Dalla Strada Consolare alla Statale 100

Tracciato della Statale 100 di Gioia de Colle

La nascita di Gioia del Colle risalirebbe intorno al X secolo, allorquando gli abitanti del centro peuceta di Monte Sannace e i successivi utilizzatori di quel territorio lo abbandonarono e si spostarono più a Sud a circa 5 Km da quell’insediamento.

L’insediamento di Monte Sannace si  era sviluppato non solo per la posizione strategica del sito, posto a circa 400 metri sul livello del mare, su una collina che dominava il territorio circostante, per la presenza di boschi, acqua e terra da coltivare, ma anche per la sua posizione strategica, a cavallo tra le Murge Orientali e quelle Occidentali e in posizione baricentrica tra Bari e Taranto, i due centri economici più importanti della Puglia e di collegamento con l’Oriente, con l’Adriatico e lo Ionio e quindi con i centri commerciali e di traffico più importanti di quei tempi.

Al tempo dei Romani una via Consolare collegava Bari con Taranto, passando per Monte Sannace. Continua la Lettura

La festa della natività della Beata Vergine Maria a Gioia del Colle

8 Settembre 2020 Autore:  
Categorie: Storia, Turismo

Gioia, Chiesa Madre.
La nascita di Maria

Tra le tante feste dedicate alla Madonna spicca quella del giorno 8 settembre, in onore della Natività della Beata Vergine Maria.

La celebrazione della festa della Natività della Madonna è stata introdotta dal papa Sergio I (sec VII) nel solco della tradizione orientale. La natività della Vergine è strettamente legata alla venuta del Messia, come promessa, preparazione e frutto della salvezza. Aurora che precede il sole di giustizia, Maria preannunzia a tutto il mondo la gioia del Salvatore. (Mess. Rom.)

Fino al 1611 l’otto settembre a Gioia si celebrava anche la festa patronale di S. Sofia. Anche la festa di San Vito  a Gioia  si celebrava liturgicamente l’8 settembre. La festa patronale di Santa Sofia, di rito greco, era celebrata nell’antica Chiesa di Sant’Andrea l’otto settembre di ogni anno e prevedeva un novenario, con l’offerta dell’olio alle Sante. La festa prevedeva una fiera dell’Estate che durava una settimana, dal primo all’otto Settembre di ogni anno. Continua la Lettura

Santa Sofia, prima Patrona di Gioia del Colle

7 Settembre 2020 Autore:  
Categorie: Storia, Turismo

Chiesa Madre, Gioia del Colle. Pala con la Madonna, San Filippo, Santa Sofia e le tre figlie Fede, Speranza e Carità.

Oggi, 7 settembre ricorre la festività di Santa Sofia, prima Patrona di Gioia del Colle.

Prima di San Filippo,  infatti, Patrona di Gioia era Santa Sofia (dal greco: Sapienza). Secondo alcuni studiosi, per il suo nome, sta ad indicare la Sapienza di Dio e non corrisponde ad alcuna Santa. Per la tradizione cristiana S. Sofia è venerata insieme alle tre figlie Pistis, Elpis, Agape, nomi greci che significano rispettivamente Fede, Speranza, Carità. Tutte e tre sono state martiri sotto il regno dell’imperatore Traiano (98-117). La più antica notizia sulla loro esistenza e venerazione risale alla fine del sec. VI, al presbitero Giovanni, il quale parla di sepolcri dei martiri romani al tempo di s. Gregorio Magno (590-604); successivamente afferma che esse erano venerate sulla via Aurelia con nomi greci e sulla via Appia con nomi latini.

Al tempo di papa Paolo I (760), i corpi delle sante martiri, furono trasferiti nella chiesa di san Silvestro in Campo Marzio.

La più antica testimonianza del culto si S. Sofia a Gioia la rintracciamo negli Ordini di S. Visita, per Gioia, promulgati il 24 ottobre 1578, impartiti dall’Arcivescovo di Bari, Antonio Puteo. In tale documento nella parte riguardante le chiese si dice: Che il Cappellano di s.ta Sophia nella via di Matera ripari fra uno anno detta cappella, e vi faccia celebrare le messe, che è obbligato sotto pena predetta ( cioè di libbre 200 di cera bianca lavorata da applicarsi per noi a’ loci pij a nostro arbitrio).

Si tratta di una cappella di origine greco- bizantina, ubicata nell’omonima contrada, che insieme a quelle di S. Pietro d’Ambul, ubicata nella stessa zona, e  di Santa Lucia de’ greci, ubicati nei pressi dell’omonima chiesa, confermerebbe  i rapporti tra Gioia e il mondo orientale e una forma di colonizzazione religiosa greco-bizantina a Gioia. A maggior conferma di ciò va ricordata la presenza della chiesa di S. Maria Maddalena e di Sant’Andrea, anch’esse di origine bizantina. Continua la Lettura

L’antica festa patronale di Santa Sofia a Gioia del Colle

Santino di Santa Sofia con le tre figlie. Fede, Speranza e Carità.

