Riapre la Biblioteca comunale di Gioia del Colle

Finalmente dopo 8 lunghi anni il 17 giugno 2025 sarà riaperta al pubblico la Biblioteca comunale, allocata nel definitivo sito precedentemente occupato dalla Scuola Media Statale “Francesco Paolo Losapio”. Infatti la biblioteca era stata chiusa al pubblico nel gennaio del 2017 perché non garantiva alcuna sicurezza: sale lettura senza uscite a norma, impianto antincendio non […]

Print Friendly, PDF & Email

La Scuola Media Losapio dopo la ristrutturazione ad uso della Biblioteca

Finalmente dopo 8 lunghi anni il 17 giugno 2025 sarà riaperta al pubblico la Biblioteca comunale, allocata nel definitivo sito precedentemente occupato dalla Scuola Media Statale “Francesco Paolo Losapio”. Infatti la biblioteca era stata chiusa al pubblico nel gennaio del 2017 perché non garantiva alcuna sicurezza: sale lettura senza uscite a norma, impianto antincendio non adeguato e possibili cedimenti strutturali, essendo un edificio costruito ad uso abitativo e non per sopportare carichi straordinari come il peso di scaffalature con ripiani colmi di libri.

I Borboni sin dal ‘700 emanarono disposizioni che prevedevano l’obbligo dell’istituzione di biblioteche pubbliche nei vari Comuni del Regno e predisposero notevoli investimenti per la costituzione di biblioteche specializzate e di biblioteche comunali nelle diverse province del Regno.

Le disposizioni regie stabilivano anche norme per la scelta di locali idonei e l’apertura al pubblico della biblioteca per un minimo di due ore giornaliere.

Solo dopo il 1848 l’intensificarsi della censura e della repressione scatenata dalla terza restaurazione pone fine a quella fase di positivo sviluppo delle istituzioni bibliotecarie.

Non conosciamo le motivazioni per le quali il Comune di Gioia non applicò prontamente le disposizioni regie in materia di biblioteche pubbliche.

In passato le famiglie nobili o di professionisti disponevano di biblioteche private, che in massima parte contenevano libri di argomenti relativi ai rispettivi ambiti professionali.

Alcune di queste biblioteche sono state donate al Comune di Gioia, altre sono entrate a far parte del patrimonio librario della Biblioteca Nazionale Sagarriga Visconti di Bari.

Pare che l’avvocato gioiese Daniele Petrera possedesse una ricca biblioteca che comprendeva anche testi di un altro concittadino, l’avvocato Paolo Losito; questi volumi furono donati alla Biblioteca di Bari.

Anche il canonico Vito Leonardo Bianco disponeva di una cospicua biblioteca, i cui testi per la gran parte trattavano di diritto.

La biblioteca della famiglia Soria era composta prevalentemente di opere di diritto, ma anche di volumi di carattere generale; gran parte di questi testi furono trasferiti presso la residenza che i Soria avevano in Napoli, mentre alcuni volumi nel 1965 confluirono nella Biblioteca di Gioia.

La famiglia Monte disponeva di una biblioteca che il professor Adolfo Celiberti donò alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bari.

Anche l’abate Francesco Paolo Losapio aveva una sua biblioteca che comprendeva una ottantina di volumi, che alla sua morte donò al Comune di Gioia.

La prima pagina del testamento dell’abate Francesco Paolo Losapio

Nel testamento rogato in Gioia il 30 ottobre 1841 dal notaio gioiese Raffaele Taranto l’abate Francesco Paolo Losapio istruiva suo Legatario universale S.E. il Presidente della Pubblica Istruzione, residente in Napoli e l’intera Commissione della stessa coll’obbligo ed incarico di spiegare tutta la sua protezione e zelo a far valere, e sussistere il seguente pubblico stabilimento di una Biblioteca scelta, ad uso de’ miei concittadini, e medio della stessa lo formerà la mia piccola Biblioteca attuale, e tre Scuole primarie di Umanità minore …  e di Umanità maggiore … e con quest’ordine progressivo, cioè primo erigersi, ed edificarsi il locale, e l’edificio della Biblioteca, e delle scuole suddette, poi acquistarsi fino alla somma di docati cinquemila di libri scelti con scaffali, nicchie, scanzie, panconi da leggere, e scanni da sedere … e la scelta del Bibliotecario… per la prima volta mi riserbo la nomina; è quello che viene chiamato il Legato Losapio.

