La Scuola Popolare di Disegno e di Calligrafia

Gli anni ’80 dell’800 sono stati importanti per l’istruzione nel nostro Comune, tanto che ad agosto del 1890 la Giunta comunale esprime un voto di ringraziamento all’Ispettore Scolastico  per la medaglia d’argento conferita da Ministero al Comune di Gioia quale benemerito della Pubblica Istruzione, a riguardo dell’insegnamento elementare. A novembre del 1880 il Consiglio comunale […]

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Gli anni ’80 dell’800 sono stati importanti per l’istruzione nel nostro Comune, tanto che ad agosto del 1890 la Giunta comunale esprime un voto di ringraziamento all’Ispettore Scolastico  per la medaglia d’argento conferita da Ministero al Comune di Gioia quale benemerito della Pubblica Istruzione, a riguardo dell’insegnamento elementare.

A novembre del 1880 il Consiglio comunale è chiamato a deliberare circa l’impianto di una Scuola Enologica, della quale nel 1883 viene proposto il progetto dello Statuto, successivamente approvato nel 1884 come Statuto organico Scuola Consorziale di Viticoltura e Enologia. Sempre nel 1884 viene nominato il rappresentante del Comune nel Consorzio della Scuola Enologica e si parla di riforma del Ginnasio Losapio, per il quale nel 1885 si chiede la trasformazione da Scuole Ginnasiali in Scuole Tecniche. Nel 1886 la Giunta comunale approva la spesa per una capanna sul podere della Scuola Enologica e nel 1887 il fitto della vigna della stessa Scuola.

Nel 1889 si pensa di costruire una palestra per la scuola elementare e vengono effettuati i pagamenti per i lavori di completamento del pianterreno dell’edificio scolastico.

Nel 1890 in Consiglio viene espresso un voto per lo scioglimento del Consorzio della Scuola Enologica ed invertire il concorso del Comune per l’impianto di una Scuola secondaria, nonché l’impianto di tre nuove scuole elementari e la proposta di ampliamento dell’Edificio scolastico ad uso delle scuole femminili, che si trovavano in locali disadatti e antigienici.

Nel panorama scolastico gioiese di fine  Ottocento una particolare importanza riveste la Scuola di Disegno e Calligrafia.

A novembre del 1884 il Sig. Gennaro Minei aveva indirizzato alla Giunta comunale di Gioia la richiesta di un sussidio per l’apertura della Scuola di Disegno e Calligrafia; questa istanza fu rigettata in data 27 novembre, un mese prima dell’apertura della Scuola.

Dall’atto di fondazione, di seguito riportato, veniamo a conoscenza che, su iniziativa di 18 privati cittadini, il 1° dicembre del 1884 viene istituita  a Scuola Popolare di Disegno e di Calligrafia.

Con la presente scrittura privata, da valere qual pubblico atto a norma di legge, i sottoscritti Signori Gennaro Minei di Candido, Professore di Calligrafia e Disegno, nonché i Signori Cataldo Lojodice, pretore, Eramo Francesco, possidente, Enrico Giordani, possidente, Vincenzo Favia, possidente, Filippo Eramo, possidente, Mariano Gennaro, negoziante, Gisotti Donato, medico, Pavone Tommaso, impiegato, Carnesecca Nicola, pasticciere, Rago Gerardo Antonio, possidente, Nico Giovanni, possidente, Quero Luigi, locandiere, Bellotti Raffaele, industriale, Celiberti Vitantonio, falegname, Labellarte Oraziantonio, possidente, Donvito Pasquale, insegnante, Capozzi Giovanni, sarto, tutti domiciliati in Gjoia dichiarano:

Che, dovendo il Sig. Minei istituire in questo Comune una Scuola di calligrafia e di disegno, ne  ha richiesto agli altri contraenti, se intendessero far concorrere i rispettivi loro figli a detta Scuola, ed, avendo i suddescritti Signori prestata la loro adesione, scendono col Signor Minei a convenire quanto appresso:

1-Esso Sig. Minei, qual Professore di calligrafia e disegno, assume l’obbligo di dare in tutti i giorni, esclusi i giovedì e le domeniche, e le altre feste segnate nel Calendario Scolastico Elementare, e nelle ore pomeridiane, le lezioni di cui sopra, ai figli degli antescritti Signori.

