La Scuola Enologica

Aprile 19, 2020 by  
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La vocazione di Gioia per la coltivazione di vigneti, per la produzione di vino e in particolare di quello primativo è attestata da numerose fonti storiche.

Dall’Apprezzo della Terra di Gioia del 1611, redatto dal tavolario Federico Pinto, apprendiamo che nella detta Terra di Gioja si fa abbondanza di vino e di molta bona qualità per le comode vigne che possedono detti cittadini. Tra le ‘Entrate Burgensatiche’ (quelle delle terre di piena e libera proprietà del feudatario, del barone, riportate nel detto Apprezzo) troviamo quelle provenienti dalle vigne, che ammontavano a 30 ducati.

Nell’Apprezzo di Gioia del 1640 di Honofrio Tangho si dice: In detti territori …. Sono seminatori, pascolatori, vigne, giardini, hortalizi …. In essi si fanno vini bianchi, rossi d’ogni sorta, le quali sono sufficienti per comodità de cittadini … L’Università di detta Terra tiene d’introito docati 4000 incirca. Le quali provengono da …. dazio del vino del minuto…. gabella del vino mosto …

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Il vino e la Scuola Enologica a Gioia

Novembre 24, 2016 by  
Filed under Prodotti Locali, Storia

cartello-gioiacitta-federicianaNel momento storico che stiamo vivendo, in cui si va sempre più diffondendo, sia nel mondo orientale che in quello occidentale, il gusto di bere del buon vino, per gli effetti benefici che, come  gli studi dimostrano, apportano alla salute dell’individuo, anche se bevuto in dosi contenute,  per venire incontro a questa richiesta dei mercati e dei consumatori si sta diffondendo in Italia, ma anche in Europa e nel mondo  la coltivazione di vitigni idonei alla vinificazione di qualità.

Gioia del Colle, in particolare, per le caratteristiche climatiche,  pedemontane  e per la consistenza di terreni calcarei  e argillosi con presenza di falde acquifere che permettono il nutrimento delle piante nelle annate siccitose, terra idonea alla coltivazione della vite e alla produzione di vini corposi e di elevata gradazione alcolica, da secoli si è attrezzata per la produzione di uve scelte e idonee ad essere vinificate e a rispondere alla domanda sempre crescente di un vino certificato.

Uno dei prodotti tipici del nostro Comune, come recitano i cartelloni che annunciano l’arrivo dei turisti a Gioia del Colle, è costituito dal vino primitivo.

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La Cantina Plantamura

vino-primitivoUna delle eccellenze gioiesi in campo agro-alimentare è costituito dal ‘ Vino Primitivo ‘.

Sulle origini del primitivo e sul pricerio Filippo Francesco Indellicati si rimanda  all’articolo: La Cantina Polvanera,  postato il 16-6-2016  su questo sito: www.gioiadelcolle.info.

Tra gli esponenti di spicco, che portano alto il nome del vino primitivo e della sua terra d’origine, Gioia del Colle, oltre alla succitata azienda  merita una particolare menzione anche  la Cantina Plantamura, sorta anche per volere di Erasmo Plantamura, intraprendente lavoratore di origini santermane, ma gioiese di residenza e d’adozione, noto per l’attaccamento alle produzioni agricole della nostra terra e per essere stato per alcuni anni Presidente della Commissione Festa Patronale di San Filippo.

Il vino Plantamura, a differenza di altre aziende locali  è, infatti, il frutto di una passione per la

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Il Palio delle Botti

PalioAnche se ai diversi ingressi nella città di Gioia circa 20 anni fa furono posti sei segnali turistici con la scritta: Gioia del Colle,città federiciana del vino primitivo e della mozzarella,  non tutti, neppure molti gioiesi,  sanno che Gioia del Colle è la  patria del vino primitivo. Quando si parla di primitivo pugliese la mente corre subito a Manduria, paese a circa 95 Km da Gioia in provincia di Taranto, assurto agli onori delle cronache per essere produttore affermato del prezioso nettare.

Ad onor  del vero spetta al canonico gioiese Francesco Filippo  Indellicati ( 1767- 1831 ) il merito di aver impiantato  a Gioia  il primo vitigno di primitivo alla fine del ‘700, anche se si suppone che già nei secoli VIII-III a. C. nel territorio nei dintorni di Gioia si producesse vino, come farebbe pensare il ritrovamento di numerosi contenitori in argilla, ritrovati nell’antico sito peuceta di Monte Sannace  a 5 Km. da Gioia, destinati a contenere vino.

