La Pro Loco di Gioia del Colle

L’associazione turistica Pro Loco fu costituita il 13 marzo 1961 grazie a un gruppo di gioiesi innamorati del nostro Comune e delle bellezze che esso ancora oggi presenta sia nell’abitato cittadino che nel suo  territorio di competenza, che si estende per  km²  206,47, costituendo il quarto Comune per estensione nella Provincia di Bari. Il suo […]

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L’associazione turistica Pro Loco fu costituita il 13 marzo 1961 grazie a un gruppo di gioiesi innamorati del nostro Comune e delle bellezze che esso ancora oggi presenta sia nell’abitato cittadino che nel suo  territorio di competenza, che si estende per  km²  206,47, costituendo il quarto Comune per estensione nella Provincia di Bari. Il suo logo raffigura il castello normanno-svevo di Gioia del Colle.

Le finalità dell’Associazione sono stabilite nell’art. 3 dello Statuto: L’Associazione si propone di svolgere localmente attività finalizzate alla promozione turistica di base e di sostegno tecnico operativo in favore di altri organismi interessati al settore turistico nel quadro generale e nel  rispetto della politica turistica del territorio pugliese attuata dalla Regione. Per il raggiungimento delle finalità generali dell’Associazione svolge le seguenti funzioni:

a) tutela e miglioramento delle risorse turistiche locali;

b) assunzione e promozione di iniziative e manifestazioni atte a favorire la conoscenza e la valorizzazione turistica e culturale delle risorse locali;

c) iniziative dirette a richiamare ospiti e a rendere confortevoli le condizioni di soggiorno;

d) assistenza e informazione ai turisti;

e) iniziative atte a sensibilizzare le popolazioni residenti nei confronti del fenomeno turistico;

f) iniziative di salvaguardia ambientale anche in collaborazione con l’UNPLI (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia: Comitato Regionale e  Comitati Provinciali), organo rappresentativo delle Pro Loco e di collegamento con l’Assessorato al Turismo;

g) attività sociali, di volontariato e di solidarietà, sia tra i Soci che tra Enti, e in particolare, nei confronti di quanti transitano dai territori di competenza;

h) collaborazione con l’Assessorato al Turismo  attraverso la comunicazione del programma delle manifestazioni organizzate dalla Pro Loco per l’anno successivo, nonché di quelle organizzate da altri organismi locali, al fine della predisposizione del calendario regionale. 

Inizialmente la Pro Loco si interessò esclusivamente della zona archeologica di Monte Sannace, dove già dal 1957 erano iniziate le operazioni di scavo per portare alla luce i resti dell’antico centro peuceta. Infatti nel 1960 era stato promosso e realizzato un convegno di studio  con la presenza delle maggiori autorità italiane e straniere per fare il punto della situazione e per uno scambio di informazioni sullo stato dell’arte del sito di Monte Sannace.

Trascorsero due anni di stasi perché l’associazione riprendesse la sua attività. Infatti il 5 settembre 1964 l’avvocato Gennaro Losito  viene eletto commissario straordinario con il compito di ricostituire la Pro Loco. Fu suo compito quello di  metter in atto lo Statuto dell’Associazione provvedendo a convocare l’assemblea generale dei soci e alla ricostituzione degli organi unitari. Sempre in linea con i dettami dello Statuto e delle prerogative delle Pro Loco si impegnò per la promozione e valorizzazione del patrimonio turistico di Gioia del Colle, in particolar modo del castello normanno-svevo e degli scavi archeologici di Monte Sannace.

Il 6 dicembre 1964 fu eletto il Consiglio direttivo dell’associazione che era composto da: Avv. Gennaro Losito come presidente,  e  il prof. Antonio Donvito, i sigg. Giovanni Favale, Pasquale Lazzarini, Vincenzo Rubino e Raffaele Vanwesterhout come componenti del direttivo.

L’Associazione ebbe come sede in alcuni locali del Convento di san Francesco, prospicienti piazza Luca D’Andrano, che si presentavano con belle volte ad arco, pilastri in carparo e pavimento in basole di pietra locale.

Grazie all’impegno dell’avvocato Losito e alla collaborazione dei soci la Pro Loco iniziò la sua attività, basata su un programma che fu approvato dal Direttivo.

Esso, avvalendosi della collaborazione  del prof. Giuseppe Stazio, Sovrintendente alle antichità, prevedeva i seguenti punti:

1- La valorizzazione di tutta la zona archeologica di Monte Sannace e la conservazione dei numerosi reperti rinvenutivi.

2- La costruzione dell’ Antiquarium di Monte Sannace, che era  già stato progettato dall’architetto Ezio De Felice nonché la ripresa degli scavi.

3- L’attuazione di un  progetto teso a valorizzare, in piena zona murgiana, a circa 10 Km. da Gioia, la pineta di Montursi, come oasi di verde e  come meta di diporto da godere  nella          pace e  nella serenità  a diretto contatto con la natura in un paesaggio suggestivo e di grande valenza naturalistica.

4- Procedere al restauro del castello normanno-svevo, controllando la solidità edilizia del manufatto e procedendo con accurati interventi di recupero, consolidamento e messa in                sicurezza  del manufatto, in vista non solo della conservazione nel tempo, ma anche della valorizzazione del monumento per scopi turistici.

5- Far apprezzare i meriti e il valore dell’opera di alcuni benemeriti cittadini.

6- Far conoscere gli aspetti meno noti dell’artigianato locale e dare ai valenti artigiani locali il giusto riconoscimento della loro attività manuale.

Attraverso questo programma l’avvocato Losito e la Pro Loco miravano a mettere in risalto i problemi dello sviluppo turistico di Gioia, città che presentava notevoli attrattive monumentali per il turismo di transito e favorevoli condizioni climatiche per il turismo di soggiorno. Il programma, quindi, mirava a potenziare l’aspetto sociale e turistico della città di Gioia richiamando nel nostro territorio turisti di ogni paese, dando un notevole impulso alla economia cittadina.

Nel giro di due anni, grazie al forte impegno del Presidente e dei suoi validi collaboratori la Pro Loco ha portato a compimento la maggior parte del programma preventivato.

Le campagne di scavo a Monte Sannace hanno portato alla luce numerosi reperti archeologici e corredi funerari. Una parte di questi corredi tombali hanno costituito il primo nucleo di un museo cittadino, che ha trovato allocazione in alcuni locali del Convento di san Francesco, dove era già operante la Biblioteca comunale.

Per quanto riguarda il castello normanno-svevo, grazie anche ai contatti avuti con l’on. Aldo Moro, la Pro Loco è riuscita ad ottenere un finanziamento di  120 milioni di lire per i restauri, la cui progettazione fu affidata all’architetto Franco Pulinas e all’ing. prof. Raffaele De Vita. Grazie alla collaborazione del socio, il pittore Raffaele Vanwesterhout, la Pro Loco ha posto in vendita, come momento propagandstico, cartoline che riportavano suoi disegni a penna . Inoltre ha provveduto a far eseguire dei lavori di pulizia straordinaria del monumento per renderlo più decoroso per la visita da parte dei turisti.Per quanto concerne la zona archeologica di Monte Sannace sono stati ripresi gli scavi nella zona dell’acropoli, scavi che hanno portato alla luce nuovi  ed importanti reperti, effettuati sotto la guida dell’archeologa prof.ssa Bianca Maria Scarfì, studiosa che negli anni 1957-61 aveva  avviato i primi sistematici scavi nella zona.

Nell’intento di valorizzare i beni artistici e culturali più significativi di Gioia del Colle la Pro Loco ha provvedute a più riprese a stampare una brochure per far conoscere meglio il Castello normanno-svevo e il Museo Archeologico Nazionale di Gioia del Colle.

Il Soprintendente alla Antichità N. Degrassi nel 1°  Convegno di Studi sulla Magna Grecia (4-8 novembre 1961) nella relazione La documentazione archeologica in Puglia e nel VII Congresso di Archeologia Classica (Roma 1961) parlando più volte dell’importanza degli scavi che dal 1957 la Scarfì  stava conducendo su Monte Sannace definì questo sito per la sua estensione e la ricchezza della necropoli, uno dei principali, se non il principale della Peucezia.

La Scarfì in una Memoria  dell’Accademia dei Lincei  nel 1960 illustrò i corredi tombali rinvenuti nel 1957. La stessa Accademia nel 1964 ha edito gli Atti  presentati dalla prof.ssa Bianca Scarfì in una pubblicazione di 288 pagine, dal titolo L’abitato peucetico di Monte Sannace.

Per la frazione di Montursi si è provveduto a  collegarla a Gioia con una buona strada provinciale, a elettrificare la zona e a dotarla di acquedotto. Si è provveduto a rimodernare la chiesetta dedicata a san Giuseppe lavoratore, dotandola di una sezione distaccata del Municipio e dell’Ufficio Postale, di un ambulatorio medico, di telefono, di rivendita di tabacchi e di un bar.

Numerose sono state le attività che la Pro Loco ha realizzato. Da ricordare, in particolare, la pubblicazione postuma  dei due volumi della Storia di Gioia dal Colle  del prof. Giovanni Carano Donvito.  Tale pubblicazione, voluta  da un Comitato composto da venti persone, trovò il suo compimento nel 1966, grazie alla tenacia di alcuni componenti della Pro Loco. Da segnalare anche l’istituzione del premio Gioia del Colle, patrocinato dalla locale Banca Agricola Industriale, volto ad onorare e premiare quei cittadini gioiesi viventi che si sono distinti  nelle arti, nelle scienze, nelle lettere, nello sport, nell’industria, nell’artigianato.

Sono state realizzate mostre di pittura, scultura, ceramica e mostre di artigianato, industriali e collettive.

A venti anni esatti di distanza dalla pubblicazione della Storia di Gioia dal Colle, sotto la presidenza del prof. Mario Girardi la Pro Loco ha provveduto alla pubblicazione di un trittico dal titolo  Gioia una città nella storia e civiltà della Puglia. I tre volumi, stampati negli anni 1986, 1988 e 1992, come lo stesso professore scrive nella prefazione ai volumi, rispettivamente presentano i risultati, scientificamente rielaborati, del 1° ciclo (1984), del 2° ciclo (1985-86)  e del 3° ciclo (1987-90) delle “Conversazioni di storia e cultura gioiese”, organizzate dall’Associazione e animate da storici militanti nelle Università e Soprintendenze, a loro volta confortate da indagini, non meno puntuali, di ricercatori locali.

Nel 1998 l’intero stabile denominato ex Convento di San Francesco, sito in Piazza Plebiscito, fino ad allora utilizzato in parte dalla Stazione dei Carabinieri, viene assegnato in uso alla Compagnia dei Carabinieri. Nei locali a pianoterra  erano allocate le Associazioni dei Mutilati ed invalidi di Guerra, l’Associazione dei reduci e combattenti e la Pro Loco.

A seguito dello sfratto dai locali dell’ex Convento di san Francesco La Pro Loco, priva di una sede, è rimasta inattiva per un biennio, al termine del quale nuove elezioni e un locale preso in fitto dal Comune in via F. S. Fontana,hanno reso possibile la ripresa dell’attività dell’Associazione.Da qualche anno la Pro Loco ha trovato la sua sede definitiva  in un  pianterreno di via Santa Maria Maddalena, sotto i locali di proprietà comunale dove è ancora allocata la Biblioteca comunale intitolata a don Vincenzo Angelillo.

La Pro Loco, per decisione del direttivo è stata intitolata al prof. Antonio Donvito, Ispettore onorario alle antichità di Gioia, che è stato uno dei primi fondatori del sodalizio. Egli  con i suoi studi e  le sue ricerche sul castello normanno-svevo, sugli scavi di Monte Sannace, su quelli di Santo Mola e di Masseria del Porto, per citarne i più importanti, ha dato un grosso contributo alla conoscenza del territorio di Gioia e alla promozione turistica delle nostre eccellenze locali.

La Pro Loco al suo interno conserva i busti di alcuni personaggi gioiesi di rilievo, come quello di Giuseppe Del Re, dell’abate Francesc Paolo Losapio. Una copia del busto del Maestro di Orchestra Pietro Argento è stato donato dalla Pro Loco al Teatro Comunale Rossini di Gioia. Alcuni calchi, riproduzioni artistiche di pezzi architettonici di un certo rilievo e pezzi originali di manufatti artistici erano custoditi nella Pro Loco.

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5 Marzo 2019

  • Scuola di Politica

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