Ricoveri antiaerei
Durante la seconda guerra mondiale Gioia era considerata un obiettivo sensibile, un luogo di notevole importanza strategica, in quanto era un importante snodo stradale ( diramazioni per Taranto, Bari. Matera, Brindisi ) e ferroviario ( collegamenti con Bari, Taranto, Foggia, Matera ) ed anche sede di un aeroporto militare ( o meglio, come allora veniva […]
Durante la seconda guerra mondiale Gioia era considerata un obiettivo sensibile, un luogo di notevole importanza strategica, in quanto era un importante snodo stradale ( diramazioni per Taranto, Bari. Matera, Brindisi ) e ferroviario ( collegamenti con Bari, Taranto, Foggia, Matera ) ed anche sede di un aeroporto militare ( o meglio, come allora veniva chiamato, Campo di Aviazione ).
Dal primo Campo di Aviazione la notte tra il 4 e il 5 ottobre 1917 partirono 15 biplani con piloti italiani che seguirono Gabriele D'Annunzio nell'eroica impresa del bombardamento e della distruzione della flotta nemica nelle Bocche di Cattaro. Nel 1940, dopo essere stato ampliato il Campo prende la denominazione di Regio Aeroporto Militare.
Era quindi naturale che Gioia potesse subire bombardamenti aerei e che alla popolazione gioiese fosse data l'opportunità di proteggersi da tali evenienze. In effetti bombardamenti aerei furono effettuati su Gioia ed ebbero come obiettivi il Campo d'aviazione, la stazione ferroviaria e il cavalcaferrovia, che subirono gravi danni.
Per impedire stragi di civili inermi fu decisa la costruzione di ricoveri antiaerei, l'acquisto di maschere antigas, la posa in opera e in funzione di una sirena di allarme sulla torre dell'orologio in Piazza Plebiscito e l'oscuramento serale e notturno con lampade azzurrate, schermate da cappellotti metallici.
Per costruire un ricovero sotto Piazza Plebiscito si decise di sacrificare un simbolo della città e cioè la Cassa Armonica che era stata impiantata lì per permettere al glorioso Gran Concerto Musicale Città di Gioia del Colle di suonare durante la festa patronale ed in altre importanti festività religiose e civili.
Il 27 dicembre 1938 il Podestà, avvocato Vincenzo Castellaneta, delibera l'acquisto di maschere antigas per il personale del Comune e un impianto di sirena di allarme, giusto gli accordi presi con il Generale Ispettore del Comitato Provinciale di Protezione antiaerea per l'installazione di una sirena per la segnalazione di eventuali incursioni aeree del nemico in caso di guerra.
Il 25 febbraio 1939 il Podestà delibera l'acquisto di un apparecchio radio per servizio di protezione antiaerea, oltre alla sirena di allarme e l'installazione di un apparecchio radio-ricevente con amplificatore, unificando nello stesso locale il comando dell'una e dell'altra. Il 1 settembre 1939 il Podestà delibera l'acquisto di maschere antigas per la squadra ausiliaria di protezione antiaerea. Il 14 giugno 1940 il Podestà delibera l'acquisto di materiale elettrico per il funzionamento della sirena mentre il 20 giugno delibera sui provvedimenti per la trasmissione dei segnali d'allarme e di cessato pericolo.
Il 18 novembre 1939 il Podestà delibera il pagamento alla ditta Michele Cassano di un apparecchio radio per le audizioni al pubblico; si tratta di trasmissioni pubbliche che interessano la difesa nazionale ed il servizio di protezione antiaerea in collegamento con la sirena d'allarme.
Per una corretta gestione dei ricoveri antiaerei il 3 gennaio 1941 il Podestà, avvocato Vincenzo Castellaneta, delibera sui provvedimenti per la custodia e la pulizia degli stessi. I ricoveri erano stati istituiti da poco per la protezione dei cittadini dalle incursioni di aeroplani nemici. Erano localizzati uno nello stabile di Cassano Michele in Vico Guerriero, un altro nello stabile del signor Favale Emilio in Vico Blasicchio, un terzo nello stabile del signor Castellaneta cav. Vincenzo in Via Minotauro, un quarto nello stabile del notaio signor Mastrovito Domenico a Vico Masaniello.
Il 13 luglio 1943 il Podestà, professor Cesare Svelto, delibera l'approvazione del progetto e il capitolato di appalto per la costruzione di 12 ricoveri antiaerei tubolari. Viene deliberata la concessione dei lavori a trattativa privata alla ditta Giuseppe Donatone per 5 ricoveri per il costo di £. 565.000. Il progetto è dell'ingegnere Angelo Brescia e la relativa spesa è a totale carico dello Stato.
Il 24 agosto 1943 lo stesso Podestà nomina i custodi avventizi per il funzionamento del ricovero antiaereo tubolare sito in Piazza Plebiscito, costruito di recente con spese finanziate dallo Stato e già in efficienza ed in uso. Riconferma l'incarico del personale addetto alla custodia e alla pulizia dei ricoveri antiaerei. Si menziona che ne erano stati istituiti 4: nello stabile Cassano a vico Guerriero, nello stabile Favale a vico Blasicchio, nello stabile Castellaneta in vico Minotauro e nello stabile Mastrovito in vico Masaniello.
Il 23-9-1943 il Podestà dà il benestare per il pagamento della prima rata dei lavori di costruzione dei 5 ricoveri antiaerei pubblici tubolari alla ditta Donatone.
Il 3-4-1944 il Podestà, commendatore Bruno Berardino, concede il benestare per il pagamento della seconda rata dei lavori di costruzione dei ricoveri antiaerei.
Il 19-8-1944 il Podestà nomina i custodi dei ricoveri antiaerei. Il 27-11-1944 il Podestà approva la perizia suppletiva del progetto dell'ingegnere Brescia di Monopoli per i lavori di costruzione di 5 ricoveri antiaerei pubblici, preventivato per £. 565.000, perché ci furono varianti al progetto originale per cui oltre l'aumento delle dimensioni dei manufatti si rese necessario modificare l'accesso del rifugio antistante il Nuovo Edificio delle Scuole Elementari, a causa di una attraversamento trasversale della fognatura cittadina e inoltre delibera il pagamento dell'onorario all'ingegnere per la redazione del progetto dei ricoveri.
Il 2-6-1945 il Podestà approva la misura finale per la costruzione dei ricoveri antiaerei per £. 653.821,19 più £. 29.200 per danni subiti dagli eventi bellici più £. 203.804 per il collaudatore, per un totale di £. 886.825,44. Erano state ottenute £. 459.000, c'era da avere dalla Commissione Ministeriale la somma di £. 427.825,44. In tale occasione, però, si parla anche di chiusura di ricoveri pubblici antiaerei per licenziamento dei custodi, dal momento che la guerra è ormai conclusa e non sussiste più il pericolo di incursioni aeree sul nostro paese.
Con la conclusione della seconda guerra mondiale, avvenuta qualche mese dopo, i ricoveri antiaerei di Gioia cessano la loro funzione e vengono dismessi; quelli che erano stati costruiti in zone sotterranee vengono distrutti e il loro ricordo viene cancellato.
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12 Gennaio 2010