L’antica Piazza di Gioia

Piazza Plebiscito con il Mercato Coperto e le bancarelle del mercato

Storicamente la piazza è uno spazio pubblico considerato come centro di convergenza, anzi il baricentro di una località, non solo dal punto di vista urbanistico, ma anche economico, sociale, funzionale e rituale.

La Piazza di una città in passato, come al presente, costituiva il punto centrale di una città, il cuore della presenza di istituzioni pubbliche civili e religiose, un luogo di riunioni, di spettacoli, di comizi, di cerimonie religiose, sede del mercato, luogo di scambio di attività commerciali e di offerte di prestazioni lavorative, di annunci rivolti ai cittadini. Per questo motivo nella Piazza erano presenti edifici civili, come la sede comunale e la torre con l’orologio ed edifici religiosi, come la Chiesa.

Al tempo dei Romani la Piazza era chiamata ‘Foro’, uno spazio aperto in cui si svolgeva la maggior parte delle attività politiche, amministrative ed economiche. Continua la Lettura

I Gioiesi ad Altamura

6 Febbraio 2021 Autore:  
Categorie: Gioiesi nel Mondo, Storia

Stemma del Comune di Altamura

Legami di sangue collegano da secoli gli abitanti dei Comuni di Gioia e di Altamura.

Entrambi i Comuni hanno avuto un significativo sviluppo durante il regno di Federico II di Svevia.

A lui infatti è dovuta la ristrutturazione e il completamento del vecchio fortilizio bizantino-normanno di Gioia del Colle, che diventerà il castello normanno-svevo. A Federico II si fa anche risalire il ripopolamento della città di Altamura.

Infatti lo stemma della città di Altamura è composto da uno scudo diviso in quattro parti colorate in cui si alternano il rosso e il bianco. Sullo scudo è presente una corona, mentre nella parte inferiore si legge la seguente iscrizione: FEDERICUS ME REPARAVIT, Federico mi ricostruì.

Ad Altamura esisteva un castello, probabilmente fondato da Federico II, del quale alcuni scavi recenti hanno portato alla luce resti delle fondazioni. A ricordo della presenza del castello, nel passato, ci resta  un’area rettangolare di m. 67 x m. 55, come si ricava da una pianta degli inizi del XVIII secolo, realizzata dall’architetto Donato Giannuzzi, con uno dei suoi lati maggiori coincidente alla misura del lato più esteso del corpo edificato che si affaccia lungo l’attuale via Santa Teresa. Continua la Lettura

La piazzetta San Pio

Piazzetta San Pio

Il culto e la venerazione per Padre Pio è molto sentito non solo in Puglia e in Italia, ma in tutto il mondo. Secondo alcuni studiosi di statistiche i pellegrini che ogni anno si recano a San Giovanni Rotondo a pregare sulla tomba del Santo supererebbero il numero di quelli che si recano a Lourdes.

Tra i tanti miracoli che per sua intercessione sono stati accertati va ricordato uno, sollecitato dall’allora Vescovo di Cracovia Carlo Wojtyla, futuro Papa Giovanni Paolo II, in una lettera inviatagli nel 1962, nella quale chiedeva al frate una preghiera d’intercessione per la malattia di una cara amica gravemente malata. Fu proprio quel Papa che poi avvierà il suo processo di beatificazione.

Il 21 gennaio 1990, infatti, Padre Pio venne proclamato Venerabile, fu dichiarato Beato il 2 maggio 1999 e proclamato Santo il 16 giugno 2002 in piazza San Pietro da Giovanni Paolo II come San Pio da Pietrelcina.

Denominazione Piazzetta San Pio

La Puglia è particolarmente legata alla figura del Santo non solo per la sua presenza per numerosi decenni a San Giovanni Rotondo, ma anche per aver voluto la costruzione di una nuova Chiesa e soprattutto perché il suo corpo è tumulato nella Chiesa fatta edificare da lui, che è meta di continui pellegrinaggi.

