La cava di Monte Rotondo

Monte RotondoAbbastanza tormentato è il percorso della cava di Monte Rotondo.

Il terreno su cui insiste la cava  si trova al Km. 6 della strada provinciale Gioia-Putignano;  ricade in zona agricola E/2 ed è censito nel foglio mappale n.18 dell’agro di Gioia del Colle. E’ sottoposto tutto a vincolo idrogeologico ex R.D.L. n. 326/23  nonché in parte a vincolo paesaggistico ai sensi della legge n. 431/85  e a vincolo archeologico ex lege 1089/1939.

La cava si trova in un territorio che ricade nella particolare area geostrutturale denominata ‘ Piattaforma  Carbonatica Apula ‘ che si identifica geograficamente con l’altopiano delle Murge che, fagliato, piegato e interessato da fenomeni carsici, si estende, toccando quote s.l.m. non eccessivamente elevate ( 600 mt. circa ), dalla piana della Capitanata alla piana di Brindisi e dal mare Adriatico alla fossa Bradanica.

La Piattaforma è costituita da rocce sedimentarie di età Mesozoica che formano il ‘ Gruppo dei Calcari delle Murge ‘. Si tratta di una potente sequenza di strati e/o banchi di calcari essenzialmente detritici, a grana variabile ma essenzialmente fine, talora oolitici, tra i quali si rinvengono banchi di calcari biostromali; con irregolare sequenza di strati calcarei dolomitizzati.

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Gemellaggio Gioia del Colle -Targoviste

6 Luglio 2016 Autore:  
Categorie: Primo Piano, Storia, Turismo

GemmellaggioTargoviste, città della Romania, è la sede della contea di Dambovita. Si trova sulla riva destra del fiume Ialomita, a circa 80 Km. da Bucarest, capitale della Romania. I risultati del censimento del 2011 davano a Targoviste 79.610 abitanti, dato che pone la città al 26° posto tra le più grandi della Romania. E’ una città dal passato importante in quanto tra il XV e il XVI secolo è stata la capitale della Valacchia.

Da marzo del 2004 la Romania è entrata a far parte del patto della Nato e dal 1° gennaio 2007 è diventata  Paese membro dell´Unione Europea e, così come previsto dal Trattato istitutivo della Comunità Europea, i suoi cittadini, godono a  pieno titolo del diritto di circolare e soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri e in Italia.

Il Comune di Gioia del Colle, in un periodo di negoziati propedeutici all’allargamento della UE e prevenendone  la ratifica, ha stipulato accordi  e collaborazione con una città della Romania

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Le sculture di Mario Vacca nel Centro Storico

22 Giugno 2016 Autore:  
Categorie: Primo Piano, Storia, Turismo

MARIO VACCAFacendo seguito all'originale volontà di abbellire il Centro Storico di Gioia con la creazione delle Porte dell'Imperatore, per rendere più vivo e fruibile il nostro nucleo abitativo originario, un altro artista locale si è cimentato in un'opera volta a rievocare il nostro passato e a rendere più bello questa parte del nostro paese.Le sculture in oggetto sono bassorilievi in pietra, eseguiti  nel 2012 dal nostro concittadino,  maestro costruttore, che, quando ha posto fine alla sua attività lavorativa, ha riscoperto dsi possedere un vero  talento artistico: lo scultore Mario Vacca. 

Questi lavori, eseguiti su pietra, nella sua bottega artigianale sita nel Centro Storico di Gioia, in via Carlo III di Borbone n. 17, sono stati donati al Comune di Gioia nel 2013 e  sono stati inseriti sul prospetto di alcune abitazioni del Centro Storico. Hanno quasi tutti per soggetto Federico II, Bianca Lancia, falchi, elementi questi  legati all'illustre personaggio Normanno-Svevo.

