Azienda Tenuta Patruno-Perniola

La Tenuta Patruno Perniola ha sede nel cuore della Murgia pugliese, a circa due chilometri e mezzo da Gioia del Colle, in contrada Marzagaglia lungo la via  per Castellaneta, in una suggestiva zona della Puglia a ridosso delle province di Bari e Taranto e rappresenta una piccola e dinamica realtà imprenditoriale. Nasce ai primi del […]

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La Tenuta Patruno Perniola ha sede nel cuore della Murgia pugliese, a circa due chilometri e mezzo da Gioia del Colle, in contrada Marzagaglia lungo la via  per Castellaneta, in una suggestiva zona della Puglia a ridosso delle province di Bari e Taranto e rappresenta una piccola e dinamica realtà imprenditoriale. Nasce ai primi del 1800 dalla passione di una famiglia per il proprio territorio, così ricco di storia e tradizioni, ma ancora poco conosciuto.

Il titolare dell'azienda, Paolo Perniola, afferma: L’azienda nasce ufficialmente nel 2002-03, quando mia madre decide di riprendere in mano la masseria di famiglia di fine 1700-primi 1800 che rischiava di essere ceduta dopo essere stata data in affitto ad un mezzadro.
Seguendo le preziose indicazioni dei nonni, ho piantato nuovamente il vigneto accanto alla masseria; la varietà scelta è rigorosamente il Primitivo di Gioia del Colle, varietà autoctona per eccellenza.
Si sceglie il terreno, la modalità di impianto, la distanza tra le piante, che devono avere spazio vitale per respirare e non stare addossate le une alle altre, con la finalità di massimizzare l’investimento, e via dicendo.
Dopo la vigna, segue la piantumazione di una serie di alberi da frutto e ornamentali tipici del territorio (ulivi, melograni, peschi, fichi, giuggioli, mandorli, ciliegi, amarene, ma anche allori, corbezzoli, carrubo, oleandri), con lo scopo di ripristinare lentamente la struttura restituendole la bellezza che la caratterizzava.

Nonostante fossi alle prese con gli studi universitari in Medicina e Chirurgia, condivisi l’idea di mia madre di far rivivere questa struttura, della quale avevo ricordi meravigliosi, avendo trascorso i mesi estivi in compagnia dei nonni, dalla fine della scuola alla vendemmia, che rappresentava per me un momento di gioia e di dispiacere (alla gioia della vendemmia faceva da contraltare la consapevolezza che, da lì a poco, sarebbe ricominciata la scuola).
I ricordi dei fichi secchi con le mandorle, il vin cotto di fichi cucinato a fuoco lento nel caminetto nel pentolone di rame, la passata di pomodoro fatta coi pomodori “datterini di Polignano” coltivati nel nostro orticello, i pomodori messi a seccare sulle sporte di vimini intrecciato, le cicerchie, il purè di fave, i sivoni e le cicorie (erbe eduli tipiche di questa zona) sono riemersi dalla memoria e sono diventati nuovamente una realtà gastronomica quotidiana o legata a periodi particolari dell’anno (come i mostaccioli e le fiorentine, dolci invernali tradizionali, e come le cartellate, dolci tipici natalizi).

La filosofia aziendale è improntata sul rispetto dell’ambiente, del territorio e delle tecniche colturali tradizionali.

Tutta l’azienda ed i suoi prodotti sono certificati biologici, incluso il vigneto, e non abbiamo mai fatto uso di sostanze chimiche, fitofarmaci, pesticidi.
Attendiamo che l’Enel ci mandi l’autorizzazione a collegare l’impianto fotovoltaico che ci permetterà di essere autonomi per quanto riguarda la produzione di energia elettrica per le
attività dell’azienda.

A questo scopo, è stato ripristinato accanto alla masseria il vigneto, localizzato in una zona particolarmente vocata per il Primitivo di Gioia del Colle, perché adatta a svilupparne le migliori caratteristiche: la posizione collinare, a circa 350 mt s.l.m., l’ottima esposizione al sole, la ventilazione continua, le frequenti escursioni termiche e il terreno roccioso ricco di minerali, che danno al terreno un colore rossiccio tale da denominare questa come la zona delle “Terre rosse”.

Rispetto ad altre zone regionali e nazionali di produzione, solo qui, le condizioni climatiche e territoriali particolarmente felici, portano all’espressione di un vino di ottima qualità, elegante, tannico, di gran corpo, pieno ed armonico.

