Il giardino della Stazione ferroviaria
In un tempo in cui il mezzo di locomozione più veloce per spostarsi da una località all’ altra era costituito dai treni, le Amministrazioni comunali si prendevano cura dell’arredo urbano nei pressi della stazione ferroviaria, come gradevole biglietto da visita da offrire a quanti si recavano in quella città per motivi familiari, turistici o lavorativi. […]
In un tempo in cui il mezzo di locomozione più veloce per spostarsi da una località all’ altra era costituito dai treni, le Amministrazioni comunali si prendevano cura dell’arredo urbano nei pressi della stazione ferroviaria, come gradevole biglietto da visita da offrire a quanti si recavano in quella città per motivi familiari, turistici o lavorativi.
La linea ferroviaria che passa per Gioia del Colle nasce come derivazione e prolungamento della ferrovia Adriatica dovendo collegare la città di Bari a quella di Taranto, i loro due porti e quindi la sponda dell’Adriatico con quella dello Ionio.Quando il Consiglio comunale di Gioia viene a conoscenza che, a completamento della Ferrovia Adriatica, la concessionaria della costruzione e dell’esercizio della stessa, la Società Italiana per le Strade Ferrate Meridionali aveva annunciato l’inaugurazione del 1° tronco da Bari a Gioia del Colle per il giorno 1 giugno 1865, delibera di festeggiare l’evento in modo adeguato.
Il Consiglio comunale, infatti, il 19 maggio 1865 approva l’apertura della strada che da questo abitato mena alla Stazione della ferrovia, in occasione della inaugurazione della linea Taranto-Bari e del passaggio dei Principi Reali, Umberto ed Amedeo di casa Savoia, che onorarono di loro presenza questa città.
Il Consiglio nella successiva seduta consiliare del 12 novembre 1866 approva il progetto della nuova strada che porta alla Stazione ferroviaria, poiché l’attuale, percorsa dai Reali in occasione della loro venuta a Gioia, era stata creata così per la brevità del tempo disponibile, la quale ora sarà più bella e adornata di alberi.
Il secondo tronco ferroviario Gioia del Colle-Taranto è inaugurato il 15 settembre 1868.
Prima di partire per il luogo di lavoro o per faccende familiari i viaggiatori erano soliti fermarsi al bar che era stato impiantato nella stazione per godere di una buona tazza di caffè o per acquistare tabacchi. Infatti da una deliberazione della Giunta comunale di Gioia apprendiamo che nel 1871 viene concessa la licenza di spaccio di sigari al gestore del caffè della Stazione.
Data l’importanza che la via della Stazione stava assumendo non solo per i viaggiatori, ma anche per la popolazione gioiese, che frequentava il bar annesso al fabbricato ferroviario per rifornirsi di bevande, pasticcini, caramelle e sigarette, l’Amministrazione comunale pensa a renderla fruibile a tutti, migliorandone la viabilità anche nelle ore serali.
Nel 1873 vengono acquistati dei candelabri, alcuni dei quali per illuminare la via della Stazione. Ulteriori interventi di miglioramento di questa arteria stradale vengono messi in atto dall’Amministrazione comunale.
Il 24 maggio 1870 il consigliere Rosati propone l’alberamento del Viale della Stazione ferroviaria. L’acquisto di alberi per Piazza Plebiscito e per la via della Stazione, 230 alberi di acacia ombrellifera, viene deliberato dalla Giunta comunale il 16-1-1874. Un altro intervento di piantumazione di alberi, in entrambe le zone, si registra nel 1906 a causa della sostituzioni di piante che non avevano attecchito.
Nel 1882 la Giunta nel piano di miglioramento delle piazze e delle ville gioiesi fa rientrare anche la costruzione di un marciapiede della Cappella di Santa Lucia, che porta alla Stazione. Si tratta della vecchia chiesetta di Santa Lucia de’ Greci, che sarà distrutta, poco dopo, dal terremoto del 1885.
Numerose sono le deliberazioni comunali che riguardano direttamente o indirettamente la stazione ferroviaria di Gioia.
Il 25-8-1889 il Consiglio manda un voto alla direzione delle Ferrovie Meridionali per l’allargamento della strada di accesso alla piccola velocità, in quanto c’è un reclamo di industriali della via di Santeramo, quelli del settore pastario e vinicolo, perché la strada era stretta per il passaggio di 2 vetture.
Il 26 gennaio 1890 il Consiglio comunale commemora la morte di Sua Altezza Reale Amedeo di Savoia, duca d’Aosta, che aveva abdicato al trono di Spagna e delibera di far abbrunare la bandiera per 10 giorni, di dare il nome di principe Amedeo alla via della Stazione e di promuovere una sottoscrizione per un monumento all’estinto, a Torino
Nel 1892 la stazione ferroviaria, oltre alla tratta Bari-Taranto può contare di una nuova linea ferroviaria: quella che partendo da Rocchetta Sant’Antonio, dopo un percorso di circa 140 Km., termina a Gioia del Colle. Infatti il 1° agosto 1892 viene inaugurata la tratta ferroviaria Rapolla-Gioia del Colle, mentre precedentemente era stata inaugurata quella compresa tra Rocchetta Sant’Antonio e Rapolla.
