Due Opere Pie: il Ricovero di Mendicità e l’Ospedale

14 Maggio 2020 Autore:  
Categorie: Storia

L’ex Convento dei Francescani Riformati o palazzo Sant’Antonio

In questi giorni è venuto alla ribalta  il nome del Palazzo Sant’Antonio. Infatti il sindaco di Gioia del Colle ha messo a disposizione questa struttura per ospitare 7 cittadini che, per motivi di profilassi ed evitare possibili contagi,  hanno bisogno di trascorrere la quarantena  da Covid-19, lontano dai propri familiari.

La struttura è comunemente chiamata Palazzo Sant’Antonio perché adiacente alla Chiesa di Sant’Antonio o del Crocifisso. L’attuale Chiesa è stata fatta costruire dai Padri Zoccolanti Riformati di San Francesco su una preesistente Chiesa, andata distrutta, dedicata a Sant’Antonio.

Il complesso conventuale non rientrò tra quelli che furono soppressi da Gioacchino Murat a seguito della legge emanata da Giuseppe Napoleone il 17 agosto 1809, come si verificò per gli altri due Conventi gioiesi, quello di S. Francesco e di San Domenico, perché appartenente ad un Ordine religioso non possidente, e quindi rimase attivo fino al 1865. In quell’anno divenne proprietà del Demanio e due anni dopo, il 1867, il Comune di Gioia chiese di riaprire la Chiesa e di utilizzare i locali dell’ex Convento per impiantarvi un Ospizio di Mendicità e l’Ospedale civile. Esaudita questa richiesta il Comune concesse il complesso conventuale al dott. Candido Minei, secondo marito della signora Nicoletta Taranto, per allocarvi l’Asilo d’Infanzia e il civico Ospedale. Continua la Lettura

Gli Ebrei in Puglia e a Gioia del Colle

13 Maggio 2020 Autore:  
Categorie: Storia

Sigillo di Salomone o Stella di David, simbolo degli Ebrei

Molto fantasiosamente, secondo alcuni il termine Puglia deriverebbe dal toponimo biblico “Pul” (variante Put), citato dal profeta Isaia 66,19, ricordato da Beniamino da Tuleda, un geografo ed esploratore spagnolo di cultura ebraica del XII secolo.

Nel suo viaggio effettuato nel 1159 da Tudela a Damietta (Egitto) attraversò per due volte l’Italia.

Attraversando  la Puglia annota: Ad un giorno da Trani sorge a Nicola di Bari; di qui s’impiega un giorno e mezzo per giungere a Taranto, una grande città abitata da 300 ebrei. L’unica strada che collegava Bari a Taranto era quella che passava per Gioia; è probabile che si sia fermato anche a Gioia.

L’Italia meridionale è stata per secoli una terra di passaggio per gli Ebrei che spesso sbarcavano a Brindisi, Otranto, Bari, o Trani per motivi di commercio, per sfuggire alle persecuzioni, perché costretti come deportati a lavorare da schiavi.

La presenza di colonie ebraiche in Italia Meridionale è attestata da numerose fonti storiche sin dal periodo della Roma repubblica; troviamo Ebrei sia come liberi cittadini che come schiavi utilizzati nella coltivazione dei latifondi romani, condotti da Gerusalemme da Pompeo nel 63 d.C. o successivamente. Continua la Lettura

San Nicola e Gioia del Colle

9 Maggio 2020 Autore:  
Categorie: Storia

San Nicola e il miracolo dei tre bambini resuscitati, tela nella Chiesa di San Rocco

Il culto di San Nicola è diffuso nel mondo non solo perché ha dato origine a Santa Klaus, a Babbo Natale, ma per il modello di vita cristiana che ha incarnato durante la sua vita e per i numerosi miracoli che ha operato in vita e in morte.

San Nicola è venerato come patrono dei naviganti, dei pescatori, dei mercanti, dei farmacisti, dei bambini, dei ragazzi e delle ragazze, degli scolari, degli avvocati, dei prestatori di pegno, dei detenuti, degli avvocati e degli arcieri.

La venerazione di San Nicola in Puglia si è diffusa a seguito della traslazione delle reliquie del Santo, operata nel 1087, quando una spedizione navale partì dalla città di Bari per la città di Mira, in Turchia, e si impadronì delle spoglie di San Nicola. Queste arrivarono a Bari l’8 maggio e furono consegnate  alle autorità religiose locali il 9 maggio. Nel 1089 furono riposte nella cripta della basilica, che fu costruita in suo onore e a Lui intitolata.

Anche Gioia da tempi remoti ha stretti legami con San Nicola.

