Le Distillerie Paolo Cassano
Agosto 12, 2016 by Francesco Giannini
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Come recita l’insegna turistica posta agli ingressi della città di Gioia, il nostro paese è la patria del vino primitivo. Il primo ceppo di questo vitigno sembra sia stato impiantato ad opera dei Benedettini nel secolo XII. Al canonico gioiese Francesco Filippo Indellicati ( 1767- 1831 ), invece, spetterebbe il merito di aver impiantato Gioia il primo vitigno di primitivo alla fine del ‘700, anche se si suppone che già nei secoli VIII-III a. C. nel territorio nei dintorni di Gioia si producesse vino, come farebbe pensare il ritrovamento di numerosi contenitori in argilla, ritrovati nell’antico sito peuceta di Monte Sannace a 5 Km. da Gioia, destinati a contenere vino.
Da quei tempi, dunque, la coltivazione di vigneti e il vino hanno costituito elementi importanti nell’economia della comunità gioiese e sono stati commercializzati anche all’estero.
I vigneti, però, e conseguentemente la produzione di vino, sono andati sempre soggetti alle variazioni climatiche, ai danni causati dall’attacco di insetti o parassiti, i quali molte volte hanno portato alla distruzione delle piantagioni.
Basti ricordare che quando nel 1889 giunse in Europa il pericoloso parassita della fillossera, che portò alla distruzione della viticoltura europea anche in Puglia la fillossera fece la sua comparsa e causò la completa distruzione di vigneti in numerosi Comuni a noi viciniori. Uno dei paesi più colpiti fu Santeramo in Colle, come testimonia il passaggio dalla stazione ferroviaria di Gioia dell’allora Presidente del Consiglio dei Ministri, l’on. Antonio Salandra, che si recava a Santeramo per constatare di persona quella prima invasione fillosserica.