La festa della Candelora

Febbraio 2, 2021 by  
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La Sacra Famiglia. Sulla destra la Madonna e San Giuseppe presentano Gesù al Tempio. Gioia, Chiesa della Candelora

Il 2 febbraio, a distanza di quaranta giorni dal Natale, si celebra la festa della Presentazione del Signore al Tempio.

Questa festa era conosciuta in Oriente sin dal IV secolo d.C.  A partire dai secoli VI-VII cominciò a sostituirsi ai riti pagani delle “lustrazioni” con l’aggiunta di una processione penitenziale che voleva ricordare la presentazione di Gesù al Tempio.

Nel secolo X questa festa in Galilea fu associata al rito della benedizione delle candele, da cui deriva il nome di Candelora. Sempre in quel secolo alla festa fu associata l’antifona “Luce per illuminare le genti”.

Gesù, figlio di Maria, entra nel tempio di Gerusalemme per essere riscattato, come prescriveva la legge ebraica (Luca, 2, 22) e per prendere possesso e per sostituire i vecchi sacrifici con quello del suo corpo.

La Presentazione è innanzitutto la festa di Gesù, il quale dà inizio alla serie delle sue manifestazioni, facendosi conoscere come la “salvezza di Dio e la luce delle genti”, ma è anche la festa di Maria, la Madre del Signore, che accompagna il riscatto dell’umanità dal peccato, azione che il Figlio opererà con la sua purificazione legale con il suo sacrificio, con il suo successivo sacrificio.

Infatti, attraverso questo rito il Cristo, per mezzo di Maria, compie la sua offerta pubblica al tempio di Gerusalemme, anticipazione della futura offerta sacrificale sulla Croce fuori dal tempio, ma sempre a Gerusalemme. Leggi tutto

La Chiesetta della Candelora o di San Vito

Febbraio 2, 2009 by  
Filed under Storia

 

Chiesa CandeloraNella zona posta a nord di Gioia, antico Borgo Palmieri, oggi quartiere Sacro Cuore o " Giù alle Croci ", si può ammirare una chiesetta dedicata a San Vito Martire, opera del XVI secolo.   

Nei verbali della Visita Pastorale del 1623 dell'Arcivescovo Gesualdo, viene indicata con il nome di cappella di Santa Maria della Candelora e si sottolinea che si celebra messa solo nel giorno della Candelora o della Purificazione.

Il culto per S. Vito è attestato sin dal 1572, ma verosimilomente è anteriore a tale data, visto che già in un documento del 1510 si parla di " ovilia S.ti Viti ".

La Chiesetta fu edificata al di fuori del  centro abitato, a ridosso dei campi coltivati, poiché San Vito era venerato come colui che aveva il potere di proteggere dalla carestia,  dalla fame e dal faticoso lavoro della mietitura, attività che si effettua proprio a giugno, periodo in cui cade la festività del Santo. Oggi tale luogo di culto non è più in una zona periferica, ma si trova in un popolato quartiere cittadino.

La facciata presenta un'architrave con un arco sormontato da un rosone tondo formato da  otto spicchi. Sull'architrave è riportata la scritta A. D. 1895 e il versetto 4,31 del Vangelo di Marco: VENITE IN LOCUM  DESERTUM ET REQUIESCITE PUSILLUM, venite in un luogo solitario e riposate un poco.

Lateralmente al portone d'ingresso sono presenti due lesene  alla cui sommità sono poste due  piccole guglie che nella forma richiamano il campanile delle vicina chiesa del S.Cuore. Il tetto è spiovente e presenta lungo i bordi una cornice ad archi degradanti. Nella parete posta a est si può scorgere un piccolo campanile che, unitamente alla presenza di una cupola che si presenta subito dopo aver varcato la porta d'ingresso,  indurrebbe a pensare  che in quella direzione  ci

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