Per chi volesse maggiori informazioni sul primitivo di Gioia è possibile consultare su questo sito il post: www.gioiadelcolle.info/cantina-polvanera/.

Per  riscoprire e valorizzare le tradizioni e i prodotti di eccellenza del nostro paese, grazie ad un’idea di Claudio Santorelli, in collaborazione con il laboratorio di idee ‘ Il Faro ‘ e di Gioia del Colle Joha il 27 agosto 2016 si è tenuta la prima edizione del ‘ Palio delle Botti ‘ Trofeo  ‘ Città del primitivo ‘.

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La Cantina Sociale

Cantina SocialeTra le eccellenze del territorio di Gioia c’è da annoverare il vino primitivo, la cui coltivazione si è diffusa nel nostro territorio sin dalla fine del XVIII secolo.

I proprietari di terreni coltivati a vigneto di primitivo in passato erano soliti vinificare artigianalmente le proprie uve in apposite cantine e vendere  la parte eccedente l’uso personale al dettaglio o all’ingrosso ad acquirenti locali o forestieri.

A volte, quando la produzione era abbondante  i produttori di vino si affidavano alla figura del mediatore per vendere a terzi la parte eccedente il proprio fabbisogno. Molto spesso grosse quantità di vino venivano comprate da società del Nord e utilizzate per aumentare il grado alcolico delle produzioni del settentrione d’Italia o, nel peggiore dei casi, per ‘ tagliare ‘ i vini francesi  notoriamente portatori di una bassa gradazione alcolica, vini o spumanti che, una volta imbottigliati tornavano da noi per essere venduti a caro prezzo.

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Primitivo … di Gioia ?

Marzo 8, 2007 by  
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Stele Via Noci  Strada Vicinale delle Carrare + 900 mt circa“Benvenuti a Gioia del Colle, città del vino Primitivo e della mozzarella”: recitano i cartelli in bella mostra all’ingresso del paese. Quale Gioiese non si è inorgoglito quando, parlando con forestieri, ha sentito associare la sua cittadina alla terra del vino nostrano? In effetti che nella nostra regione il Primitivo (il vitigno ancor prima del vino) sia “di Gioia”, è confermato dai documenti che ne attestano la nascita, attribuendone il merito al sacerdote Francesco Indellicati, ben prima del suo insediamento nella piana di Manduria. Ma fuori dei nostri confini nazionali possiamo ancora sostenere la gioiesità di questo vitigno?

FORSE TUTTI SANNO CHE…

In California è coltivato un gemello del nostro Primitivo, chiamato “Zinfandel”. Lo Zinfandel, come tanti nostri emigranti, in America si è piazzato bene: è coltivato su importanti estensioni e rappresenta la materia prima del vino omonimo che riscuote un ottimo successo commerciale. E’ indubbio che lo Zinfandel non sia nato in America, perché appartenente alla specie botanica della “vite europea” (Vitis vinifera) non presente oltre oceano prima di Cristoforo Colombo. Certamente è stato introdotto in California dall’Europa. Ma… dalla Puglia? Nessun documento supporta questa ipotesi, e anche il nome… Perchè mai un emigrante pugliese lo avrebbe ribattezzato Zinfandel?

MA POCHI SANNO CHE…

Recenti studi di analisi molecolare svolti prima negli Stati Uniti, quindi confermati a Bari, hanno accertato la presenza di un vitigno gemello del Primitivo in Dalmazia (Croazia), sotto il nome di “Crljenak Kastelanski”.  Nello stesso areale sono stati identificati altri vitigni con elevata affinità genetica, secondo i genetisti parenti prossimi del Crljenak. Questa situazione, non rilevata in Puglia con il Primitivo, è probabilmente la risultante di incroci spontanei, che hanno richiesto diversi secoli per potersi stabilizzare anche a seguito della selezione operata dai contadini. Tutto ciò fa della Croazia il verosimile areale di origine del vitigno, probabilmente arrivato in Puglia a seguito di scambi commerciali.

Un elemento però differenzia sostanzialmente il Primitivo dal Crljenak (in Croazia, pronunciatelo “Zrlienak”): in Croazia il vitigno è poco più di una curiosità scientifica. Se chiedete di vedere vigneti di Crljenak i Croati vi faranno visitare qualche vecchio vigneto di “Plavac Mali”, la cultivar, questa sì, tipica del comprensorio, in cui sono anche presenti, in piccole percentuali, altri vitigni “miglioratori” tra cui (1% circa) il Crljenak. Ciò fa mantenere in piedi l’ipotesi che Gioia, pur non essendo il luogo di nascita del vitigno, lo sia del vino Primitivo.

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