La festa della Nascita e del Battesimo di San Filippo Neri a Gioia del Colle

21 Luglio 2020 Autore:  
Categorie: Storia, Turismo

Libro su San Filippo nel V centenario della nascita

In tempi passati i festeggiamenti in onore del nostro Patrono, San Filippo Neri, avevano inizio il 26 aprile, esattamente un mese prima della ricorrenza liturgica  e del dies natalis del Santo, e avevano termine il 21 luglio, giorno della sua nascita terrena, o a volte il 22 luglio, giorno del suo battesimo e del suo ingresso nella grande comunità del popolo cristiano.

Da qualche anno è stata ripristinata la consuetudine di celebrare liturgicamente anche il giorno della nascita terrena di San Filippo, a chiusura dei festeggiamenti per il Santo Patrono di Gioia.

Di seguito riporto due ricerche storiche del nostro concittadino, l’insegnante Giuseppe Montanarelli, sulla nascita e sul battesimo di san Filippo Neri.

La Festa della Nascita o Natività  di San Filippo Neri a Gioia del Colle. 21 Luglio. Continua la Lettura

Un menhir a Gioia del Colle

Il complesso megalitico di Stonehenge

Che il territorio di Gioia sia stato abitato sin dai tempi remoti è attestato dalla presenza di numerosi insediamenti preistorici sparsi nel suo agro, a cominciare da quelli adiacenti alla Masseria del Porto, Murgia San Francesco, Murgia San Benedetto, la Castelluccia, Murgia Giovinazzi, Murgia Fra Gennaro, per finire  a Toppa di Montursi, a Santo Mola e a Monte Sannace.

Fra le tante testimonianze sopravvissute all’incuria degli uomini e all’azione  demolitrice del tempo, oltre a dolmen, necropoli e insediamenti temporanei e stabili, a Gioia  va annoverata anche la presenza di un menhir.

Il menhir, parola derivata dal bretone men, pietra, e hir, lungo, è un megalite, cioè una pietra stretta e lunga di varia forma, che spazia da quella a parallelepipedo a quella conica o paracilindrica, infissa nel terreno, come se si trattasse di un obelisco in miniatura. Continua la Lettura

Viaggiatori in Puglia e a Gioia

23 Giugno 2020 Autore:  
Categorie: Storia, Turismo

Viaggio nel Regno di Napoli, di Carlo Ulisse De Salis Marschlins

La letteratura odeporica o  di viaggio è un campo molto vasto e sui viaggiatori stranieri in Puglia fra Settecento e Ottocento vi è una bibliografia abbastanza vasta.

Uno tra i primi e più importanti scrittori e viaggiatori nella nostra regione che ci ha lasciato una testimonianza del suo passaggio per la Puglia è il poeta latino Quinto  Orazio Flacco, lucano di nascita, terra confinante con la Puglia (Venosa, 65 a.C., Roma, 8 a.C.).  Nel 37 effettuò un viaggio da Roma a Brindisi, in compagnia di Mecenate e Virgilio, in occasione del rinnovo dell’accordo tra Antonio ed Ottaviano.

Di fronte allo stupore dei suoi compagni di viaggio che si accorsero che in Puglia, a differenza di Roma, dove abbondavano fontane ed acquedotti,  venit vilissima rerum hic aqua (qui si vende addirittura la più vile delle cose, l’acqua), Orazio rispondeva: siderum insedit vapor siticulosae Apuliae (dagli astri cala tanta arsura sull’assetata Puglia), considerandola una regione afosa ed assetata. Continua la Lettura

La Madonna Nera di Częstochowa

30 Maggio 2020 Autore:  
Categorie: Gioia Nota, Storia, Turismo

La Madonna Nera di Częstochowa

Possiamo senz’altro affermare che non esiste città, nei paesi di religione cristiana,  in cui non vi sia una chiesa intitolata alla Madonna.

A Gioia del Colle oltre alla Chiesa Madre, dedicata alla natività di Maria Vergine e Madre, abbiamo una chiesa intitolata  alla Madonna di Lourdes. In ogni chiesa abbiamo anche statue e dipinti raffiguranti la Madonna: nella chiesa di San Domenico ad ottobre si festeggia la Madonna del Rosario, nella Chiesa di Sant’Andrea  a dicembre si festeggia l’Immacolata Concezione di Maria ed in altre chiese, come in quella di San Francesco, di Sant’Angelo e del Crocifisso  si venera la Madonna Addolorata. Continua la Lettura

il Patronato di San Filippo a Gioia del Colle

26 Maggio 2020 Autore:  
Categorie: Gioia Nota, Storia, Turismo

statua di San Filippo Neri nella Chiesa Madre di Gioia

In due relazioni, una del 1755 e l’altra del 1774, sullo stato  della comunità ecclesiale di Gioia, conservate nell’ Archivio Segreto Vaticano, si dice: La Terra di Gioia gode di Chiesa Collegiata dedicata alla Natività  della Beata Vergine Maria. Patrona Principale  di tale Terra è S. Sofia e dall’ anno 1703 è anche venerato un secondo Patrono e protettore particolare, S. Filippo Neri.

