Il Maestro Michele Marvulli

Il maestro Michele Marvulli è nato ad Altamura nel 1929. Sin da piccolo  si è avviato alla carriera di pianista-concertista. Ha seguito regolari studi musicali presso il liceo ’Nicolò Piccinni ‘ di Bari. Ha conseguito lusinghieri successi a seguito della partecipazione a  importanti concorsi pianistici  ( tra i quali sono da segnalare quelli di Genova […]

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Categorie: Storia
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Il Maestro Michele Marvulli

Il maestro Michele Marvulli è nato ad Altamura nel 1929. Sin da piccolo  si è avviato alla carriera di pianista-concertista. Ha seguito regolari studi musicali presso il liceo ’Nicolò Piccinni ‘ di Bari.

Ha conseguito lusinghieri successi a seguito della partecipazione a  importanti concorsi pianistici  ( tra i quali sono da segnalare quelli di Genova nel 1953 e di Ginevra nel 1955, dove consegue una medaglia d’oro nella sezione musica da camera in duo con la violinista Ludmilla Kutznetsoff).

STra i suoi insegnanti ricordiamo: Nicola Costa e Vladimir Ersham per il pianoforte, Arturo Bonucci per la musica da camera, Nino Rota per la composizione e Franco Ferrara per la direzione d’orchestra. Si perfeziona a Roma con il maestro Rodolfo Caporali e consegue il diploma di Musica da Camera presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con Arturo Bonucci.

Nel dopoguerra si trasferisce in Svizzera e frequenta la Hohe Musikschule di Basilea. Rientrato in Italia, a partire dagli anni ’60 nel corso di oltre 40 anni di insegnamento nei Conservatori di Bari, Firenze e Pesaro, fonda e coltiva una delle più importanti scuole pianistiche italiane (Emanuele Arciuli, Luigi Ceci, Gregorio Goffredo, Giovanna Valente, Angela Montemurro Lentini ed innumerevoli concertisti/ docenti di chiara fama).Facendo frutto dei suoi studi si cimenta nella direzione d’orchestra, alla cui attività lirico-sinfonica ha dedicato il suo impegno artistico e musicale.

Marvulli ha maturato un ricco bagaglio di esperienza manageriale che lo ha visto protagonista come direttore di orchestra riconosciuto e stimato dalle migliori orchestre italiane, molto apprezzato sia nell’ambiente musicale (celebri le collaborazioni con Arnaldo Cohen, Aldo Ciccolini ed il sodalizio con Sergio Fiorentino) che da parte del pubblico e dalla critica.

È stato ospite di importanti orchestre straniere, tra cui l’Orchestra da Camera di Praga al Festival Internazionale di Ljubljana, l’orchestra del Festival Internazionale di Pola (‘Turandot’ di G. Puccini) e l’orchestra del Festival Internazionale di Reykjavik (musiche di Nino Rota). Si è inoltre esibito in Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Germania, Francia, Spagna, USA, Australia, Messico.

Con le numerose orchestre sia italiane che straniere che ha diretto ha spaziato in quasi tutto il repertorio lirico e sinfonico, spesso ricoprendo il ruolo di solista al pianoforte e quello di direttore-solista.

Nino Rota, non solo lo ha voluto come suo collaboratore e consulente privilegiato, ma gli affida la direzione di alcune sue ‘prime’ importanti, tra cui spiccano: Concerto in mi minore per pianoforte alla RAI di Napoli con solista lo stesso Autore e l’Opera lirica ‘I due timidi’ al Teatro Petruzzelli di Bari e ne ha eseguito i capolavori nei principali teatri, curando anche l’edizione postuma di importanti opere pianistiche (I preludi).

La sua attività musicale non si è fermata alla direzione delle grandi e prestigiose  orchestre da Camera, infatti nel 1968 ha  iniziato la sua esperienza bandistica , alla direzione della Banda di Gioia del Colle da lui diretta fino al 1970, riportandola, nel giro di soli tre anni, all’antico prestigio dei grandi maestri Paolo Falcicchio e Carmelo Preite.

Coltivando una vocazione risalente sin  dall’infanzia ed dietro incoraggiamento del Maestro Nino Rota, nel biennio 1971-72 frequenta presso l’Accademia Chigiana di Siena i corsi di direzione d’orchestra tenuti da Franco Ferrara, la cui attestazione di stima lo lancerà  verso la carriera direttoriale.

Dal 1977 al 1980 è stato direttore del Conservatorio Statale di Musica Stanislao Giacomoantonio di Cosenza, il cui nome ha portato a livelli internazionali.

Ha avuto l’onore di dirigere il Conservatorio ‘G. Rossini di Pesaro, prestigiosa Istituzione a livello europeo, dal 1981 al 1994. Nel corso del suo mandato quel Conservatorio vedrà accrescere il proprio prestigio internazionale grazie ad importanti iniziative, quali lo sviluppo di un’orchestra di livello profesionale e l’organizzazione di importanti produzioni operistiche, tra cui ‘Francesca da Rimini’ di Zandonai con Raina Kabajvanska e ‘Il Barbiere di Siviglia’ in occasione dellle celebrazioni del  bicentenario rossiniano.

È stato nominato Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana da Presidente della Repubblica Sandro Pertini.

Nel 1991 una Commissione di musicisti, presieduta dal maestro Goffredo Petrassi e formata da Claudio Abbado, Salvatore Accardo, Carlo Maria Giulini, Gianandrea Gavezzani, Maurizio Pollini, Riccardo Muti, insieme ai critici musicali delle maggiori testate giornalistiche italiane, gli ha conferito il prestigioso Premio Massimo Mila per ‘l’alto Magistero didattico e l’impegno di una vita a favore della nusica’.

