Don Francesco Filippo Indellicati

Gennaio 14, 2024 by  
Filed under Storia, Territorio & Ambiente

Don Francesco Filippo Indellicati

In questi ultimi anni si fa un gran parlare di vini e in particolare del vino primitivo di Gioia del Colle, specialità che viene ormai esportata in tutto il mondo.

L’apice di questo successo, che è in continua ascesa, si è raggiunto nel 2018, anno in cui il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha acquistato, a seguito di una serata di degustazioni organizzata a Los Angeles da un importatore americano, 720 casse di Primitivo di Gioia del Colle, da sei bottiglie ciascuna, per un totale di 4300 bottiglie. Il vino Primitivo acquistato da Trump è stato prodotto dalle Tenute Chiaromonte di Acquaviva delle Fonti.

Per dare ulteriore visibilità al Vino Primitivo da sei anni ormai a Gioia si festeggia il Palio delle botti, una  kermesse folcloristico-turistico-enogastronomica che vede la partecipazione di alcune Cantine che producono il Primitivo di Gioia del Colle e che durante la manifestazione si contendono la vincita del Palio.

L’ampelografo (studioso della morfologia esterna dei differenti vitigni, che classifica secondo determinati criteri sistematici) Francesco Antonio Sannino, indica nel 1799 la data di inizio della coltivazione del primitivo ad opera del sacerdote gioiese, primicerio, Filippo Francesco Indellicati.

Il termine “primicerio” deriva dalle parole latine primus («primo») e cera (cera), a indicare il primo iscritto in una lista di cera (come era in uso presso i Romani).

Primicerio è una dignità nel Capitolo di una Chiesa, era l’ecclesiastico che vigilava e presiedeva i suddiaconi e gli altri chierici minori nel servizio divino. Spesso fu detto cantore, in relazione al compito che svolgeva, quello di ammaestrare al canto corale non solo i chierici minori, ma tutti i componenti il capitolo e di presiedere al coro.

In alcune cattedrali quella del primicerio era una dignità religiosa di tutto rispetto, in quanto egli aveva giurisdizione sui canonici, potendo punirli, anche con la privazione delle distribuzioni corali, per il loro cattivo comportamento nel coro; in altre chiese aveva una semplice precedenza d’onore sui canonici.

Il primicerio, era sottoposto all’arcidiacono, e a lui spettava specialmente il compito dell’istruzione dei diaconi e di dare a questi lezioni che riguardavano l’ufficio notturno dei chierici lectiones, quae ad nocturna officia clericorum pertinent.

Lapide funebre di Francesco Filippo Indellicati, nel cimitero di Gioia

Dell’Indellicati sappiamo che nacque a Gioia del Colle nel 1767, che era un uomo di grande cultura, un appassionato studioso di botanica e di agronomia e che divenne primicerio del capitolo della Chiesa Madre di Gioia. Morì a Gioia del Colle nel 1831 e fu sepolto nel locale cimitero. Nell’ala sinistra sopraelevata del Cimitero Monumentale è ancora visibile il loculo con l’iscrizione del suo nome e cognome.

Rientrando nelle sue disponibilità alcuni appezzamenti di terra, in particolare in contrada Liponti, e in seguito agli studi, osservazioni e ricerche che effettuò su queste sue proprietà si accorse che alcuni vitigni avevano un germogliamento tardivo rispetto agli altri vitigni, la qual cosa permetteva di limitare i danni conseguenti alle gelate primaverili, molto frequenti in queste zone, e di ottenere due raccolti, uno precoce e dal succo più corposo e di alta gradazione ed uno più tardivo dal grado alcolico meno forte.

Poiché l’Indellicati si rese conto che l’uva di quei ceppi maturava con notevole anticipo rispetto agli altri vitigni sembra che abbia lui stesso coniato il termine ‘ primativo ‘ o ‘ primaticcio ‘, derivato dal latino primativus.

Dopo i primi esperimenti l’Indellicati selezionò alcune ‘ marze ‘ mise in coltura a primitivo altri ettari di sue terre. Leggi tutto

Presentazione pannelli turistici di Gioia del Colle

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il giorno 17 maggio 2019 alle ore 9,30  nell'Aula Magna del Liceo Classico 'P. V. Marone' di Gioia del Colle saranno presentatie12 targhe turistico-informative che saranno apposte su altrettanti siti del Comune di Gioia del Colle.

