Il Venerdì Santo a Gioia del Colle

In questo giorno la Chiesa ci presenta la Passione e la Morte redentrice di Gesù. La sua morte è il compimento delle profezie che ci presentano il Messia come ‘servo obbediente del Padre’, incarnato per attuare il disegno salvifico del mondo; è la rivelazione suprema dell’amore di Colui che ha detto che non c’è amore […]

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La processione dei Misteri a Gioia il Venerdì Santo

In questo giorno la Chiesa ci presenta la Passione e la Morte redentrice di Gesù. La sua morte è il compimento delle profezie che ci presentano il Messia come ‘servo obbediente del Padre’, incarnato per attuare il disegno salvifico del mondo; è la rivelazione suprema dell’amore di Colui che ha detto che non c’è amore più grande di chi dona la vita per i suoi amici. È il giorno della riscoperta del senso profondo della croce; è il giorno che celebra la libertà suprema dell’uomo che vince la morte consegnandosi liberamente ad essa.

La liturgia dopo la passione e la morte di Gesù offre la croce e il Crocifisso all’adorazione dei fedeli e al bacio del perdono e dell’amore.Infine dona da mangiare le carni del Cristo crocifisso, perché i credenti possano partecipare in massimo grado ai frutti delle sue sofferenze e della sua morte in attesa di risorgere con Lui nella gloria.

Questa celebrazione della Passione del Signore si svolge in tre momenti significativi: la liturgia della Parola, l’adorazione della Croce e la comunione.

A Gioia in questo giorno, partendo dalla Chiesa di San Rocco si svolge la processione dei Misteri, durante la quale sono portate in processione statue che raffigurano la Passione e la morte di Gesù e la Madonna Addolorata. Un’altra processione dell’Addolorata è organizzata dalla confraternita del Purgatorio, che opera nella Chiesa di San Francesco, i cui aderenti, incappucciati, utilizzano un flagello penitenziale metallico e delle catene.

Di seguito due ricerche storiche del nostro concittadino, l’insegnante Giuseppe Montanarelli.

Il Venerdì di Passione a Gioia del Colle – Memoria dei sette dolori della Beata Vergine  Maria. Venerdì precedente alla Domenica delle Palme.

Nel Venerdì di Passione, precedente alla Domenica delle Palme, si celebra per la seconda volta, la memoria dolorosa e quaresimale dei sette dolori di Maria Santissima Addolorata. La seconda  memoria liturgica della Vergine Addolorata fu introdotta dai Padri Serviti. 

Anticamente a Gioia del Colle in questo giorno, alle ore quindici, ogni anno a turno, da ogni Chiesa cittadina diversa, in ordine dettato dall’anno  di fondazione, veniva portata in processione la statua della Madonna Addolorata.

Gioia del Colle detiene il primato per il numero di statue che riproducono la Madonna Addolorata, infatti nel passato quindici erano  le statue che rappresentavano la Madre dei Dolori.

La processione percorreva l’anello viario extra murale, sostando presso tutte le Chiese cittadine, fermandosi presso la Cappella del pubblico Calvario, la Chiesa propria dell’Addolorata ubicata in Via Bartolomeo Paoli ed infine presso la Chiesa Madre.

La Madonna definita  desolata, cercava il Figlio disperso presso tutte le Chiese che le negavano l’ingresso. La statua della Madonna veniva portata a spalle dalle donne ed accompagnata dalle Figlie di Maria piangenti ed oranti. Solo quando la statua della Madonna giungeva sul sagrato della Chiesa Madre, l’Arciprete annunciava che Gesù non era morto e che però avrebbe dovuto soffrire, morire in Croce, ma poi risorgere il terzo giorno. La Madonna  dopo la pubblica consolazione, rientrava nella sua Chiesa di appartenenza.

Nel tempo  la turnazione processionale è stata ridimensionata, permanendo la sola processione dell’Addolorata dalla Chiesa Conventuale di San Francesco di Assisi, alla Chiesa Madre e viceversa in memoria del sodalizio liturgico stipulato dalla Confraternita del Purgatorio che officiava nel Cappellone del Santissimo Sacramento, ubicato in Chiesa Matrice, con il Capitolo della medesima Chiesa Maggiore. In seguito la sede della Confraternita del Purgatorio fu trasferito presso la Chiesa Rettoria di San Francesco di Assisi.

