Memoria e festa liturgica di San Domenico di Guzman a Gioia del Colle.
Tra i vari culti professati in Italia e a Gioia spicca quello per San Domenico. Risalirebbe al 1460 circa l’edificazione del complesso conventuale domenicano di Gioia del Colle, ad opera di Federico da Silva, devoto di San Domenico. Dopo alterne vicende, che registrano anche la soppressione nel 1652, a seguito delle disposizioni napoleoniche del 1809, […]
Tra i vari culti professati in Italia e a Gioia spicca quello per San Domenico. Risalirebbe al 1460 circa l’edificazione del complesso conventuale domenicano di Gioia del Colle, ad opera di Federico da Silva, devoto di San Domenico. Dopo alterne vicende, che registrano anche la soppressione nel 1652, a seguito delle disposizioni napoleoniche del 1809, che prevedevano la definitiva soppressione dei beni degli Ordini possidenti, Gioacchino Murat con decreto del 1813 il complesso conventuale di San Domenico fu concesso al Comune di Gioia per il seguente uso: padiglione e caserma delle Truppe di passaggio. Con successivo decreto del re Ferdinando IV del 1816 il Monastero dei Domenicani Conventuali viene destinato a caserma della Gendarmeria Reale, carcere e giustizia di pace.
Nel 1816 nel Convento dei Domenicani fu trasferita la Casa Comunale, la cui vecchia e cadente sede fu acquistata dal dott. Pietro Nicola Favale, che la demolì, costruendovi l’attuale Palazzo Favale, sita all’angolo tra Corso Vittorio Emanuele e Via Duomo, oggi Via Principe di Napoli.
A partire dal 1838, iniziò ad operare ufficialmente la Confraternita della Maria SS. del Rosario, che prese possesso della Chiesa di San Domenico, possesso che continua a mantenere a tutt’oggi.Di seguito riporto una ricerca storica del nostro concittadino, l’insegnante Giuseppe Montanarelli, su san Domenico e Gioia del Colle.
Memoria e festa liturgica di San Domenico di Guzman, sacerdote e fondatore, a Gioia del Colle. 08 Agosto.
Nato a Caleruega, in Castiglia, regione della Spagna, il giorno 08 Agosto del 1170, ebbe un carattere metodico e fermissimo, che lo portò a cercare presto l’allenamento alla penitenza. Diede un posto importante allo studio, tuttavia per sfamare i poveri, vendette anche i suoi libri. Ordinato sacerdote ad Osma, si distinse per rettitudine, zelo, puntualità e spirito di sacrificio. Scontratosi a Tolosa con le eresie del tempo, fondò l’Ordine dei Frati Predicatori, chiamati i Domenicani, costituito da frati poveri e studiosi, che potessero evangelizzare le masse con la predicazione e con uno stile di vita povero ed umile. Costante fu l’esempio del fondatore nel digiuno, nel sacrificio e nel vivere di elemosina. San Domenico morì a Bologna il 06 agosto del 1221. Protettore degli astronomi, degli oratori e delle cucitrici, è invocato contro la grandine e la febbre. A Gioia del Colle il culto per San Domenico di Guzman fu introdotto dai Padri Predicatori quando costruirono in città la Chiesa ed il Convento. La Chiesa ed il Convento di San Domenico furono edificati tra il XVI e il XVII secolo e si trovano in Corso Vittorio Emanuele nei pressi dell’antica Porta Bari o Maggiore. I Gioiesi avevano dedicato al Santo la Porta presente all’imbocco di Via Bartolomeo Paoli dal Corso Garibaldi, chiamata Porta San Domenico. Il Convento dei Domenicani apparteneva al Borgo degli Albanesi o Schiavoni. Per un periodo la Chiesa fu dedicata a Santa Maria delle Grazie, ed attualmente si venera la Madonna del Rosario. Nel 1813 la Chiesa fu donata da Gioacchino Murat al Comune a seguito della soppressione del Convento avvenuta nel 1808.
La festa liturgica di San Domenico veniva celebrata il 04 agosto ed era curata dai Padri Predicatori, con un novenario di preparazione, con la Santa Messa solenne e con la processione delle reliquie e di un quadro del Santo che tutt’ora sono conservati nella Chiesa Rettoria. Il quadro pe motivi di logorio, fu sostituito da una statua lignea a manichino con corredo. Dalla Chiesa di San Domenico la processione percorreva l’anello extra murario della città, con la benedizione alle quattro tempora e l’ostensione delle reliquie con la sosta presso le altre chiese conventuali cittadine, con l’omaggio, l’inchino e l’acclamazione del Santo. Prima di rientrare al Convento, la statua sostava in Chiesa Madre per la supplica al Santo per scongiurare le grandinate vilente e la febbre malarica. I Padri Domenicani donavano il pane dei poveri ed offrivano la pubblica mensa per gli indigenti. Nel pomeriggio si assisteva alla benedizione delle candele, simbolo della Luce divina che rischiara le tenebre dell’ignoranza, affinché non provocassero incendi, e dei cani sospettati di rabbia per scongiurare i morsi ed i loro attacchi. In questo giorno i Frati Predicatori donavano ai ragazzi e meritevoli e poveri la dote per gli studi o per diventare frate o sacerdote. Si benedivano i libri per combattere l’ignoranza e per invogliare la lettura e la comprensione delle Sacre Scritture e la bocca e la fronte dei bambini, affinché potessero acquisire da grandi le qualità oratorie ed apprenditive di San Domenico. Con la soppressione del Convento la festa di San Domenico venne ridimensionata alla sola festa liturgica in chiesa, e poi dimenticata, con la dismissione della statua lignea, sostituita da una in cartapesta, ora inesistente. Attualmente è presente in Chiesa una piccola statua devozionale moderna. Con la regolamentazione dei sacri riti liturgici e religiosi, la festa di San Domenico è stata spostata al 08 Agosto data di nascita del Santo, mentre il 04 Agosto ricordava la data della fondazione mistica dell’Ordine Domenicano, approvato dalla Madonna del Rosario, apparsa al Santo. La sua festa del Dies Natalis cadeva il 06 agosto e pertanto venne spostata, perché coincideva con la Trasfigurazione del Signore che aveva la precedenza liturgica. San Filippo Neri ammirava San Domenico di Guzman per la sua formazione culturale e spirituale, per la sua fermezza, autorevolezza e facondia, indicandolo ai giovani del suo Oratorio quale esempio di Santo studioso e volenteroso. San Filippo Neri festeggiava San Domenico con la celebrazione della Santa Messa propria, con il panegirico del Santo, donando ai ragazzi libri e coroncine del Santo Rosario. Lo stesso rituale veniva realizzato anche presso l’Oratorio cittadino gioiese.
Curiosità sulla festa di San Domenico di Guzman
Il culto di San Domenico di Guzman fu introdotto a Gioia del Colle da Padre Bradascio nel XVI secolo, quando riedificò e restaurò la Chiesa ed il Convento, distrutti nel 1434 in seguito al “sacco di Gioia” perpetrato dalle milizie soldatesche di Minicuccio Camponesco, inviate su mandato del Principe di Taranto in contrasto con Gioia del Colle. L’antica Chiesa con il Convento furono edificati nel XV secolo e titolati a Maria Santissima delle Grazie, per volere del nobile spagnolo Federico da Silva, che si ritenne miracolato dalla Madonna.
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8 Agosto 2020