Umberto Colapinto, detto Cuber

Umberto Colapinto nasce a Gioia del Colle nel 1948. Il papà ha svolto il compito di vigile urbano in servizio presso il Comune di Gioia. Non nasce come pittore-artista, avendo lavorato come macchinista nelle Ferrovie dello Stato, ma questa sua passione scoppia poco più che ventiseienne in seguito ai numerosi viaggi che effettua, durante i […]

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Umberto Colapinto, detto Cuber

Umberto Colapinto nasce a Gioia del Colle nel 1948. Il papà ha svolto il compito di vigile urbano in servizio presso il Comune di Gioia.

Non nasce come pittore-artista, avendo lavorato come macchinista nelle Ferrovie dello Stato, ma questa sua passione scoppia poco più che ventiseienne in seguito ai numerosi viaggi che effettua, durante i quali resta colpito dalla bellezza e dalla varietà dei colori dei diversi paesaggi e, forse, anche per una analogia con l’arte pittorica, come riscontriamo nella seconda parte del suo cognome: pinto.

Infatti inizia la sua produzione dipingendo sulla tela i paesaggi e alcuni aspetti della natura che attirano il suo sguardo e lo incuriosiscono e li riproduce copiandoli.

Quando giunge a maturazione, però, abbandona questo percorso e ciò che lo preoccupa non è più la precisione della riproduzione, la perfezione tecnica, come quella di una macchina fotografica che immortala un paesaggio, perché l’arte, secondo lui, consiste nel saper dare profondità alle opere pittoriche, profondità ottenuta attraverso il sapiente utilizzo dei colori primari.Dopo questa scoperta passa ad una seconda fase della sua produzione artistica e si indirizza verso la rappresentazione di uno spazio libero, senza tempo e variopinto, che costituirà la caratteristica della sua opera. Da quel momento sono il colore e la luce che diventano paesaggio, che non è più copiato, ma interpretato dall’artista e reso personale sulla tela.

Come lui stesso dice: la mia firma è il colore. Proprio per questo Colapinto si definisce paesaggista fantasioso, un artista personale ed unico che reinventa la realtà. Ammirare la natura e i suoi molteplici paesaggi ha trasmesso in me il desiderio di rappresentare uno spazio libero variopinto, senza tempo.

Dopo essere passato attraverso la fase del pittore, cioè di colui che copia fedelmente la realtà, attualmente ama definirsi artista, colui che crea o esprime i propri sentimenti e le proprie emozioni, quali la gioia e l’allegria, effetto che ottiene miscelando i colori, facendosi trasportare dal desiderio di trasmettere gioia, positività e ottimismo. La mia firma è il colore, ama ripetere.

L’uomo però non è solo materia, è anche spiritualità.  La spiritualità è una condizione necessaria per entrambi e cioè: opera e uomo/artista.

In un mondo caratterizzato da un diffuso malessere, angoscia esistenziale, incertezza e insicurezza, l’arte, per Colapinto, svolge il compito di salvare l’uomo con i suoi contenuti spirituali, di regalare un sorriso, un sogno, un viaggio, un respiro, una boccata di aria fresca, quasi a voler rallentare i ritmi compulusivi della vita moderna e ad apprezzare e godere della bellezza della natura.

Un quadro di Cuber

Come spesso capita per gli artisti, anche lui, quando ha deciso di non fare più il pittore, ha voluto sottolineare questo passaggio assumendo un nome d’arte, fondendo il nome ed il cognome: Cuber, che contiene la C del cognome e UBER il nome Umberto.

Nell’ultimo periodo ha dipinto scorci del Centro storico di Gioia, con l’intento di salvare, a memoria delle future generazioni, una parte della storia del nostro Comune.

Numerosi gli interventi positivi di critici dell’arte, che sottolineano il suo sapiente utilizzo dei colori per esprimere il suo mondo interiore, ricco di ricordi, di emozioni e di sentimenti.

Tutti i critici d’arte sottolineano e apprezzano il cromatismo delle sue opere, che danno un tocco particolare e distintivo alla sua produzione.

Il giornalista di Rai 3 Gustavo Del Gado ha definito Colapinto il Pittore Scoppiettante e Pittore d’azione del Groviglio, ha apprezzato la sua tecnica, capace di rappresentare fughe di colori, sconfinati e liberi, e ha definito alcuni suoi lavori come appassionati fuochi pirotecnici.