L’omaggio liturgico, con lo scambio delle processioni dell’Addolorata, con quella del busto di San Filippo Neri, in occasione della Festa Patronale, oltre che per la posizione privilegiata e centrale ella Chiesa conventuale, in realtà sanciva il patto della gestione dell’antico grande pozzo di San Francesco di Assisi posto al centro di Piazza Plebiscito, conteso tra i Frati Francescani ed il Capitolo della Chiesa Madre. L’accordo fu mediato dalla Confraternita del Purgatorio e pertanto si decise che la statua dell’Addolorata sarebbe stata accolta in Chiesa Madre il Venerdì di Passione ed il Venerdì Santo, mentre il busto ligneo di San Filippo neri sarebbe stato accolto nel sdile posto nella Chiesa di San Francesco di Assisi nei tre giorni della Festa Patronale.

In seguito, per evitare ripetizioni rituali, la processione dell’Addolorata del Venerdì Santo è stata soppressa, permanendo solo quella del Venerdì di Passione.

Il Venerdì Santo a Gioia del Colle

Il Venerdì Santo è il giorno solenne che ricorda la Passione e la Morte storica di Gesù, avvenuta il Venerdì 07 Aprile dell’anno 30 d. C. alle ore quindici del pomeriggio.

Il Venerdì Santo ricorda anche la sepoltura di Gesù.

Anticamente a Gioia del Colle il Venerdì Santo era giorno di lutto cittadino, di astinenza e digiuno ed ogni Gioiese piangeva la morte di Gesù, come una persona cara di famiglia, portando gli abiti ed i segni del lutto.

A Gioia del Colle, dalle ore nove alle ore quindici, a turno secondo l’anno di fondazione, da ogni Chiesa cittadina si realizzava la processione penitenziale di Gesù morto e dell’Addolorata. Gioia del Colle aveva anche quindici statue che raffiguravano Gesù morto deposto nella naca, conservate in ogni Chiesa cittadina.

Processione dell’Addolorata il Venerdì Santo a Gioia

L’ultima processione a seguire la turnazione era quella del Crocifisso e dell’Addolorata, che usciva dalla Chiesa Conventuale di Sant’Antonio da Padova, ubicata nei pressi del pubblico ospedale.

Tutte le processioni percorrevano l’anello viario extra murale cittadino, con sosta pietosa presso il pubblico Calvario, la Chiesa propria dell’Addolorata e la Chiesa Madre.

Dopo le ore quindici si assisteva in ogni Chiesa alla commemorazione della morte di Gesù ed all’adorazione della Croce, con l’ostensione solenne della Reliquia insigne esposta presso la Chiesa Madre, ma anche presso la Chiesa di San Rocco e la Chiesa Conventuale di San Francesco di Assisi.

Dopo la Passio e l’agonia del Signore, dalla Chiesa di San Francesco di Assisi usciva la processione dell’Addolorata, chiamata la Disperata, in quanto cercava il Figlio presso tutte le Chiese della città che le negavano l’ingresso.

La Madonna bussava, con le catene, tre volte alle porte delle Chiese, che restavano chiuse. La statua della Madonna veniva portata inizialmente a spalle dalle vedove o dalle mamme che avevano perso il proprio figlio. In seguito la statua venne portata a spalle dai confratelli del Purgatorio. Quando la processione giungeva davanti al portale della Chiesa Madre, la Madonna bussava tre volte con le catene e le donne con lamenti invocavano l’apertura delle porte, perché nella Chiesa Madre era stato nascosto il Figlio. Quindi si apriva finalmente il portale e l’Arciprete accoglieva la Madonna, con l’antica supplica ‘Vieni o Maria il Tuo amatissimo Figlio Gesù è qui’. Seguiva il rito dell’accoglienza, del compatimento, con la recita del Pianto della Madonna e lo ‘Stabat Mater’ di Jacopone da Todi. Infine, con la commozione generale, l’Arciprete consegnava alla statua dell’Addolorata il Crocifisso. Quindi, tra applausi e lamenti, si organizzava la processione dell’Addolorata verso la Chiesa Conventuale di San Francesco di Assisi, in cui rientrava a mezzanotte.

L’incedere della processione era lentissimo, con un dondolio ossessivo chiamato la ‘nizzicata’. Poi la nizzicata divenne il ‘passo morto’, costituito da tre passi in avanti ed uno dietro. Infine il percorso venne caratterizzato dal ‘passo della punta e tacco’, proposto dal sacerdote e rettore Don Vincenzo Angelilli.

Tutto il popolo partecipava, con pianti, preghiere e commozione alla processione della consegna, accompagnata dalla gloriosa Banda di Gioia del Colle.

Nel tempo la processione dell’Addolorata del Venerdì Santo venne ridimensionata e poi, per evitare ripetizioni rituali, venne soppressa e spostata al Venerdì di Passione, precedente alla Domenica delle Palme.

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2 Aprile 2021

  • Scuola di Politica

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