La Chiesa di Santa Lucia

La Chiesa di S. Lucia è stata un tempo una modesta Cappella rurale, di rito greco, costruita alla periferia del paese probabilmente nel secolo XVI. Nel verbale della prima Santa Visita dell’Arcivescovo di Bari Antonio Puteo, tenutasi a Gioia il 24 ottobre 1578 si parla del culto di Santa Lucia de’ Greci. La Confraternita di S. […]

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santaluciagioiaLa Chiesa di S. Lucia è stata un tempo una modesta Cappella rurale, di rito greco, costruita alla periferia del paese probabilmente nel secolo XVI. Nel verbale della prima Santa Visita dell’Arcivescovo di Bari Antonio Puteo, tenutasi a Gioia il 24 ottobre 1578 si parla del culto di Santa Lucia de’ Greci.

La Confraternita di S. Lucia, istituita il 15 luglio 1882 dall’Arcivescovo Pedicini, che tra i suoi scopi statutari  si occupa di culto  e di attività caritative, il 6-12-1881 ottiene la concessione di un suolo al Camposanto per costruirvi dei loculi per i suoi confratelli.

Da una delibera della Giunta comunale del 19-6-1882  veniamo a conoscenza della decisione di migliorare alcune piazze di Gioia e tra queste  il marciapiede che dalla Cappella di S. Lucia porta alla stazione ferroviaria.

Nel 1885 la Cappella viene distrutta dal terremoto; si salva solo una immagine della Santa, che viene portata nella Cappella dell’Addolorata, di proprietà della famiglia Buttiglione, che si trovava all’inizio di via Bartolomeo Paoli. Tale Cappella  viene sconsacrata nel 1921.

Della vecchia Cappella oggi non restano che le fondazioni sulle quali sono stati costruiti gli ambienti della casa canonica e una piccola statua in pietra raffigurante S. Lucia, in via Cappellini strada adiacente al  lato destro della chiesa, situata sul tetto della costruzione  addossata all’abside.

Il 10 novembre 1899 Il Consiglio Decurionale  di Gioia si riunisce per deliberare sulla domanda presentata dalla Confraternita di S. Lucia per ottenere un concorso del Comune nelle spese di costruzione della Chiesa.

Le opere in muratura erano già in uno stadio avanzato in via Stazione, dove c’era uno spiazzo per uso pubblico. I Decurioni deliberano un contributo di L. 500.

Un’ulteriore richiesta di concorso nelle spese di costruzione della Chiesa è esaminata dalla Giunta in data 26-4-1900.
La Chiesa, in stile gotico, è stata costruita su progetto dell’architetto Cristoforo Pinto, che ne ha diretto i lavori. Il progetto originale prevedeva che la pianta della chiesa arrivasse sino ai margini della strada, un tempo via Stazione ora via Roma, ma per mancanza di fondi, essa non è andata in porto.

I lavori proseguono lentamente a causa dei costi della costruzione tanto che  la Confraternita presenta una nuova richiesta di sussidio al Comune, ricordando che la stessa da molti anni aveva dato l’avvio ai lavori, che erano in uno stadio avanzato; tale richiesta viene accettata dal Consiglio comunale in data 1-10-1906, che delibera lo stanziamento di L. 500.

Nel 1907 il Comune provvede a riparare il piazzale di S. Lucia, a causa del degrado in cui versava.
Il prospetto della Chiesa è ultimato nel 1918 e viene abbellito con un’immagine della Santa, in pietra, opera eseguita dallo scultore di Martina Franca Francesco Corrente, detto Marcomagno (1876-1948).

La Chiesa è elevata a parrocchia il 16 dicembre 1919 da S. E. Mons. Giulio Vaccaro, Arcivescovo di Bari, che,  in data 3 febbraio 1920, nomina parroco il sacerdote don Rocco Passiatore.