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Le Porte dell’Imperatore

PorteGrazie alla fantasia dei pittori gioiesi Mario Pugliese ( e alla collaborazione di Sergio Gatti  )  al loro amore per la nostra Gioia del Colle, artisti che hanno  pensato a far rivivere il Centro Storico, il primo  aprendo la sua  bottega artigianale, Studio Uno Tre, al n. 13 di Via Barba, anche per eventi culturali del giovedì, e poi ideando il progetto di abbellire il Centro Storico con opere pittoriche di altri artisti gioiese e non, a partire dalla I edizione del 2012, e il secondo aprendo il suo studio-laboratorio in  via Michele Petrera sempre nel Centro Storico, oggi la culla del nostro Paese si è arricchita di preziose opere che testimoniano quanto la nostra storia è legata alla presenza federiciana.

Sono appunto Le Porte dell’ Imperatore,  a cui nel 2013 si  sono aggiunte altre Porte e le sculture in pietra di un altro artista gioiese, Mario Vacca, sempre in tema con la presenza federiciana a Gioia.

I testi che corredano i dipinti sono a cura della dott.ssa Maria Marmontelli.

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Cantina Polvanera

PolvaneraIn contrada Marchesana, al confine  tra i Comuni di Gioia del Colle ed Acquaviva delle Fonti, agli inizi del Terzo Millennio si è insediata un’azienda che è lustro e vanto non solo del nostro Comune, ma che è conosciuta e apprezzata in Italia e nel mondo: è la cantina  Polvanera, i cui vigneti si estendono su un comprensorio che abbraccia i due citati territori comunali.

Questo  connubio, questa pacifica  comunanza, unitamente alla circostanza che i conduttori dell’azienda, i signori Cassano, sono originari di Acquaviva, sfata ampiamente la diceria che tra i due paesi non corre buon sangue.

      LA CONTRADA MARCHESANA

Il nome dell’azienda è legato alla storia della masseria, chiamata masseria Antonietta, la cui costruzione risale al 1820.

Non bastarono per l’abolizione della feudalità la legge 2-8-1806 di Giuseppe Napoleone e la successiva legge dell’1-9-1806 , con cui si ordinò la ripartizione dei demani, ma si dovette giungere alla sentenza del 3-3-1810 n. 17  per decidere definitivamente che le terre usurpate o chiuse dall’ex feudatario Principe di Acquaviva dovessero essere restituite al Comune di Gioia del Colle ed entrare a far parte dei demani comunali.

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Francesco e Sebastiano Capurso

CapursoUn medico gioiese agli inizi del 900 parte per le Alpi svizzere e  tornò dalla Valtellina (SO) con i due nipoti con vacche svizzere di razza brunalpina, bovini meno esigenti delle altre razze nel cibo e produttrici di maggior quantità di latte, e che quindi  sostituirono la locale podolica.

Questa scelta rivoluzionaria per quegli anni mise gli allevatori nella condizione di produrre molto latte e ai piccoli laboratori artigianali  caseari locali consentirono di avere a disposizione la materia prima per la trasformazione del prodotto vaccino locale. Si trattava di piccole botteghe-latterie più di veri e propri caseifici, in cui artigiani del latte lavoravano la materia prima per trasformarla i bunrro, mozzarelle e formaggi. Tra queste botteghe figurava ai primi del’900 quella di Orazio  e Clemente Milano  in via della Stazione, oggi villino Tateo.

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Giuseppe Romano ( detto Pinuccio )

Pino RomanoPino, o meglio Pinuccio, come veniva chiamato dai suoi amici, nasce a Gioia il 7-4-1946. Sua madre era casalinga e suo padre svolgeva la funzione di bidello nella Scuola elementare Mazzini di Gioia. Dopo aver  frequentato la scuola dell’obbligo si iscrive al Liceo Classico di Gioia dove consegue la maturità classica.   Perfeziona i suoi studi conseguendo la laurea in Lingue e letterature straniere presso l’Università degli Studi di Bari il 3 dicembre 1971.

A partire dal 1972  svolge  con professionalità e amore il suo ruolo di docente di lingua francese in diverse Scuole della  Basilicata, da San Giorgio Lucano a Montescaglioso, Rotondella, Ferrandina, Policoro e Matera.

Nel 1974  sposa Rosa Angela Mastrangelo; da questa unione nascono i due figli, Gianfranco e Dario, rispettivamente nel 1976 e nel 1983.