Su Santa Sofia, prima Patrona di Gioia, è possibile consultare alcuni articoli presenti su questo sito.

Riporto una ricerca storica del nostro concittadino, l’insegnante Giuseppe Montanarelli, che ringrazio per il suo contributo, volto ad arricchire  la nostra conoscenza sulla Storia e sulla celebrazione della festa di Santa Sofia e delle sue tre figlie Santi e Martiri, a Gioia del Colle.

L’antica festa patronale di Santa Sofia, vedova di Milano e delle tre figlie Martiri: Fede, Speranza e Carità a Gioia del Colle 07 settembre.

Secondo la tradizione leggendaria, riportata dall’Abate Losapio, l’antico ed allargato villaggio di Gioia del Colle fu evangelizzato da San Pietro Apostolo e fu consacrato a San Marco Evangelista, che ne divenne il primo protettore. 

In seguito il sette Settembre dell’anno 134 d. C.  giunse da Roma a Gioia del Colle, Santa Sofia vedova di Milano con le tre figlie Fede, Speranza e Carità, che avevano l’intenzione di raggiungere la Terra Santa, per vivere nei territori frequentati da Gesù. Santa Sofia si trattenne per tre mesi, evangelizzando, aiutando, curando e beneficando la popolazione locale, i cui uomini erano tutti segretamente innamorati della bellissima madre milanese. Le Sante donne abitavano presso le grotte sottostanti all’attuale Chiesa Madre, che vennero chiamate la Casa di Santa Sofia. Continua la Lettura

La festa copatronale di San Rocco di Montpellier a Gioia del Colle.

16 Agosto 2020 Autore:  
Categorie: Storia, Turismo

Statua lapidea di San Rocco

Sulla Chiesa di San Rocco e sulla festa del Santo francese su questo sito  è possibile consultare l’articolo “La Chiesa di San Rocco e la devozione del Santo a Gioia”

Di seguito riporto la ricerca storica effettuata dal nostro concittadino, l’insegnante Giuseppe Montanarelli.

La festa copatronale di San Rocco di Montpellier a Gioia del Colle. 16 Agosto.

La devozione per San Rocco di Montpellier, molto diffusa a Gioia del Colle, è legata ufficialmente alle varie epidemie di peste verificatesi tra il XVI ed il XVII secolo. Secondo la tradizione tramandata dall’abate Losapio la devozione per San Rocco, a livello popolare era presente a Gioia del Colle già alla fine del Trecento.

Il culto per il Santo francese risale a quello preesistente per San Sebastiano Centurione e Martire, frecciato dai suoi soldati, omaggiato ed attestato con la presenza di un altare nell’antica Chiesa Madre e festeggiato il 20 Gennaio. Continua la Lettura

La leggenda di San Rocco di pietra a Gioia del Colle

Formella che raffigura i buoi che trasportano la statua di San Rocco, nell’atto di inginocchiarsi

Sulla porta laterale destra della Chiesa di San Rocco di Gioia del Colle, e precisamente sull’anta sinistra, lo scultore gioiese fra Serafino Melchiorre ha rappresentato la statua del Santo di Montpellier mentre viene trasportata su un carro trainato da buoi inginocchiati. E’ indubbiamente la rievocazione di una leggenda che ancora oggi circola tra il popolo gioiese, ma insieme alla presenza di altre due statue che raffigurano San Rocco, è senza dubbio il segno tangibile della grande devozione dei nostri concittadini per il Santo taumaturgo francese.

E’ da ricordare a tale proposito che una statua del Santo era presente nella Chiesa Madre. Un mese prima della festa di San Rocco la statua veniva prelevata dalla Chiesa Madre e portata in processione nella chiesa di S. Rocco per le funzioni religiose. La statua veniva riportata, sempre processionalmente, nella Chiesa Madre, la sera del 16 agosto, giorno della festa di S. Rocco.

Di seguito riporto una ricerca storica effettuata dal nostro concittadino, l’insegnante Giuseppe Montanarelli, sulla statua lapidea di San Rocco.

La leggenda di San Rocco di pietra a Gioia del Colle.

Narra la leggenda tramandata dall’Abate Losapio che, intorno all’Anno Domini 1530, un ricco e spietato signore della Terra di Bari, avaro giudice e notaio, aveva commissionato una pregevole statua di pietra al maestro Stefano da Putignano, per la sua egoistica devozione e per abbellire, più verosimilmente, la sua sfarzosa dimora, collocandola nel giardino.

Si dice che l’autore aveva impiegato sedici giorni per realizzare la statua, perché il ricco signore era sempre impaziente e con degli imprevisti ritardi non avrebbe voluto neanche pagare l’opera.

