticamente a Gioia del Colle, nella serata del Mercoledì Santo, dopo la Santa Messa del precetto confraternale, si assisteva alla pubblica cacciata di Giuda Iscariota da Gioia del Colle, definita dai Paesi viciniori la Città dei giudei. Con l’accordo sancito dalla città di Gioia del Colle con la Repubblica Marinara di Venezia, per il controllo e la gestione della via del sale, ubicata sul tracciato dell’antica strada per Matera, i Veneziani donarono ai cittadini Gioiesi la reliquia del dito indice destro di San Marco, oggetti preziosi inviati dal doge ed anche parte del galeone che aveva trasportato nel porto di Bari la reliquia dell’Evangelista. In particolare la polena della nave aveva una statua lignea raffigurante un mercante moresco dai tratti demoniaci, che dal popolo venne subito identificata con la figura di Giuda Iscariota. La statua fu staccata dall’imbarcazione e venne conservata nella sacrestia dell’antica Cappella del Calvario cittadino, fuori le mura. Durante la celebrazione della Santa Messa del Mercoledì Santo la statua, in modo furtivo e coperta da un drappo nero veniva posta davanti al portale della Chiesa Madre. Al termine della benedizione, i Giudei, gridando, richiamavano l’arciprete, che rappresentava Gesù, per informarlo che c’era un forestiero che cercava rifugio in Chiesa. Come l’Arciprete varcava il portale, i Giudei toglievano il drappo mostrando l’Iscariota che voleva entrare nel sacro edificio. L’Arciprete per tre volte scacciava Giuda, che veniva pubblicamente deriso e disprezzato dalla folla. La statua veniva portata via di corsa, verso Porta Bari e scacciata dalla città con insulti, maledizioni e parole anche volgari. Nel tempo questa manifestazione, inizialmente approvata con riserva dal clero locale, divenne motivo di contese pericolose che a volte sfociavano in incidenti, pubblici disordini e risse violente. Per tali motivi la cacciata di Giuda venne soppressa e la statua bruciata in Piazza San Francesco di Assisi.
Il Mercoledì Santo liturgico a Gioia del Colle
Anticamente a Gioia del Colle, il Mercoledì Santo, era anche il giorno del precetto liturgico confraternale. Infatti alle ore diciassette, tutte le Confraternite gioiesi, in ordine di fondazione, si recavano processionalmente in Chiesa Madre per le confessioni e la Santa Messa della Purificazione. Le pubbliche confessioni erano rivolte anche a tutti i fedeli, in modo che potessero vivere i riti della Settimana Santa e quelli pasquali nella Grazia Divina. Questo rito era così sentito in città, che anche i Gioiesi residenti nei Paesi vicini, ritornavano appositamente per prendere parte con i parenti e gli amici al precetto della Fratellanza. Molte famiglie rientravano a Gioia del Colle a piedi o su carri trainati da cavalli, opportunamente allestiti.
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31 Marzo 2021