L’antico cioccolato di Gioia del Colle
Un tempo Gioia del Colle, oltre ad essere un centro conosciuto per la produzione del vino Primitivo, delle mozzarelle fior di latte, per l’attività della Banda musicale, per la presenza di distillerie, di mulini e pastifici, era anche un rinomato produttore di cioccolato. Questo prezioso prodotto dopo la lavorazione artigianale veniva confezionato in diversi formati, […]
Un tempo Gioia del Colle, oltre ad essere un centro conosciuto per la produzione del vino Primitivo, delle mozzarelle fior di latte, per l’attività della Banda musicale, per la presenza di distillerie, di mulini e pastifici, era anche un rinomato produttore di cioccolato.
Questo prezioso prodotto dopo la lavorazione artigianale veniva confezionato in diversi formati, dando forma a cioccolatini, stecche di cioccolato di diverse dimensioni, uova, dolci.
La preziosa presenza di numerose neviere nel nostro territorio consentiva inoltre la produzione di gelati al gusto di cioccolato, il quale conservava una buona consistenza grazie all’utilizzo del ghiaccio che si estraeva dalle locali neviere.
È un vero peccato che ai nostri giorni a Gioia non siano più operanti fabbriche di cioccolato, alla luce del fatto che le ultime ricerche sottolineano gli effetti benefici di questo prodotto nell’alimentazione umana.
Secondo studi recenti, infatti, il cioccolato non solo fa bene all’umore, per il fatto che contribuisce alla secrezione della serotonina, l’ormone del benessere, ma ha anche effetti positivi sul sistema immunitario ed è un potente antinfiammatorio; la feniletilamina e la serotonina, in particolare, svolgono anche un’ azione antidepressiva ed eccitante, favorendo la diminuzione del fenomeno della depressione.Il cioccolato fondente, in particolare, grazie al contenuto in cacao, rappresenta una delle più generose fonti alimentari di flavonoidi, importanti antiossidanti presenti negli alimenti di origine o derivazione vegetale. Questi antiossidanti naturali limitano gli effetti negativi associati sia a elevati livelli plasmatici di colesterolo, in modo particolare, della sua frazione “cattiva” imputabile alle lipoproteine LDL, permettendo l’aumento nel sangue del colesterolo buono, sia alla ipertensione, proteggendo la pelle dai radicali liberi, causa di invecchiamento.
I principi attivi contenuti nei semi del cacao combattono il diabete e l’obesità (addirittura pare che il cioccolato faccia dimagrire, bruciando il grasso superfluo del corpo), abbassano la pressione sanguigna, si rivelerebbero un balsamo per la memoria. I semi favoriscono l’azione delle funzioni epatiche e della flora intestinale.
Dal cioccolato trae beneficio anche la vista, in quanto aumenta il flusso di sangue che circola nella retina; l’assunzione di cioccolato in dosi moderate sembra che eviti la formazione dell’acne e, come afrodisiaco naturale, migliora la libido sia negli uomini che nelle donne.
Di seguito riporto una ricerca del nostro concittadino, l’insegnante Giuseppe Montanarelli, dal titolo:
Il “Cioccolato di Gioia del Colle”
Il “Cioccolato di Gioia del Colle” affonda le sue radici intorno al Settecento, quando i “Conquistadores” Spagnoli lo introdussero nel Regno di Napoli, a Bari, anche a Gioia del Colle, fino nella Contea di Modica in Sicilia, dopo averne appreso l’arte del Cibo degli Dei, dagli Atzechi.
Con il crollo della Dominazione Spagnola nell’Italia Meridionale, la lavorazione del cioccolato granulare venne soppressa per motivi politici ed economici e quindi completamente dimenticata.
È però merito dei maestri artigiani di Modica se la particolare lavorazione di questo cioccolato è stata conservata, con sacrificio e tramandata di generazione in generazione, fino ai nostri giorni. Il “Cioccolato di Gioia del Colle”, come quello siciliano, si differenzia dagli altri tipi di cioccolato, per la lavorazione a basse temperature, circa 40 gradi centigradi, preparato secondo l’antica ricetta segreta del 1746, che prevedeva la spremitura delle fave di cacao con la semplice aggiunta dello zucchero semolato e, a seconda del gusto, di spezie o frutta secca.
L’impasto “a freddo”, così ottenuto, non veniva concato e temperato, conferendo una struttura granulosa ed una superficie opaca e biancastra che lo rendevano unico del suo genere, oltre a preservarne la genuinità delle materie prime nel gusto e nelle sue caratteristiche.
A Gioia del Colle il cioccolato granuloso veniva preparato dai mastri artigiani dolciai e droghieri, su ordinazione delle famiglie nobili, ricche e del Clero ed era consumato in occasione delle feste religiose più importanti o private, con una riduzione o sospensione della produzione nei mesi caldi ed estivi.
Le famiglie povere Gioiesi usavano, come succedanei del cioccolato, le carrube o i fichi secchi, mentre i massari realizzavano il “sanguinaccio”.
Nel tempo la preziosa e costosa produzione del “Cioccolato Gioiese” è stata pian piano dismessa e poi dimenticata.
Ora a Gioia del Colle non si produce più il cioccolato granulato. Fino agli anni Settanta c’era il “Piccolo Bar” e la Pasticceria “Foggetti” che produceva il gelato al cioccolato fondente alla Gioiese.
Attualmente su Noci organizzano la Sagra del cioccolato in Autunno oppure occorre recarsi presso l’industria locale “Italcioc”.
La ricerca è inedita e si giova delle seguenti fonti: Archivio di Stato di Bari, Napoli e Palermo, Archivio del Libero Consorzio Comunale di Ragusa, Archivio della Biblioteca Comunale di Modica, rev. prof. Vincenzo Angelillo, prof. Mario Girardi, M. P. Iginio Massari, sigg. Giuseppe Montanarelli Senior e Stefano Montanarelli, rev. prof. Mons. Gaetano Valente.
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1 Settembre 2023