Mimmo Castellano

Nasce a Gioia il 24 settembre 1932. Dopo aver completato gli studi liceali, avendo necessità di lavorare si trasferisce a Milano nel 1953 e trova occupazione in uno studio di pubblicità in qualità di collaboratore.  Viene a contatto con figure importanti della grafica italiana e straniera e con studi di fotografi affermati. Questa sua prima […]

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CastellanoNasce a Gioia il 24 settembre 1932. Dopo aver completato gli studi liceali, avendo necessità di lavorare si trasferisce a Milano nel 1953 e trova occupazione in uno studio di pubblicità in qualità di collaboratore.  Viene a contatto con figure importanti della grafica italiana e straniera e con studi di fotografi affermati. Questa sua prima esperienza lavorativa  affina le sue inclinazioni, che lo porteranno alla scelta definitiva della sua successiva e definitiva scelta nel mondo del lavoro.

Ripercorriamo le tappe più salienti del suo percorso artistico e professionale.

E’ lui stesso a farci un bilancio dei suoi primi passi: Ho fatto l’architetto senza laurea, ma i miei committenti hanno avuto fiducia, ed erano la RAI, l’Italsider, l’ENI, l’INA… ho fatto il fotografo, ho fatto il grafico editoriale e per una vita ho portato appiccicata quell’etichetta, grazie ai 24 anni spesi per la Casa Editrice Laterza.

La sua collaborazione con la Laterza risale agli anni Cinquanta ( dal 50 al 64 ) e riguarda la cura dell’immagine e la grafica editoriale di tutti i libri e dura fino a quando il rapporto si interrompe per differenze ideologiche, per un dissidio intellettuale con Vito Laterza.

Per la Rai, l’Iri e l’Italsider realizza per diversi anni gli allestimenti del padiglione alla Fiera del Levante e il padiglione della siderurgia

Castellano all’Olimpia di Londra; per conto dell’Eni ha curato nel 1964 la progettazione del libro Paese lucano. Ha lavorato per l’Ept e per il Maggio di Bari.

Nel 1952, il Comitato del Carnevale di Putignano, mentre ricorreva il 599 anno dalla fondazione, decide di indire un pubblico concorso fra artisti di fama  per realizzare, attraverso un manifesto, l’immagine di una maschera che si riferisse al folklore tipico locale o pugliese più in generale. Vincitore del concorso risulta Mimmo Castellano, che presenta Farinella, nome che viene dal dialetto a farnedd, la farinella, cioè una pietanza tipica putignanese ed anche gioiese, costituita da ceci e orzo tostati, cucinati come la polenta o utilizzati come condimento per piatti di verdura.

Nel 1954 la sua attività spazia anche nel campo teatrale, come quando nel 1954 collabora come scenografo nella Compagnia Stabile di Prosa di Bari con il regista Anton Giulio Bragaglia e con l’attrice Paola Borboni, direttrice artistica, curando la messa in scena dell’opera Zoo di vetro, di Tennesee Williams. In tale circostanza dimostra il suo anticonformismo utilizzando tubi Dalmine e teli leggerissimi di voile  viola, colore notoriamente bandito dalle scene.

Nel 1960 pubblica il suo primo libro  La valle dei trulli (  Leonardo da Vinci Editrice, Bari ),che si giova della prefazione  del poeta-ingegnere Leonardo Sinisgalli, nel quale il nostro ritrova una grande affinità di carattere.

Nel 1960 pubblica il fotolibro Moods, di cui lo stesso autore ci spiega la genesi: Studiavo sul terrazzo di catrame nero nei torridi pomeriggi d’estate, in una vecchia conigliera abbandonata… Per ore… da un buco perfettamente tondo della porta, me ne stavo all’ombra a guardare il muro di fronte, bianco, ardente… A tale proposito Robero Mutti dice: in Moods vi è la necessità intensamente sentita di trasmettere le sensazioni provate nel paese natio senza scadere nel bozzettismo e nella retorica, il rigore nella scelta del bianco-nero, la capacità di far emergere sempre e comunque una visione teatrale.

Nel 1961 è lui ad ideare il logo della Fiera del Levante, che è stato utilizzato fino al 2004. In quello stesso anno esce in libreria il libro Levantazzo, del quale cura i disegni e le fotografie.

M. CastellanoCura anche la parte fotografica del libro di W. Haftman,  Santomaso di Puglia.

Nel 1964 realizza per conto dell’Eni una grande inchiesta fotografico-etnologica sul paesaggio, l’abitazione, i riti popolari della Lucania, che culmina nel 1965 con la pubblicazione di un volume di oltre 250 pagine, ” Paese Lucano “,  certamente tra le opere più importanti prodotte da un fotografo in Italia dal dopoguerra, come ebbe a dire Italo Zannier..