Il duca normanno Ruggero d’Altavilla, figlio di Roberto il Guiscardo, nel giugno 1087, un mese dopo l’arrivo da Mira a Bari delle reliquie di San Nicola confermò all’arcivescovo Ursone II la donazione che suo padre aveva fatto alla Mensa Arcivescovile di Bari, delle terre del Canale, di Gioia a Frassineto, presso Monte Sannace e della chiesa di Sant’Angelo (Cod. Diplom. Bar. I,32). Il diploma dice: Concediamo anche a te e ai tuoi successori nello stesso luogo la Chiesa di Sant’Angelo, sita sul Monte Joannacii con tutti gli orti e gli orticelli che sono vicini  questa zona e che va per la strada che porta ad Joam.

Tale donazione fu confermata dal fratello Boemondo nel 1093 (Cod. Dipl. Bar. I, 35).

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Un mestiere scomparso: il calcarulo o calcinaio

Una calcara. Foto tratta Da “Il Gargano è Storia, Natura e Civiltà”. La fornace per calce

Una delle caratteristiche dei paesi di Puglia, che colpisce l’occhio del turista non solo attraversando la campagna, disseminata di masserie, trulli o altre costruzioni rurali, ma  visibile anche nelle abitazioni del Centro storico, è costituita dall’ utilizzo della calce per imbiancarle.

Questa pratica oltre a dare luminosità e specificità all’ architettura mediterranea delle nostre costruzioni  (vedi in particolare Alberobello, Cisternino e la Valle d’Itria, Locorotondo), ha una funzione di pulizia di igiene.

I Romani ed i Fenici, ancor prima, avevano imparato ad usare la calce come materiale da costruzione, mescolata con la sabbia a formare la malta. Inizialmente è adoperata nella forma di calce aerea (che indurisce solo se a contatto con aria). Continua la Lettura

La festa della Madonna del Rosario a Gioia del Colle

La Madonna del Rosario nella Chiesa di San Domenico

Tra le tante solennità religiose che si festeggiano a Gioia del Colle ce n’è una che riveste particolare importanza, per la quale è molto sentita la devozione, come possiamo notare anche e  soprattutto in questo periodo in cui si moltiplicano le preghiere, come recite di Rosari, perché  siamo liberati dalla terribile epidemia che sta colpendo tutto il mondo in questo 2020.

E’ la festa della Madonna del Rosario, alla quale  la Chiesa dà grande importanza tanto che nel corso dell’anno si festeggia ben due volte con quel titolo. Infatti  il  7 ottobre ricorre la festività della Beata Vergine Madonna del Rosario, mentre  l’8 maggio ricorre quella  della Beata Vergine del Rosario di Pompei.

Nell’  Apprezzo della Terra di Gioja del 1611,  stilato dal  tavolario Federico Pinto,  si legge:  Vi sono ancora in detta Terra (di Gioia ) due altre chiese, una nominata Santa Maria delle Grazie, servita da Monaci Domenicani…

La Chiesa di San Domenico si trova in Corso Vittorio Emanuele e fa parte di un piccolo complesso annesso al Municipio. La tradizione vuole che sia sorta a devozione della famiglia Silva, estinta nel secolo XVI. Inizialmente dedicata alla Madonna delle Grazie viene ricordata come Chiesa di San Domenico o della Madonna del Rosario per la presenza dell’omonima Confraternita che la festeggia solennemente.

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Il culto di San Pietro a Gioia del Colle

Contrade di Gioia. Ad est la contrada di S. Pietro de Sclavezzulis e ad ovest la contrada di S. Pietro. Mappa tratta da Onomastica stradale di Gioia del Colle e del suo agro, di N. Bitetti e V. U. Celiberti.

L’abate Francesco Paolo Losapio, nel Primo Canto del volume Quadro istorico-poetico sulle vicende di Gioia in Bari detta anche Livia, afferma: E’ fama poi, che Pier, Marco, o Giovanni / nel passar predicò Cristo e la Croce;/ e che il seme Evangelico con gli anni / crebbe e moltiplicò da quella voce …

Nel secondo Canto, parlando di Riccardo Siniscalco, afferma: E fece situar quel monumento / avanti al coro del novello Tempio / dedicato a San Pier. Ciò fu nel cento / mille e quaranta …  

Del monumento di cui sopra si parla in una “Memoria sul titolo della Collegiata di S. Maria Maggiore”, presente nell’archivio della Chiesa madre di Gioia, risalente alla metà dell’Ottocento: Il Comune di Gioia vanta una remota antichità, che si perde nel buio de’ tempi. Nondimeno da una antica lapide, che si conserva anche oggi giorno, rilevasi, che la prima Chiesa Cristiana fu eretta magnificamente in quel Comune sotto il titolo di S. Marco fin dall’anno 506. L’abate Losapio nel “Quadro istorico-poetico sulle vicende di Gioja in Bari detta anche Livia”, riprende tale affermazione: La nostra prima Chiesa sotto il titolo di S. Marco rimonta al principio del sesto secolo, giusta la lapide “a nativitate Christi 506”. Tale lapide non è pervenuta a noi e probabilmente neanche il Losapio  ne prese visione o perché inesistente ai suoi tempi o perché frutto di fantasia di precedenti cronisti. Continua la Lettura

La Chiesa di Santa Maria lo Vurzale

Platea di S. Maria di Picciano, Gioia. San Giovanni seu S. Maria lo Vurzale

Una delle più antiche chiese rurali che in passato erano ubicate nel territorio di Gioia è quella di Santa Maria lo Vurzale.

