La Scuola Enologica
Aprile 19, 2020 by Francesco Giannini
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La vocazione di Gioia per la coltivazione di vigneti, per la produzione di vino e in particolare di quello primativo è attestata da numerose fonti storiche.
Dall’Apprezzo della Terra di Gioia del 1611, redatto dal tavolario Federico Pinto, apprendiamo che nella detta Terra di Gioja si fa abbondanza di vino e di molta bona qualità per le comode vigne che possedono detti cittadini. Tra le ‘Entrate Burgensatiche’ (quelle delle terre di piena e libera proprietà del feudatario, del barone, riportate nel detto Apprezzo) troviamo quelle provenienti dalle vigne, che ammontavano a 30 ducati.
Nell’Apprezzo di Gioia del 1640 di Honofrio Tangho si dice: In detti territori …. Sono seminatori, pascolatori, vigne, giardini, hortalizi …. In essi si fanno vini bianchi, rossi d’ogni sorta, le quali sono sufficienti per comodità de cittadini … L’Università di detta Terra tiene d’introito docati 4000 incirca. Le quali provengono da …. dazio del vino del minuto…. gabella del vino mosto …