La festa di San Lorenzo a Gioia del Colle

Agosto 10, 2020 by  
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Chiesa di San Francesco. Gioia del Colle. Tela che raffigura San Lorenzo con la graticola in mano

Il X agosto è ricordato non solo perché si festeggia San Lorenzo, giorno in cui si alzano gli occhi al cielo in attesa di scoprire la caduta di una stella cadente e di esprimere un desiderio, con l’augurio che venga esaudito, ma è famoso anche per una poesia scritta da Giovanni Pascoli.

San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l’aria tranquilla
arde e cade, perché si gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.

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E tu, Cielo, dall’alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh!, d’un pianto di stelle lo innondi
quest’atomo opaco del Male!

Nel Comune di Gioia del Colle in tempi passati una parte del territorio era occupato dalla contrada di San Lorenzo. Tale denominazione era giustificata dalla presenza di una cappella rurale dedicata a San Lorenzo. Come per numerose altre Chiese rurali non ci restano tracce della sua presenza, se non in alcuni documenti storici che ne attestano l’esistenza in tempi passati. Leggi tutto

Primo centenario delle Parrocchie di Santa Lucia e Immacolata di Lourdes

Aprile 25, 2020 by  
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Chiesa Santa Lucia

Quest’anno ricorre il primo centenario dell’inizio dell’attività liturgico-pastorale di due Parrocchie di Gioia del Colle.

Fino al 1920 Gioia aveva una sola Parrocchia: l’antica Colleggiata di S. Maria Maggiore o Chiesa Matrice.

L’abate Francesco Paolo Losapio nel suo Quadro istorico-poetico sulle vicende di Gioia in Bari, detta anche Livia afferma: La chiesa di Gioja sotto il titolo di S. Pietro (denominazione precedente a quella attuale di Chiesa Matrice) avea inservito fin dalla sua origine a Riccardo Siniscalco fondatore di essa, ed all’Imperatore Federico II   che l’arricchirono e la dotarono di vastissimi feudi serrati, demani aperti e ricche possessioni, facendone una Chiesa Palatina Collegiale, che ben tosto andremo a vederla anche Collegiata insigne, gloriosa e rispettabile…. Ma da una carta del 1591, che riporterà nella nota al ritratto dell’arciprete Polangelo, si rileva, che verso l’anno 1540, ella fu elevata per le cure di D. Mariano a collegiata insigne, e l’arciprete ottenne il grado di prima dignità, la di cui collazione fu riservata alla Santa Sede, come sempre si è mantenuta sino al presente. Leggi tutto

Il centenario del completamento della Chiesa di Santa Lucia

Agiografia

Gli Atti del martirio di Santa Lucia (Siracusa 283-304), il cosiddetto Codice Papadopulo, narrano di una giovane, orfana di padre, appartenente ad una ricca famiglia di Siracusa, che era stata promessa in sposa ad un pagano. La madre di Lucia, Eutichia, da anni ammalata, aveva speso ingenti somme per curarsi, ma nulla le era giovato. Fu così che Lucia ed Eutichia, unendosi ad un pellegrinaggio di siracusani al sepolcro di Agata nel dies natalis della vergine e martire catanese, pregarono S. Agata affinché intercedesse per la guarigione della donna. Durante la preghiera Lucia si assopì e vide in sogno S. Agata in gloria che le diceva: Lucia, perché chiedi a me ciò che puoi ottenere tu per tua madre? Nella visione S. Agata le preannunciava anche il suo patronato sulla città di Siracusa. Ritornata a Siracusa e constatata la guarigione di Eutichia, Lucia comunicò alla madre la sua ferma decisione di consacrarsi a Cristo. Il pretendente, insospettito e preoccupato nel vedere la desiderata sposa vendere tutto il suo patrimonio per distribuirlo ai poveri, verificato il rifiuto di Lucia, la denunciò come cristiana.