Nel 1966 pubblica Terra di Bari per conto dell’ACI  e nel 1967 Noi vivi. Con quest’ultimo libro, che si avvale della presentazione di Umberto Eco, vince il premio Centro della cultura nella fotografia.

Collabora alla pubblicazione della rivista  Sud.

Nel 1967 si trasferisce definitivamente a Milano, poiché nel Sud non vi è più lavoro per lui e si dedica alla grafica. Diviene consulente di alcune aziende di Stato, tra cui la Rai, la Montedison, l’Alitalia, l’Italsider, il CONI.

Cura la realizzazione dei padiglioni della CEE in alcune fiere internazionali.

Lavora per alcune famose Case editrici, come la Vallecchi, la Feltrinelli e la Einaudi.

La rivista di Monaco di Baviera  Novum Gebrauchsgraphik, edita da Brukmann di Monaco, nel 1982 e 1983  cita i lavori del designer Mimmo Castellano ( carte stradali e marittime delle isole, pannelli indicatori, corredati di informazioni scritte, di simboli e segnali di orientamento per i turisti, divisi in 15 famiglie, a cui è assegnato un colore di base diverso ), rispettivamente sulle isole Eolie e sull’isola di Lipari, giudicandoli  tra i più interessanti della grafica italiana. Christian Besemer  nelle sei pagine che gli dedica, oltre a segnalare l’aspetto italiano della felice scelta grafica e di una realizzazione colorata, tutta   mediterranea, sottolinea che la pubblicità in questo caso fa appello all’emozione, cosa rara in un graphic-design. L’autore, accanto a un carattere forte ( severa organizzazione del sistema ) non ha paura di manifestare le sue emozioni ( date dalla tonalità dei colori ). Quando si parla di graphic-design in Italia si pensa automaticamente al Nord, mentre Mimmo Castellano, originario lui stesso del Mezzogiorno, è riuscito a convincere i responsabili politici del Sud sotto-sviluppato d’Italia a investire là dove si trova la loro risorsa principale di ritorno, nel turismo.

Per la città di Lipari ha disegnato anche il nuovo stemma del Comune.Castellano

Nel 1970 la Scuola Media Statale ” E. Carano ” di Gioia del Colle pubblica il libro Gioia del Colle, oggi, la cui copertina è curata graficamente da Castellano.

Nel 1971 da ricordare la memorabile cover  per la mostra Aspetti dell’Informale.

Nel 1973 l’architetto Carlo Mollino, conoscendo ed apprezzando il suo anticonformismo, lo chiama a collaborare nella realizzazione del soffitto del Nuovo Teatro Regio di Torino.

Dal 1980 è membro del’Agi ( Alliance Graphique Internationale ).

Nel 1987 espone  Graphisme Public al Centro George Pompidu a Parigi.

Nello stesso anno è uno dei due protagonisti italiani della serie di mostre Visual Design, di La Salle in Valle d’Aosta, che nel catalogo gli dedica 4 pagine.

Nel 1992  esce il libretto  Autobiografica, nel quale, partendo da una vecchia tela abbandonata di un amico che aveva traslocato e riscoprendo il rapporto tra fotografia e pittura, parla della sua immersione verticale  nelle tecniche di riproduzione e del trattamento dell’immagine, per approdare a quell’elettrodomestico che è diventato il computer, nonostante la sua pigra avversione per qualsiasi mezzo meccanico che osserva le spietate regole della logica contro la sua naturale indole portata alla trasgressione. Elabora così una nuova ricerca, un nuovo tipo di pittura, la pittura digitale, che  partendo da un ritratto, da una foto, ripropone un vecchio, familiare archetipo pittorico in estinzione, attraverso il mezzo meccanico asservito  ai suoi ordini e alla sua autentica creazione. Quest’ultima si caratterizza nel momento della ripresa fotografica del soggetto, interpretato in bianco e nero e nel successivo momento delle varie operazioni di adattamento, affidate alla matematica e alla geometria insieme al colore, da dosare, cambiare, modulare per passaggi di tono all’infinito.

Ha pubblicato anche il fotolibro  ” Le pietre di Ulisse “, 110 diapositive sulle isole Eolie, fotografate dal mare.

Nel 2002  il Museo di Arte Contemporanea di Teheran ha organizzato una mostra su di lui, nell’ambito di una collettiva di giovani grafici iraniani.