Nel 1992 è stato nominato dal Presidente della Repubblica a far parte del Comitato per le celebrazioni del bicentenario rossiniano; per lo stesso motivo è stato anche invitato dal Governo del South Australia per dirigere una serie di concerti.

Il Maestro Michele Marvulli in concerto

È stato uno dei fondatori dell’Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari e successivamente è stato direttore principale dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana, fino al riconoscimento della stessa quale Istituzione Concertistica.

Nel 1997-98 ha diretto la seconda, ma non meno importante, Banda cittadina di Gioia.

Nel 1998 e nel 1999 ha assunto nuovamente la direzione della Banda di Gioia del Colle.

Ha tenuto la cattedra di Pianoforte principale presso il Conservatorio di Bari ed ha insegnato in quelli di Firenze e di Pesaro.

Alla carriera direttoriale il Maestro Marvulli affianca sempre l’attività didattica, presenziando inoltre nelle giurie di importanti cocnorsi pianistici internazionali. In ambito internazionale ha tenuto Masterclass in Germania (Düren), Francia (Moulin D’Andè), USA (Manhattan Music University di New York, Winston Salem University- North Caroline) e in Australia (Flinde’s University- Adelaide).

Precorrendo i tempi e quasi pevedendo il declino delle Bande musicali paesane con il diffondersi dei diversi stili musicali tanto cari alle giovani generazioni, grazie alla sua professionalità, il Maestro Marvulli ha operato un  rinnovamento del complesso bandistico, del repertorio lirico-sinfonico, con l’introduzione di brani di musica leggera e jazz; in questa sua scelta ha avuto il merito di far  riscoprire a un più vasto pubblico il gusto musicale della cultura bandistica.

Di seguito riporto un articolo di un grande estimatore della Banda e componente della Commissione Amministrativa della Banda musicale di Gioia del Colle, il sig. Vincenzo Rubino, dal titolo Michele Marvulli: signore della musica.

Nella personalità artistica del maestro Michele Marvulli spicca, risolutamente, il suo temperamento di serio professionista.  Nell’arduo lavoro di maestro concertatore e direttore d’orchestra, le forme musicali da prendere in considerazione possono essere in se stesse di scarso valore, ma per Marvulli, invece, sono ugualmente stimabili, poiché le fa proprie con l’intenso lavoro di introspezione. È appunto dai risultati che si ottengono da questi attenti esami dei propri sentimenti che balza fuori la figura del vero e autentico artista.

Il maestro Marvulli, come abbiamo già riferito, si avvicinò per la prima volta al Gran Concerto Musicale di Gioia del Colle il 1968 e lo diresse fino al 1970. In seguito, per numerosi impegni di natura concertistica assunti in Europa e negli Stati Uniti d’America, e per l’incombente obbligo di dirigere il Conservatorio ‘ Gioacchino Rossini’ di Pesaro,  fu costretto ad allontanarsi da Gioia del Colle.

Marvulli è soprattutto un artista libero, padrone assoluto della propria esistenza e vero signore della musica. Da ogni spartito, con viva spontaneità, egli estrae un alito di intenso calore e di solida interpretazione. In tutto il suo difficile lavoro di direttore d’orchestra, nell’ansia febbrile di modellare e amalgamare scrupolosamente tutto il complesso, sembra voler essenzialmente significare che la musica, al di là di ogni definizione o concetto, ha l’effettiva sua vera nota dominante nella qualità dei suoni.

Nella preparazione della Quinta Sinfonia in do minore di Beethoven, Marvulli si sofferma a spiegare ampiamente ogni minimo particolare. All’inizio dell’Allegro con brio del primo tempo, parafrasando il critico musicale Eduardo Rescigno, spiega che le famose quattro note irrompono con spavalda prepotenza come a voler annunziare una minaccia incombente. È il destino che batte alla porta e, continuando a battere, le quattro note vengono a lungo ripetute per tutto il primo tempo.

Nel secondo tempo il disegno musicale si presenta con una dolcezza di suoni. L’Andante con moto si sviluppa su una melodia mesta e dolorosa che, a tratti, assume toni robusti, anche se il colore predominante è quello di una malinconica tristezza.

Il terzo tempo, Allegro, è simile al disegno musicale del primo tempo e viene sviluppato dai corni. Il ritmo di queste note richiamano ancora il tema del destino. Ed ecco, quindi, l’episodio improvviso del fugato, affidato ai bassi e contrabassi. Ora, il ritmo di quattro note del tema principale del destino, è ripreso da timpano; poi, finalmente, si dissolve in un continuo ribattere, mentre i clarinetti e i sassofoni accennano al motivo iniziale del terzo tempo.  Infine un fortissimo crescendo porta all’Allegro finale, a una trionfale esaltazione.

Per concludere queste brevi note, non possiamo trascurare la maestosa e grande esecuzione dell’opera Turandot di Giacomo Puccini. In ogni modo, tutto il vasto repertorio del Gran Concerto Musicale di Gioia del Colle è fortemente segnato dall’impronta inconfondibile del maestro Michele Marvulli, il quale, a pieno titolo, ormai, si inserisce fra i grandi maestri del passato: Paolo Falcicchio e Carmelo Preite.

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2 Giugno 2023

  • Scuola di Politica

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