Il 30 gennaio 1860 il Decurionato di Gioia, poiché non era ancora stata ottenuta l’approvazione canonica e legale del Patronato di S. Filippo, implora all’ unanimità dal re Francesco II e dal Papa Pio IX  la  dichiarazione Legale e Canonica di Compatroni di questa Città  S. Rocco e S. Filippo Neri.

Nella deliberazione  del Consiglio comunale di Gioia del Colle del  marzo 1899 si legge: Il Signor Presidente ricorda al Consiglio che da antico tempo si venera in questo Comune come Codesto Patrono S. Filippo Neri, la cui festività ricade ogni anno nel giorno 26 Maggio. Non sono mancate nei passati tempi deliberazioni della Rappresentanza del Comune per rifermare con solenne attestato l’antica divota consuetudine di venerare San Filippo Neri come Patrono del paese. Però tali deliberazioni non si vedono approvate dalle Superiori Autorità per tutti gli effetti civili e canonici. Continua la Lettura

Il “seggio” di San Filippo

San Filippo al seggio, 1995, Via Carlo III di Borbone-Arco San Nicola

Il 2020 passerà alla storia come il primo anno del terzo millennio in cui non si è festeggiato  San Filippo, come i gioiesi sono  soliti onorarlo negli altri anni.

Infatti il programma della festa di quest’anno, in osservanza delle norme vigenti per la sicurezza di tutti a causa dell’epidemia in corso, si riduce ai soli festeggiamenti religiosi. Dal 18 al 25 maggio si terranno le Celebrazioni Eucaristiche in Chiesa Madre, mentre per il giorno 26 sono previste quattro Celebrazioni Eucaristiche durante la mattinata ed una serale, con la partecipazione delle autorità civili e militari, portatori e comitato. Seguirà la Solenne Consegna delle Chiavi al Santo Patrono, non più in Piazza Plebiscito come era consuetudine negli ultimi anni, ma sul sagrato della Chiesa Madre.

La celebrazione della ricorrenza del Santo Patrono, limitata solo ai momenti religiosi, è un evento che si è verificato solo nel corso delle due Guerre Mondiali, durante le quali fu prevista la sospensione di ogni festeggiamento. Continua la Lettura

Tre Santi Patroni di maggio

16 Maggio 2020 Autore:  
Categorie: Storia, Turismo

San Nicola e il miracolo dei tre bambini resuscitati, tela nella Chiesa di San Rocco

Il mese di maggio, nel bel mezzo della primavera, è il periodo in cui ”cadono” numerose feste patronali.

Tra queste, i nostri nonni ne ricordavano tre in particolare: San Nicola di Bari (Pàtara, 250, Mira, 326) la cui ricorrenza secondo il calendario liturgico cade il 6 dicembre, ma viene festeggiata l’8 maggio, San Cataldo ( monaco cristiano nato in Irlanda,  morto a Taranto nel 685), festeggiato a Taranto il 10 maggio e San Filippo (Firenze 1515, Roma 1595), festeggiato a Gioia del Colle il 26 maggio.

Pur essendo nati in periodi diversi e in luoghi diversi la venerazione verso questi tre Santi era talmente viva e forte che il popolo li accomunava come “fratelli”; ed in realtà lo erano, in qualità di fratelli in Cristo.

Inoltre  due dei tre Santi, Nicola e Cataldo, sono stati venerati a Gioia da tempi lontanissimi. A Gioia risalirebbe la presenza di una Chiesa di san Nicola, ubicata nei pressi dell’omonimo Arco, dove risiedeva il rappresentante della Chiesa di san Nicolò di Bari, Chiesa alla quale il duca normanno Ruggero d’Altavilla, figlio di Roberto il Guiscardo, nel giugno 1087, un mese dopo l’arrivo da Mira a Bari delle reliquie di San Nicola confermò all’arcivescovo Ursone II la donazione che suo padre aveva fatto alla Mensa Arcivescovile di Bari, delle terre del Canale, di Gioia a Frassineto, presso Monte Sannace e della chiesa di Sant’Angelo (Cod. Diplom. Bar. I,32), donazione più volte confermate dai suoi successori. Quest’Arco fa parte di un borgo che in passato prendeva la denominazione di Borgo San Nicola. Continua la Lettura

La Chiesa di Santa Maria del suffragio delle Anime del Purgatorio

15 Maggio 2020 Autore:  
Categorie: Storia, Turismo

La Chiesa di S.Maria del suffragio delle anime del purgatorio

Fino al 1845 Gioia disponeva di una Chiesa in più rispetto a quelle oggi esistenti nel nostro Comune.