Anche per la nostra Gioia ha mostrato il suo interesse ed impegno; nel 2003 offre gratis all’Amministrazione  Comunale un suo progetto per la sistemazione di Piazza Plebiscito, progetto che poi viene ritirato, per la freddezza con cui è accolto.

Da 15 dicembre 2005 al 31 gennaio 2006 nelle sale dl Castello Svevo di Bari ha presentato la Mostra ” Mimmo Castellano Cinquant’anni di grafica ed altri giochi “, promossa dalla Fidanzia Sistemi con la Sovrintendenza per i Beni architettonici di Bari e Foggia, una retrospettiva che celebra le tappe della gloriosa carriera ( Corriere della Sera del 14-12-2005 ) : sessantadue opere d’arte, quadri al computer, elaborazioni digitali in cui riemerge l’antica passione per la pittura, che egli definisce frammenti di memoria  e 320 schede sui lavori da lui svolto per conto di Enti e Aziende, divise in 5 sezioni: corporate identity, architettura e archigrafica,, editoria, design e varie, poster, cartografia e segnaletica, proiettate su due schermi al plasma.

Dell’avvenimento hanno parlato  molti quotidiani italiani ( La Repubblica, Il Corriere della Sera, La Gazzetta del Mezzogiorno… )

Oltre all’attività grafica, fotografica e pittorica ha svolto una intensa attività didattica: è stato titolare della cattedra di progettazione grafica dell’Accademia di Belle Arti di Bari negli anni 1970 e 1971, docente di immagine coordinata e segnaletica all’ISIA ( Istituto di Industrie Artistiche ) di Urbino, ricoprendo lo stesso incarico all’Istituto Europeo di Design di Milano, Cagliari e Torino, a partire dall’anno 1985 fino all’anno 1994.

Dagli inizi degli anni ottanta ha abbandonato Milano  e risiede in una villa a Trezzano sul Naviglio.

Attualmente si dedica alla ricerca nel campo dell’informatica applicata al design, alla grafica e alla fotografia.

La sua attività professionale non si è limitata all’Italia, ma ha spaziato per l’Europa, l’Asia e l’Usa. Infatti le sue prime opere fotografiche, rivoluzionarie per quel tempo,  furono apprezzate  prima negli Stati Uniti, in Giappone, in Inghilterra e solo più tardi anche in Italia.

Da  segnalare  l’invito rivoltogli dalla Jagda ( Japan Graphic Designer Association Kanagawa Sectio ), al Tokyo International Forum, quello dal governo di Cuba, per una mostra di grafica europea e l’incarico di decorare la facciata del padiglione della Montecatini, che occupa una superficie molto estesa,  alla Fiera di Milano

CastellanoNumerose riviste di grafica e di costume gli hanno dedicato monografie e servizi: Graphis, Graphis Annual, International Poster Annual,  The Architectural Rewiew, terre d’Images, Modern Publicity, Gebrauchsgraphik, Idea, Linea Grafica, Arte Oggi, Pubblicità in Italia, Architettura, Il Gatto Selvatico, Domus, Le ore, Fotografia, Ferrania, Selearte, L’Ufficio Moderno, Prospettive Meridionali, Epoca.

Nella sua casa, studio, laboratorio sono presenti tavoli da lavoro, postazioni con computer, scanner, stampanti, fax, modem, tutto ciò che serve per la grafica computerizzata. Il suo archivio comprende oltre 150 Cd rom da 700 mega di memoria, contenente centinaia di progetti, realizzati e pronti per essere eseguiti, elaborazioni grafiche su foto, soggetti tra il figurativo e l’astratto.

Il suo sogno è quello di tornare a vivere nella sua natia Puglia, anche se la sua Terra non si è mostrata generosa nei suoi confronti.

Il n.2/2002 del mensile Nel Mese gli dedica un inserto speciale  di 9 pagine, in occasione del progetto per il nuovo look dell’esterno e dell’interno di un negozio di una nota ditta ottica di Bari e della creazione del calendario 2002 per la stessa ditta, una delle cui tavole, frutto dell’artistica elaborazione al computer, è riportata nella copertina dello stesso periodico.

