La leggenda di San Rocco di pietra a Gioia del Colle

Formella che raffigura i buoi che trasportano la statua di San Rocco, nell’atto di inginocchiarsi

Sulla porta laterale destra della Chiesa di San Rocco di Gioia del Colle, e precisamente sull’anta sinistra, lo scultore gioiese fra Serafino Melchiorre ha rappresentato la statua del Santo di Montpellier mentre viene trasportata su un carro trainato da buoi inginocchiati. E’ indubbiamente la rievocazione di una leggenda che ancora oggi circola tra il popolo gioiese, ma insieme alla presenza di altre due statue che raffigurano San Rocco, è senza dubbio il segno tangibile della grande devozione dei nostri concittadini per il Santo taumaturgo francese.

E’ da ricordare a tale proposito che una statua del Santo era presente nella Chiesa Madre. Un mese prima della festa di San Rocco la statua veniva prelevata dalla Chiesa Madre e portata in processione nella chiesa di S. Rocco per le funzioni religiose. La statua veniva riportata, sempre processionalmente, nella Chiesa Madre, la sera del 16 agosto, giorno della festa di S. Rocco.

Di seguito riporto una ricerca storica effettuata dal nostro concittadino, l’insegnante Giuseppe Montanarelli, sulla statua lapidea di San Rocco.

La leggenda di San Rocco di pietra a Gioia del Colle.

Narra la leggenda tramandata dall’Abate Losapio che, intorno all’Anno Domini 1530, un ricco e spietato signore della Terra di Bari, avaro giudice e notaio, aveva commissionato una pregevole statua di pietra al maestro Stefano da Putignano, per la sua egoistica devozione e per abbellire, più verosimilmente, la sua sfarzosa dimora, collocandola nel giardino.

Si dice che l’autore aveva impiegato sedici giorni per realizzare la statua, perché il ricco signore era sempre impaziente e con degli imprevisti ritardi non avrebbe voluto neanche pagare l’opera.

Dopo aver finito il lavoro, la statua in blocchi e non dipinta, fu collocata in una grossa cassa di legno, ben chiusa e posta su di un carro colmo di balle di paglia e trainato da quattro buoi, uno per ogni Evangelista. Il carro era scortato dai servitori armati dell’avaro signore. Quando il carro giunse fuori delle mura della città di Gioia del Colle, nel punto dove oggi sorge la Chiesa di San Rocco, in corrispondenza della Cappella del Santo francese, i quattro buoi improvvisamente si fermarono e si inginocchiarono. Nonostante avessero ricevuto violente frustate e sferzate, i buoi irremovibili, rimasero fermi per tre giorni.

Porta bronzea di accesso alla navata destra della Chiesa di San Rocco

L’accaduto non rimase inosservato agli occhi dei cittadini gioiesi, i quali avevano partecipato inutilmente alla rimozione del misterioso carro, che intralciava la via di comunicazione e che pur essendo carico di paglia era diventato sempre più pesante ed irremovibile. I servi preoccupati, informarono il loro padrone, che, infuriato, non voleva far sapere il contenuto della grande cassa. Intanto i Gioiesi incuriositi, volevano conoscere cosa trasportava il carro coperto dalla paglia, arrivando a scommettere sul suo contenuto.

Constatando, dalle informazioni dei servi, il reale arresto misterioso dei quattro buoi, il ricco giudice, giunse sul luogo ed anche lui, imprecando, volle tentare di smuovere i buoi, ma inutilmente. Allora accorsero i sacerdoti, i notabili ed i gendarmi cittadini, che volevano dirimere la questione. Alle insistenze del popolo, il notaio volle aprire la cassa e con il loro stupore si accorsero che la statua lapidea si era montata da sola e che misteriosamente si era anche dipinta in quanto l’autore, per consegnare più velocemente l’opera, l’aveva lasciata in blocchi per montarla poi sul posto.

I presenti, saputa la verità dal signore e dai suoi servi, gridarono al miracolo e subito sul luogo, con delle pietre, crearono un altare, per collocare il Santo di Montpellier dove, stranamente, riuscirono a collocare la statua, diventata incredibilmente leggera. I Gioiesi chiamarono quel luogo la “casa di San Rocco di pietra”.

Solo allora i buoi si rialzarono. Il ricco notaio, felice, volle riprendersi la statua, ma essa divenne nuovamente pesantissima ed irremovibile. Constatando il nuovo prodigio, il ricco signore, convenne con il clero, i notabili ed il popolo gioiese che San Rocco aveva deciso di rimanere in quel luogo, da Lui scelto per proteggere la città, in quanto si temeva l’arrivo della peste nera.

La Chiesa di San Rocco con le tre porte bronzee, opera di fra Serafino Melchiorre.

Si dice che da quel giorno il ricco signore, cambiò vita, si pentì delle sue malefatte pur essendo un uomo di giustizia, divenne generoso e caritatevole, seguendo l’esempio del Santo, di cui non conosceva neanche la storia. A proprie spese fece erigere la cappella per contenere la statua di San Rocco, che donò alla città di Gioia del Colle, contribuendo alla costruzione della Chiesa, donando tutte le sue ricchezze ai poveri.

Da allora la statua in pietra di San Rocco, opera di Stefano di Putignano, è rimasta in quel luogo prescelto dal Santo stesso.

Si racconta che ogni qual volta si è tentato di spostare o rimuovere la statua, anche per processioni commemorative, misteriosamente si sono verificate improvvise scosse di terremoto. Anche quando si è tentato si smuovere la statua per motivi cautelativi, essa è diventata misteriosamente pesantissima. Chi nel tempo si è cimentato a rimuoverla personalmente ha subito incidenti o non è riuscito nell’impresa per il sopraggiungere di strani eventi, circostanze e coincidenze impreviste, apparentemente inspiegabili.

La statua, attualmente restaurata e dai lineamenti e colori delicati, nel tempo è stata ritoccata ed oscurita per spaventare la peste e tutte le malattie infettive.

San Rocco di pietra, roccia della Fede dei Gioiesi è rimasto per sempre nel cuore della città di Gioia del Colle.

Per un approfondimento vedi anche su www.gioiadelcolle.info i seguenti articoli: “La Chiesa di San Rocco e la devozione del Santo a Gioia” , ” Fra Serafino Melchiorre” e  “Francesco Paolo Losapio”.

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