Notevole è anche il culto di San Pio a Gioia del Colle, non solo per la presenza di ‘Gruppi di Preghiera’ a lui intitolati, ma anche per statue presenti in diverse Chiese. La ditta Turra, tra le altre produzioni annovera statue di San Pio. Una gigantesca statua del Santo è visibile anche in una masseria dell’agro gioiese tra l’incrocio della via per Turi e il sito archeologico di Monte Sannace.

Un nostro concittadino, Nino Romano, fervente fedele e devoto di Padre Pio, maturò l’idea di onorare il Santo frate con una statua che ricordasse ai gioiesi la strada da seguire per un vero cristiano. Propose di intitolare una piazza o una strada a Padre Pio, nella zona 167, dove lui risiedeva. Continua la Lettura

La festa della Candelora

La Sacra Famiglia. Sulla destra la Madonna e San Giuseppe presentano Gesù al Tempio. Gioia, Chiesa della Candelora

Il 2 febbraio, a distanza di quaranta giorni dal Natale, si celebra la festa della Presentazione del Signore al Tempio.

Questa festa era conosciuta in Oriente sin dal IV secolo d.C.  A partire dai secoli VI-VII cominciò a sostituirsi ai riti pagani delle “lustrazioni” con l’aggiunta di una processione penitenziale che voleva ricordare la presentazione di Gesù al Tempio.

Nel secolo X questa festa in Galilea fu associata al rito della benedizione delle candele, da cui deriva il nome di Candelora. Sempre in quel secolo alla festa fu associata l’antifona “Luce per illuminare le genti”.

Gesù, figlio di Maria, entra nel tempio di Gerusalemme per essere riscattato, come prescriveva la legge ebraica (Luca, 2, 22) e per prendere possesso e per sostituire i vecchi sacrifici con quello del suo corpo.

La Presentazione è innanzitutto la festa di Gesù, il quale dà inizio alla serie delle sue manifestazioni, facendosi conoscere come la “salvezza di Dio e la luce delle genti”, ma è anche la festa di Maria, la Madre del Signore, che accompagna il riscatto dell’umanità dal peccato, azione che il Figlio opererà con la sua purificazione legale con il suo sacrificio, con il suo successivo sacrificio.

Infatti, attraverso questo rito il Cristo, per mezzo di Maria, compie la sua offerta pubblica al tempio di Gerusalemme, anticipazione della futura offerta sacrificale sulla Croce fuori dal tempio, ma sempre a Gerusalemme. Continua la Lettura

Le insegne araldiche del Comune di Gioia del Colle

1 Febbraio 2021 Autore:  
Categorie: Storia

Gonfalone del Comune di Gioia

Qualcuno ricorderà che in Corso Garibaldi n. 47 negli anni ’70 era ubicata la sede della Società calcistica Pro Gioia e che davanti all’ingresso della sede, sul marciapiede, era murato uno scudo che raffigurava una grossa tigre, simbolo della omonima squadra di calcio.

Quando la sede della società calcistica fu spostata in Corso Vittorio Emanuele II n. 11, nel palazzo che è ancora utilizzato come sede della Biblioteca comunale “don Vincenzo Angelillo”, il simbolo della squadra fu collocato di fronte alla porta di ingresso di questa nuova sede.

Purtroppo, come si è verificato per altri manufatti di un tempo, con il rifacimento della pavimentazione del marciapiede antistante l’ingresso della Biblioteca, il simbolo della squadra calcistica Pro Gioia è andato o distrutto o perduto.

Lo scudo rappresentava una tigre con i colori giallo e nero, gli stessi colori utilizzati per la divisa sportiva dei giocatori della squadra di calcio Pro Gioia.

La scelta di questi colori sembra non sia stata casuale, come ci ricorda il nostro concittadino, l’insegnante Giuseppe Montanarelli, nelle sue ricerche che di seguito riporte. Continua la Lettura

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