Numerosi sono i riconoscimenti pubblici per la sua attività di curatore delle copertine delle maggiori Case editrici, a partire dal 1956 alla prima mostra nazionale degli artisti pubblicitari, con una pagina pubblicitaria dedicata al Carnevale di Putignano; primo premio al concorso internazionale per l’applicazione dei laminati plastici al salone della tecnica di Torino. Seguono i premi dal 1958 al 1968, tra cui  il sigillo d’oro al Premio Bancarella a Pontremoli per la migliore copertina editoriale realizzata in Italia nel biennio 1958-59, il Premio Primavera alla Mostra Nazionale  di pittura al Maggio di Bari e il Premio internazionale di fotografia Porto S. Giorgio;  il Premio Centro per la Cultura  per la Fotografia per il volume London nel 1965  e per il volume Noi vivi nel 1966, il Premio Art Director Club  di Milano nel 1969, per citarne alcuni.

Ha ottenuto una medaglia d’oro della Presidenza della Repubblica  e il Premio Bodoni Parma nel 1974. Altri premi ha ottenuto per la sua attività di designer grafico.

Ha partecipato a numerose mostre in Italia, e in Europa.

Si autodefinisce anticonformista, indisciplinato, sovversivo, anomalo; infatti è fotografo, designer, grafico anomalo.  E’ inoltre Castellanosuscettibile e permaloso, oltre che provocatore.  Detesta chi gli propone mostre antologiche o retrospettive, odia guardarsi dietro e perciò è molto curioso di saper quello che dovrà fare da grande.

Così si esprimono nei suoi confronti

Enzo Velati, ex Presidente dell’Arci:  Mimmo ha vissuto interamente il periodo di crescita, sviluppo e mutazione del graphic design dal piombo delle linotype alle pellicole dei tavoli luminosi di montaggio, fino alla elaborazione digitale dei nostri anni. E’ uno dei pochi  operatori della sua generazione capace di usare con la stessa creatività e autonomia la macchina fotografica, la matita, il computer; le sue ultime opere sono spesso immagini fotografiche magistralmente rielaborate.

Il critico d’arte Pietro Marino: Anche nel mondo visionario che l’elettronica gli spalanca, Castellano s’inoltra col bagaglio di una cultura visiva nutrita di estetica del segno ai limiti dell’astrazione, dell’allusione, della citazione. La sintesi conduce a immagini  di tecnologia turbata, eccitata, su fondali di spazi apocalittici. Non è fantascienza, no: Mimmo conosce bene i rischi di un troppo plateale surrealismo elettronico, ” aerospaziale ” odia i giovanotti disinvolti smanettatori di videogames”

Carlo Ludovico Ragghianti ( 1960 ) …la visione intensificata o dilatata secondo le distanze, soprattutto la forza primaria della luce sentita come inesorabile rivelatrice delle cose nella loro essenza di forme, compongono un mondo che ha una vera forza poetica, perché il distacco dalla identità naturale  è stato in effetti un  vestimento lirico operatosi in commossa e raccolta solitudine.

L’architetto Carlo Mollino (1974 ) .., l’ispirazione di affidare all’amico Castellano, principe dei designers, la vibrazione cromatica della volta del teatro ha risolto il problema. Fermo il digradare nell’indaco dall’imposta al sommo, la volta si dissolve con l’eleganza di una superficie vibrante rigata da  un arabesco a incastri giustapposti di un gusto che, volendo sottilizzare, si potrebbe definire un felice travestimento barocco.

Quest’anno Mimmo Castellano compie 75 anni.

Proprio in concomitanza di questo traguardo  presso l’Archivio Fotografico Toscano, a Prato, sarà inaugurata una Mostra fotografica  di sue opere inedite.

Auguri doppi, Maestro !

Foto :

  1. Da Quaderni di aft 6 – fotografi e fotografia oggi – Mimmo Castellano fotografico a cura di Giovanna Chiti
  2. idem
  3. idem
  4. Locandina Fidanzia Sistemi per : Mimmo Castellano – Cinquant’anni di grafica e altri giochi
  5. Autobiografia di Mimmo Castellano – Biblos Edizioni
  6. Da Quaderni di aft 6 – fotografi e fotografia oggi – Mimmo Castellano fotografico a cura di Giovanna Chiti.                                                                                            Si ringrazia per la gentile collaborazione il Sig. Beppe Gatti, che ha fornito sia materiale documentario che iconografico.

©  E’ consentito l’uso del contenuto di questo articolo per soli fini non commerciali, citando la fonte e il nome dell’autore.

 


6 Comments (Open | Close)

6 Comments To “Mimmo Castellano”

#1 Comment By Giuseppe Zileni On lunedì, 10 settembre 2007 @ 12:26

Ma perchè dobbiamo sempre distinguerci negativamente ? Ma come scegliamo i nostri assessori e il sindaco nel nostro Comune ? Abbiamo un artista di questo calibro e non gli rendiamo gli onori che merita, e poi perchè lo devono fare sempre gli altri. Da gioiese mi vergogno, spero che nel futuro il vento cambi, ci vuole una bella tramontana, di quelle fredde e forti che spazzino via un pò di ignoranza da questa terra. Auguri maestro !