2-Che come corrispettivo i prelodati padri di famiglia assumono obbligo di corrispondere al Sig. Minei, la mercede mensile di lire due per ciascuno, e che verrà pagata alla metà dei rispettivi mesi.

3-Che le lezioni in parola avranno principio da oggi, sottoscritto giorno, ed avranno il loro termine alla chiusura delle Scuole elementari, cioè il 30 agosto 1885.

4-Che per mancanza di presenza di qualunque alunno alle lezioni, non potrà eccepirsi dal rispettivo padre il non dover pagare la pattuita mercede, tranne il solo caso che dipendesse dal Maestro o per propria sua colpa.

Del presente si è formato un solo originale, dalle parti sottoscritto e, per volere comune delle stesse, è rimasto depositato presso questo Sig. Giuseppe Eramo, Direttore Didattico, il quale vigilerà detta Scuola. Gioja del Colle 1 dicembre 1884.

Dopo un paio di mesi di regolare funzionamento il 1° febbraio 1885, data in cui aveva già 30 iscritti, di cui 21 frequentanti, la Scuola passa alle dipendenze della locale Società di Mutuo Soccorso.

Nel 1886 il Sig. Gennaro Minei rinnova una richiesta al sindaco onde ottenere una gratificazione per la Scuola di Calligrafia e Disegno applicato alle arti e mestieri, che nelle ore pomeridiane era frequentata da figli di operai.

In quella riunione il consigliere Vito De Bellis, dopo aver preso atto della nota del Direttore della Scuola Enologica che attestava che gli alunni di detta Scuola frequentavano anche quella serale di Disegno e Calligrafia, riferisce che grazie all’assiduo zelo del prof. Minei la Scuola acquistava sempre più importanza, con grande profitto degli alunni che la frequentavano. Per semplice delicatezza, non ardiva ad avanzare alcuna proposta in quanto era stato uno dei promotori della costituzione di quella Scuola.

Il consigliere Teodorico Jacobellis, visti i positivi risultati che gli alunni operai conseguono attraverso la frequenza della Scuola, ritiene che un saggio amministratore debba concorrere al miglioramento della stessa e propone di accordare al Sig. Minei una gratificazione di L.400, da pagare in due rate, di effettuare delle visite alla Scuola, per constatarne l’effettivo progresso e fa voto alle future Amministrazioni di stanziare una congrua somma a tale riguardo nel bilancio comunale. Questa proposta è approvata all’unanimità.

Nel 1890 la Giunta Municipale delibera un sussidio per la Scuola serale di Disegno per acquisto di modelli in gesso e spese di esposizione dei lavori a farsi.

L’Amministrazione comunale, avendo riconosciuto i benefici che la Scuola apportava alla classe operaia pensa di municipalizzarla, per permettere la libera frequenza a tutti i giovani che lo volessero. Infatti, poiché la Scuola era nata per iniziativa della Società Operaia, potevano frequentarla solo i figli dei Soci. La municipalizzazione della Scuola fu approvata con delibera di Consiglio l’8 gennaio 1891.

Travagliata fu la nomina dell’insegnante, partita combattuta a suon di titoli e certificazioni tra i due concorrenti: Gennaro Minei e Vincenzo Stea.