In quel tempo erano in vigore i decreti di persecuzione dei cristiani emanati dall'Imperatore Diocleziano. Il processo che Lucia sostenne dinanzi all'Arconte Pascasio attesta la fede ed anche la fierezza di questa giovane donna nel proclamarsi cristiana. Minacciata di essere esposta tra le prostitute, Lucia rispose: Il corpo si contamina solo se l'anima acconsente. Il proconsole allora ordina che la donna sia costretta con la forza, ma lei diventa così pesante, che decine di uomini non riescono a spostarla. Il dialogo serrato tra lei ed il magistrato vede addirittura quasi ribaltarsi le posizioni, tanto da vedere Lucia quasi mettere in difficoltà l'Arconte che, per piegarla all'abiura, la sottopone a tormenti.

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Don Paolo Meliota

Giugno 23, 2013 by  
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don Paolo  Don Paolo Meliota nasce a Casamassima il 2 dicembre 1918.

Il 26 giugno 1958 prende possesso della Parrocchia di Santa Lucia, subentrando al Parroco don Rocco Passiatore, che per circa 40 anni aveva ricoperto tale incarico ed e ne era stato il primo parroco.

A lui si deve la costruzione dell'oratorio, di una palestra e l'allestimento di una sala cinematografica su un suolo di proprietà della chiesa, ceduto per costruzione di appartamenti  per civile abitazione.

Ha formato numerosi giovani non solo in parrocchia, ma anche nel Liceo Classico ci Gioia dove ha svolto il compito di insegnante di religione cattolica per numerosi anni.

In occasione del 25°  del suo sacerdozio viene festeggiato proprio nel Liceo Classico dal Preside, prof. Matarrese, che gli dona una pergamena,  e dall’ Arcivescovo di Bari, mons. Enrico Nicodemo.

Muore a Casamassima, sua città natale il 23 giugno 1993, all'età di 75 anni.

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Don Rocco Traversa

Luglio 5, 2012 by  
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Don Rocco TraversaIl 5 luglio ricorre il centenario della nascita di don Rocco Traversa, sacerdote gioiese che per circa 50 anni ha svolto il suo apostolato  in diverse chiese di Gioia.

Era nato a Gioia il 5 luglio 1912 ed è morto a Gioia il 12 febbraio 1999, all'età di 87 anni.

Il 5 settembre prossimo i parrocchiani di S. Lucia, chiesa nella quale ha operato con funzione di Viceparroco,  ricorderanno la figura e l'opera di don Rocco .

Nasce a Gioia del Colle il 5 luglio 1912 da Domenico Traversa  e Angela Maria Donvito. Ebbe due sorelle: Chiara Margherita ( 5-9-1910, 13-02-1999 ) e Maria Leonilde Costantina ( 25-11-1917, 121-2-1942 ).

Suo padre Domenico ( 14-4-1859,  1929 ) fu dapprima sarto, poi carabiniere, poi impiegato alle Poste di Gioia.

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La Chiesa di Santa Lucia

Dicembre 13, 2008 by  
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santaluciagioiaLa Chiesa di S. Lucia è stata un tempo una modesta Cappella rurale, di rito greco, costruita alla periferia del paese probabilmente nel secolo XVI. Nel verbale della prima Santa Visita dell’Arcivescovo di Bari Antonio Puteo, tenutasi a Gioia il 24 ottobre 1578 si parla del culto di Santa Lucia de’ Greci.

La Confraternita di S. Lucia, istituita il 15 luglio 1882 dall’Arcivescovo Pedicini, che tra i suoi scopi statutari  si occupa di culto  e di attività caritative, il 6-12-1881 ottiene la concessione di un suolo al Camposanto per costruirvi dei loculi per i suoi confratelli.

Da una delibera della Giunta comunale del 19-6-1882  veniamo a conoscenza della decisione di migliorare alcune piazze di Gioia e tra queste  il marciapiede che dalla Cappella di S. Lucia porta alla stazione ferroviaria.

Nel 1885 la Cappella viene distrutta dal terremoto; si salva solo una immagine della Santa, che viene portata nella Cappella dell’Addolorata, di proprietà della famiglia Buttiglione, che si trovava all’inizio di via Bartolomeo Paoli. Tale Cappella  viene sconsacrata nel 1921.

Della vecchia Cappella oggi non restano che le fondazioni sulle quali sono stati costruiti gli ambienti della casa canonica e una piccola statua in pietra raffigurante S. Lucia, in via Cappellini strada adiacente al  lato destro della chiesa, situata sul tetto della costruzione  addossata all’abside.

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