Renato Javarone

Giugno 13, 2016 by  
Filed under Gioiesi nel Mondo

IavaroneQuattordici anni dopo la nascita di Francesco Romano, definito il migliore paesista pugliese del primo quarto del Novecento, e a ventidue anni di distanza dalla nascita di un altro importante pittore gioiese, Enrico Castellaneta, nasce l’1-1-1894 a Gioia del Colle, Renato Javarone.  A differenza dei primi due Javarone non segue gli studi  in scuole ad indirizzo artistico.

Suo padre si occupava della vendita dei prodotti della lavorazione della canapa mentre sua madre gestiva un piccolo esercizio in cui si effettuava la distillazione e si imbottigliavano alcuni liquori. Dopo aver frequentato le scuole elementari e ginnasiali a Gioia si iscrive alle scuole secondarie a Bari. Da subito dimostra il suo interesse per la pittura tanto che già a 16 anni comincia a viaggiare fuori dalla sua provincia e regione, forse in cerca di artisti che potessero instradarlo  nel suo futuro lavoro.

Come spesso ripeteva si dichiara autodidatta e di lui qualcuno ripeteva che era maestro e discepolo di se stesso.

Così come avevano fatto numerosi artisti del tempo, tra cui il nostro Francesco Romano, anche Javarone,  che aveva raggiunto i 28 anni, nel 1912 si trasferisce a Roma, non solo capitale politica dell’Italia che aveva celebrato l’anno precedente il cinquantenario dell’Unità, ma anche centro culturale e punto di riferimento per artisti e intellettuali di quel tempo.

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Enrico Castellaneta

Ottobre 13, 2014 by  
Filed under Gioia Nota, Storia

CastellanetaNato il 27 maggio 1862 in Gioia del Colle, in Piazza, da padre gioiese ( l’architetto Vincenzo, poi sindaco  ) e da madre altamurana ( Maria Labriola ).

Apprendiamo notizie della sua vita da una sua autobiografia

“Avendo dimostrato da ragazzo buona disposizione per il disegno, mio padre voleva fare di me un architetto o almeno un ingegnere. Studio perciò nelle Scuole Tecniche  di Altamura e nell'Istituto Tecnico con poca buona voglia: i colori mi attiravano. Giovinetto, ebbi la più grande impressione dalla Conversione di San Paolo nella cattedrale di Altamura, una delle più belle pitture di Domenico Morelli. Finalmente mio padre, un po’ tardi, mi permise di frequentare l'Istituto di Belle Arti di Napoli, dove non c'erano più all'insegnamento il Morelli e il Palizzi.  Vi trovai il Toma da cui sentii subito il fascino personale; sereno, penetrante e serio insegnante.  Frequentai saltuariamente, come i miei compagni, l'Istituto, per la poca fiducia che avevamo della massa degli insegnanti e dell'andamento dell'insegnamento. Quando Pasquale Villari ( cognato del Morelli ) andò al Ministero ( della Pubblica Istruzione )  fece rientrare all'Istituto il Morelli e il Palizzi, io vi ritornai ( 1891 ) e vi rimasi due anni studiando assiduamente.

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Il monumento ai caduti delle due grandi guerre

Novembre 4, 2007 by  
Filed under Storia

Monumento CadutiL’idea di ricordare i soldati gioiesi caduti nella Grande Guerra viene ad un nostro concittadino nel 1920.

E’ appunto lo scultore Giuseppe Masi ( per il quale l’Amministrazione Comunale nel 1898 aveva deliberato di assegnare un sussidio di L. 60 mensili, perché completasse i suoi studi presso il Regio Istituto di Belle Arti di Firenze, studi che aveva interrotto a causa di ristrettezze familiari )  che nell’ottobre del 1920 presenta una richiesta al Commissario Prefettizio Michele Losappio per spostare la colonna esistente nella Piazza C. Battisti, dove sarebbe sorto il monumento dei cittadini gioiesi caduti per la Patria.

Tale richiesta viene discussa nella seduta consiliare del  15 ottobre, senza approdare ad alcun risultato.

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