#2 Comment By Tommaso Donvito On lunedì, 10 settembre 2007 @ 15:53

Concordo pienamente con Zileni ! E rendo il giusto merito a Giannini, per aver contribuito a far conoscere un concittadino illustre. Ma inevitabilmente vorrei rimarcare un fatto: questa amministrazione si è sempre attribuita il merito di aver coltivato la cultura. Abbiamo un concittadino di tale livello e non solo non lo si fa conoscere, ma addirittura si snobba una sua proposta. Non è che ci facciamo bella figura !!! Ma sono cose che capitano: questa insieme alle altre.

#3 Comment By Francesco Giannini On sabato, 3 novembre 2007 @ 17:05

Mi danno per certo che Mimmo Castellano ha disegnato anche la ” Farfalla “, logo della RAI.

#4 Comment By Francesco De Carlo On giovedì, 15 novembre 2007 @ 18:50

Mimmo Castellano, Puglia, Puglia 1954-1960 © Mimmo Castellano courtesy AdmiraDal 15 al 18 novembre, l’artista Mimmo Castellano espone in una delle più prestigiose fiere di fotografia a livello mondiale, il “PARIS PHOTO 2007”.

PARIS PHOTO O L’OCCHIO DEL MONDO – A dieci anni dalla nascita, Paris Photo si è affermata come la più importante fiera dell’immagine fissa del mondo. Un appuntamento unico, che propone il meglio dell’espressione fotografica dalle origini ai giorni nostri, e, nello stesso tempo, offre un panorama prospettico della produzione fotografica mondiale. Paris Photo presenta l’undicesima edizione con il preciso intento di confermare la scelta originale di eccellenza e di sostegno della fotografia nelle sue diverse proposte, riunendo, dal 15 al 18 novembre 2007, un centinaio di gallerie e di editori provenienti da ogni parte del mondo. Fra esposizioni, incontri, dediche di libri, consegne di premi e conferenze, per cinque giorni Paris Photo sarà l’occhio del mondo.

Qualche dato:

  • 104 espositori
  • 17 paesi rappresentati
  • 83 gallerie
  • 21 editori
  • 73% di gallerie estere
  • 40 tra le principali riviste internazionali
  • 40 000 visitatori attesi
  • Italia, ospite d’onore del 2007

Questo il link della fiera : Paris Photo 2007

Questa la recensione delle immagini pubblicata la La Repubblica On-Line

#5 Comment By Adele Fleine On mercoledì, 5 maggio 2010 @ 14:04

Signor Giannini grazie per l’articolo su un personaggio così fondamentale come lo è castellano, nella storia della grafica italiana, volevo giusto farle presente che quello che dice nella nota, sul nuovo “logo farfalla” della RAI non è corretto.
Quel logo non assolutamente di Mimmo Castellano che anzi lo critica ferocemente e a giusta ragione, Castellano di loghi se ne intende veramente, mai avrebbe costruito un marchio che con la scritta va a finire sotto qualsiasi sottotitolo che la RAI metta in onda.
Quel brutto logo è invece della società “IN AREA”.
Castellano al contrario decanta sempre le lodi del famosissimo originale logo RAI disegnato da CARBONI negli anni ‘50.

La società IN AREA sta spazzando via tutti i vecchi -ancora ottimi- loghi delle grandi società per sostituirli con loghi dalla povertà intellettuale inaudita; faccio presente -proprio parlando di Castellano- che il riuscitissimo e storico logo del CONI, uno dei marchi migliori del nostro grafico, è stato proprio “annullato” da poco, sempre dalla suddetta società, che lo ha rimpiazzato con un qualcosa che dire “bambinesco” o elementare graficamente parlando, è dire poco.

#6 Comment By Francesco Giannini On mercoledì, 5 maggio 2010 @ 17:16

Gent.ma Sig. Adele Fleine,
la ringrazio per la precisazione che ha voluto dare.
Avevo inserito successivamente alla pubblicazione del post quella notizia RAI, avendola appresa da uno stretto amico e frequentatore del Maestro.
Prendo atto di quanto lei, sicuramente con maggiore cognizione di causa, afferma e torno a ringraziarla per il suo intervento.
Le porgo i miei più cordiali saluti.

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10 Settembre 2007

  • Scuola di Politica

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