Probabilmente la sua prima costruzione sarebbe   contemporanea all’ istituzione della Confraternita del SS. Sacramento che la gestiva, la quale risulta essere stata costituita nel 1652.

Nella Chiesa Madre operava la Confraternita del SS. Sacramento, come apprendiamo dagli Ordini della S. Visita, per Gioia, effettuata dall’ Arcivescovo di Bari, mons. Antonio Puteo,  promulgati il 24 ottobre 1578: S’ordina che la R.da  confraternita del s.mo Sacramento la quale è instituita nella maggior chiesa, debba pigliar lei questo peso et opera di charità di aver cura dell’ hospitale …

Successivamente abbiamo notizie della presenza a Gioia della Confraternita del SS. Sacramento che operava in una Cappella  affiancata alla Chiesa Madre, sodalizio che fu sciolto nel 1865.

Nei verbali della Visita a Gioia effettuata nel 1662 dall’ arcivescovo Diego Sersale, infatti,  si cita una Chiesa contigua alla Chiesa Madre, sotto il titolo  di Santa Maria del suffragio delle anime del purgatorio, che era retta dal canonico Biagio Caputo. Alla fine della Visita di questa Chiesa il Vescovo dispone di togliere i teschi e le ossa dei fedeli defunti che si trovavano intorno alle pareti della stessa e  di deporli nel Cimitero.

Durante la Visita dell’arcivescovo fra’ Tommaso Maria Ruffo nel 1688 si menziona la cappella del Purgatorio.

Nel 1695 l’arcivescovo Carlo Loffredo effettua la Visita alle Chiese di Gioia. Dopo aver visionato  la Chiesa del Purgatorio, stupito per la presenza di un dipinto molto esteso sull’ altare, raffigurante la Madonna e le Anime Purganti, impartisce la seguente disposizione: Che le figure delle Anime Purganti nude s’adombrino, e si coprino di fiamme nel petto, e nelle coscie per non apparir le mammelle, che più presto offendono gli occhi di chi li mira, che li portino devozione.

Nel 1706 durante la Visita l’arcivescovo Muzio Gaeta ebbe a rimproverare uno dei sacristi per l’incuria e la sporcizia presente nella cappella.

Troviamo accenni alla chiesa anche nella Visita effettuata nel 1756 dall’ arcivescovo Luigi D’Alessandro, il quale rilevò e annotò che nella Chiesa era stato inserito un secondo altare, intitolato in onore di S. Giuseppe.

Nel 1764 la Chiesa Matrice veniva abbattuta e nello stesso anno iniziò la ricostruzione del nuovo edificio sacro. La struttura della nuova Chiesa Madre sul lato nord fu costruita  in attacco alla Chiesa del Purgatorio.

Cartiglio della Chiesa e data della ricostruzione. 1768

Anche questa Chiesa  quattro anni dopo, nel 1768, fu abbattuta e ricostruita in quello stesso anno, come si può vedere dall’ iscrizione  sul portale di ingresso, oggi murato, che riporta tale data. Fu fatta costruire a spese della Confraternita del Purgatorio,  fondata in quel periodo probabilmente per rinverdire il ricordo e il culto per la Madonna e le Anime Purganti,  che in essa si veneravano. Pur officiandovi la Confraternita del Purgatorio, prese  la  cappella prese la denominazione del SS. Sacramento, quella assegnata alla primitiva costruzione.

Probabilmente la Confraternita del SS. Sacramento, che era la più antica tra quelle gioiesi e che già dalla fine del ‘700 stava attraversando un periodo di crisi, non era in grado di assolvere ai compiti previsti dallo statuto. Infatti l’arcivescovo di Bari, Muzio Gaeta, a seguito della Visita effettuata nel 1699, sottolinea il disordine nel quale si trovano le cose della Veneranda Confraternita e Congregazione del SS.

Inoltre quando il re di Napoli, a seguito del Concordato del 2 giugno  1741, imponeva che le Confraternite per poter continuare ad operare dovessero chiedere il Regio Assenso, per quella del SS. Sacramento  non è stata reperita richiesta in tal senso.

