La Trattoria Pugliese
Da un’intervista rilasciata nel 1969 dal signor Amleto, il vecchio gestore, ad alcuni studenti della Scuola Media Carano apprendiamo che centocinquantatre anni fa, ai numeri civici 9-11 di via Concezione, strada sita di fronte all’ingresso principale del castello Normanno-Svevo di Gioia, veniva aperta una osteria, che, dal cognome degli originari gestori, prese la denominazione di […]
Da un’intervista rilasciata nel 1969 dal signor Amleto, il vecchio gestore, ad alcuni studenti della Scuola Media Carano apprendiamo che centocinquantatre anni fa, ai numeri civici 9-11 di via Concezione, strada sita di fronte all’ingresso principale del castello Normanno-Svevo di Gioia, veniva aperta una osteria, che, dal cognome degli originari gestori, prese la denominazione di trattoria Pugliese. Uno dei due locali fungeva da cucina e l’altro da sala da pranzo.
Nel 1888 è la signora Crescenza, vedova Pugliese, a continuare la tradizione di famiglia.
Prima dello scoppio della prima guerra mondiale la trattoria viene ereditata da Vito Pugliese. Alla morte di Vito la gestione passa alla moglie Favale Maria.
Al termine della seconda guerra mondiale, nel 1946, questo esercizio commerciale viene gestito da una nipote della famiglia Pugliese, la signora Dorotea Pugliese, insieme al marito Amleto, il quale era, di origini, leccese.
Alla morte del signor Amleto la trattoria rimane chiusa per qualche anno.
Dopo essere passata attraverso varie gestioni, dal 2013 la trattoria è gestita da una coppia di giovani e promettenti sposi: Giuseppe Conti, di origini siciliane che funge da chef, affettuosamente chiamato Pepè, e Vittoria Santoiemma, manager dell’azienda e discreta contattista.
La fortuna della trattoria è derivata non solo dalla sua ubicazione, in prossimità del Castello, monumento visitato da molti turisti italiani, ma anche stranieri, ma anche dal fatto che i piatti che preparava, tipici della gastronomia gioiese e pugliese, erano accolti favorevolmente dagli avventori e per la genuinità dei prodotti locali che utilizzava e per la varietà e gradevolezza delle pietanze e dei menu che offriva.
Non è da sottovalutare il fatto che i turisti scambiavano il nome della trattoria con il fatto che il cognome Pugliese stesse ad indicare la cucina tipica della Puglia e quindi sceglievano la trattoria per assaggiare le pietanze tipiche della nostra Regione.
Poiché Gioia in passato è stata sede di numerosi Uffici territoriali, quali l’Ufficio del Lavoro, l’Ufficio delle Entrate, la Comunità Montana, il Commissariato di P.S., Caserma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, il Corpo delle Guardie Forestali, l’ospedale Regionale ‘ Paradiso ‘, molte delle quali sono ancora operanti nel territorio gioiese, non sono stati pochi coloro che durante la pausa pranzo hanno usufruito dei menu offerti dalla trattoria Pugliese.
Tra l’offerta gastronomica che la trattoria offriva vanno ricordati: orecchiette e cime di rape, fave bianche e cicorie, timballo di pasta al forno, spaghetti con le cozze, sformato di riso, patate e cozze, minestrone di verdure, carne alla pizzaiola, bistecche alla brace, braciole al sugo, polpette di uova e di carne, frittura di pesce, zampini di carne, mozzarelle, ricotta e formaggi, il tutto innaffiato dal buon vino primitivo gioiese.
Ancora oggi, nonostante i mutati tempi, nella trattoria Pugliese non solo si possono gustare deliziose specialità locali di un tempo e piatti che abbinano antico e moderno, ma si ha la possibilità di intrattenersi in piacevole conversazione con la signora Vittoria sia sulle modalità di preparazione dei diversi piatti sia dei benefici effetti dell’utilizzo e del connubio degli ingredienti utilizzati e si possono attingere notizie turistiche su Gioia, anche con l’ausilio di foto d’epoca e di volumi che parlano delle eccellenze gioiesi.
In poche parole i due gestori sintetizzano il loro impegno in questo settore enogastronomico e turistico e in questo modo, oltre ad un felice connubio matrimoniale hanno dato vita ad un’integrazione tra cucina e cultura, tra pietanze e posti da visitare, tra il passato e il presente, tra tradizione, inventiva e innovazione.
La cucina, dunque, come veicolo per raccontare la propria terra e la propria storia, vini e pietanze, come ponte di incontro e di confronto tra diverse realtà nazionali ed internazionali.
Sul loro blog hanno sintetizzato tutto il loro amore per l’attività che svolgono con queste parole:
Crediamo che il cibo sia il racconto della terra, per questo ve lo raccontiamo…
Crediamo nella freschezza, per questo scegliamo i prodotti locali e di stagione
Crediamo nella bontà dei prodotti locali, per questo la cucina è semplice
Crediamo nel territorio, per questo scegliamo piccoli produttori locali.
E ancora i gestori affermano: Abbiamo deciso di cercare di essere il più fedeli possibili al nome trattoria.
Per questo una scelta quasi obbligata è stata quella di scegliere i prodotti locali, i cosiddetti “ Km. 0 ”.
Questo ci permette di conoscere personalmente i nostri produttori, intessendo con loro una collaborazione basata sulla fiducia.
Ci permette di scoprire e riscoprire l’identità del territorio, ricca, variegata e piena di storie.
E ci permette di proteggere il nostro territorio. La narrazione di tutto ciò la ritroverete nei nostri piatti, se avete voglia di ascoltare e di gustare…
Numerosi personaggi famosi del passato e del presente hanno potuto gustare le prelibatezze e la genuinità della cucin della trattoria Pugliese. Ne citiamo solo alcuni.
Durante la prima guerra mondiale approdano alla trattoria il poeta Gabriele D’Annunzio e il suo stato maggiore. Tra gli altri personaggi ricordiamo Pier Paolo Pasolini, mentre girava nel castello di Gioia alcune scene del suo film Il Vangelo secondo Matteo, il tenore Tito Schipa, la cantante attrice e cabarettista Pamela Prati.
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10 Settembre 2016