Dopo aver finito il lavoro, la statua in blocchi e non dipinta, fu collocata in una grossa cassa di legno, ben chiusa e posta su di un carro colmo di balle di paglia e trainato da quattro buoi, uno per ogni Evangelista. Il carro era scortato dai servitori armati dell’avaro signore. Quando il carro giunse fuori delle mura della città di Gioia del Colle, nel punto dove oggi sorge la Chiesa di San Rocco, in corrispondenza della Cappella del Santo francese, i quattro buoi improvvisamente si fermarono e si inginocchiarono. Nonostante avessero ricevuto violente frustate e sferzate, i buoi irremovibili, rimasero fermi per tre giorni.

Porta bronzea di accesso alla navata destra della Chiesa di San Rocco

L’accaduto non rimase inosservato agli occhi dei cittadini gioiesi, i quali avevano partecipato inutilmente alla rimozione del misterioso carro, che intralciava la via di comunicazione e che pur essendo carico di paglia era diventato sempre più pesante ed irremovibile. I servi preoccupati, informarono il loro padrone, che, infuriato, non voleva far sapere il contenuto della grande cassa. Intanto i Gioiesi incuriositi, volevano conoscere cosa trasportava il carro coperto dalla paglia, arrivando a scommettere sul suo contenuto.

Constatando, dalle informazioni dei servi, il reale arresto misterioso dei quattro buoi, il ricco giudice, giunse sul luogo ed anche lui, imprecando, volle tentare di smuovere i buoi, ma inutilmente. Allora accorsero i sacerdoti, i notabili ed i gendarmi cittadini, che volevano dirimere la questione. Alle insistenze del popolo, il notaio volle aprire la cassa e con il loro stupore si accorsero che la statua lapidea si era montata da sola e che misteriosamente si era anche dipinta in quanto l’autore, per consegnare più velocemente l’opera, l’aveva lasciata in blocchi per montarla poi sul posto.

I presenti, saputa la verità dal signore e dai suoi servi, gridarono al miracolo e subito sul luogo, con delle pietre, crearono un altare, per collocare il Santo di Montpellier dove, stranamente, riuscirono a collocare la statua, diventata incredibilmente leggera. I Gioiesi chiamarono quel luogo la “casa di San Rocco di pietra”.

Solo allora i buoi si rialzarono. Il ricco notaio, felice, volle riprendersi la statua, ma essa divenne nuovamente pesantissima ed irremovibile. Constatando il nuovo prodigio, il ricco signore, convenne con il clero, i notabili ed il popolo gioiese che San Rocco aveva deciso di rimanere in quel luogo, da Lui scelto per proteggere la città, in quanto si temeva l’arrivo della peste nera.

La Chiesa di San Rocco con le tre porte bronzee, opera di fra Serafino Melchiorre.

Si dice che da quel giorno il ricco signore, cambiò vita, si pentì delle sue malefatte pur essendo un uomo di giustizia, divenne generoso e caritatevole, seguendo l’esempio del Santo, di cui non conosceva neanche la storia. A proprie spese fece erigere la cappella per contenere la statua di San Rocco, che donò alla città di Gioia del Colle, contribuendo alla costruzione della Chiesa, donando tutte le sue ricchezze ai poveri.

Da allora la statua in pietra di San Rocco, opera di Stefano di Putignano, è rimasta in quel luogo prescelto dal Santo stesso.

Si racconta che ogni qual volta si è tentato di spostare o rimuovere la statua, anche per processioni commemorative, misteriosamente si sono verificate improvvise scosse di terremoto. Anche quando si è tentato si smuovere la statua per motivi cautelativi, essa è diventata misteriosamente pesantissima. Chi nel tempo si è cimentato a rimuoverla personalmente ha subito incidenti o non è riuscito nell’impresa per il sopraggiungere di strani eventi, circostanze e coincidenze impreviste, apparentemente inspiegabili.

La statua, attualmente restaurata e dai lineamenti e colori delicati, nel tempo è stata ritoccata ed oscurita per spaventare la peste e tutte le malattie infettive.

San Rocco di pietra, roccia della Fede dei Gioiesi è rimasto per sempre nel cuore della città di Gioia del Colle.

Per un approfondimento vedi anche su www.gioiadelcolle.info i seguenti articoli: “La Chiesa di San Rocco e la devozione del Santo a Gioia” , ” Fra Serafino Melchiorre” e  “Francesco Paolo Losapio”.

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La festa di San Lorenzo a Gioia del Colle

10 Agosto 2020 Autore:  
Categorie: Storia, Turismo

Chiesa di San Francesco. Gioia del Colle. Tela che raffigura San Lorenzo con la graticola in mano

Il X agosto è ricordato non solo perché si festeggia San Lorenzo, giorno in cui si alzano gli occhi al cielo in attesa di scoprire la caduta di una stella cadente e di esprimere un desiderio, con l’augurio che venga esaudito, ma è famoso anche per una poesia scritta da Giovanni Pascoli.

