La festa di San Giovanni Battista a Gioia

Il nome Giovanni è molto ricorrente a Gioia del Colle. Giovanni significa dono o grazia di Dio. Nel suo Vangelo, Luca, capitolo 7, versetto 28, riporta: Gesù rivolto alla folla dice: Io vi dico, tra i nati di donna non c’è nessuno più grande di Giovanni, e il più piccolo nel regno di Dio è […]

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Pala sull’altare della Chiesa di Sant’Angelo. Sulla sinistra San Giovanni Battista.

Il nome Giovanni è molto ricorrente a Gioia del Colle. Giovanni significa dono o grazia di Dio.

Nel suo Vangelo, Luca, capitolo 7, versetto 28, riporta: Gesù rivolto alla folla dice: Io vi dico, tra i nati di donna non c’è nessuno più grande di Giovanni, e il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui.

L’importanza di questo Santo, rispetto agli altri è evidente dal fatto che, unico tra tutti, insieme alla Madonna, si festeggia il dies natalis, cioè il giorno della sua nascita in cielo, ma anche quello della sua nascita terrena.

Nel periodo pasquale nella Chiesa dell’Annunziata a Monte Rotondo si svolge la passata e i padrini dei bimbi che partecipano a quella cerimonia diventano compari di San Giovanni. Anche i testimoni di un matrimonio da noi venivano indicati come compari di San Giovanni.Nella chiesa di Sant’Angelo sull’altare maggiore è presente un quadro che raffigura al centro la Madonna di Costantinopoli  con il Bambino Gesù, alla sua destra San Giovanni Battista  e San Luigi e a sinistra San Filippo Neri.

Nei pressi della Chiesa di Sant’Angelo, a cura dell’Ordine dei Cavalieri di Malta, era operante un Ospitale di San Giovanni. Il nome ufficiale e legale dell’Ordine di Malta è: Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Malta. Abbreviazioni del nome, Sovrano Militare Ordine di Malta, Sovrano Ordine di Malta o Ordine di Malta.

Nella Chiesa Madre il fonte battesimale è sormontato da un gruppo marmoreo che raffigura il Battesimo di Gesù nel fiume Giordano da parte di San Giovanni Battista.

Un tipico piatto locale viene chiamato spaghetti alla San Giovanni, alla Sangiovanniello o alla Sangiovanniella, denominazione presa dal nome del Santo perché si preparava con i primi pomodori che maturavano in concomitanza della festa di San Giovanni. La preparazione richiedeva, quindi, pomodorini, olio di oliva, filetti di acciughe salate, aglio, peperoncino, prezzemolo, sale, capperi.

Di seguito una ricerca storica del nostro concittadino, l’insegnante Giuseppe Montanarelli.

La festa della natività di San Giovanni il Battista a Gioia del Colle.

La festa liturgica che ricorda la natività di San Giovanni Battista a Gioia del Colle veniva celebrata anticamente presso la Chiesa di Sant’Angelo, dove la sua immagine è attualmente presente nella pala centrale dell’altare maggiore. Nel 1170 la chiesa fu fondata dall’abate Arivie, che la dedicò a Santo Stefano Protomartire. In seguito la Chiesa fu dedicata a San Giovanni Battista, poi a Maria Santissima di Costantinopoli ed infine a San Michele Arcangelo.

San Giovanni battezza Gesù. Fonte battesimale della Chiesa Madre

La festa venne suffragata dalle famiglie albanesi e dallo stesso Bartolomeo Paoli, che aveva costruito l’Ospedale di San Giovanni, trasformato poi in oratorio cittadino e dedicato a San Filippo Neri. La festa di San Giovanni Battista veniva particolarmente chiamata la festa dei fioroni, che venivano degustati con formaggi ed insaccati, presso la fiera orto frutticola ed agricola. In base ai tempi di maturazione i fioroni venivano indicati con i nomi dei Santi festeggiati nel periodo. Infatti c’erano i fioroni di Sant’Antonio da Padova, i fioroni di San Vito martire, i fioroni di San Giovanni Battista e quelli di San Pietro apostolo.

Oltre agli offici liturgici in rito latino e greco-ortodosso, si assisteva ad un particolare rito familiare propiziatorio per auspicare la buona fortuna. La sera della vigilia della festa, le famiglie gioiesi, dopo aver vegliato e consumato la cena del Santo cugino di Gesù, in un piatto bianco versavano gli albumi di tre uova fresche, lasciandoli per tutta la notte, dopo aver recitato la preghiera di San Giovanni.

Durante la notte misteriosamente, gli albumi si addensavano formando strane figure che venivano interpretate il mattino seguente. Nel piatto se si fermavano figure religiose, positive e benefiche o l’albume rimaneva limpido, la famiglia o le persone che avevano richiesto la divinazione, sarebbero state fortunate. Invece se si formavano figure negative, strane o malefiche, oppure il chiaro d’uovo si oscurava, allora i richiedenti sarebbero stati sfortunati. Quindi per eliminare la cattiva sorte occorreva recarsi in Chiesa e ricevere la benedizione di San Giovanni, che allontanava ogni male. L’uovo era simbolo di rinascita e lo si associava alla nascita della Luce, identificata con la natività del Precursore di Gesù.

Certamente in Chiesa era custodita la statua del Santo, ora introvabile. Nell’antica Chiesa di Santo Stefano si conservava una statua in pietra di San Giovanni Battista, opera di Stefano da Putignano, anch’essa oggi irreperibile.

Nel tempo la festa di San Giovanni Battista è stata pian piano dimenticata.

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24 Giugno 2020

  • Scuola di Politica

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