La Chiesa di San Vito Martire
Aprile 26, 2009 by Francesco Giannini
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La venerazione di San Vito da parte dei gioiesi è stata sempre molto sentita; ne è una testimonianza tangibile il fatto che a numerosi nascituri viene imposto il nome del Santo martire, sia isolatamente che accompagnato dal nome di un altro Santo ( Antonio, Nicola, Giuseppe, Leonardo, Maria… ).
San Vito può vantare a Gioia l'intitolazione di tre chiese: la prima, più comunemente ricordata come quella della Purificazione o della Candelora, viene indicata dal popolo come la vecchia Chiesa di San Vito per la presenza di una statua del Santo, la seconda è il primo semplice edificio che ha ospitato la sede parrocchiale e nella quale si celebra la messa nei giorni feriali e la terza corrisponde alla nuova Chiesa, dove gli abitanti del quartiere partecipano alle funzioni liturgiche nei giorni festivi e di precetto e dove si impartiscono i sacramenti.
L'idea di istituire una nuova parrocchia a Gioia risale a don Sante Milano ( 1887-1976 ), chiamato don Santino per distinguerlo dall'omonimo cugino e sacerdote, noto per essere stato il fondatore della Chiesa dell'Immacolata Concezione di Lourdes.
Quest'anno ricorre il 50° anniversario della erezione canonica della parrocchia di S. Vito; infatti viene eretta come parrocchia dall'Arcivescovo di Bari Mons. Enrico Nicodemo, il 29 novembre 1959, l'anno in cui Papa Giovanni XXIII annuncia al mondo l'apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II.