Il 30-11-1893 il Consiglio comunale è chiamato a determinarsi circa la strada d’accesso dalla via di Santeramo al piazzale esterno della stazione ferroviaria, da utilizzare come scalo merci e per le fabbriche industriali.
Il 23-11-1896 in Consiglio si delibera sullo schema di verbale per assumere dal Comune la consegna e la manutenzione della nuova strada di accesso al piazzale esterno della stazione ferroviaria che la Società Italiana per le strade ferrate Meridionali, esercente la rete Adriatica, aveva costruito dal piazzale alla provinciale per Santeramo, della lunghezza mt.197,50 e larga mt. 5.
Il successivo 20-10-1897 il Consiglio si riunisce per deliberare l’approvazione del verbale di consegna effettuata dalle ferrovie Meridionali al Comune della strada di accesso al piazzale della Stazione.
La Società delle Ferrovie Meridionali dopo aver costruito una strada di accesso al Piazzale esterno della Stazione con la Provinciale per Santeramo, decide di effettuarne la consegna al Comune, che ne avrebbe curato la manutenzione.
Le strade alla fine del ‘900 erano costituite da terra battuta con sovrapposizione di breccia, per cui le piogge e le nevicate le rovinavano facilmente e avevano necessità di continui interventi di manutenzione e di sistemazione. Nel 1897, a differenza dei precedenti interventi, la Giunta delibera di posizionare un pannello in ferro al cunettone di via Stazione.
Il Consiglio comunale il 26-5-1905 è convocato per deliberare sulla bonifica di suolo tra via della Stazione e via Santeramo, con ricaccio di uno spiazzale perché ci sono acque stagnanti della conduttura scoperta di via Santeramo per cui si formano paludi con gracidii del ramarro verde delle paludi. Si ricorda che il Regio Commissario Cossu fece costruire al punto di maggior pendenza, dove le acque si raccoglievano, un ponticello in ferro o passerella per permettere il passaggio ai pedoni e lo scorrere dell’acqua. Per mancanza di pendenza le acque ristagnano ugualmente, provocando notevoli disagi ai viaggiatori che quotidianamente usufruivano del trasporto ferroviario per le loro attività lavorative o per altre necessità, e in generale a tutti i pedoni.
Il Consiglio in data 4-7-1905 è convocato nuovamente per deliberare la bonifica di suolo tra via Stazione e via Santeramo con ricaccio di uno spiazzo per la fiera.
Nel Consiglio del 14-7-1905 l’Amministrazione comunale chiede di insistere presso la Società delle Ferrovie Meridionali perché la strada costruita da tale società, che fiancheggia la ferrovia, sia portata da 6 a 10 metri, utilizzando meglio l’attuale spazio della fiera.
Nel 1907 la Giunta delibera sulle spese di acquisto del fondo della Parrocchia di Santa Lucia a via Stazione e provvede ad accomodare la passerella in ferro alla Stazione.
Il 1908 la Giunta delibera lo spargimento di breccia al piazzale della Stazione e di lastricare la banchina di via Principe Amedeo. Delibera anche sull’ acquisto degli orti della Parrocchia per allargare la via di Santeramo fino alla Stazione per togliere il ristagno delle acque, per pubblici giardini e per case per l’aumento della popolazione.
Per la prima volta, dunque, nel 1908 si pensa di utilizzare il suolo antistante il piazzale della stazione ferroviaria per impiantarvi un giardino comunale. Bisognerà, però, attendere ancora qualche anno perché questo proposito si trasformi in realtà.
Infatti un analogo punto viene discusso in Consiglio nel 1911. Probabilmente risale a questa data la costruzione di quello che venne chiamato “giardino della Stazione”.
Il 19-1-1920 era già funzionante, tanto che il Comune delibera la manutenzione giardino pubblico della stazione ferroviaria in via Principe Amedeo.
La Giunta il 3-2-1920 approva le spese per il giardino allo spiazzale della stazione.
Il 22-10-1931 quella che un tempo era stata denominata via della Stazione e poi via Principe Amedeo, prende l’attuale denominazione di Via Roma.
Attualmente il giardino non è più presente e su quel sito da circa mezzo secolo insiste un edificio condominiale. Un altro angolo verde di Gioia, ritrovo di anziani, giovani e bambini è venuto meno a favore di una robusta richiesta di espansione edilizia.
Alcuni nonni ricordano ancora le ore trascorse in quel giardino in attesa di parenti o in compagnia di amici e nipoti. A noi non resta che l’amara consolazione di osservare in fotografia uno squarcio del passato del nostro paese.
© E’ consentito l’utilizzo del contenuto di questo articolo per soli fini non commerciali, citando la fonte e il nome dell’autore.
29 Aprile 2020