Figure preistoriche nel territorio di Gioia ?
Un nostro concittadino, Gabriele Orfino Tancorre, durante una ricognizione avvenuta nel 2007, nella contrada Vallata, teatro degli avvenimenti che videro coinvolto il sergente filoborbonico Pasquale Romano, in contrasto con la decisione plebiscitaria di annessione delle nostre terre al Regno sabaudo, fece delle scoperte, a dir suo, eccezionali. In quel territorio, a confine dei Comuni di […]
Un nostro concittadino, Gabriele Orfino Tancorre, durante una ricognizione avvenuta nel 2007, nella contrada Vallata, teatro degli avvenimenti che videro coinvolto il sergente filoborbonico Pasquale Romano, in contrasto con la decisione plebiscitaria di annessione delle nostre terre al Regno sabaudo, fece delle scoperte, a dir suo, eccezionali.
In quel territorio, a confine dei Comuni di Gioia, Laterza e Castellaneta, si trovò alla presenza di qualcosa di insolito: delle linee che gli parve raffigurassero tre figure preistoriche tracciate al suolo, aventi ognuna la dimensione di circa 200 x 300 metri.
La scoperta della prima immagine, che avvenne casualmente al confine tra Gioia e Laterza, aveva una forma simile a quella di un ‘ pastore ‘, mentre le altre due furono frutto di ricerche programmate a seguito di quel primo ritrovamento.
La seconda figura preistorica, trovata anch’essa a confine tra i territori di Gioia e di Laterza è stata chiamata ' il cacciatore ‘ mentre l’altra , confine tra Gioia, Laterza e Castellaneta è stata chiamata ‘ il danzatore ‘, nomi rivenienti dalla analogia con quelle immagini.
Lo scopritore sin dall’anno della sua scoperta, il 2007, ha cercato di coinvolgere i sindaci dei Comuni in cui ricade l’area interessata a queste figure preistoriche e ha inviato delle foto anche ad Alberto Angela, conduttore del programma televisivo Passaggio a Nord-Ovest, per dar risalto all’avvenimento e sfruttarlo anche dal punto di vista turistico, ma non avendo ricevuto alcun cenno di interessamento da costoro, nel 2011 ha provveduto a far stampare il frutto delle sue ricerche nel libro: Sergente ROMANO da Gioja in Terra di Bari. Commissione Parlamentare d'Inchiesta sul Brigantaggio (C.P.I.B.).
Non riusciamo a spiegarci come mai nessuno studioso abbia preso in considerazione la possibilità di approfondire l'argomento per verificare l'attendibilità delle supposizioni avanzate dallo scopritore e l'eventuale datazione delle ' opere '.
In attesa di studi e chiarimenti in merito, possiamo avanzare solo ulteriori ipotesi. L’eccezionalità della scoperta, se confermata tale da autorevoli esperti, sembrerebbe risiedere non solo nella enorme dimensione delle immagini, ma anche sarebbe confermata dal fatto che ci troviamo per la prima volta, almeno nel nostro territorio, di fronte ad immagini non dipinte o scolpite sulla roccia, ma eseguite sulla terra.
La grandezza delle figure potrebbe assumere anche un significato apotropaico, cioè di scongiuro, di protezione dai malanni da parte delle divinità nei confronti di quelle popolazioni ivi residenti.
Se poniamo attenzione ai temi trattati, potremmo datare tali figure tra diecimila e quattromila anni a.C. Infatti la presenza di una figura che rappresenterebbe un pastore e un cacciatore sarebbe indicativo del periodo in cui fu eseguita, probabilmente durante il passaggio dalla civiltà dei popoli cacciatori a quella degli allevatori e durante quell' ulteriore passaggio dalla vita vissuta al riparo nelle caverne o delle grotte naturali o scavate da mano umana, così numerose nel nostro territorio, agli spazi più ampi vissuti all’aperto.
A motivo del copyright non è possibile pubblicare le foto della scoperta. Esse, riportate schematicamente sulla copertina del volume stampato nel 2011, però possono essere visibili nella loro forma naturale al seguente link: https://books.google.it/books?isbn=8896310172.
23 Giugno 2016