San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l’aria tranquilla
arde e cade, perché si gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.

………………………………

E tu, Cielo, dall’alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh!, d’un pianto di stelle lo innondi
quest’atomo opaco del Male!

Nel Comune di Gioia del Colle in tempi passati una parte del territorio era occupato dalla contrada di San Lorenzo. Tale denominazione era giustificata dalla presenza di una cappella rurale dedicata a San Lorenzo. Come per numerose altre Chiese rurali non ci restano tracce della sua presenza, se non in alcuni documenti storici che ne attestano l’esistenza in tempi passati. Continua la Lettura

Memoria e festa liturgica di San Domenico di Guzman a Gioia del Colle.

Tra i vari culti professati in Italia e a Gioia spicca quello per San Domenico. Risalirebbe al 1460 circa l’edificazione del complesso conventuale domenicano di Gioia del Colle, ad opera di Federico da Silva, devoto di San Domenico.  Dopo alterne vicende, che registrano anche la soppressione nel 1652, a seguito delle disposizioni napoleoniche del 1809, che prevedevano la definitiva soppressione dei beni degli Ordini possidenti, Gioacchino Murat con decreto del 1813 il complesso conventuale di San Domenico fu concesso al Comune di Gioia per il seguente uso: padiglione e caserma delle Truppe di passaggio. Con successivo decreto del re Ferdinando IV del 1816 il Monastero dei Domenicani Conventuali viene destinato a caserma della Gendarmeria Reale, carcere e giustizia di pace.

Nel 1816 nel Convento dei Domenicani fu trasferita la Casa Comunale, la cui vecchia e cadente sede fu acquistata dal dott. Pietro Nicola Favale, che la demolì, costruendovi l’attuale Palazzo Favale, sita all’angolo tra Corso Vittorio Emanuele e Via Duomo, oggi Via Principe di Napoli.

A partire dal 1838, iniziò ad operare ufficialmente la Confraternita della Maria SS.  del Rosario, che prese possesso della Chiesa di San Domenico, possesso che continua a mantenere a tutt’oggi. Continua la Lettura

La festa patronale di San Filippo Neri a Gioia

23 Luglio 2020 Autore:  
Categorie: Storia, Turismo

san Filippo Neri, patrono di Gioia

Ufficialmente risulta il 13 maggio 1899 la data in cui l’arcivescovo di Bari, mons. Giulio Vaccaro, decreta che San Filippo Neri sia per la Città di Gioia patrono egualmente principale che S. Sofia.

Il culto per San Filippo Neri a Gioia è attestato dalle relationes ad limina che gli arcivescovi di Bari D’Alessandro e Pignatelli inviano a Roma rispettivamente nel 1755 e nel 1774. Da tali relazioni si evince che Patrona Principale della Terra di Gioia è Santa Sofia e che dall’anno 1703 è anche venerato un secondo patrono e protettore Particolare, San Filippo Neri.

I festeggiamenti duravano generalmente tre giorni ed erano accompagnati dallo svolgimento della Fiera di San Filippo, della durata di sette giorni.

Di seguito riporto una ricerca del nostro concittadino, l’insegnante Giuseppe Montanarelli, studioso di storia sacra e tradizioni religiose a Gioia del Colle. Continua la Lettura

La festa di Santa Maria Maddalena a Gioia

22 Luglio 2020 Autore:  
Categorie: Storia, Turismo

 

Interno della Chiesa di Santa Maria Maddalena

Il culto di S. Maria Maddalena a Gioia del Colle era operante nell’omonima cappella sita nella prima traversa di Corso Vittorio Emanuele. Singolare è la presenza a Gioia di tale cappella, che risalirebbe probabilmente al secolo X e che ci rimanda al mondo bizantino ed ebraico. Il nome Maddalena è legato all’ebraico Magdala, cittadina nei pressi del lago di Tiberiade, località nota anche come Genezaret. Anche la tecnica edificatoria della cappella, che utilizza per gli affreschi e per le murature moduli costruttivi tipici dei bizantini, ci rimanda a influenze orientali. Come mai il culto di quella Santa a Gioia?

Se analizziamo il culto della Santa, vissuta nel territorio ebraico, e operante a Gioia, si potrebbe pensare ad una importazione effettuata da Ebrei o da bizantini.

Maria Maddalena, vissuta in un territorio un tempo abitato dagli Ebrei, è una santa il cui culto nacque verso l’880, quando il monaco Badilone portò in Europa dalla Giudea delle reliquie della Santa, culto che poi si sviluppò a Vérzelay, in Francia, nel secolo XI. Continua la Lettura

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