La villa De Bellis Girardi

La villa quando venne edificata sorgeva alla periferia di Gioia, in aperta campagna. Con l’espansione demografica e la costruzione di nuove abitazioni la villa restò inserita nel contesto cittadino su un’arteria stradale di notevole importanza, qual è via Regina Elena. Fu fatta costruire da un componente della famiglia De Bellis, Vito, deputato gioiese nel parlamento […]

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Ingresso della villa De Bellis Girardi

La villa quando venne edificata sorgeva alla periferia di Gioia, in aperta campagna. Con l’espansione demografica e la costruzione di nuove abitazioni la villa restò inserita nel contesto cittadino su un’arteria stradale di notevole importanza, qual è via Regina Elena.

Fu fatta costruire da un componente della famiglia De Bellis, Vito, deputato gioiese nel parlamento italiano e titolare della medesima Banca sita sul lato ovest di  Piazza Plebiscito, sotto l’omonimo palazzo, abbattuto negli anni ’60 per far posto ad un grosso complesso condominiale.

Il figlio dell’onorevole, l’avvocato Angelo De Bellis, probabilmente a causa del dissesto e del fallimento della Banca paterna, avvenuto nel 1929, si narra che si suicidò, lanciandosi nel pozzo della villa in costruzione, in via Regna Elena. Secondo quanti riporta una deliberazione del giorno 11 gennaio 1943  anche  un altro componente della famiglia De Bellis, l’ingegnere comunale Filippo, che aveva ceduto il posto all’ingegnere Cirsella Umberto Sergio perché richiamato alle armi, si era suicidato il 20 maggio 1942.

L’immobile, che entrò tra i beni posti all’asta, fu venduto ed acquistato dal sig. Natale Girardi. Questi sposò una signora nativa di Casamassima dalla quale ebbe quattro figli, tre maschi e una donna. Uno dei figli maschi morì prematuramente.Nel 1930 la villa fu completata, anche se relativamente al primo piano. Infatti dalla scalinata che porta sull’attuale lastrico solare, secondo il progetto iniziale sarebbe stata impostata la rampa di accesso al secondo piano e al soprastante terrazzo.

Alla morte di Natale Girardi l’immobile fu ereditato da un figlio, di professione avvocato. Costui, alla sua morte la diede in eredità alla figlia. Gli eredi  hanno provveduto alla sua ristrutturazione.

I lavori hanno messo in rilievo i particolari architettonici della costruzione, di stile Liberty, tra cui i fregi che ornano il prospetto della villa.

Un tempo alcuni pini ad alto fusto facevano bella mostra di sé nel giardino prospiciente l’ingresso della villa; sul tronco di uno di essi aveva trovato dimora una rigogliosa pianta di glicine, che diffondeva il suo caratteristico profumo nel periodo della fioritura e che aveva abbracciato il tronco per tutta la sua altezza. Questi alberi, per motivi di sicurezza sono stati tagliati alcuni anni fa.

Alla villa si accede attraverso una breve scalinata, composta da sette scalini, che immette in una veranda coperta, che a sua volta presenta l’ingresso dell’abitazione.

La villa è circondata da un basamento in muratura che sostiene un’artistica recinzione metallica zincata a forma di rombi, e presenta un altrettanto artistico cancello d’ingresso a due battenti, finemente decorato. Tale recinzione metallica è stata rinnovata secondo l’originale disegno, poiché alcuni rami del glicine rampicante e l’azione corrosiva del tempo ne avevano compromesso la stabilità e funzionalità.

Prospetto con scalinata e loggetta coperta

La balconata del piano rialzato e del primo piano riprende il modello della recinzione, a forma di rombi, ed è intervallata da decorazioni floreali disposti a forma di croce.

Gli stipiti delle finestre e gli architravi presentano gradevoli decorazioni floreali. Anche le parti angolari della villa presentano delle decorazioni, mentre i quattro angoli che sorreggono la loggetta coperta sono arricchite da colonne quadrangolari con capitello soprastante riccamente decorato.

Le finestre e la porta di accesso alla villa sono protette da tapparelle metalliche, elemento consueto nelle ricche costruzioni dei primi anni del ‘900.

La villa è circondata da un giardino, che presenta una zona a prato ed  un’altra con varie essenze arboree e floristiche.

La villa, fortunatamente, non è stata abbattuta, come è avvenuto qualche anno fa per un’altra villa non molto distante da questa, che insisteva sulla stessa strada, ma probabilmente per volere della Soprintendenza ai beni artistici e culturali e soprattutto per volere degli eredi, è stata oggetto di un restauro, che ha permesso di salvare un pezzo della storia di Gioia e di riportare al suo vero splendore un immobile di pregio risalente al periodo Liberty.

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21 Settembre 2021

  • Scuola di Politica

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