Via Mastandrea

Anche per questa denominazione, come per quella di Via Bernal, non abbiamo il nome di battesimo del titolare a cui è stata intestata la strada. Non solo non siamo certi del cognome esatto di questo personaggio, ma ignoriamo anche a quale dei Mastrandrea venne intitolata quella strada. Di questa famiglia abbiamo notizia di un notaio, […]

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Tabella indicativa di Via Mastandrea

Anche per questa denominazione, come per quella di Via Bernal, non abbiamo il nome di battesimo del titolare a cui è stata intestata la strada.

Non solo non siamo certi del cognome esatto di questo personaggio, ma ignoriamo anche a quale dei Mastrandrea venne intitolata quella strada.

Di questa famiglia abbiamo notizia di un notaio, Leonardo Mastandrea, a volte nominato Mastrandea, il quale nel 1779 rogò l’atto costitutivo della Confraternita di San Filippo Neri, la quale ancora oggi officia nella Chiesa di Sant’Angelo.Ebbe sei figli: Anna Donata Maria Carmela, Nicola, Caterina, Francesco Paolo Vincenzo Nicola, Nicola Francesco Donato Antonio Rocco e Filippo Nicola Francesco.

Si ricordano come appartenenti a questa famiglia anche padre Tommaso Mastandrea e il domenicano padre Domenico Mastrandea.

Quest’ultimo visse tra a fine del XVIII e il XIX secolo, fu contemporaneo dell’abate Losapio, e si segnalò come teologo, filosofo, letterato, linguista e matematico. Si trasferì a Molfetta dove si dedicò all’insegnamento, lasciando un ricordo imperituro e profonda stima in quella città.

Infatti dall’archivio del Seminario Diocesano di Molfetta ricaviamo la notizia della presenza, in quell’Istituto religioso, di don Pietro Paolo Mastandrea, Lettore di Filosofia e di Teologia, al quale dal 1777 al 1789 venivano pagati 52 ducati.

Il Padre Domenico da Noci, Lettore Teologo, nella Biografia del gran servo di Dio, Padre Giuseppe Maria Giove di Santeramo, accenna che quando Mons. Giuseppe Maria Giove nel 1802 fu trasferito a Gioia come insegnante di Filosofia presso il Convento dei Francescani Riformati, accettò volentieri quell’incarico anche per conoscere ed avvicinare i molti distinti personaggi che allora onoravano Gioja, e specialmente il Mastandrea, luminare dei Padri domenicani.

Da questo documento e da un altro, in cui si dice che al Padre Maestro Mastandrea nel 1801 furono pagati 6 ducati per il panegirico a San Filippo, appare confermata la sua esistenza in vita agli inizi del secolo XIX.

L’abate Francesco Paolo Losapio nella Cornice in versi sciolti al Quadro istorico-poetico sulle vicende di Gioia in Bari, detta anche Livia, ci parla del Padre Mastrandea.

Riferendosi a lui, dice: Oh come brilla di più pura luce, / E manda raggi luminosi intorno / L’onniscio Mastrandea Domenicano (si riferisce a Padre Tommaso) / Anch’egli, e a tutte discipline e scienze / Devoto, e che parlò tutte le lingue; / Filosofo profondo, matematico, / Teologo, erudito e letterato / Tutti percorse del sapere umano / I campi, e  in tutti mietè palme e allori, / Della tua Gioja vera gemma e gioia, / Non che delizia di Molfetta culta, / Città piucchè altra che se l’ebbe a vanto / Della studiosa gioventù goderlo / Padre, amico, maestro lungamente.

Non siamo neppure certi che Tommaso sia il suo nome di nascita, ma potrebbe essere quello che aveva assunto da religioso.

Atre notizie su tale personaggio non è stato possibile reperire negli archivi presenti a Gioia e a Molfetta.

Per la denominazione Via Mastandrea il Municipio di Gioia scelse il tratto di strada che da Corso Garibaldi porta alla canonica e al campanile della Chiesa Madre, probabilmente a ricordo del fatto che Leonardo Mastandrea il 9 febbraio 1779 rogò l’atto costitutivo della Congregazione di San Filippo Neri, Santo protettore di Gioia, che si venera proprio nella Chiesa Madre.

Con il passare degli anni il cognome Mastrandrea si è trasformato in Mastrandrea e successivamente in Mastandrea.

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16 Febbraio 2021

  • Scuola di Politica

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