Le Scuole elementari a Gioia fino agli inizi del Novecento

Gioia è stato uno dei primi paesi della provincia ad avere delle istituzioni scolastiche. Nel 1806 il Decurionato nominava Maestro l’abate Francesco Paolo Losapio, il quale ricopre tale incarico fino al 1810, anno in cui il prelato rinunzia al coompito di docente. Lo seguono in questo compito educativo il dott. Fisico don Domenico Monte, il […]

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La Scuola elementare “Mazzini”

Gioia è stato uno dei primi paesi della provincia ad avere delle istituzioni scolastiche.

Nel 1806 il Decurionato nominava Maestro l’abate Francesco Paolo Losapio, il quale ricopre tale incarico fino al 1810, anno in cui il prelato rinunzia al coompito di docente. Lo seguono in questo compito educativo il dott. Fisico don Domenico Monte, il signor Francesco Panessa (come secondo Maestro) e padre Saverio Panessa. Segue la nomina di altri due Maestri, come da ordini del Governo borbonico, nelle persone di don Filippo di Gennaro Panessa e don Filippo Mastrodomenico.

Con deliberazione decurionale nel febbraio del 1819 viene approvato l’acquisto di oggetti necessari e mancanti nelle scuole primarie.In data 3 ottobre 1819 il Decurionato, tenuto conto che Gioia aveva circa 11.000 abitanti, che il paese era al centro della strada consolare che da Bari porta a Taranto e Lecce, per la sua posizione geografica fra tre provincie, la Terra di Bari, la Terra d’Otranto e la Basilicata, poteva dare il comodo e la facilità alle tre provincie di profittare del nuovo Istituto, tenuto conto che il  Comune per le distrazioni condizioni del Regno era stato  privato dei due Monasteri posseduti, dei Domenicani e dei Conventuali, approva di inviare la seguente supplica a S. M. il Re per la fondazione di un Collegio delle Scuole Pie in questo Comune, onde aversi il bene di una istituzione avente per oggetto l’istruzione pubblica della pietà e delle lettere, potendosi a questo fine destinare il locale del soppresso Monastero dei Padri Conventuali, che fu donato al Comune al tempo della occupazione militare. Il locale suddetto, sito fuori del paese, a contatto del medesimo offre per se stesso un’abitazione molto comoda e sufficientemente vasta per tale Istituto, con Chiesa, atrio, cortile e giardino in ottimo sito ed aria eccellente, potendosi trasferire il locale della Giustizia del Circondario e la Caserma della Gendarmeria nell’altro Monastero dei soppressi Domenicani, che fu anche donato al Comune nell’epoca suddetta.

Essendo morta il giorno 1 maggio 1829 la Maestra pubblica Angela Maria Paradiso, il 18 giugno seguente il Decurionato delibera la nomina di rimpiazzo.

Con circolare dell’Intendente Provinciale dell’8 maggio 1841 si comunicava al Decurionato la Sovrana risoluzione per la destinazione nel nostro Comune di un Maestro di Agronomia, che unisse alla teoria anche la pratica.

Sotto il sindacato di Francesco Cassano nel 1845 i Francescani Neri presentano domanda al Decurionato per ottenere l’ex Convento di S. Francesco, obbligandosi di assumersi l’istruzione dei fanciulli e promettendo di istituire accanto alle scuole elementari anche quelle superiori.

Nel febbraio del 1847 il sindaco Francesco Cassano propone al Decurionato di invertire le misere rendite dell’ospedale Paradiso in una istituzione per la migliore educazione delle fanciulle, impegnandosi a far venire per tale scopo un gruppo di suore, dette Figlie della Carità.

Nella riunione dei Decurioni del 14 novembre del 1851 si fa menzione per la prima volta di un Ispettore Distrettuale delle Scuole, al quale il Comune versa una quota annua.

Il Convento di San Francesco, sede di alcune classi di scuola elementare

Nel 1856 la richiesta di istituire a Gioia un Collegio delle Scuole Pie è trasmessa con ministeriale del sig. Direttore dell’Interno, la cui sede è fissata nel Monastero degli ex Francescani.

Nel 1859 Gioia aveva circa 17.000 abitanti e i Decurioni deliberano la nomina dei maestri primari.

L’obbligo scolastico in Italia venne introdotto con la Legge Casati, promulgata dal Ministro della Pubblica Istruzione Gabrio Casati nel 1860.

Una prima deliberazione per il riordino e l’ampliamento della istruzione elementare è approvata una settimana prima della proclamazione dell’Unità d’Italia, precisamente nella seduta decurionale del 10 marzo 1861, mentre il successivo giorno 15 sono nominati due insegnanti del primo grado delle scuole elementari inferiori ed uno di primo grado delle scuole elementari superiori.