A causa degli ingenti costi sopportati, la Giunta comunale di Gioia il 18-5-1920 delibera di concedere al parroco un sussidio, per la costruzione della Chiesa di S. Lucia, di L. 150.

Alla morte del Passiatore subentra, il 26 luglio 1963, don Paolo Meliota. A lui si deve la costruzione dell’oratorio, di una palestra e di una sala cinematografica.

A seguito del violento sisma del 23 novembre 1980 don Paolo si è adoperato per ottenere finanziamenti per 60 milioni dalla Regione Puglia, 29 dai fedeli parrocchiani ed altrettanti dalla confraternita di S. Lucia, per i primi interventi di restauro della Chiesa. Dalla perizia effettuata da tecnici del Genio Civile e da esperti interpellati è risultato che per un restauro completo occorrevano circa 400 milioni di lire. Durante il periodo di chiusura si è potuto appurare che a danneggiare la Chiesa non era stato il sisma, ma le strutture tecniche non eseguite a regola d’arte durante il periodo di costruzione.

Figurina di Santa LuciaScansione0020Dopo due anni, grazie ai lavori di consolidamento delle strutture murarie, il 31 ottobre 1982, con il ritorno solenne della statua di S. Lucia dal cinema parrocchiale adibito a luogo di culto, la Chiesa è stata riaperta ai fedeli.

Meno di due anni dopo, però, il 21 luglio 1984, don Peppino Cutrone, subentrato a don Paolo Meliota, con la collaborazione del Genio Civile, ha provveduto al consolidamento delle fondazioni in cemento armato lungo il perimetro della chiesa e al rinforzo dei muri laterali con colate di cemento all’interno degli stessi, fino all’altezza della volta.

Per questo secondo lotto di lavori, la spesa si è aggirata sui 350 milioni.

L’apertura definitiva della Chiesa, con la consacrazione della stessa e dell’altare si tiene il 27 dicembre 1987 con la partecipazione di S.E. Mons. Andrea Mariano  Magrassi, Arcivescovo di Bari.

La Chiesa di S. Lucia gode di donazioni lasciate da illustri e pii parrocchiani, dtra cui la signora N.D. Annetta Savino e dal signor Paolo Miraglino.

Il prospetto della Chiesa, in stile gotico, è suddiviso in tre parti da altrettante lesene, la cui presenza farebbe pensare ad una costruzione a tre navate; in realtà le due parti estreme costituiscono la base su cui poggiano i due campanili laterali. La parte centrale è caratterizzata da una scansione dal basso verso l’alto in tre sezioni. La prima presenta alla base il  portone d’ingresso, chiuso da un architrave. Questo, su cui campeggia la scritta ” AVE MARIA “, è  sormontato da un arco ogivale, con la scritta  ” Pel culto della fede nello slancio dell’anima religiosa Nicola Miraglino il suolo di questa Chiesa e l’immagine della Vergine Martire offrì 1918 “. Il tutto è  racchiuso in un frontone triangolare sulla cui sommità è stata posizionata la statua di S. Lucia, alla cui base è scritto: Nicola Miraglino 1918. Ai lati del portone due colonne reggono la trabeazione cuspidale su cui è posta la statua della Santa e terminano con una testa di angelo sormontato da un tempietto quadrangolare che nella parte terminale richiama le guglie dei due campanili. A questa prima parte, che alla base è costruita in pietra, segue per tutta la restante altezza una seconda parte in materiale tufaceo locale. La parte centrale è occupata in gran parte da un enorme rosone a 16 petali che si snoda intorno ad un rosone più piccolo a quattro spicchi. La parte superiore con timpano cuspidale presenta nel centro  un oculo, mentre sul punto di massima altezza  è posta  una croce in muratura.

La facciata si completa lateralmente con due campanili uguali e simmetrici che presentano due aperture sovrapposte per ogni torre, una monofora gotica e una bifora anch’essa gotica,  che terminano con una guglia sulla cui punta è appoggiata una sfera.

