Don Tonino Bello nel 30° anniversario della morte

Quest’anno ricorrono due anniversari: due cantori dell’armonia, della musica e della pace, che ci allontanano dalle miserie umane per innalzarci al cielo, a Dio, Re della pace, dell’armonia e dell’amore. Sono entrambi nativi di Alessano, dove sono anche sepolti. Il primo è il maestro Paolo Falcicchio direttore della Banda Musicale di Gioia del Colle, del […]

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Don Tonino Bello con papa Giovanni Paolo II

Quest’anno ricorrono due anniversari: due cantori dell’armonia, della musica e della pace, che ci allontanano dalle miserie umane per innalzarci al cielo, a Dio, Re della pace, dell’armonia e dell’amore.

Sono entrambi nativi di Alessano, dove sono anche sepolti. Il primo è il maestro Paolo Falcicchio direttore della Banda Musicale di Gioia del Colle, del quale quest’anno ricorre il 60⸰ anniversario della morte mentre l’altro è don Tonino Bello, vescovo di Molfetta, anche lui musicista per diletto, a cui piaceva suonare la fisarmonica e l’organo, cantore dell’armonia dell’universo e della pace, del quale quest’’anno ricorre il 30⸰ anniversario della morte.

Sin dall’antichità la musica ha suscitato un fascino straordinario a tal punto che molti popoli credevano che essa fosse un dono degli dei.

Ma è di don Tonino Bello che stasera vogliamo parlare e dedicargli questa rappresentazione.

Il 20 aprile 2023 ricorre il trentesimo anniversario della morte di don Tonino Bello (Alessano 1935- Molfetta 1993).In occasione di questa ricorrenza un gruppo di divulgatori del suo messaggio di pace o, come lui diceva, di costruttori di pace, ha pensato di ricordarlo con una manifestazione pubblica. Saranno rievocati alcuni avvenimenti significativi della vita di don Tonino, recitati brani tratti da pagine scritte da lui e saranno eseguiti brani musicali al suono di chitarra, percussioni e fisarmonica, a ricordare anche la passione del vescovo molfettese per la musica e per l’utilizzo di strumenti musicali.

Don Tonino Bello in Africa

Giovan Battista Vico alcuni secoli fa ha parlato di corsi e ricorsi nello svolgimento della storia dell’umanità. In realtà di corsi e ricorsi possiamo parlare a proposito di eventi verificatisi 30 anni fa. Infatti risale alla fine del 1991 e agli inizi del 1992 lo scoppio della guerra tra Bosnia e Croazia. Dal 2022 stiamo assistendo ad alcuni fotogrammi di un film già visto 30 anni fa, cioè un’altra guerra che sta insanguinando l’Europa: quella tra la Russia e l’Ucraina.

Sempre 30 anni fa, nel dicembre del 1992 il vescovo di Molfetta, don Tonino Bello, effettuò un rischiosissimo pellegrinaggio a Sarajevo, devastata dalla guerra, sfidando i bombardamenti e le mine, a capo di un gruppetto di 500 credenti di diverse nazionalità, per dimostrare che era possibile vivere nella concordia e spingere i belligeranti a deporre le armi e a raggiungere la pace. È l’ultima azione del vescovo pugliese per la pace.

A Sarajevo don Tonino parlando in un cinema illuminato da piccole candele, poiché in città mancava l’elettricità, così come sta avvenendo ai nostri giorni a Kiev, disse: La strada per la pace è la non violenza attiva; gli eserciti di domani saranno questi: uomini disarmati.

Luigi Bettazzi, vescovo di Ivrea, anche lui presente alla marcia, ricorda: Don Tonino prese la parola per dire che eravamo giunti fin lì per comunicare ai nostri fratelli che eravamo loro vicini e che il mondo non li aveva dimenticati. In secondo luogo che volevamo richiamare le nostre responsabilità nel conflitto, di europei e di italiani. In terzo luogo ribadire in mezzo a quella violenza e a quella ferocia l’unica risposta possibile era la non violenza.

Da sempre don Tonino è stato uomo di pace, tanto da essere nominato nel 1985, dopo il vescovo Bettazzi, presidente di Pax Christi, movimento cattolico internazionale per la pace, associazione nata nel 1954 per volontà dell’allora mons. Montini, della segreteria vaticana.

Don Tonino Bello con gli immigrati

Scende in campo accanto ai disoccupati delle Acciaierie Pugliesi di Giovinazzo, apre la sua casa agli sfrattati e il 1985 a Ruvo fonda la Comunità di Accoglienza e Solisarietà Apulia, per il recupero di tossicodipendenti.