Le lavorazioni in cantina non risultano mai invasive e non interferiscono sulla piena espressione aromatica dei vini da noi prodotti, nell’intento di valorizzare il carattere del Primitivo e la potenzialità espressa dal terrori; le uve a bacca rossa del Primitivo, rappresentano, infatti, il simbolo, l’identità, la storia vitivinicola di Gioia del Colle.

Presso la Tenuta, si producono vini da uve Primitivo in purezza, una DOC, un IGT ed un IGT dolce.

Crediamo molto nelle potenzialità di questo vitigno, tanto che la nostra interpretazione dei vini secchi non ne aumenta la struttura arricchendola esageratamente col legno, né, all’opposto, punta sulla freschezza e sulla giovanilità; tendiamo, infatti, a valorizzarne la trama fitta e corposa, e la struttura e la consistenza tipica dei grandi vini rossi.
La versione dolce, invece, rappresenta una ulteriore esplorazione delle possibilità espressive di questa terra, secondo una chiave di lettura legata alla antica tradizione del Primitivo dolce rivisitata con tecniche moderne
.                     

La decisione di lavorare da sempre unicamente con il Primitivo si accompagna all’obiettivo di migliorare costantemente la qualità dei vini prodotti, per poter permettere tanto all’appassionato di vino quanto al bevitore occasionale di poter gustare un qualcosa di unico ed inimitabile.

L'obiettivo prioritario  dell'azienda, sottolineato dal titolare, è  quello di preservare e valorizzare le caratteristiche del vitigno principe della zona, il Primitivo di Gioia del Colle, di cui si trovano tracce risalenti ai tempi dei Peuceti e che fu riconosciuto e classificato per la prima volta nella seconda metà del ‘700, dal Primicerio Filippo Indellicati; il religioso benedettino si avvide presto delle potenzialità del vitigno, che studiò e migliorò nel corso degli anni, fino a selezionarne le piante migliori che sono arrivate a noi ( dal sito Tenuta Patruno-Perniola ).

L’azienda vinicola gioiese è stata premiata con due Medaglie d’Oro per due vini che produce: “Marzagaglia Primitivo DOC Gioia del Colle 2011” e “Lenos Puglia IGT 2014”, nella categoria dei vini rossi secchi tranquilli IGP e DOP al concorso “Selezione del Sindaco” tenutasi nel la città dell’Aquila lunedì 4 luglio 2016.  La DOC di Gioia del Colle "Marzagaglia", annata 2011, è uno dei rossi di punta della cantina, ottenuto dal 100% di uve Primitivo di Gioia del Colle. Questo vino nasce dalle uve dei vigneti piantati sulla "Terra Rossa" e rocciosa della collina dove è ubicata la masseria di famiglia.

In rappresentanza del Sindaco, invitato per l’occasione dall’organizzazione dell’evento, sono stati presenti a L’Aquila l’Assessore alla Cultura Anna Maria Longo e il Consigliere Pierluigi Mancino. Ciò per attestare la vicinanza dell’amministrazione al vincitore e l’orgoglio cittadino, ma anche per iniziare a tessere quella rete virtuosa di aziende, imprenditori, istituzioni ed amministrazioni, necessaria a supportare iniziative per la valorizzazione di tutto il settore agroalimentare gioiese”.

La Tenuta Patruno Perniola, giovane cantina appartenente alla storica famiglia gioiese, gestita da Paolo Patruno, ha conquistato, unica in Puglia e tra le sole 13 cantine in tutta Italia, la “Gran Medaglia d’Oro” alla 23ma edizione del "Concours Mondial de Bruxelles" 2016, concorso enologico internazionale a cui hanno partecipato 8750 campioni di vino, provenienti da 52 Paesi produttori.

Questo importantissimo premio segue le altre due Medaglie d’Oro conseguite con lo stesso vino ai concorsi enologici internazionali “Selezione del Sindaco” 2015 e “Berliner Wein Trophy” 2016.

Nel 2017  a Paolo Patruno di Tenuta Patruno-Perniola è stata assegnata  La Roncola d’Oro. 