Pochi giorni prima di morire, il 17 gennaio 1842, intendendo proseguire nel suo intento di formare prioritariamente una Biblioteca, a vantaggio dei suoi concittadini, e avendo reputato opportuno collocare la riferita Biblioteca nella Comunità e Convento dei Padri Riformati del nostro Comune, affidando ad un religioso, eleggibile di triennio in triennio, il compito di Bibliotecario, il Losapio firma con Michele Debellis e Gaetano Donatone, muratori, un contratto di cottimo sia per costruire dei pilastri dalla parte di mezzogiorno di detto Convento, per rafforzare la corrispondente parte del monistero, che si trovava lesionata, che per costruire sopra gli indicati pilastri una novella fabbrica alla esistente ad oggetto di ampliare le stanze corrispondenti al corridoio attuale … sui pilastri dovranno formare degli archi che debbono chiudere una volta a vela, su questi archi poi dovranno formare una camera da servire agli armadi dei libri componenti la Biblioteca … dovrà completarsi l’opera in 150 giorni … l’opera non sorpassa la somma di docati mille.

Seconda pagina del testamento del Losapio, nella quale si dice che per prima cosa occorre costruire il locale e l’edificio dell Biblioteca

Da questo testamento si evince chiaramente che il primo adempimento da mettere in atto, secondo il Losapio, è l’istituzione di una Biblioteca!

Il 21 ottobre 1869 il Consiglio comunale decide di formare un primo nucleo della biblioteca comunale con i libri lasciati dai Francescani Riformati e dall’abate Losapio.

Nel mese di ottobre del 1886, su proposta dell’Ispettore Scolastico circondariale, alcuni insegnanti elementari di Gioia istituiscono a loro spese una Biblioteca Pedagogica Circolante. Il Consiglio comunale, dietro esplicita richiesta degli insegnanti, delibera un contributo annuo di lire 100 per la durata di tre anni, a favore di tale istituzione, impegnandosi ad incrementare tale contributo se la stessa avesse dato buoni frutti.

Di una biblioteca si torna a parlare a Gioia il primo settembre 1939, allorquando il Podestà delibera l’acquisto di uno scaffale metallico per l’istituenda biblioteca comunale.

Il 28 ottobre 1941 il Podestà, avv. Vincenzo Castellaneta, delibera di conferire l’incarico per l’organizzazione, la sistemazione, il funzionamento, l’incremento e la direzione della istituenda biblioteca comunale al sacerdote, scrittore e poeta prof.  Vincenzo Angelillo; l’incarico prevede che custodisca, incrementi e diriga la istituenda biblioteca comunale con un assegno mensile di £. 900. Il Podestà ricorda che tale nobile istituzione ha trovato sede decorosa presso l’Edificio Scolastico.

Il professor Angelillo in quello stesso anno ottiene dal Comune l’incarico di riordinare la biblioteca del Liceo classico.

Il 2 gennaio 1942 il Podestà liquida la spesa di scaffali in ferro, acquistati per la civica biblioteca.

Don Vincenzo Angelillo, primo bibliotecario comunale di Gioia

Il 13 febbraio 1963 con delibera consiliare n,139 alla Civica Biblioteca viene data la denominazione di Biblioteca Comunale don Vincenzo Angelillo, rettore della Chiesa di San Francesco e dell’ex Convitto Manzoni, nonché primo bibliotecario.

Alla morte del prof. Angelillo l’incarico di bibliotecario è stato svolto egregiamente da Vito Umberto Celiberti, che lo ha espletato fino al suo pensionamento. A lui si devono numerose ricerche riguardanti la storia di Gioia del Colle, le cui pubblicazioni arricchiscono il patrimonio librario della biblioteca comunale.

La Biblioteca ha subito degli spostamenti; dopo il trasferimento dal secondo piano dl Convento di San Francesco, che ospitava anche il Museo archeologico civico, al primo piano del castello normanno -svevo, è seguito quello in Corso Vittorio Emanuele II, nel palazzo donato al Comune di Gioia dalla famiglia Losavio-Serino. Nel 1997, poiché l’allora sede della Biblioteca era insufficiente per il patrimonio librario comunale e presentava problemi di stabilità, l’Amministrazione progettò di trasferirla nei locali utilizati dal Circolo Unione  nel Convento di San Francesco. Il Comune comunicò lo sfratto al Circolo Unione, ma nel frattempo l’Arma Benemerita, che aveva individuato l’intero stabile come sede della nuova Compagnia dei Carabinieri, opzionò quel sito, alla luce del fatto che era un bene demaniale concesso in uso al Comune per scopi civili, tra i quali quello di ospitare i Reali Carabinieri, come venivano chiamati prima dell’Unità d’Italia. La biblioteca, dunque, dovette rinunciare a trasferirsi in quei locali in Piazza Plebiscito.