Tali cartelli costituiscono la conclusione di un PON-FSE 'Per la Scuola, competenze e ambienti per l'apprendimento'  Inclusione sociale e lotta al disagio, sottotitolo 'Malum granatum: ritrovare il senso di appartenenza'.

Il progetto, ideato e ammesso a finanziamento europeo, è a meritoria iniziativa della prof.ssa Giulia Notarnicola, docente di lettere dell'ITT 'Galileo Galilei' di Gioia del Colle, che, nonostante gli ostacoli e le numerose  difficoltà  organizzative incontrate durante la conduzione del percorso educativo, ha tenacemente creduto e perseguito gli obiettivi che si era prefissati. La prof.ssa Notarnicola si è avvalsa della collaborazione dell'esperto prof. Francesco Giannini, della prof.ssa Piera De Giorgi, del Liceo Scientifico 'R. Canudo ' di Gioia del Colle, che con la prof.ssa Maria Laricchia dell'ITT 'Galillei'  ha curato la traduzione in lingua inglese delle prime bozze dei testi  e della collaborazione della prof.ssa Rosa Donvito, dello stesso Liceo Scientifico, che ha curato la stesura definitiva e aggiornata in lingua inglese dei testi stampati sulle 12 targhe.

Al progetto hanno partecipato circa 30 alunni, frequentanti in diverse classi dell'ITT 'Galileo Galilei' di Gioia e  residenti a Gioia e in  diversi  paesi limitrofi.

Obiettivo del progetto: La riduzione del fallimento formativo precoce e della dispersione scolastica e formativa, attraverso interventi di sostegno agli studenti con particolare fragilità. Il tutto finalizzato all'acquisizione nei giovani di competenze sociali e civili che riguardano la capacità di impegnarsi in modo efficace con gli altri nella sfera pubblica, di mostrare soladarietà e interesse per risolvere i problemi che riguardano la collettività locale e la comunità allargata.

Il progetto gode dela collaborazione del Comune di Gioia del Colle, che ha creduto nella bontà dell'iniziatica educativo-culturale e, tramite il Commissario Prefettizio, dott. Umberto Postiglione,  ha sottoscritto  l'accordo di partenariato  che prevede il contribuito economico necessario per la realizzazione delle dodici targhe.

I siti su cui saranno installati i pannelli sono i seguenti:

– Palazzo Tateo-De Bellis, ex Scuola Media Losapio, prossima Biblioteca comunale, in Piazza Umberto I

– Casa Torre, in via Fontana

– Chiesa di Santa Maria Maddalena, in via Santa Maria Maddalena

– Caffeaus, in via Padre Semeria

– Cippo del Primitivo, in via Le Carrare, contrada Liponti

– Il Monumento ai Martiri del 1799, nell'omonima Piazza

– Il Molino-Pastificio Pagano ed ex Campo di concentramento, in Via Paolo Cassano

– Il Museo della Civiltà Contadina, in Via Di Vittorio

– L'ex Monastero di San Domenico, Municipio Comunale, in Piazza Margherita di Savoia

– Il Palazzo Sala-Buttiglione, in Via Bartolomeo Paoli

– La Villa Cassano, in Via Roma

– L'ITT 'Galileo Galilei' ex Lanificio Lattarulo, in Via Mazzini.

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Alla presentazione dei pannelli interverranno: il prof. Rocco Fazio, dirigente dell'Istituto di Istruzione Secondaria Superiore "R. Canudo" di Gioia del Colle nonché del Liceo Classico "P. Virgilio Marone" di Gioia del Colle e dell'Istituto Tecnico Tecnologico "Galileo Galilei " di Gioia del Colle, il Commissario Prefettizio del Comune di Gioia del Colle, dott. Umberto Postiglione e il Presidente della Regione Puglia, dott. Michele Emiliano, imparentato con la famiglia Lattarulo, alla quale è dedicato uno dei pannelli, che parlerà della "Famiglia Lattarulo: un esempio di imprenditoria illuminata a Gioia del Colle".

Poiché molto resta ancora da studiare ed approfondire su Gioia del Colle, si spera che altre iniziative simili possano essere messe in campo da Istituti scolastici o Associazioni turistiche e culturali, in modo da  valorizzare la conoscenza di altri luoghi storici significativi di Gioia non solo ai nostri concittadini, ma anche ai turisti che, spesso, associano il nome di  Gioia solamente alla presenza del Castello Normanno-Svevo, del Museo Archeologico e degli scavi archeologici di Monte Sannace.

 

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