Enrico Castellaneta
Nato il 27 maggio 1862 in Gioia del Colle, in Piazza, da padre gioiese ( l’architetto Vincenzo, poi sindaco ) e da madre altamurana ( Maria Labriola ). Apprendiamo notizie della sua vita da una sua autobiografia “Avendo dimostrato da ragazzo buona disposizione per il disegno, mio padre voleva fare di me un architetto o […]
Nato il 27 maggio 1862 in Gioia del Colle, in Piazza, da padre gioiese ( l’architetto Vincenzo, poi sindaco ) e da madre altamurana ( Maria Labriola ).
Apprendiamo notizie della sua vita da una sua autobiografia
“Avendo dimostrato da ragazzo buona disposizione per il disegno, mio padre voleva fare di me un architetto o almeno un ingegnere. Studio perciò nelle Scuole Tecniche di Altamura e nell'Istituto Tecnico con poca buona voglia: i colori mi attiravano. Giovinetto, ebbi la più grande impressione dalla Conversione di San Paolo nella cattedrale di Altamura, una delle più belle pitture di Domenico Morelli. Finalmente mio padre, un po’ tardi, mi permise di frequentare l'Istituto di Belle Arti di Napoli, dove non c'erano più all'insegnamento il Morelli e il Palizzi. Vi trovai il Toma da cui sentii subito il fascino personale; sereno, penetrante e serio insegnante. Frequentai saltuariamente, come i miei compagni, l'Istituto, per la poca fiducia che avevamo della massa degli insegnanti e dell'andamento dell'insegnamento. Quando Pasquale Villari ( cognato del Morelli ) andò al Ministero ( della Pubblica Istruzione ) fece rientrare all'Istituto il Morelli e il Palizzi, io vi ritornai ( 1891 ) e vi rimasi due anni studiando assiduamente.
Nel 1893 mi diplomai Insegnante di Disegno e tornai a Gioia. Dopo me ne andai a Capri ( 1894 ), ove risiedetti 15 anni. Perduto mio padre, abbandonai Capri e me ne venni a Gioia ( 1906 ) per curare le cose mie. E non ho più lasciato la Puglia “.
Come lui stesso precisa, il suo allontanamento da Capri era anche dovuto al fatto che non tollerava la industrializzazione dell’isola e le speculazioni conseguenti.
Il prof. Michele Viterbo scrive: Dal 1907 sino alla sua morte abbiamo avuto in E. Castellaneta il pittore del paesaggio pugliese e dei tipi più caratteristici del nostro popolo. I dintorni di Gioia e l’ombra dei vicoli del vecchio abitato, il mare e le grotte di Polignano, i mercati pugliesi, le folle multicolori; tutto via via è stato da lui ritratto.
A Gioia insegna disegno nella Scuola Popolare di Disegno e di Calligrafia, istituita dal prof. Gennaro Minei e insieme agli artisti, scultori e pittori, Masi, Iacobellis e Romano fa parte di una pattuglia di artisti locali che animeranno la vita artistica gioiese a partire dagli anni ’10 in poi.
La Scuola, divenuta comunale fu successivamente trasformata in Scuola di Arti e Mestieri, la cui Direzione nel 1920 fu affidata ad Enrico Castellaneta.
Non trovando in Gioia quell’ ambiente favorevole alla sua attività artistica, né gli stimoli che aveva riscontrato a Capri, per la modesta sensibilità dei gioiesi all’arte pittorica per cui si dedica ad altre attività ed iniziative.
E’ lo stesso Castellaneta a ricordarcelo: “ La mia produzione Pugliese non è ampia, perché dovetti occuparmi di altro: della vigna ( studiandone i metodi di coltivazione ) e di incarichi vari.
A Gioia, infatti, insieme i citati artisti fonda il Circolo letterario “ Giuseppe Del Re “, all’interno del quale opera una sezione artistica, di cui svolge la funzione di segretario, che organizza mostre oltre che artistiche anche di lavori femminili, allo scopo di far conoscere il lavoro degli artisti locali e di valorizzare l’abile e delicato lavoro delle nostre donne.
Una prima Mostra Artistica e di Lavori femminili si tenne nel 1912 nei locali della Scuola Mazzini: furono esposti in quei locali per un mese: dipinti di Francesco Romano, di Michele Romano, di Saverio Benedetti, di Filippo Surico, dello stesso Castellaneta, sculture di Giuseppe Iacobellis e di Giuseppe Masi, paesaggi e caricature di Michele Cuscito Montesano, lavori in ferro battuto di Castellaneta Pomes, ricami e merletti di ricamatrici gioiesi, opere di ebanisteria di Curione e Celiberti, delle foto del fotografo Minei e persino alcune opere degli architetti Labellarte e Pinto.
Tale Circolo rimase in vita solo un anno.
Nel 1917 nella Mostra organizzata dalla Provincia di Bari al Teatro Margherita sono esposte oltre ad alcune tele del Castellaneta anche dipinti di Jacobelli, Romano e Masi.
Partecipa ad altre Mostre a Taranto e Lecce e alcune sue opere sono esposte in alcune esposizioni d’arte che si tengono a Napoli, Edimburgo, Liverpool, Glasgow, Berlino e Pietroburgo.
Nel 1921 organizza una Mostra Agricola, Industriale ed Artistica, alla quale partecipò il Sottosegretario all’Agricoltura On, Spada e numerose autorità regionali.
Dal 1922 fino al 1927 organizza l’annuale “ Mostra Zootecnica “.
Nel 1923 partecipa a Roma alla Mostra degli Artisti Pugliesi, dove il suo quadro “ l’Idillio “, tra gli altri, riscuote anche l’ammirazione di Mussolini.
Nel 1924 partecipa alla “ Prima Biennale Meridionale “ svoltasi a Bari. Nel 1925 alcune sue opere sono esposte alla “Prima Mostra del paesaggio pugliese “, organizzata dall’Ente Pugliese di Cultura. Nel 1925 partecipa a Taranto alla “ Prima Mostra d’arte permanente “
Nel 1930 collabora alla pubblicazione del quindicinale locale “ Strapaese “, che trattava di letteratura, arte e varietà.
Nel 1934 presenta a Bari la testimonianza della sua produzione artistica a partire dal 1882 fino al 1933.
Numerosi gli incarichi che ricoprì.
– Presidente dell’Asilo Comunale De Deo
– Commissario per l’assistenza ai profughi di guerra
– Segretario del Comitato per l’assistenza agli orfani dei contadini deceduti in guerra
– Sub-Commissario allo Stato Civile
– Commissario Prefettizio del Comune, in assenza del R. Commissario
– Ispettore Onorario dei Monumenti e degli Scavi per la circoscrizione Gioia-Noci
– Direttore della Scuola Comunale per Arti e Mestieri
– Direttore Onorario dell’Ente Pugliese di Cultura Popolare “.
In occasione della istituzione della Pinacoteca d’Arte antica e moderna della Provincia di Bari furono acquistati due quadri di Enrico Castellaneta.
Nel 1940 Castellaneta dona alla Pinacoteca della Provincia di Bari alcune delle sue opere più significative.
Termina il suo percorso terreno il 23 ottobre 1953 a Bari.
Il suo amico fraterno Michele Viterbo, che in vita ne aveva apprezzato le qualità umane e le doti di artista, così si espresse: Davvero egli era riuscito ad interpretare la natura e l’essenza della regione natia, poeticamente teso alla gloria del sole, del mare e del cielo di Puglia.
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13 Ottobre 2014