Negli anni ‘80 ottiene il trasferimento in provincia di Bari e insegna prima nel Liceo Scientifico di Gioia per completare la sua carriera scolastica nell’Istituto Tecnico Commerciale di Acquaviva delle Fonti.

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Mario Girardi

21 Maggio 2016 Autore:  
Categorie: Gioia Nota, Primo Piano, Storia

Mario GirardiIl prof. Mario Girardi è nato l’1-11-1948 ed è venuto a mancare il 15 giugno 2015, in concomitanza  della festa di San Vito, al quale santo ha indirizzato anche alcune sue recenti ricerche storiche.

Diplomatosi nel Liceo Classico e laureato in Lettere classiche, è stato chiamato (2001) dalla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bari ad insegnare, come Professore Ordinario, Filologia ed esegesi neotestamentaria, Storia dell’esegesi patristica, Letteratura cristiana antica (anche per la Facoltà gemmata di Taranto). È stato redattore (dal 1993) della rivista Vetera Christianorum, organo scientifico del Dipartimento di Studi classici e cristiani, e dal 2005 ha condiviso con il collega Giorgio Otranto la direzione della collana di Quaderni di Vetera Christianorum. Ha diretto (dal 2003) le Settimane di Studi patristici, organizzate a Trani dal Dipartimento di Studi classici e cristiani.

Quale «professore invitato» ha tenuto (1981-2001) corsi di Lectio Patrum e seminari di agiografia e metodologia della ricerca in scienze patristiche all’Istituto «San Nicola» di Bari, Facoltà di Teologia della Pontificia Università S. Tommaso d’Aquino in Roma. Dal 1986 ha fatto parte del Consorzio interuniversitario per gli Studi sulla letteratura esegetica cristiana e giudaica antica. È stato membro di Giunta nella Consulta nazionale dei professori universitari di Letteratura cristiana antica ( CULCA ); socio dell’Association internationale d’études patristiques ( AIEP ); dell’Associazione italiana  per lo studio della santità dei culti e dell’agiografia (AISSCA ); del Gruppo italiano di ricerca su «Origene

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Vincenzo Celiberti

Vincenzo CelibertiAnche Vincenzo Celiberti è un giovane gioiese che fa onore alla nostra città, ma   che  lavora in Francia. Per un brevissimo periodo è stato mio  alunno nella Scuola media.

Archeologo preistorico, è  specializzato in paleontologia e primatologia.  La sua passione per l’archeologia lo ha portato a girare per tutti i continenti alla scoperte di tracce della presenza dell’uomo nei tempi remotissimi. E la sua passione lo ha portato, insieme ad altri colleghi  al ritrovamento di numerosi reperti di uomini vissuti  nel periodo preistorico. Uno in particolare è stato strepitoso: il ritrovamento di un’ulna,  osso che dal suo cognome  ha  preso la dizione scientifica.

Ha preso parte a  scavi  in tutta l’Europa meridionale nonché in Etiopia, Cina e Corea del Sud.

E’ archeologo presso il Centre Européen de Recherches Préhistoriques de Tautavel in Francia.

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Roberto Cazzolla Gatti

Roberto Cazzolla GattiNativo di Gioia, dopo aver completato gli studi superiori presso il Liceo scientifico di Gioia, tra attivismo nelle associazioni ambientaliste e volontariato presso i centri di recupero della fauna selvatica, si è laureato col massimo dei voti in Biologia ambientale ed evolutiva presso l’Università degli Studi di Bari discutendo tesi (triennale) in Ecologia Marina (“Il monitoraggio delle risorse demersali del Mediterraneo”) e (specialistica) Antropologia (“Il sistema visivo dei primati e la stereoscopia”).

Ha conseguito un Dottorato di ricerca in Ecologia Forestale, presso l’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo, studiando le foreste tropicali africane e la loro biodiversità (Ph.D. in Tropical Forest Ecology), discutendo una tesi dal titolo “The anthropogenic impacts on tropical forest ecology and dynamics”.

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