C’era una volta… lo stagnino

Luglio 17, 2016 by  
Filed under Storia

stagninoUn banco in legno usurato dal tempo, un ceppo possente di antica fattura, tra i suoi nodi, sotto la base, cerchi misteriosi, graduati…misure di un tempo per tarare le imboccature degli zinni, evoluzione di orci ben più robusti e capienti.

Qua e là nella piccola bottega, pinze, cesoie, martelli, incudini di diversa misura, una vecchia pompa per irrorare di zolfo e ossido di rame i vigneti, una morsa, un trapano a mano, un cannello e in un piattino ossidato, frammenti e perle di stagno. Su un soppalco paioli, caldaie, contenitori per olio ed ancora, un po’ nascosti sul retro, enormi fogli di zinco.

Con tre di essi, da 0,70 per 1,50 metri si ottiene uno zinno in grado di contenere un quintale di olio, un foglio in più per quello da 150 chili. Fascette da cinque centimetri vengono sacrificate per unire e rinforzare le giunture, nasce così il corpo cilindrico del recipiente cui verrà applicato il fondo, preparato con cura e rinforzato al centro per poi essere “cucito” con una bordatrice alla base dei fogli ricurvi.

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