Il Palio delle Botti
Anche se ai diversi ingressi nella città di Gioia circa 20 anni fa furono posti sei segnali turistici con la scritta: Gioia del Colle,città federiciana del vino primitivo e della mozzarella, non tutti, neppure molti gioiesi, sanno che Gioia del Colle è la patria del vino primitivo. Quando si parla di primitivo pugliese la mente corre […]
Anche se ai diversi ingressi nella città di Gioia circa 20 anni fa furono posti sei segnali turistici con la scritta: Gioia del Colle,città federiciana del vino primitivo e della mozzarella, non tutti, neppure molti gioiesi, sanno che Gioia del Colle è la patria del vino primitivo. Quando si parla di primitivo pugliese la mente corre subito a Manduria, paese a circa 95 Km da Gioia in provincia di Taranto, assurto agli onori delle cronache per essere produttore affermato del prezioso nettare.
Ad onor del vero spetta al canonico gioiese Francesco Filippo Indellicati ( 1767- 1831 ) il merito di aver impiantato a Gioia il primo vitigno di primitivo alla fine del ‘700, anche se si suppone che già nei secoli VIII-III a. C. nel territorio nei dintorni di Gioia si producesse vino, come farebbe pensare il ritrovamento di numerosi contenitori in argilla, ritrovati nell’antico sito peuceta di Monte Sannace a 5 Km. da Gioia, destinati a contenere vino.
Per chi volesse maggiori informazioni sul primitivo di Gioia è possibile consultare su questo sito il post: www.gioiadelcolle.info/cantina-polvanera/.
Per riscoprire e valorizzare le tradizioni e i prodotti di eccellenza del nostro paese, grazie ad un’idea di Claudio Santorelli, in collaborazione con il laboratorio di idee ‘ Il Faro ‘ e di Gioia del Colle Joha il 27 agosto 2016 si è tenuta la prima edizione del ‘ Palio delle Botti ‘ Trofeo ‘ Città del primitivo ‘.
L’iniziativa ha ottenuto il patrocinio del Comune di Gioia del Colle e della Regione Puglia.
Lo scopo è stato proprio quello di pubblicizzare un prodotto locale che è orgoglio della nostra terra e che sta
riscuotendo successi in campo nazionale ed internazionale, come dimostrano i numerosi premi conseguiti in esposizioni eno-gastronomiche in diverse parti del mondo.
Le botti, barriques ciascuna di 225 litri di capacità, nel numero di nove, una per ognuna delle cantine gioiesi produttrici di vino primitivo che avevano aderito al Palio, erano state dipinte da altrettanti pittori gioiesi. In questo modo originale si è operato un connubio tra due diversi tipi di arte, abbinando il pregiato vino primitivo gioiese, lavorato con arte dai produttori locali, con il suo tradizionale contenitore, utilizzato per farlo maturare, anch'esso abilmente e artisticamente decorato da artisti locali.
Il percorso, con partenza da piazza Plebiscito, si è snodato nelle seguenti vie del Centro Storico: Corso Vittorio Emanuele II, via Bernal, via Barba, via Piottola, via Michele Petrera con arrivo in via Carlo di Borbone, angolo via del Mercato.
La gara prevedeva che due persone, dette spingitori, dovessero spingere lungo il percorso una botte loro affidata, evitando di farla rotolare autonomamente, ma mettendola continuamente in moto con l’ausilio delle mani. La coppia che avesse impiegato il minor tempo nel completare il percorso, al netto delle eventuali penalizzazioni, sarebbe risultata vincitrice e la cantina che rappresentavano avrebbe avuto in consegna per un anno il Cencio o Pallio appositamente realizzato per l’evento.
Alla gara ha partecipato anche una coppia di spingitrici.
Il Cencio è stato disegnato e realizzato dal pittore gioiese Gino Donvito, il quale, come da lui stesso riferito, ha voluto ispirarsi a Bacco, dio del vino, rappresentando il mezzo busto di un cavaliere bardato, pensieroso, con accanto un grappolo d'uva, di qualità primitvo. Sulla sua testa sorregge una botte di vino, anch’essa dipinta.