L’Amministrazione comunale di Gioia, resasi disponibile la sede della Scuola media Losapio con il trasferimento al distaccamento della Scuola media Carano delle ultime tre classi che la occupavano, su proposta del sottoscritto, pensò di utilizzarla come sede definitiva Biblioteca, approfittando di un bando regionale ad hoc.

L’allocazione della Biblioteca nella ex sede della Scuola Media statale Losapio ha creato non poche critiche all’Amministrazione che aveva deciso di operare tale scelta, e al sottoscritto che l’aveva proposta, da parte di numerosi cittadini, alcuni dei quali, pur dotati di vasta cultura, evidentemente non avevano sufficiente cognizione delle disposizioni sancite dall’abate Losapio.

Ebbene, alla luce del testamento dell’abate Losapio, non è stata peregrina l’idea di trasferire nei locali della Scuola Losapio la Biblioteca; in tal modo non si fa altro che rispettare il volere del Losapio e ricordare l’illustre benefattore, e non di cancellare il suo nome e la Storia, come alcuni sostenevano!

A chi però potrebbe obiettare che la Biblioteca comunale porta il nome di don Vincenzo Angelillo si potrebbe ribattere che tale scelta presumibilmente fu un errore di chi volle tale intitolazione, dimenticandosi del Legato Losapio.

Si potrebbe ora porre rimedio intitolando la Biblioteca ai due benefattori: Losapio – Angelillo.

Per ricordare ulteriormente la figura del benefattore Losapio e non cancellare un periodo della nostra Storia locale, con il benestare del Commissario Prefettizio  del Comune di Gioia, dott. Umberto Postiglione, con un PON 2014-2020 realizzato dall’ITI “G. Galilei”  di Gioia è stato realizzato e apposto nel 2018, sulla facciata della Scuola di piazza Umberto I, un pannello turistico-informativo che condensa la storia del palazzo (ex Tateo e ex De Bellis, Scuola ginnasiale e Media Losapio) e riporta l’indicazione che fu acquistato nel 1925 con i fondi del Legato Losapio e che la struttura a breve sarebbe stata utilizzata come Biblioteca comunale .

Inoltre si potrebbe continuare a ricordare il Losapio riportando l’intitolazione del Ginnasio al Losapio, così come appariva sul portone d’ingresso dell’attuale Liceo Classico. Anche in questo caso si potrebbe condividere l’intitolazione del Classico tra Losapio e Virgilio oppure apporre una targa che spieghi che l’istituzione delle Scuole ginnasiali fu voluta dall’abate Losapio, che donò tutti i suoi beni per tale scopo.

A chi poi ha sostenuto che il Losapio con la sua donazione ‘ha ipotecato l’acquisto” di un edificio da utilizzare come Scuola che porta il suo nome vorrei ricordare che probabilmente i fondi del suo Legato erano quasi esauriti nel momento in cui nel 1925 fu acquistato il palazzo dai fratelli De Bellis. Infatti il Losapio l’11 gennaio 1842 vende al signor Francesco Cassano, per la somma di ducati 6.000 tutti i beni di sua pertinenza: una masseria in contrada Gravistello, due partite di terra per la via che porta ad Acquaviva, due partite in contrada Canale, un piccolo fondo vicino all’abitato alla via dei Riformati.

Per recuperare in parte tale somma il Comune nel 1852 incaricò un legale che tutelasse gli interessi del Municipio. Inoltre il Comune nei 41 anni trascorsi dal 1868, anno di istituzione del ginnasio, fino alla sua regificazione, avvenuta nel 1909, aveva dovuto sobbarcarsi le spese per fitto e gestione dei locali della Scuola e per stipendio al preside, ai professori e ai bidelli, oltre alle spese per ottenere il pareggiamento e la successiva regificazione. A queste spese bisogna aggiungere quelle del fitto dei locali della Scuola fino al 1925, anno di acquisto del palazzo Tateo- De Bellis. È quindi ipotizzare che a quest’ultima data la   disponibilità finanziaria del Legato Losapio fosse stata prosciugata.

Il busto dell’abate Losapio presente nel Liceo classico di Gioia

A coloro che hanno sostenuto e sostengono che la responsabilità del  trasferimento della Scuola Media Losapio da Piazza Umberto a Via Vittorio Emanuele Orlando (dove è ubicata la Scuola media Carano),  sia da addossare giustamente al sottoscritto che, in qualità di consigliere comunale di Costituente Democratica, progetto per la Città,  perorò tale scelta, non fa che distruggere la Storia di Gioia e il ricordo di un benefattore, si potrebbe rinfrescare la mente ricordando il dispositivo del Legato Losapio, sopra riportato.