Il Sig. Minei allegò alla domanda il Diploma per l’insegnamento della Calligrafia, un certificato dell’Ispettore Scolastico del Circondario di Altamura che attestava la sua valentia, abilità e attitudine didattica, al punto che la Scuola fu sussidiata una volta dal Ministero ed un’altra dalla Deputazione Provinciale. Due altri certificati, uno rilasciatogli dal Presidente della Società Operaia e l’altro dall’architetto Cristoforo Pinto, attestavano che Minei si era distinto sia nel disegno che nell’insegnamento dello stesso, come testimoniato dagli elaborati che venivano esposti al termine di ogni anno di scuola.

Il Sig. Stea, a corredo della domanda, consegnò un attestato firmato dal Presidente dell’Istituto delle Belle Arti di Napoli, che certificava che nel 1875 aveva sostenuto con positivo esito in quella Scuola i primi due esami di disegno di macchina e di ornato, nel corso come aspirante Maestro di Disegno nelle Scuole tecniche e normali, mentre non aveva sostenuto lo schizzo a mano libera e la prova orale.

Tra i due candidati la spuntò il Sig. Gennaro Minei su Vincenzo Stea, in base alla documentazione prodotta; la nomina ebbe vigore per un biennio, in attesa che gli stessi si fornissero di Diploma.

Durante questo periodo il numero degli alunni passò a 43, dei quali una trentina frequentava con assiduità.

In prossimità della scadenza della nomina e del sussidio alla Scuola, previste per il 31 dicembre 1892 il 25 novembre il Consiglio comunale rinnova l’incarico di insegnante al Sig. Gennaro Minei per ulteriori tre anni.

Anche alla scadenza di questo incarico il 25 novembre 1895 il Consiglio comunale, su proposta del sindaco Eramo, che elogia l’operato del Minei e i risultati ottenuti dagli alunni, riconferma per un altro triennio, nella nomina di Direttore della Scuola, il Sig. Minei. Il Consiglio delibera un sussidio annuo alla Scuola per spese di illuminazione serale, fornitura di materiale, come disegni, carta, matite, per gli alunni poveri frequentanti.

Nella stessa riunione il Consiglio comunale delibera di approvare un Regolamento della Scuola, che consta di quattro articoli:

1°-Le lezioni avranno luogo in tutti i giorni in cui han luogo nelle scuole elementari, giusto il Calendario Scolastico, e per la durata di due ore al giorno, principiando l’insegnamento mezz’ora dopo il tramonto del sole.

2°-Alla scuola dovranno essere ammessi gratuitamente alunni che abbiano età non minore di dieci anni compiuti per l’apprendimento della Calligrafia, e di anni tredici compiuti per quello del Disegno.

3°-Per l’ammissione, come anche per la espulsione in caso d’insubordinazione, resta incaricato il Direttore della Scuola, salvo il ricorso alla Giunta per i provvedimenti definitivi.

4°-Infine le vacanze autunnali non potranno avere una durata maggiore di giorni 50.

Nel 1898 il Sig. Minei fu riconfermato per altri cinque anni. Alla scadenza l’Assessore Giovanni Carano, visti gli ottimi risultati conseguiti dagli studenti, propose un’ulteriore conferma del Minei per cinque anni. Citava l’alunno Francesco Romano che aveva conseguito nella Scuola una tale preparazione, da essergli abbreviati di due anni gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Roma.

Francesco segue con ottimi risultati il corso presso la Scuola di Disegno a tal punto che il direttore, Gennaro Minei, consiglia alla famiglia di fargli continuare gli studi in un Istituto Superiore di Belle Arti o in un'Accademia di Belle Arti. Nel 1899 il Ministero della Pubblica Istruzione, su proposta del Consiglio Scolastico Provinciale, concesse un sussidio  alla Scuola di Disegno, per acquisto di modelli.

A testimonianza del lavoro svolto durante il periodo scolastico la Scuola quasi annualmente, al termine delle lezioni, organizzava una Mostra dei lavori migliori prodotti dagli alunni, riscuotendo consensi unanimi e apprezzamenti per i risultati conseguiti,  oltre che dalla popolazione gioiese e dall’Amministrazione comunale che si vedeva ripagata dei sussidi che erogava a favore della Scuola, anche dalle autorità scolastiche locali, provinciali e ministeriali.

