Gioia, un importante centro della Peucezia

Il territorio che faceva parte della Peucezia

Delle più antiche tribù che in passato erano presenti in Puglia conosciamo solo il nome: Ausoni, Siculi, Chones e Morgeti (da cui forse deriva il nome Murgia).  Successivamente all’insediamento di tali tribù, provenienti dall’Italia settentrionale, giunsero in Puglia anche gli Iapigi. Da quest’ultimo gruppo si formarono due sottogruppi: nella Puglia settentrionale si stanziarono i Dauni, nella zona centrale i Peuceti e nella penisola salentina i Messapi.

Plinio riferisce che i Messapi erano discendenti di coppie di Illiri.

I Romani chiamarono gli Iapigi con il nome di Apuli, da cui deriverebbe il nome della nostra regione.

I Micenei avevano fondato alcune colonie sulle coste della Puglia. Alcuni coloni greci provenienti da Sparta nel 706 a.C. fondarono la città di Taras, l’attuale Taranto. Leggi tutto

La cava di Monte Rotondo

Monte RotondoAbbastanza tormentato è il percorso della cava di Monte Rotondo.

Il terreno su cui insiste la cava  si trova al Km. 6 della strada provinciale Gioia-Putignano;  ricade in zona agricola E/2 ed è censito nel foglio mappale n.18 dell’agro di Gioia del Colle. E’ sottoposto tutto a vincolo idrogeologico ex R.D.L. n. 326/23  nonché in parte a vincolo paesaggistico ai sensi della legge n. 431/85  e a vincolo archeologico ex lege 1089/1939.

La cava si trova in un territorio che ricade nella particolare area geostrutturale denominata ‘ Piattaforma  Carbonatica Apula ‘ che si identifica geograficamente con l’altopiano delle Murge che, fagliato, piegato e interessato da fenomeni carsici, si estende, toccando quote s.l.m. non eccessivamente elevate ( 600 mt. circa ), dalla piana della Capitanata alla piana di Brindisi e dal mare Adriatico alla fossa Bradanica.

La Piattaforma è costituita da rocce sedimentarie di età Mesozoica che formano il ‘ Gruppo dei Calcari delle Murge ‘. Si tratta di una potente sequenza di strati e/o banchi di calcari essenzialmente detritici, a grana variabile ma essenzialmente fine, talora oolitici, tra i quali si rinvengono banchi di calcari biostromali; con irregolare sequenza di strati calcarei dolomitizzati.

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Il Presepe Vivente a Monte Sannace: Riflessioni

Natività Presepe ViventeLa Comunità di Santa Maria Maggiore, in occasione delle festività del Santo Natale, offre alla cittadinanza la proposta del Presepe Vivente contenente un messaggio di  speranza e di pace per tutti, giungendo così, dopo un anno di pausa, all'undicesima edizione.
La realizzazione scenografica di questa undicesima  edizione sarà presentata alla cittadinanza, con visita guidata, il giorno 30 dicembre 2007 dalle ore 10,00 alle ore 21,00 e avverrà presso la struttura di Monte Rotondo, meglio conosciuta come "Monte Sannace".
L'Amministrazione Comunale di Gioia del Colle metterà a disposizione gratuitamente un bus navetta che partirà da piazza Plebiscito nei seguenti orari:
ore 10,00 – 11,00 – 16,00 – 17,00 – 18,00 – 19,00 – 20,00.
Gesù, Parola di Dio fatta carne, si rende presente tra noi con l'avvenimento della sua nascita e permane tra noi oggi col mistero della Santa Messa dove si fa pane vivo manifestandosi quotidianamente, come testimonia  la Beata suor Elia di San Clemente, nostra conterranea,"… fare la Comunione  non è un incontro spirituale, è il Signore Gesù che si incontra materialmente, fisicamente…"  è

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Il mondo dell’infanzia della Puglia antica in mostra al castello

Battiti d’ali. Storie di bambini nella Puglia anticaIl giorno 12 maggio, alle ore 18.00 sarà inaugurata, nel Museo Nazionale Archeologico di Gioia del Colle sito nel Castello Normanno Svevo, la mostra titolata: "Battiti d'ali. Storie di bambini nella Puglia antica". La mostra sarà l'evento di punta della Settimana della Cultura 2007 (12-20 maggio) e sarà aperta al pubblico fino 31 dicembre di quest'anno.

L'esposizione è stata curata dell'archeologa Angela Ciancio, direttrice del Museo di Gioia, e finanziata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia e patrocinata dal Comune di Gioia del Colle. L'allestimento, realizzato dalla Cooperativa ARES di Gravina in Puglia, occupa due sale poste al piano terra del Castello Normanno Svevo ed espone numerosi reperti archeologici databili dal VII secolo a.C. e IV secolo d.C. provenienti sia dagli scavi più recenti effettuati a Monte Sannace e Santo Mola presso Gioia del Colle, sia dalle collezioni di diversi musei di Puglia quali: il Museo Nazionale Archeologico di Taranto, Museo Civico S. Benedetto di Conversano, Palazzo Sinesi e il Museo Civico di Canosa, il Museo Civico e la Fondazione Ettore Pomarici Santomasi di Gravina in Puglia, il Museo Nazionale Archeologico di Egnazia (BR) e il Museo Civico di Minervino Murge.

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Il Museo Archeologico Nazionale di Gioia

Maggio 5, 2007 by  
Filed under Storia, Turismo

Reperto Museo ArcheologicoNel 1959 il Comune di Gioia, dopo aver ottenuto il benestare della Soprintendenza alle Antichità della Puglia e del Materano, con sede a Taranto, istituisce un Museo Comunale, che ha come sede l'ex Convento di S. Francesco, in Piazza Plebiscito, dove era stata allocata anche la Biblioteca Comunale.

Questo primo Museo raccoglieva oltre a reperti rinvenuti negli scavi dell'insediamento peuceta di Monte Sannace, anche corredi tombali rinvenuti nella necropoli antica della località Santo Mola, sempre nel territorio di Gioia, attraverso una serie di scavi effettuati tra  il 1940  e  il 1953.

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La “Passata al Monte”

Passata al Monte - Gioia del Colle - 15 Aprile 2007Dal libro GIOIA – Una città nella storia e civiltà di Puglia – a cura del Prof. Mario GirardiSchena Editore, abbiamo estratto le notizie che seguono relative alla cosiddetta “Passata al Monte “.

L’ottava di Pasqua si svolge, presso la chiesa campestre dell’An­nunziata in agro di Gioia, in località Monte Sannace, un rituale ma­gico-religioso legato alla prevenzione e alla cura dell’ernia infantile, la cosiddetta «passata al Monte».

Col termine «passata» si intende, generalmente, il passaggio di un bambino malato di ernia attraverso la fenditura del ramo di un al­bero per tre volte. Se il ramo, una volta riaccostata e legata la fendi­tura, tornerà a germogliare il paziente sarà guarito. Il termine è poi passato ad indicare, per analogia, altre forme di passaggio: attraver­so un arco di foglie, un arco di pietra, una porta ovvero, nella sua esemplificazione, un percorso circolare intorno ad un luogo sacro.

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