Da ammirare il prezioso portale in legno con due battenti, opera dell’intagliatore gioiese Giuseppe Vinci. La parte superiore presenta i quattro evangelisti, mentre la restante parte è formata di formelle lignee: quattordici, piccole, raffigurano alcuni momenti della vita di S. Lucia; due, più grandi, raffigurano due fedeli, un uomo e una donna, nell’atto di invocare S. Lucia, che è in cielo attorniata dagli angeli.
Completa la facciata una Croce metallica sita sul lato destro, a ricordo delle S.S. Missioni predicate dai P.P. Passionisti dal 24 novembre all’otto dicembre del 1929.

Sulle facciate laterali sono visibili due bifore di stile gotico, due piccoli rosoni ciechi, un rosone identico a quello frontale, nella zona del transetto e un altro piccolo rosone, anch’esso cieco, nella zona presbiteriale.

L’interno della Chiesa, ad una navata, ricalca lo stile gotico della facciata.

Sul lato sinistro una rientranza accoglie in una teca la statua di S. Lucia. Segue un altare privilegiato, in marmo policromo, fatto costruire a devozione dei coniugi Domenico e Annina Pavone, che racchiude un trittico in altorilievo, rappresentante la Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, sormontata dall’immagine dell’Eterno Padre, opera del 1925 del cav. Raffaele Caretta di Lecce. Ai piedi dell’altare è presente una statua raffigurante la Madonna della Pace.

Sul  versante opposto si nota un quadro che rappresenta S. Gerardo Maiella. Segue un altro altare in marmo policromo, che racchiude la statua del Cuore di Gesù e quella di S. Margherita Maria Alacoque, Vergine, opera risalente al 1925.

Sul lato destro, nella zona a confine con il presbiterio si può osservare una grande pala, opera del pittore Umberto Colonna, di Bari, che raffigura il martirio di S. Lucia; questa pala, prima degli ultimi lavori di restauro, era situata nella zona absidale immediatamente retrostante l’altare maggiore.

Il passaggio dalla zona destinata ai fedeli a quella presbiteriale è sottolineata nella parte superiore da una cupola ottagonale, che, oltre a dare slancio alla struttura, serve anche a dar luce alla chiesa, attraverso le otto aperture circolari.

Dietro l’altare centrale, in marmo policromo, campeggia un artistico Gesù crocifisso, poggiato sulla parete absidale che presenta 5 slanciate monofore gotiche.  Nella parte superiore del  dipinto è rappresentata la Creazione, con  il Padre, Adamo, Eva e l’Albero del Bene e del Male. Sotto l’albero si libra una colomba che rappresenta lo Spirito Santo, che  crea un collegamento con la Croce sottostante e completa la rappresentazione della Trinità.   Ai lati dei bracci corti della Croce si può notare l’immagine di due apostoli; ai lati del Cristo Crocifisso, dal cui costato sgorga  un fiotto di sangue, sono rappresentati l’apostolo S. Giovanni con il rotolo del vangelo e la Madonna che raccoglie le ultime gocce di sangue del Figlio, mentre ai piedi della Croce c’è l’immagine di S. Lucia.

L’opera, commissionata dall’allora parroco don Giuseppe Cutrone, è stata eseguita dall’artista barese Bux.

Un organo a canne,  posizionato sulla artistica bussola d’ingresso, completa l’arredo della Chiesa.

L’attuale  parroco, don Giuseppe Di Corrado, ha  avviato  e  portato  a  compimento alcuni lavori  di restauro e ammodernamento dell’arredamento della Chiesa.

Ogni anno il Parroco, coadiuvato dalla Confraternita di S. Lucia, solennizza la festività della Santa  con celebrazioni liturgiche preparatorie a tale  ricorrenza, che culminano  nel dies natalis, il 13 dicembre, con una processione della statua di Santa Lucia per alcune strade del quartiere parrocchiale.

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13 Dicembre 2008

  • Scuola di Politica

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