Infatti fu il sottoscritto che, in base ad uno sudio statistico sul numero di aule occorrenti per gli alunni di Scuola media e sul numero degli iscritti o da iscriversi per il periodo di un quinquennio, essendo la Scuola Losapio in Piazza Umberto I occupata da tre classi soltanto e il plesso della Scuola media Carano presentava un surplus di n. 10 aule, propose all’amministrazione Povia, che accettò la proposta, di trasferire le tre classi, Losapio centrale, nel plesso Losapio  presso la Carano. La proposta aveva un duplice scopo: da una parte accorpare in un unico plesso tutti gli alunni della Losapio, con notevole risparmio di spese per utenze (energia elettrica, riscaldamento, pulizia …) e consentire una migliore gestione dell’Istituto da parte della Preside e dall’altra parte rendere disponibile l’immobile per allocarvi la Biblioteca comunale, la cui sede  presentava rischi di sicurezza e di stabilità e quindi richiedeva una nuova sede.

Il nome Losapio è presente nel nostro Comune in una strada a lui intestata, in un busto presente nella sede della Pro Loco, nel busto presente nel Liceo Classico e in una tela del pittore gioiese Benedetti, che lo raffigura. Tali segni stanno a ricordare per sempre l’uomo, il religioso, il maestro lo storico e il benefattore gioiese; con la scelta di ospitare la Biblioteca comunale nel palazzo che ha ospitato la prima Scuola media di Gioia si fa memoria e si salva anche il volere del benefattore!

L’immobile precedentemente utilizzato come sede della Scuola media Losapio è stato ristrutturato e adeguato, grazie alla partecipazione a  un bando regionale FESR-FSE 2014-2020, ASSE VI – AZIONE 6.7 “Interventi per la valorizzazione e la fruizione del patrimonio culturale” “Community Library, Biblioteca di Comunità: essenza di territorio, innovazione, comprensione nel segno del libro e della conoscenza”, per la Creazione e allestimento del Nuovo Polo Bibliotecario Civico di Gioia del Colle, bando, portato a frutto di concerto con l’allora Vice sindaco Enzo Cuscito e con il sottoscritto, che l’Amministrazione Lucilla si è aggiudicato presentando un progetto che è stato approvato dalla Regione Puglia, la cui consegna definitiva ha subito  diverse proroghe a causa di continui problemi burocratici.

La dotazione libraria della Biblioteca comunale ammonta a più di 43.000 volumi, grazie anche a numerose donazioni e a recenti acquisizioni realizzate con i fondi del progetto. Altre donazioni sono in procinto di implementare questo importante e cospicuo patrimonio culturale.

Le sale della Biblioteca hanno ripreso le intitolazioni precedenti: prof. Giuseppe Donatone, prof. Vito Antonio Donvito, pittore Giuseppe Labrocca,  prof. Michele Villanova.  Nuove intitolazioni sono state date a nuove sale, tutte legate a personaggi gioiesi che si sono particolarmente distinti nel campo della cultura e dell’ arte: la prof.ssa Nunzia Bianco Sala, il prof. Ninnì Losito, il prof. Mario Girardi, la prof.ssa Carmela Procino, il prof. Rocco Fasano, il giornalista Alessandro Leogrande. L’intitolazione della sala destinata all’emeroteca è  stata confermata al tipografo editore Franco Giura, mentre l’atrio esterno scoperto è stato intitolato al noto fotografo e designer gioiese Mimmo Castellano.

Su questo argomento è possibile consultare su questo sito alcuni articoli, digitando i seguenti link: https://www.gioiadelcolle.info/la-biblioteca-comunale-don-vincenzo-angelillo/, https://www.gioiadelcolle.info/francesco-paolo-losapio/, https://www.gioiadelcolle.info/1925-acquisto-del-palazzo-del-ginnasio-a-piazza-umberto-i/#more-7844.

© È consentito l’utilizzo del contenuto di questo articolo per soli fini non commerciali, citando la fonte ed il nome dell’autore.

Print Friendly, PDF & Email

13 Giugno 2025

  • Scuola di Politica

Inserisci qui il tuo Commento

Fai conoscere alla comunità la tua opinione per il post appena letto...

Per inserire un nuovo commento devi effettuare il Connettiti

- Attenzione : Per inserire commenti devi necessariamente essere registrato, se non lo sei la procedura di LOGIN ti consente di poter effettuare la registrazione istantanea.

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale.