La Villa Cassano

La villa, sicuramente la più bella e grande tra quelle presenti a Gioia, è di proprietà della famiglia Cassano. La famiglia Cassano, appartenente all’aristocrazia terriera di Napoli, viene in Puglia nel ‘400 e prende dimora a Noci. Nel 1612 un ramo della famiglia si trasferisce a Gioia del Colle e si imparenta con la famiglia […]

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La villa, sicuramente la più bella e grande tra quelle presenti a Gioia, è di proprietà della famiglia Cassano.

La famiglia Cassano, appartenente all’aristocrazia terriera di Napoli, viene in Puglia nel ‘400 e prende dimora a Noci. Nel 1612 un ramo della famiglia si trasferisce a Gioia del Colle e si imparenta con la famiglia Gigante, originaria di Acquaviva delle Fonti, consolidando il proprio patrimonio agrario. Ancora oggi percorrendo la via per Acquaviva, a circa quattro chilometri da Gioia, è possibile vedere la maestosa masseria Gigante, di proprietà  degli eredi della signora Zoe Leomanni, vedova Cassano, che ne ha mantenuto la disponibilità fino alla sua morte.

Un esponente della famiglia, Paolo Cassano, per un quarantennio, fino al 1920  circa, è stato produttore di distillati di vino che sono stati esportati in Europa e nelle Americhe, consegendo significativi riconoscimenti a livello internazionale. Gli stabilimenti per la produzione di distillati e le costruzioni utilizzate per gli operai che in essi lavoravano, che oggi fanno parte dell'archeologia industriale di Gioia del Colle, sono presenti e visibili sulla via  che conduce a Santeramo in Colle, via che da qualche anno ha preso la denominazione 'Paolo Cassano'.

La  Villa Cassano venne fatta edificare intorno al 1870 da Paolo Cassano, aristocratico gioiese di antiche origini napoletane, proprietario terriero ed industriale della distillazione. Il progetto è del noto architetto gioiese Cristoforo Pinto (1837-1915)  e la costruzione è del maestro costruttore locale Gaetano Donatone.

E' una  dimora 'storica' non solo per la sua vetustà, ma anche perché ha ospitato nel settembre-ottobre 1917 il poeta-soldato Gabriele D’Annunzio in occasione dell' impresa che compì il 4 ottobre. Infatti  partì da Gioia del Colle  per effettuare  il leggendario volo nelle Bocche di Cattaro (attuale Montenegro) e, dopo il vittorioso esito della spedizione, suggerì di cambiare la denominazione La villa ha  alcuni ambienti sotterranei, parte dei quali in passato erano adibiti a neviera per la conservazione della neve.del nostro paese in Gioia della Vittoria.

La costruzione, di stile neoclassico, che presenta  una pianta  di circa metri 40×20, si innalza su tre livelli: un pianoterra e due piani superiori,articolati in tre campate, con un’altezza massima di circa 25 metri alla torretta.ed evidenzia aspetti simmetrici sui lati contrapposti: Nord Sud ed Est Ovest. 

La campata centrale a pianoterra è caratterizzata da un grande portale  e da sei colonne con capitelli corinzi che sorreggono una loggia balaustrata sulla quale si affacciano tre grandi bifore divise da semicolonne. Le altre finestre sono tabernacolari ad arco a tutto sesto, intervallate da lesene doppie con capitelli corinzi, tipici del Rinascimento, sormontate da frontoni nel primo piano. Il passaggio dal pianterreno a quelli superiori è sottolineato dalla presenza di cornicioni  marcapiano riccamente lavorati. Il terzo livello si innalza solamente sul corpo centrale dell’edificio. Notevole è l’androne centrale che sorregge i saloni con quattro grandi colonne e che presenta affreschi e lo stemma della famiglia Cassano. Ardite sono le due scale gemelle interne con gradini ad incastro, tecnica che permette alla scalinata di sorreggersi senza altri sostegni. 

Nel giardino’ all’italiana’ che circonda la villa, un tempo più ampio dell’attuale e utilizzato come vigneto ed agrumeto, si nota la presenza di piante di lentisco, di ippocastani e di lecci secolari.

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btyOltre ad essere legata alle vicende della Prima Guerra Mondiale, la dimora è interessata anche alle vicende relative alla Seconda Guerra Mondiale; infatti è stata sede dei comandi militari inglese ed americano, i quali provocarono notevoli danni agli interni.

La villa è vincolata dalla Soprintendenza ai BB. AA. sin dagli anni ’40, così come sono vincolati i due giardini e il viale di lecci secolari.

Con il passare degli anni il terreno di pertinenza della Villa si è fortemente ridimensionato a causa della vendita di alcuni lotti, a partire dagli anni '30 del secolo scorso per la costruzione dell'edificio adibito a Liceo Classico e, in tempi più recenti, sul finire degli anni '60, per la costruzione di nuovi edifici nelle immediate adiacenze della  stessa Villa.

Negli ultimi anni  la  famiglia Cassano  ha aderito alle manifestazioni « CULtour, porte aperte ai beni culturali», non solo permettendo la fruizione di visite guidate alla Villa, ma anche ospitando alcune manifestazioni culturali.

Attorno alla villa ruotano molte leggende e inquietanti racconti. Si parla dell’esistenza di maledizioni, così come si narra dell’esistenza di cento stanze, situazioni che hanno contribuito a creare un alone di mistero che continua ad alimentarne il fascino.
Ad esempio si narra, che ancora oggi possano essere uditi i nitriti strazianti di un cavallo impazzito, ucciso proprio durante la Grande Guerra nella stalla adiacente alla residenza. La stalla era stata infatti requisita dall’esercito, che vi teneva i propri cavalli. 
Il fatto che ci siano queste leggende sottolinea l’importanza stessa della villa e della famiglia Cassano, che è stata parte attiva nel panorama agro-industriale e in quello politico-sociale gioiese.

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24 Ottobre 2018

  • Scuola di Politica

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