A causa di carenza di aule il 22 novembre 1861 il sindaco, Antonio Taranto, fa approvare il progetto di adattamento a pubbliche scuole di alcuni locali dell’ex Convento di San Domenico.

Il 15 marzo 1862 nel Consiglio comunale si afferma che i locali per la Scuola elementari sono pronti e che bisogna nominare il Maestro. Il successivo 24 maggio il sindaco Taranto così si esprime nel Consiglio comunale: Signori, l’apertura delle Scuole elementari in questo Comune ha sorpassato la comune aspettativa, per il concorso immenso, il che depone a favore del Municipio… L’istruzione è la vera guarentigia delle nostre libertà. E, perché sentivasi da molti il bisogno delle Scuole serali e domenicali, tanto raccomandate dalla Pubblica Istruzione, io non mancai di aprirle, certo com’ero del vostro appoggio. Non dobbiamo aspettare tutto dal Governo, che ha fatto il suo dovere; è a noi che spetta adesso, giacché l’Istruzione è tutta del Municipio, e dobbiamo convenire, spero, che quando possiamo fare il bene del popolo, dobbiamo farlo e presto… ed io sono soddisfattissimo del concorso dei giovani popolani, massime nelle ore serotine, serbando tutti compostezza di modi e prendendo abito di civiltà.

Ricorda anche che l’apertura della Scuola elementare avvenne il primo maggio, che fu nominato il bidello e il maestro della scuola serale e domenicale perché quella mattutina era affollata.

A maggio del 1862 viene nominata una Commissione di Vigilanza sulle Scuole elementari.

Il sindaco Antonio Taranto, nel 1863 ricorda che nel 1861 aveva sostenuto che bisognava allargare l’istruzione, che la Maestra aveva più di 60 alunne ed altre erano per accorrervi. Rivolge un elogio al maestro Giovanni Straziota, che aveva insegnato di sera a saper leggere e scrivere ai ragazzi.

Nel 1864 viene istituita una terza classe elementare maschile e una seconda classe femminile.

Su indicazione del Consiglio Scolastico Provinciale il Consiglio comunale in data 28 novembre 1871 istituisce la quarta classe femminile.

Nella riunione consiliare del 7 ottobre 1874 il consigliere Mele Michele, in qualità di membro della Commissione di Vigilanza Scolastica, nel riferire sulla condizione delle scuole pubbliche cittadine, esprime le sue lodi per lo zelo e il valore degli insegnanti, per il profitto degli alunni e sottolinea la validità dei criteri pedagogici messi in atto.

Per esprimere il riconoscimento dell’Amministrazione verso gli alunni meritevoli nel 1874 viene deliberata la coniazione di 24 medaglie d’argento e 48 di bronzo con le diciture “Comune di Gioia del Colle” e “Al merito”, da consegnare ai migliori studenti. Nel 1888 la premiazione degli alunni meritevoli è sollecitata dal Sovrintendente Scolastico.

Il 6 settembre 1875 il Consiglio comunale delibera il pagamento per la fabbrica delle Scuole elementari a San Francesco.

Il 15 luglio 1877 venne promulgata la Legge Coppino, che portò l’istruzione elementare da 4 anni a 5 e l’obbligo scolastico a 3 anni.

Il 14 agosto 1885 il Consiglio comunale delibera le spese per l’adattamento del primo e secondo piano dell’ex convento di San Francesco per la scuola elementare.

Il castello di Gioia, una delle prime sedi delle Scuole elementari

Il 25 giugno 1887 in Consiglio comunale si parla di un progetto per il completamento delle scuole elementari e nella seduta de 4 gennaio 1888 si fa cenno all’apertura della nuova scuola elementare inferiore, mentre il 22 novembre la Giunta comunale delibera l’impianto di una scuola straordinaria elementare inferiore. Il 26 gennaio seguente la Giunta delibera il pagamento del fitto di alcuni locali del Castello per le scuole elementari.

Nella riunione del Consiglio comunale del 10 aprile 1889 viene approvato il progetto di Regolamento per le scuole elementari di Gioia e si avanza la proposta di costruire una palestra per la scuola elementare. Il 20 maggio 1889 il Consiglio delibera il pagamento per i lavori di completamento del pianterreno dell’edificio scolastico.

Nella seduta consiliare del 15 aprile 1890 si incarica la Giunta di far elevare un progetto per l’ampliamento dell’edificio scolastico già iniziato a  San Francesco, in modo da poter allocare tutte le scuole maschili e femminili in un’unica sede, poiché molte erano allocate in locali disadatti e antigienici. La progettazione è affidata all’ing. Giacinto Carano.