Tra queste Mostre va segnalata in particolare quella del 1887, che vide grande partecipazione di pubblico e la visita dell’Ispettore Scolastico, che si complimentò per il lavoro svolto e interessò sia la Deputazione Provinciale sia il Ministero della Pubblica Istruzione perché deliberassero un sussidio per la bella Istituzione.

Nel 1913 il prof. Minei fu riconfermato per altri cinque anni.

Intanto poiché il numero degli iscritti alla Scuola era aumentato, superando le 70 unità, perché il corso di studi potesse dare i frutti sperati, la Giunta comunale il 19 novembre 1913 decise di dividere l’insegnamento a favore degli alunni in due corsi: uno da tenere dal lunedì al mercoledì per i vecchi iscritti e l’altro nei giorni di venerdì e sabato per i nuovi iscritti, trasformandosi in Scuola d'Arte e Mestieri.

La Giunta comunale di Gioia il 24 marzo 1920 delibera il concorso del Comune per l'istituzione di una Scuola di Arte Industriale, in sostituzione di quella di Disegno, con insegnamento dei seguenti mestieri: 1) Muratori – 2) Ebanisti e falegnami – 3) Fabbri ferrai e meccanici – 4) Orefici, argentieri, gioiellieri – 5) Decoratori – 6) Lavori femminili. Da una deliberazione della stessa Giunta del 21 giugno 1920 apprendiamo che viene approvato l'impianto di illuminazione elettrica nell'aula scolastica di Arti e Mestieri, che si trova nel salone del Teatro Comunale, adibito ad aula. Da un'altra delibera di Giunta del 12 ottobre 1920 veniamo a conoscenza della concessione in uso di tre locali  alla Scuola di Arti e Mestieri nell'ex monastero di San Francesco.

Il 5 giugno 1928 costituisce una data particolarmente importante per la Scuola perché, nel Teatro Comunale, alla presenza del Podestà, avv. Francesco Sciscio e del Commissario della Provincia, Grande Ufficiale prof. Michele Viterbo, oltre alla benedizione del suo nuovo labarodella Scuola, eseguita dall’arciprete mons. Giove, si festeggiò il prof. Minei con la consegna di una medaglia d’oro conferitagli dall’Ente Pugliese di Cultura Popolare.

Al termine della cerimonia il Commissario Viterbo e le Autorità locali inaugurarono i nuovi locali della Scuola di Arti e Mestieri, offerti e arredati dal Comune, e ammirano i lavori eseguiti dagli artigiani gioiesi, guidati dal Direttore della Scuola prof. Enrico Castellaneta.

La Scuola di Arti e Mestieri ha forgiato tanti bravi artigiani, che si sono distinti oltre che a livello regionale anche a livello internazionale. Tra questi vanno annoverati Carlo Curione (1880-1960), scultore in legno ed intagliatore e Cristoforo Castellaneta Pomes 1910-1984), artigiano della lavorazione in ferro battuto.

Nellla Scuola di Disegno e Calligrafia si è formato il citato pittore Francesco Romano, che fu definito  il più grande paesista pugliese del primo quarto del Novecento,  per il quale il Comune  concesse una borsa di studio per continuare i suoi studi presso l'Istituto delle Belle Arti di Roma. Questo beneficio fu ricompensato al termine dei suoi studi con il dono di un suo quadro al Comune.

Va ricordato anche lo scultore Giuseppe Masi, come allievo della Scuola di Disegno e di Calligrafia, per il quale, così come era avvenuto per il Romano, il Comune di Gioia concesse un sussidio per completare gli studi presso l'Istituto delle Belle Arti di Firenze. Tra le numerose  opere realizzate da Giuseppe Masi va ricordato il Monumento bronzeo dedicato ai Caduti della Grande Guerra. 

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18 Aprile 2020

  • Scuola di Politica

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