Ma quale filo sottile lega la figura di don Tonino Bello a Gioia del Colle?

Don Tonino si impegnò per l’obiezione fiscale contro l’approvazione delle spese militari e contro il piano di militarizzazione della Puglia: dal poligono di tiro nella Murgia barese, che avrebbe sottratto migliaia di ettari di terreno agli allevatori della zona, alla paventata installazione degli aerei F 16 nell’aeroporto di Gioia del Colle, riuscendo a convincere gli altri vescovi pugliesi a sottoscrivere una sua richiesta contro l’utilizzo di caccia bombardieri.

Marcia anche su Comiso, base aerea americana in Sicilia, protestando contro l’eventuale utilizzo di euromissili, attacca la politica del governo Craxi, che prevedeva una fase nuova di riarmo delle nostre forze armate e sostiene la campagna contro i produttori di armi, definiti mercanti di morte.

Durante la guerra tra Iraq e Kuwait nel 1991 don Tonino scrive ai nostri parlamentari perché non approvino l’intervento armato dell’Italia.

Ancora nel 1991 è in prima linea a Bari ad organizzare l’accoglienza degli albanesi che approdano a migliaia nel capoluogo pugliese.

Don Tonino, fedele interprete della missione della Chiesa, viene definito il ‘Vescovo della Chiesa del grembiule’: infatti oltre ad aver accolto extracomunitari ha ospitato anche i clochard o barboni.

Don Tonino in marcia per la pace

Si è spesso scontrato con alcuni settori del mondo politico e delle gerarchie ecclesiastiche, che lo consideravano su posizioni estremiste che non condividevano, mentre in realtà erano fedeli al Vangelo e alla dottrina espressa dal   Concilio Ecumenico Vaticano II, le cui vicende seguì da vicino, per aver accompagnato il suo vescovo a Roma per lo svolgimento del Concilio stesso.

Nel 2018, venticinquesimo anniversario della sua morte papa Francesco si è recato in pellegrinaggio ad Alessano, paese natio di don Tonino, nel cui cimitero cittadino è sepolto, e poi a Molfetta, la diocesi che guidò dal 1982 fino al 1993, anno della sua morte.

Sempre nel 2018 papa Francesco ha detto: Lo stile pastorale di don Tonino rivelava il desiderio di una Chiesa per il mondo; non mondana, ma per il mondo, al servizio del mondo. Una Chiesa monda di autoreferenzialità ed estroversa, protesa, non avviluppata dentro di sé non in attesa di ricevere, ma di prestare prontamente soccorso; mai assopita nella nostalgia del passato, ma accesa di amore per l’oggi, sull’esempio di Dio.

Il 27 novembre 2007 Mons. Luigi Martella, suo successore nella diocesi di Molfetta, avvia l’iter della Causa di Canonizzazione di don Tonino Bello presso la Congregazione delle Cause dei Santi.

Nel 2021 papa Francesco ha riconosciuto le virtù eroiche del Servo di Dio don Tonino Bello, che viene dichiarato Venerabile, mentre è in dirittura d’arrivo il processo di beatificazione. In occasione dell’ultima giornata dell’Assemblea generale straordinaria della CEI, il Vescovo di Molfetta, nel ricordare che quella notizia era stata data con singolare privilegio concesso dal Papa, disse: Don Tonino è l’esempio di un vescovo autentico che dobbiamo tenere sempre presente. Don Tonino esagerava nel bene, nella carità e nell’umiltà. Il suo esempio avvicinerà ancora più persone a Dio. La Chiesa locale italiana e universale è nella gioia più grande. So no state riconosciute le virtù di un uomo che è stato il nostro Vescovo e che rappresenta un riferimento imprescindibile per tutti noi.

Copione della rappresentazione in onore di don Tonino Bello

Quest’anno rappresenta una singolare coincidenza: il 20 aprile ricorre il trentesimo anniversario della morte di don Tonino.

Come il 1993 ha segnato la morte terrena di don Tonino, la sua pace eterna e, quasi profeticamente, ha segnato la fine della guerra e la pace tra Bosnia e Croazia, così a 30 anni di distanza, con il suo aiuto e la sua intercessione speriamo si possa giungere alla morte della guerra per far trionfare la pace non solo in Europa tra Russia e Ucraina, ma in tutto il mondo, in cui quotidianamente si combattono e passano sotto silenzio più di un centinaio di conflitti tra diversi belligeranti.

Le prime quattro foto sono tratte dal sito https://www.camminodidontonino.it/don-tonino-bello/.

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20 Aprile 2023

  • Scuola di Politica

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