Una parte della masseria è diventata in agriturismo e masseria didattica, e presso la tenuta  son disponibili 5 appartamenti autonomi, con un minimo di 2 fino ad un massimo di 5 posti letto per un totale di 13-14 ospiti.
L’azienda agricola è a gestione rigorosamente familiare. La proprietà è in parte di mia madre ed in parte di mio zio. La gestione è tutta a mio carico, con l’importante aiuto di mia madre.

Superficie coltivata totale (ettari): circa 34 ettari (2,7 ettari di vigneto, circa 1,5 ettari di uliveto, circa 28 ettari di seminativo e di altre colture/alberi)
Tanto la masseria, quanto il vigneto, il piccolo frutteto e l’orto, sono di proprietà di mia madre, mentre l’uliveto ed i seminativi sono di proprietà di mio zio
.

Presso la Tenuta si producono vini di uve Primitivo in purezza. Di seguito l'elenco di vini prodotti (Denominazione e cru o nome di fantasia):

DOC Gioia del Colle, tipo di vino: Primitivo di Gioia del Colle, nome: “Marzagaglia”
IGT Rosso Puglia, tipo di vino: Primitivo di Gioia del Colle, nome: “Battaglio”
IGT Rosso Puglia, tipo di vino: Primitivo di Gioia del Colle, nome: “Chirintana”
DOC Gioia del Colle, Riserva, tipo di vino: Primitivo di Gioia del Colle, nome: “1821”
IGT Puglia, tipo di vino: Verdeca, nome: “Striale”
IGT Puglia, tipo di vino: Rosato, nome: “Ghirigori”
IGT Puglia, tipo di vino: Primitivo, nome “Lenos”Numero totale di bottiglie prodotte (mediamente): circa 10.000 in totale. Non produciamo le stesse etichette tutti gli anni, ma ci regoliamo in funzione dell’annata.
Vendita diretta (specificare se in azienda, mercati, fiere, e la percentuale): si, e ci stiamo attrezzando per un piccolo punto vendita.
Vendita nella media e/o grande distribuzione (specificare la percentuale e in quali catene, per esempio Coop, Eataly, ecc.): no, non vendiamo tramite circuiti di grande distribuzione ma solo in enoteche, wine bar e ristoranti selezionati.

Non ci sono rischi ambientali, visto che non ci sono discariche né industrie nelle vicinanze.

Sono  contrario all’uso indiscriminato di OGM di ogni sorta, afferma Paolo Patruno, alla mancanza di apposite specifiche indicazioni sui prodotti che ne contengono anche in tracce, ma per non apparire quanto meno senza che prima non ci siano ricerche, anche trasversali e non allineate, che concordino sulla loro validità e non alternino l’ecosistema in cui vanno ad inserirsi.
+Riporto una parte di un articolo che condivido appieno: (cit.http://csaarcadia.org/blog/2012/notizie/altroconsumo-e-il-biologico-polemiche-sul-biologico-mangiare-meno-e-mangiar-sano-la-diffusione-degli-ogm-le-multinazionali-dellagroalimentare-la-compromissione-degli-scienziati-sono-nervi-scope/)
“Non è certo una novità che in questi anni, per sostenere l’opportunità dell’introduzione nella produzione e nel consumo alimentare di colture e prodotti OGM e per mascherare i guasti e i rischi per la salute provocati dalla grande distribuzione agroalimentare, oltreché dall’evidente peggioramento della qualità del cibo in vendita, si sia più volte costruito campagne disinformative nei confronti del biologico e delle produzioni naturali. In fondo, di scienziati compiacenti agli interessi delle multinazionali, in questo caso delle lobbies agroalimentari, è costellato il mondo scientifico mondiale. E, quindi, via con studi atti a dimostrare l’inattendibilità della migliore qualità del cibo biologico rispetto a quello frutto della ricerca OGM o da produzione intensiva. E via con le informazioni sulla impossibilità di convertire la produzione agricola a questi sistemi pena un peggioramento delle condizioni alimentari delle popolazioni più povere e un impoverimento delle scorte per l’alimentazione di tutte le popolazioni del pianeta…e quant’altro ancora”.

Per tre anni La Cantina Perniola-Patruno ha  partecipato al    'Palio delle botti', disputato nellle strade del Centro storico di Gioia del Colle, aggiudicandosi  le prime tre edizioni. Alla quarta edizione, disputatasi lo scorso anno non ha partecipato.

 

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14 Aprile 2020

  • Scuola di Politica

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