Il Concordato fu stipulato tra il re di Napoli Carlo di Borbone e il papa Benedetto XIV per terminar le dispute e controversie che da più secoli nel Regno di Napoli sono state su diversi capi tra le Curie laiche ed ecclesiastiche e per torre con ciò ogni occasione di discordia tra le due potenze.

Il Comune, che nel 1813 aveva ottenuto da Gioacchino Murat la concessione del Convento e della Chiesa di San Francesco, disposizione riconfermata  dal re Ferdinando IV nel 1816.

Chiesa Madre: La Madonna del Carmelo e le anime purganti, tela di Paolo Lanari, 1797

Nel 1823 il Decurionato delibera di fare le pratiche occorrenti per effettuare una permuta con la Congrega del Purgatorio, cui il Comune avrebbe ceduto la chiesa di S. Francesco per averne in cambio l’antica chiesa del Purgatorio (1768), per ingrandire la Chiesa Madre, di Patronato del Comune, ricostruita nel 1764, e formarne il Cappellone del SS. Sacramento.

Dal Fondo delle Opere Pie, presente nell’Archivio Storico di Bari, che contiene il prospetto delle Confraternite esistenti a Gioia alla data del 1828, apprendiamo della presenza anche della Confraternita del Purgatorio che non officia più nella cappella de SS. Sacramento, adiacente alla Chiesa Madre, ma nella Chiesa di San Francesco adiacente l’omonimo Convento dal 1822.

Bisognerà attendere il  1845 per effettuare quello  scambio con la Confraternita del Purgatorio, sicché oggi quella viene chiamata nuovamente Cappella del SS. Sacramento e di Maria Bambina. Questa permuta fu approvata  con Sovrano Rescritto l’11 gennaio 1845.

Nella Chiesa Madre è presente una tela del pittore Paolo Lanari, datata 1797, la quale, proprio per i soggetti che rappresenta, La Madonna del Carmine e le anime purganti che dal Purgatorio la invocano, potrebbe provenire dall’altare della vecchia Chiesa del SS. Sacramento, poi inglobata dalla stessa Chiesa Madre.

© E’ consentito l’utilizzo del contenuto di questo articolo per soli fini non commerciali, citando la fonte ed il nome dell’autore.

La Chiesa di S. Maria della Croce e quella di Vero Zelo

Chiesa di S. Maria della Croce

Oggi, 3 maggio, un tempo a Gioia si festeggiava la Madonna della Croce.

Ripropongo, ampliandolo, l’articolo pubblicato su questo sito in data 18 ottobre 2018, dal titolo “ Maria SS. della Croce e la festa agreste della lattuga”, che riporta anche  la ricerca dell’insegnante Giuseppe Montanarelli, oggi arricchita da un altro studio.

Il culto della Croce è diffuso in tutto il mondo. Molte città vantano una reliquia consistente in un pezzo della Croce di Gesù.

In ogni chiesa è previsto che nella zona presbiteriale sia presente il Crocifisso, come elemento religioso preponderante, fondamento della nostra fede e della salvezza operata da Gesù per tutta l’umanità.

Anche Gioia annovera tra le reliquie presenti nelle locali chiese un pezzo del legno della Croce.

Dai Decreti della S. Visita dell’arcivescovo di Bari  Giulio Cesare Riccardi, effettuata nel 1593 nella Chiesa Matrice di Gioia, e in quelli successivi, consultabili nell’Archivio della stessa Chiesa, apprendiamo che in essa è presente un tabernacolo di abete dorato contenente la reliquia del legno della Croce in una cassetta di argento.

Continua la Lettura

La festa del 1° maggio a Montursi

illustrazione dell’epoca raffigurante lo scoppio della bomba ad Haymarket Square

Il 1° maggio 1886 si tenne a Chicago uno sciopero di lavoratori, che chiedevano migliori condizioni di lavoro e la durata della giornata lavorativa di otto ore. Il giorno 4 maggio successivo, durante un comizio sindacale  tenuto allo Haymarket Square di Chicago, si verificò lo scoppio di una bomba, che provocò la morte di una decina di persone tra lavoratori e poliziotti. Il movimento socialista dei lavoratori, in onore delle vittime di quell’ attentato, nel 1889 proclamò il 1° maggio  come Festa del Lavoro.

Nell’anno 1955 a partire dal  1° maggio, giorno della Festa del Lavoro, papa Pio XII istituiva la Festa di S. Giuseppe artigiano, protettore dei lavoratori. Continua la Lettura

« Pagina precedentePagina successiva »

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale.