Il prof. Vito Jacobellis

16 Ottobre 2021 Autore:  
Categorie: Gioiesi nel Mondo, Storia

Il prof. Vito Jacobellis

Poco più di un secolo fa nasceva un noto nostro concittadino: Vito Sante Jacobellis, il quale ancora oggi viene ricordato con il soprannome di Cavatijddd.

Figlio di don Agostino, farmacista, e di Carolina Celiberti, nasce a Gioia il 6 agosto 1920.

È noto a una numerosa schiera di studenti gioiesi per aver insegnato Storia e Filosofia nel locale Liceo Scientifico.

Si è interessato di numerosi temi storici, consapevole della validità e dell’attualità del detto historia magistra vitae, e dalla storia della propria famiglia trasse gli insegnamenti per affrontare il difficile cammino quotidiano. Quei valori di umanità, di impegno, di ascolto, di dedizione agli altri, che avevano nutrito la sua crescita e che gli erano stati abbondantemente forniti dai suoi genitori, furono le linee guida che ispirarono il suo cammino nei vari campi in cui spese le sue energie.

La Storia dell’umanità e quella della sua famiglia, unitamente agli insegnamenti che da essi ricavava, lo portarono a privilegiare l’approfondimento degli eventi della Storia. Continua la Lettura

Un curioso episodio della Banda musicale di Gioia del Colle

La Banda musicale di Gioia suona a San Severo nel 1951,
Disegno sul settimanale ‘La Domenica del Corriere’

Sulla storia della Banda musicale di Gioia del Colle non c’ è cittadino che non lo colleghi al Maestro Paolo Falcicchio e alle sue strepitose vittorie al Concorso Internazionale di Venezia nel 1924 e a quella fuori Concorso del 1928 a Bologna.

Sarebbe oltremodo prolisso parlare dei riconoscimenti che il Premiato Concerto Musicale ‘Paolo Falcicchio’ di Gioia del Colle ha ottenuto in oltre due secoli di vita.  Basta ricordare che fino al 1990 nel palmarès della Banda di Gioia erano presenti 80 medaglie d’oro, 100 coppe d’oro, 30 bacchette d’oro ed oltre 200 Diplomi e attestati vari di merito.

Negli oltre duecento anni di vita numerosi sono stati gli episodi che hanno visto coinvolto il nostro Concerto musicale: riconoscimenti, registrazioni discografiche, liti fra bande, ecc.

Di questo e di altro parlo nei miei due volumi La Banda Musicale di Gioia del Colle 1818-2017. Storia, documento, immagini e testimonianze, editi nel 2017 dalla Tipografia SUMA.

Rasenta il comico un avvenimento, che riporto nel secondo volume, che  ha visto coinvolto la Banda musicale di Gioia durante una esibizione tenuta nel 1951. Continua la Lettura

I Gioiesi ad Altamura

6 Febbraio 2021 Autore:  
Categorie: Gioiesi nel Mondo, Storia

Stemma del Comune di Altamura

Legami di sangue collegano da secoli gli abitanti dei Comuni di Gioia e di Altamura.

Entrambi i Comuni hanno avuto un significativo sviluppo durante il regno di Federico II di Svevia.

A lui infatti è dovuta la ristrutturazione e il completamento del vecchio fortilizio bizantino-normanno di Gioia del Colle, che diventerà il castello normanno-svevo. A Federico II si fa anche risalire il ripopolamento della città di Altamura.

Infatti lo stemma della città di Altamura è composto da uno scudo diviso in quattro parti colorate in cui si alternano il rosso e il bianco. Sullo scudo è presente una corona, mentre nella parte inferiore si legge la seguente iscrizione: FEDERICUS ME REPARAVIT, Federico mi ricostruì.

Ad Altamura esisteva un castello, probabilmente fondato da Federico II, del quale alcuni scavi recenti hanno portato alla luce resti delle fondazioni. A ricordo della presenza del castello, nel passato, ci resta  un’area rettangolare di m. 67 x m. 55, come si ricava da una pianta degli inizi del XVIII secolo, realizzata dall’architetto Donato Giannuzzi, con uno dei suoi lati maggiori coincidente alla misura del lato più esteso del corpo edificato che si affaccia lungo l’attuale via Santa Teresa. Continua la Lettura

Da Gioia del Colle a New York: Pietro Capodiferro, un artista a noi sconosciuto.

30 Novembre 2020 Autore:  
Categorie: Gioiesi nel Mondo, Storia

Pietro Capodiferro.Fonte: J. Willis Sayre Collection of Theatrical Photographs
(fotografia attualmente di proprietà dell’autore della ricerca)

Riporto una ricerca del nostro concittadino Francesco Capodiferro su un suo parente che si è distinto come musicista e celeberrimo solista di tromba e cornetta a New York  durante i primi quattro decenni del ‘900.

L’ondata migratoria di immediata fine ‘800 e prima metà ‘900 dall’Italia agli Stati Uniti d’America ha visto molti uomini e donne abbandonare la madrepatria in cerca di un riscatto sociale ed economico. Alcuni migranti sono poi diventati personaggi noti in terra d’America ma al contempo dimenticati nelle terre d’origine.

Un uomo a noi sconosciuto, di cui non si trova menzione nei libri di storia locale, legato a Gioia del Colle, è Pietro Capodiferro il cui nome e la cui storia è gradualmente emersa durante la personale e meticolosa ricerca genealogica dell’omonimo cognome. È stato faticoso trovare e mettere a confronto le fonti per delineare una storia veritiera e attendibile.

Pietro Capodiferro è stato un famosissimo musicista e celeberrimo solista di tromba e cornetta a New York e la sua carriera ha ricoperto i primi quattro decenni del ‘900, tutt’oggi ricordato nelle riviste specializzate d’oltreoceano.

La storia di Pietro è legata a quella del padre, Vito Antonio. Il capofamiglia Vito Antonio Capodiferro, nato a Gioia l’11 dicembre 1854 da Pietro e Pasqua Maria Curione, è un musicante; così sono definiti all’epoca coloro che suonano nelle bande musicali. La sua carriera è peregrina fra le diverse città pugliesi in cui milita con la sua professione. La militanza bandistica di Vito Antonio è testimoniata dalle nascite dei suoi figli che vengono dichiarati in diversi paesi: Pasqualina nasce ad Acquaviva il 1 aprile 1881; Pietro, Acquaviva, 13 ottobre 1882; Maria Pasquale, Conversano, 7 maggio 1888; Cornelia, Canneto, 7 giugno 1892; Angela Rosa, Gioia, 15 gennaio 1898. Di tre figli non si riesce a individuare il luogo di nascita: Anna (1894); Vincenzo (1895); Giovanna (1897). La compagna di Vito Antonio, il cui nome è a volte omesso, a volte citato negli atti di nascita con la specifica di “donna non coniugata”, è Nunziata Maria Giandomenico, nata a Gioia il 25 marzo 1858 da Giuseppe e Cornelia Capurso. Continua la Lettura

Lo Scriptor Iohensis

12 Ottobre 2020 Autore:  
Categorie: Gioiesi nel Mondo, Storia

Miniatura presente nella Bibbia di Manfredi, presente nella Biblioteca Vaticana, che rappresenta Manfredi mentre riceve la Bibbia manoscritta dallo scriptor Iohensis.

Sia nel passato che al presente le Scuole di Gioia si sono distinte per impegno degli studenti, per professionalità dei docenti, per l’ampia offerta formativa realizzata.

In passato Gioia è stata all’avanguardia in vari settori della vita pubblica e sociale e si è distinta per la presenza di uomini che hanno lasciato un segno in ambito locale, regionale ed extraregionale.

Nella Biblioteca Vaticana è presente la cosiddetta Bibbia di Manfredi, opera manoscritta firmata dallo scriptor Iohensis, uno scrittore di Gioia che operava alla corte del principe Manfredi. Lo stesso Iohensis ha firmato una Bibbia presente nella Biblioteca Nazionale di Parigi.

Non sappiamo con certezza se una scuola di scrittori amanuensi fosse presente a Gioia in epoca sveva; è certo però che nel Duecento un gioiese svolgeva il compito di scrittore e amanuense e probabilmente anche di miniaturista.

Tra i primi studiosi ad interessarsi dello scriptor Johensis va ricordato il prof. Antonio Donvito.

Veniamo a conoscenza dell’esistenza di questo personaggio da un  lavoro completato dallo stesso amanuense che si firma non con il suo nome e cognome, ma con il solo appellativo Iohensis, sicuro di essere identificato correttamente in presenza di quell’unica indicazione. Continua la Lettura

Francesco Saverio Fontana

29 Maggio 2020 Autore:  
Categorie: Gioiesi nel Mondo, Storia

Via Francesco Saverio Fontana

Nel Centro storico di Gioia, la strada  in cui è ubicata la Casa Torre e prosegue con  quello che un tempo fu chiamato Largo Panessa, strada che svolta obbligatoriamente a sinistra e immette in Via Palude e in  Largo Cisterna e che termina  in Piazza Donato Boscia, l’antica Piazza Duomo, di fronte alla Chiesa Madre, ha preso la denominazione di Via Francesco Saverio Fontana.

Più comunemente i gioiesi chiamano quella strada via Fontana, immaginando che quella denominazione fosse strettamente legata alla presenza di acqua, come appunto si evincerebbe dai citati nomi di Palude e Cisterna.

In realtà, anche se in tempi passati la zona era una palude,  prosciugata dal canonico Francesco Saverio Indellicati, che restaurò la Casa Torre, ampliò  la costruzione con un altro fabbricato e fece defluire le acque stagnanti verso l’attuale Arco Palude su via Mastandrea, la denominazione della strada è stata data dal Comune di Gioia non  per sottolineare che ci troviamo in una zona  un tempo ricca di acqua, ma per ricordare un Vescovo gioiese.

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La famiglia Stallone e Gioia

4 Maggio 2020 Autore:  
Categorie: Gioiesi nel Mondo, Storia

Sylvester Stallone con il Golden Globe 2016

Sono molti Comuni a contendersi la nascita della famiglia Stallone, vista la risonanza che, uno dei suoi appartenenti, il più noto,  Sylvester, ha raggiunto in campo internazionale.

Dai dati anagrafici del Comune di Gioia del Colle risulta chiaramente che la famiglia Stallone ha origini gioiesi, anche se il bisnonno era nativo di Palo del Colle. Il nonno Silvestro nasce a Gioia nel 1883 in vico Giglio 5 e svolge la professione di barbiere. Nel 1909 sposa a Gioia Pulcheria Nicastri, una casalinga di 19 anni, anche lei nativa di Gioia del Colle.

Lo stesso Sylvester ha più volte ribadito pubblicamente in numerose interviste e video che la sua famiglia è originaria di Gioia del Colle.

In una intervista rilasciata nel 1987 ad Osvaldo Bevilacqua, giornalista Rai, durante la registrazione di una puntata del programma ‘Sereno Variabile’, Silvester Stallone disse: Mi piacerebbe andare a Gioia del Colle andando a 200 chilometri all’ora circa. Ho poi giurato a mia zia Titina (Maria Giuditta Stallone, sposata con Filippo Nettis), che ora mi sta certamente ascoltando, che mi sarei fermato la prossima volta. Infatti forse fra cinque  o sei mesi verrò in Italia e questa volta prometto di fermarmi. Continua la Lettura

Lorenzo Santoiemma

Nato a Gioia nel 1935, frequenta gli studi a Gioia, che conclude  nel  Liceo classico a Gioia; ciò gli permette di abbeverarsi di cultura di pensatori e scrittori latini e greci e di conseguire conoscenze che saranno a fondamento del suo periodo post lavorativo.

Il 2 agosto 1953 si trasferisce al Nord.

L’avevo conosciuto circa tre anni fa, grazie all’ing. Antonio Cirsella mentre tenevo un corso di storia locale all’Università della Terza Età di Gioia del Colle.