Il nucleo originario del Santuario di Santa Maria di Picciano (MT) risale al XII-XIII secolo. Dalla metà del ‘300 ai monaci benedettini subentrarono i Gerosolimitani, poi Cavalieri di Malta, i quali vi costituirono una Commenda e si presero cura del Santuario.

Documentazioni storiche attestano che la metà del sec. XIII è un momento di floridezza economica del monastero, così come  è attestato da una serie di donazioni, compravendite ed acquisizioni di diritti ed immunità.

Il santuario aveva anche due beni nel territorio di Gioia, denominati Feudo della Piscina della Tufara e Feudo di San Giovanni, seu Santa Maria lo Vurzale, ubicati nella parte sud e sud ovest di Gioia. Continua la Lettura

Il Carro trionfale in onore del Sacro Cuore di Gesù

5 Maggio 2020 Autore:  
Categorie: Eventi & Tempo Libero, Storia

Processione con il Carro trionfale del Sacro Cuore

Il culto per il Sacro Cuore di Gesù era già praticato nel Medioevo, ma la sua diffusione si ebbe soprattutto con  sembra risalire alla suora francese  Santa Margherita Maria Alacocque (1647-1690).

Sembra che la festa del Sacro Cuore sia stata celebrata per la prima volta in Francia, presumibilmente nel 1685.

A Gioia furono i Padri Barnabiti ad introdurla all’ inizio del ‘900, nella chiesa annessa all ’Orfanotrofio per gli orfani di guerra, poi divenuta Chiesa del Sacro Cuore.

La devozione per il Sacro Cuore di Gesù a Gioia è attestata anche dalla presenza di un complesso statuario, raffigurante il Sacro Cuore e  Santa Margherita Maria Alacocque, allocato sull’altare presente sulla parete laterale sinistra della chiesa di Santa Lucia.

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La famiglia Stallone e Gioia

4 Maggio 2020 Autore:  
Categorie: Gioiesi nel Mondo, Storia

Sylvester Stallone con il Golden Globe 2016

Sono molti Comuni a contendersi la nascita della famiglia Stallone, vista la risonanza che, uno dei suoi appartenenti, il più noto,  Sylvester, ha raggiunto in campo internazionale.

Dai dati anagrafici del Comune di Gioia del Colle risulta chiaramente che la famiglia Stallone ha origini gioiesi, anche se il bisnonno era nativo di Palo del Colle. Il nonno Silvestro nasce a Gioia nel 1883 in vico Giglio 5 e svolge la professione di barbiere. Nel 1909 sposa a Gioia Pulcheria Nicastri, una casalinga di 19 anni, anche lei nativa di Gioia del Colle.

Lo stesso Sylvester ha più volte ribadito pubblicamente in numerose interviste e video che la sua famiglia è originaria di Gioia del Colle.

In una intervista rilasciata nel 1987 ad Osvaldo Bevilacqua, giornalista Rai, durante la registrazione di una puntata del programma ‘Sereno Variabile’, Silvester Stallone disse: Mi piacerebbe andare a Gioia del Colle andando a 200 chilometri all’ora circa. Ho poi giurato a mia zia Titina (Maria Giuditta Stallone, sposata con Filippo Nettis), che ora mi sta certamente ascoltando, che mi sarei fermato la prossima volta. Infatti forse fra cinque  o sei mesi verrò in Italia e questa volta prometto di fermarmi. Continua la Lettura

La Chiesa di S. Maria della Croce e quella di Vero Zelo

Chiesa di S. Maria della Croce

Oggi, 3 maggio, un tempo a Gioia si festeggiava la Madonna della Croce.

Ripropongo, ampliandolo, l’articolo pubblicato su questo sito in data 18 ottobre 2018, dal titolo “ Maria SS. della Croce e la festa agreste della lattuga”, che riporta anche  la ricerca dell’insegnante Giuseppe Montanarelli, oggi arricchita da un altro studio.

Il culto della Croce è diffuso in tutto il mondo. Molte città vantano una reliquia consistente in un pezzo della Croce di Gesù.

In ogni chiesa è previsto che nella zona presbiteriale sia presente il Crocifisso, come elemento religioso preponderante, fondamento della nostra fede e della salvezza operata da Gesù per tutta l’umanità.

Anche Gioia annovera tra le reliquie presenti nelle locali chiese un pezzo del legno della Croce.

Dai Decreti della S. Visita dell’arcivescovo di Bari  Giulio Cesare Riccardi, effettuata nel 1593 nella Chiesa Matrice di Gioia, e in quelli successivi, consultabili nell’Archivio della stessa Chiesa, apprendiamo che in essa è presente un tabernacolo di abete dorato contenente la reliquia del legno della Croce in una cassetta di argento.

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