La prima edizione del Palio delle Botti è stato vinto dalla cantina Patruno Perniola, che si è aggiudicato l’ambito trofeo, il quale è andato ad aggiungersi ai premi conseguiti in quest’anno.
L’azienda vinicola gioiese, infatti, il 4 luglio 2016 è stata premiata con due Medaglie d’Oro per i vini “Marzagaglia Primitivo DOC Gioia del Colle 2011” e “Lenos Puglia IGT 2014” nella categoria dei vini rossi secchi tranquilli IGP e DOP al concorso “Selezione del Sindaco”.
La giuria ha designato vincitore assoluto tra gli artisti che hanno dipinto le botti Mario Pugliese con “Dopo la prova” lavoro che sponsorizzava l'azienda vinicola ' Polvanera” di Filippo Cassano.
Di seguito si indicano i nomi delle nove cantine che hanno aderito a questo primo Palio delle Botti con i nominativi degli artisti pittori delle botti ad essi collegati e del titolo dato alle singole barriques:
“Azienda agricola Giuliani” di Vito Donato Giuliani – Agata Difino, la cui botte ha il nome ' Al vento '
“ Azienda vinicola Guttarolo” di Cristiano Guttarolo – Sergio Gatti, il quale ha dato alla botte il motto ' Memento audere semper '
“Cantine Polvanera” di Filippo Cassano – Mario Pugliese, la cui botte ha il nome ' Dopo la prova '
“Fatalone” di Filippo Petrera – Pompeo Colacicco, la cui botte ha il nome ' The circle of wine '
“Pietraventosa” di Marianna Annio – Mario Lozito, la cui botte porta il nome ' Bianca Lancia e nettare di vita '
“Tenute Patruno Perniola” di Paolo Patruno – Valerio Pastore, la cui botte vincitrice ha il nome ' Rolling Muses '
“Tenuta Viglione” di Giovanni Zullo – Antonella Lozito, cha ha intitolato la botte ' Muse di Bacco '
“Terra Jovia” di Luigi Filippo Colapinto – Mimmo Milano, la cui botte ha il nome ' Mare di vino '
“Tufara Donvito” di Luna Donvito – Gino Donvito, la cui botte è intitolata ' Protezione '
Anche le altre cantine in gara si possono fregiare di numerosi premi e riconoscimenti ottenuti in mostre nazionali ed internazionali, a testimonianza della bontà del vino primitivo gioiese.
A far da cornice alla manifestazione, lungo il percorso delle botti e nelle strade del Centro Storico erano presenti alcune bancarelle con prodotti artigianali e gastronomici locali. Non sono mancati spettacoli, tra i quali: giochi medievali, spettacolo di burattini, bolle di sapone e cantastorie, spettacolo di falconeria, spettacolo Mangiafuoco, spettacolo ‘ Occhio per occhio e il mondo diventa cieco ‘, spettacoli musicali, mostra fotografica.
Completano la serata degustazioni gastronomiche in locali del Centro storico e degustazione dei vini delle cantine partecipanti al Palio.
La vigilia della manifestazione è stata contraddistanta da polemiche tra fautori dello svolgimento del Palio, motivato dal grande sforzo organizzativo ed economico profuso e sostenitori del rinvio, per motivi di solidarietà verso le popolazioni colpite dal terremoto, che nei girni precedenti aveva mietuto numerose vittime e distrutto interi paesi, tra cui Amatrice e Accumoli.
Alla fine è prevalsa una scelta di compromesso, con la decisione di far svolgere il Palio e provvedere alla vendita all'asta delle botti, il cui rivavato sarebbe stato inviato a don Savino D'Amelio, già parroco del Sacro Cuore e direttore del Centro Padre Semeria di Gioia del Colle e attualmente parroco di Amatrice, perché devolvesse la somma a favore delle popolazioni vittime del terremoto.
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1 Settembre 2016