L’ing. Cirsella, essendo a conoscenza delle mie ricerche storiche miranti ad approfondire aspetti del nostro paese e della mia predilezione per la storia locale, volle consegnarmi  il volume “ La Divina Commedia di Dante Alighieri, Inferno” nella libera traduzione in vernacolo gioiese a cura del concittadino Lorenzo Santoiemma, volume  che era stato stampato nel marzo del 2017 e che in qualche copia aveva ottenuto dall’autore per distribuirlo alle Scuole di Gioia e a persone alle quali l’ing. ritenesse potesse risultare gradito ed interessante. Tra queste, indegnamente, risultò anche il sottoscritto.

Non conoscevo l’autore di sì titanica opera e chiesi all’ing. Cirsella di poter ringraziare l’autore per il dono ricevuto. Egli mi assicurò che sarebbe venuto a Gioia durante il periodo estivo e che in quella circostanza avrei avuto il piacere di incontrarlo.

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Gioia del Colle e la famiglia Cassano

La famiglia Cassano, appartenente all’aristocrazia terriera di Napoli, viene in Puglia nel ‘400 e prende dimora a Noci. Nel 1612 un ramo della famiglia si trasferisce a Gioia del Colle e si imparenta con la famiglia Gigante, originaria di Acquaviva delle Fonti, consolidando il proprio patrimonio agrario.

A Noci, infatti, nel 1498 fecero costruire anche una chiesa, quella consacrata a Santo Stefano, che risulta ancora oggi proprietà della famiglia Cassano.

La chiesetta è ubicata nel centro storico di Noci, di fronte alla Chiesa di S. Chiara; secondo Pietro GIOJA (Noci 1801-1865), Conferenze Istoriche sulla origine e su i progressi del Comune di Noci in Terra di Bari, 1839-42, a fondarla “… di rimpetto alla Chiesa di S.Nicolò di Bari fu il cavaliere Nicolò di Bianco alias Cassano. . .”, come lo definiva il CASSANO (1662-1753) al S   70 della Ristretta ed erudita narrazione sull’origine e progressi della Terra delle Noci. L’anno di fondazione è il 1498, come si ricava dalle Historiae Cupérsanenses libri tres del Di Tarsia (Mantova 1649) per dimostrare che in quell’anno la Diocesi di Conversano, da cui Noci dipendeva, era retta dal Vescovo Vincenzo Pistacchio, napoletano. Egli scriveva nel lib.3 a pag.1126:

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Il prof. Leonardo Antonio Losito, detto Ninnì

30 Luglio 2019 Autore:  
Categorie: Gioiesi nel Mondo

Il 25 luglio è venuto improvvisamente a mancare all’età di 68 anni, a causa di un infarto, il professor Leonardo Antonio Losito, noto agli amici come Ninnì. L’ultimo saluto si è tenuto il 30 luglio alle 16.15 nella chiesa di Santa Lucia a Gioia del Colle.

Nonostante sia vissuto fuori Gioia, anzi fuori dall'Italia per  gran parte della sua vita professionale, tanto che aveva scelto Varsavia come ultima residenza, era molto legato alla sua città natale, alle sue radici, ai suoi affetti. Più volte durante l'anno tornava a Gioia  per salutare i parenti, gli amici, per motivi di lavoro o per una pausa di riposo. Si interssava dei problemi politico-sociali di Gioia, si informava delle novità   del suo paese. Qualche mese fa era stato costretto a rientrare precipitosamente a Gioia dall'Irlanda,  dove si trovava per motivi di lavoro, per la perdita del caro padre, qualche giorno dopo essere stato tra noi e aver avuto contatti legati alla sua attività di studio e di ricercatore. 

Di qualche anno avanti a lui negli studi liceali ricordo ancora lo scherzo goliardico che  organizzò ad una sua professoressa, gesto che gli costò la bocciatura e la voglia di interrompere gli studi.

Ogni volta che ci incontravamo diceva agli amici che l'essere diventato professore, studioso e ricercatore era addebitabile alla mia persona, perché lo avevo incoraggiato a continuare gli studi e gli avevo venduto una antologia di scrittori e poeti greci. Ma lo diceva non per farmene una colpa, come amava  ripetere continuamente, ma con orgoglio e scherzando, quasi per ringraziarmi per avergli indicato la strada da seguire.

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