Sempre nel 1890 vengono impiantate tre nuove classi elementari e il Ministero della Pubblica Istruzione, su proposta del Consiglio Scolastico Provinciale, come riconoscenza e ricompensa per le cure che prodigava a favore dell’insegnamento elementare, conferisce al Comune di Gioia la medaglia d’argento dovuta ai benemeriti dell’Educazione Nazionale.

L’11 agosto 1891il Consiglio comunale delibera sul pagamento del funzionamento delle scuole autunnali, mentre il 10 novembre delibera sulla proposta di apertura di una scuola serale per maschi e di una festiva per le femmine.

Il 27 agosto 1892 il Consiglio comunale delibera sull’impianto di due nuove scuole elementari di grado inferiore a partire dall’a. s. 1892-93.

La nuova ala dell’edificio della scuola elementare viene inaugurata nel 1893.

Il Comune di Gioia è invitato a partecipare alla Esposizione Nazionale del 1898 a Torino. In tale occasione le Scuole primarie di Gioia vengono dichiarate Scuole modello.

Esposizione Nazionale di Torino 1898

Il 16 gennaio 1899 il Consiglio comunale approva il Piano di razionalizzazione delle Scuole elementari, che prevede tre  classi di grado superiori maschili e 12 di grado inferiore e tre di grado superiore femminile e nove di grado inferiore. Il successivo 25 agosto il Consiglio delibera di pagare il fitto per un campicello ad uso delle scuole elementari.

Il 20 ottobre 1899 il Consiglio comunale delibera l’applicazione di grate in ferro al pianterreno dell’edificio scolastico, in tutto 45 finestre, e il rifacimento dell’impianto dei campanelli elettrici, il cui filo, dalla visita del R. Provveditore, risulta irregolare. Si parla della presenza di due piani, di 30 classi maschili e femminili, di un ufficio del Direttore e di sale per i maestri.

Su invito del Ministero della Pubblica Istruzione, del Regio Provveditore agli Studi e del Consiglio Scolastico Provinciale le scuole elementari di Gioia partecipano alla Esposizione Mondiale di Parigi del 1900.

Il 26 aprile 1900 il Consiglio comunale in sede di approvazione del progetto per l’impianto della luce elettrica si accenna all’edificio scolastico che era un fatto compiuto e che su designazione del Governo figurava come Edificio Modello nella Esposizione di Parigi, ad onore di Gioia.

Il 10 novembre 1902 la Giunta comunale delibera l’impianto di una nuova classe di grado inferiore alle scuole elementari maschili e  quattro giorni dopo delibera la chiusura della via a sud dell’edificio scolastico per danni provocati da monelli.

Nel 1904 la Legge Orlando porta l’obbligo scolastico fino ai 12 anni ed obbliga i Comuni ad istituire istituti elementari almeno fino alla quarta classe.

Porta monumntale dell’Esposizione Internazionale di Parigi del 1900

Il 18 maggio 1905 in Consiglio si parla di istituzione di due classi maschili di scuole serali e festive. Il 26 maggio successivo l’istituzione di una Commissione di Patronato Scolastico soppianta la vecchia Commissione di Vigilanza delle Scuole.

Il 18 luglio 1905 viene impiantata la sesta classe elementare.

Il 27 settembre 1906 il Consiglio comunale delibera l’istituzione di una nuova classe elementare e sulla istituzione per la prima volta della refezione scolastica a favore dei bambini poveri delle elementari. Il 12 dicembre seguente il Consiglio delibera l’insegnamento del francese nelle seste classi elementari.

Nella riunione di Giunta del 10 gennaio 1907 il sindaco, avv. B. Bruno, comunica di aver istituito nelle Scuole elementari un ricreatorio, limitato ad alunni a pagamento, ma suscettibile di essere esteso in futuro anche ad alunni poveri, nel quale gli alunni, durante le ore pomeridiane, sarebbero stati assistiti in ore di studio ed ore di ricreazione e passeggio, sottraendoli alla piazza, sotto la sorveglianza e la direzione di Maestri incaricati a tale compito. Nello stesso anno viene istituita la Refezione scolastica, consistente in 150 grammi di pane per gli alunni più piccoli e 180 grammi per quelli più grandi, e della frutta.

Il 30 dicembre 1907 il Consiglio delibera lo sdoppiamento di classi elementari e spese per la scuola serale per adulti analfabeti.

Il 15 aprile 1909 si cita l’insegnamento del francese nelle seste classi elementari.

La legge Daneo-Credaro del 1911 porta alla statalizzazione delle scuole elementari, fino a quel momento gestite dai Comuni, seguita nel 1923 dalla riforma Gentile.

Il 6 febbraio 1912 il Consiglio comunale ratifica l’istituzione provvisoria di una classe mista nelle scuole elementari.

Il 29 gennaio 1940 nelle scuole elementari vengono organizzate delle esercitazioni di falegnameria.

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21 Agosto 2022

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