Nel Dizionario Enciclopedico d’Arte Contemporanea Artisti leggiamo:

Umberto Colapinto dipinge secondo un suo naturale bisogno di invenzione ritmica e cromatica che corrisponde e si adegua ai suoi sentimenti: cerca quindi di non limitare in alcun modo la libertà della sua immaginazione, per giungere nelle sue opere alla più intensa espressione”.

Carlo Roberto Sciascia così si esprime nei confronti dell’opera, dell’anima, della personalità  e della tecnica di  Umberto Colapinto: Il mondo appassionato e solare di Cuber si avvale di accesi cromatismi che vibrano nei colori mediterranei per avviarsi in percorsi vivaci; le immagini si dipanano sulla superficie pittorica, ricche di un profondo senso di libertà nella tradizione e forti per il suo più ampio respiro, fino a trasformarsi in un’unica essenza dalla quale emerge la personale psicologia dell’artista e la sua spiritualità.

Nelle sue opere si avverte l’emozionante percezione dell’energia vitale del proprio territorio dai profumi intensi e dai prorompenti bagliori di luce, mentre si svela contemporaneamente il luogo dell’intimità nascosta, scaturente dal profondo io di Cuber, ove si fonde la misteriosa interiorità, densa di suggestioni imperscrutabili, con il recupero di ogni personale sensazione istintiva.

È l’anima stessa dell’artista che si avverte nelle presenze inquiete e sfuggenti, ma sempre vitali e solari, e in un’originale operazione di simbiosi pare abbattere ogni sorta di confine tra uomo e natura, tra sensazione e realtà.

La tela assurge così a luogo di esistenza dell’artista e del mondo, ed in essa vibrano i riverberi emozionanti e contemplativi della psiche dell’artista e dell’impianto stesso di forme non sempre definite o del tutto fluide ed astratte.

Emerge dalla coerenza segnica e dall’armonia compositiva dell’opera di Cuber l’ansia di esistere e di esprimere il lato più genuino e istintivo della sua personalità. In un’atmosfera dalle forti risonanze intime ed emozioni psichiche e spirituali, elaborate su un tessuto reale, l’artista evolve ogni immagine scomponendola in parti e ricomponendola alla ricerca dell’attimo fuggente vissuto che, sospeso nel tempo, si distende in un magma dal forte dinamismo e in un’esplosione di mille suggestioni dalla tonalità decisa.

Il segno pittorico ed i vividi cromatismi di Cuber si esaltano con lirica sensibilità in una tensione spirituale ed intimista dall’immediata percezione visiva che, nel riflesso psicologico, sa decantare le forze più istintive e irrazionali, caratteristiche del suo territorio; sono attimi di emozionali, però, che punteggiano la vita dell’uomo sempre dinamica, a volte caotica, ma pur sempre vissuta con passione ed intensa partecipazione.

Esposizione di opere di Umberto Colapinto

Quest’anno Cuber celebra 46 anni di carriera artistica. Il suo studio Cuber-Art-Gallery è a Gioia in via Di Vittorio, 36, un locale che ha ristrutturato e allestito artisticamente, che mette in rilievo l’artistica volta a botte in carparo locale e il pozzo da cui gli abitanti del basso raccoglievano l’acqua per tutti gli usi quotidiani.

Per quasi dieci anni ha organizzato nel chiostro comunale, con il patrocinio del Comune di Gioia del Colle, la Rassegna Nazionale di Pittura, Scultura e Fotografia “Pasquale Castellaneta”, uno scomparso pittore gioiese, alla quale partecipano artisti provenienti da ogni parte d’Italia.

Numerosi sono i riconoscimenti ottenuti da Umberto Colapinto. Tra questi vanno citati:

-Oscar ’84 Washington International

-Premio Nazionale città di Piacenza

-Premio Internazionale “I crociati dell’Arte”, Brindisi

-Gran Premio-Biennale illustrata “Pompei 84”

-Premio Internazionale “Città di Venezia”

-Premio Internazionale “Nettuno d’Oro” Roma

-Premio Internazionale “Città di Mottola”(TA)

-Premio Internazionale “San Valentino” Vico del Gargano (FG)

-1°Premio alla Rassegna d ‘Arte”Canta Puglia” Bari

-Premio “Via Nazareth” Barletta

-1°Premio “Spazio aperto all’arte” Expolevante-Bari

-Vongola d’oro a Cupra Marittima (AP)

-Premio acquisto alla 1 Biennale “Città di Pescara”

-Premio “La vela D’ORO” Riccione

-Premio “REMBRANDT” 2006-Brindisi

-Premio Internazionale “Art in the World” Sirmione (BS).

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31 Maggio 2021

  • Scuola di Politica

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